lunedì, marzo 20, 2023

La gioia di stare insieme

 


«La consapevolezza e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto"


(Fëdor Mihajlović Dostoevskij).


L'amore non è complicato. È il piacere di stare insieme.
L'organizzazione della società capitalista non crea le condizioni per favorire l'amore.  Basta vedere un film e subito, forse il giorno dopo, il maschio e la femmina fanno sesso. Senza conoscersi, senza amarsi, spinti solo da un'attrazione frutto della chimica ormonale. Il sesso è un componente importante dell'amore ma senza l'amore lascia spazio alla "vampata" che inevitabilmente è destinata a spegnersi. Per conoscere una realtà bisogna viverla. Il Potere lo impedisce e l'uomo non sa cos'è l'amore. Quando i coniugi lavorano entrambi il marito passa il tempo con altre donne e la moglie con altri uomini. Tutto di corsa e la sera subentra la stanchezza e si vede un film. La casa è come una stazione, si parte e si arriva. Quando la donna resta a casa deve badare alla cucina, a lavare e stirare. Se c'è il marmocchio ha le sue giuste pretese. Se il sentimento non è forte, va tutto a scatafascio. E' quello che vuole il potere. Altro giro, altra coppia. Aumentano i consumi. Due case, due frigoriferi, avvocati, automobili.
L'amore al giorno d'oggi...l'orgoglio è un elemento di rottura da non trascurare. Litigare nei rapporti di coppia accade, spesso per una sciocca coerenza non si fa il passo indietro. E dal litigio si passa a creare una barriera che separa. E' vero che oggi l'amore risente della società usa e getta. Una volta un orologio rotto, prima di buttarlo via, veniva riparato. Oggi invece l'orologio si butta e si compra un orologio nuovo. Bisognerebbe cercare di ricostruire il rapporto anche dopo alcuni momenti di conflittualità. Poi è chiaro che l'orologio rotto può anche non ripararsi. Ma bisogna provarci. E poi oggi l'amore soffre perché si è perso l'ascolto. Si sono perse le piccole, grandi premure. Non c'è tempo. I ritmi scanditi dalla società sono troppo serrati. Abbiamo bisogno subito di capire che l'amore è fatto dal ripetersi di tanti riconoscimenti, cui occorre dare uno spazio e un tempo perché avvengano.
L'uomo di oggi ha fretta o inganna sé stesso. Per questo l'amore diventa solo un gioco che prima o poi finisce per annoiarci.
Penso che dall'innamoramento all'amore non esista un passaggio automatico, un automatismo. L'amore è la gioia di stare con una persona. Ci sarà una componente misteriosa, ma la felicità che ti dà una presenza non può essere casuale. Concordo sul fatto che al giorno d'oggi lo sviluppo dell'amore sia impossibile a causa di un convulso modo di vivere.
Mi diceva un mio caro amico filosofo: 

" Per caso ci si incontra e può nascere l'amore, ma poi l'amore non vive o si sviluppa per caso".

Se due persone vogliono stare insieme devono capire che è un impegno e non un gioco, che non c'è solo il bello e il buono ma che i momenti di difficoltà sono tanti e che bisogna trovare i compromessi, bisogna rispettarsi, crescere insieme e assecondare il sentimento che si trasforma.

mercoledì, marzo 15, 2023

Angeli custodi dei nostri demoni

 



Il capitalismo nella sua ricerca assillante del consumo ha convogliato tutti noi verso l'acquisto appagante e per farlo ha provveduto a distruggere ogni valore che non sia collegato al denaro. È una tragedia. Non si vuol cambiare e tentare una forma umana di un nuovo sistema economico.
La famosa terza via tra capitalismo e comunismo suggerita da Enrico Berlinguer dopo lo sfascio dell'esperienza del socialismo reale nell'Unione Sovietica.
“Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristallo”.
Questa frase di Mirco Stefanon fa riflettere su quanto l’apparire, in questo momento storico, abbia una valenza di gran lunga maggiore rispetto all’essere.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’immagine sia la prima cosa che si usa nell’interagire con l’altro. È logico che, vivendo di relazioni, l’apparenza diventi una manifestazione necessaria.
Da sempre l’uomo, in quanto essere sociale, ha avuto bisogno di essere accettato, amato e stimato. Ma ora non staremo esagerando a proiettarci con così tanta insistenza in un mondo virtuale per il quale l’apparenza è un aspetto fondamentale? Un mondo composto nella maggior parte dei casi da persone che nemmeno conosciamo?
In Italia, oltre 39 milioni di utenti utilizzano internet e 31 milioni sono attivi sui social media, ovvero il 52% del totale. Di questi, 28 milioni accedono ai propri social preferiti tramite mobile (47% dell’intera popolazione), evidenziando come questi strumenti siano sempre più parte integrante della quotidianità.
Il desiderio, se sfruttato nel suo senso più logico, può spingere l'uomo a fare anche grandi cose. Bisogna ovviamente coltivarlo, crederci e avere tanta pazienza. In tutto. Purtroppo, il desiderio di carattere materiale e vizioso ha decisamente rovinato lo scopo che ognuno di noi dovrebbe avere. Il post spero serva da riflessione in un periodo molto difficile soprattutto come questo.
Per ogni essere umano, in principio era l’ES. Il neonato, infatti, è governato dall’energia psichica e dalle forze pulsionali dell’ES. Ma cosa sono l’es, l’io e il super io? Es, io e super io sono le tre istanze ipotizzate da Freud per spiegare la personalità. Cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.
Innanzitutto, facciamo una premessa: all’inizio del secolo scorso i teorici della personalità ritenevano che il comportamento venisse stimolato da “forze interne” di cui non siamo consapevoli (inconscio). Queste “forze interne” si sono plasmate durante le esperienze dell’infanzia. Inizialmente, lo stesso Freud distingueva nel soggetto solo due dimensioni: il conscio e l’inconscio. Per descrivere meglio la struttura della personalità, Freud si spinse oltre fino a descrivere una complessa teoria secondo la quale la personalità è composta da tre istanze separate ma interagenti tra loro: l’es ,io, super io.
Queste tre istanze possono essere rappresentate graficamente per mostrare la loro relazione con l’inconscio e il conscio, cioè con ciò che è “consapevole” e “inconsapevole”.



lunedì, marzo 13, 2023

Il gene egoista

 



L’uomo è incline alla distruttività e alla guerra perché spinto da pulsioni istintuali? (Sigmund Freud, Konrad Lorenz)

Lo è perché è affetto da uno «shock primario inconscio» dato dalla presa di coscienza del proprio destino di morte? (Emilio De Marchi).

Oppure è dovuto a orientamenti socio-politico-culturali che certe popolazioni umane hanno imboccato nella difficile ricerca di come vivere? (Erich Fromm).

Il filosofo e matematico (Paolo Ruffin) prende in considerazione l’apporto genetico: è stato scoperto da diversi ricercatori universitari un gene che porterebbe molti uomini ad essere egoisti e quindi dimentichi di esser membri di una comunità e che solo nel benessere di tutti può veramente realizzarsi il proprio.


Certamente l'uomo nasce con certi istinti, soprattutto con quello della sopravvivenza che si manifesta nel bisogno di nutrirsi. È sicuramente presente il bisogno di amare ed essere amati. In un post di Cristiana viene riportata l'immagine di una scimmia che ha partorito con il cesareo e corre ad abbracciare il figlio. Il bambino che succhia latte nel seno della madre è certamente un'immagine anche d'amore.
L'IO di ognuno di noi cerca la gratificazione da parte degli altri e non ottenendola il malessere potrebbe trasformarsi in odio egoistico.
Oltre l'istinto di sopravvivenza ce ne sono altri dovuti alla sua struttura biologica. Mi riferisco per esempio al sesso. Il desiderio non sempre segue le vie dell'amore e a volte la non ragione sceglie l'aggressione. Avviene nello stupro e nei femminicidi, specialmente se è stata trascurata l'educazione nella famiglia e nella scuola. Anche il Potere non è influenzato da qualche gene nativo, ma si acquisisce nei contatti tra popoli. Biden dice tranquillamente che gli USA sono la guida del mondo, mentre Putin mira a un cambiamento dell'attuale assetto politico. Lo dice apertamente che l'America non riveste più il ruolo di caput mundi. Quando c'è un capo, inevitabilmente esistono i servi e attualmente 2/3 del mondo è infelice protagonista di questo ruolo.
La mia meditazione è che quasi tutto il negativo si acquisisce nella vita
di tutti i giorni. 



sabato, marzo 11, 2023

L'approccio al dolore

 



La tragedia greca non sta nella mancanza di senso, sta nel rapporto potenzialità dell’uomo e limite alle stesse, limite, per altro, ignoto, la cui scoperta spesso ne indica pure il suo oltre passamento (con conseguenze che sappiamo). Dunque, i Greci non avevano necessità di dare senso al dolore: il loro problema esistenziale consisteva nel tenere in equilibrio Gaia e Nemesi. Gaia, rappresenta la madre terra, e Nemesi la potenza divina.
“Si alza il vento…bisogna tentare di vivere” è una citazione della poesia Cimetière Marine di Paul Valery. Il poeta, in precedenza, si era lasciato andare a riflessioni rassegnate sulla vita, poi ha uno scatto d'orgoglio e comprende che quell'uragano bisogna cavalcarlo e tentare di vivere, sconfiggendo la sofferenza causata da dolore.
Il dolore che coinvolge il nostro mondo affettivo è terrificante.
L'amore è una carezza che allieva il dolore, ma non riesce a eliminarlo. Quel dolore viene da qualcosa che ti manca, oppure vorresti diversa. Solo ottenendo quello che cerchi quel dolore potrebbe diventare una gioia.
Senza dolore non c'è gioia, ma quando ti arriva fa male, ed anche tanto ti colpisce, ti ferisce e a volte sanguina ancora. La tragedia è quando perdi il senso del vivere, quando ti senti ingabbiato in qualcosa che non ti permette alcun desiderio o l'indifferenza e il poco rispetto delle emozioni. Il dolore costa, spesso lo paghi duramente, spesso riesci piano piano a superarlo ma non dimenticarlo.
Mia moglie per 10 anni è stata trattata con l'emodialisi a causa dei reni, ormai inutili. Per un rene c'è una lista d'attesa pazzesca.
Io l'ho sempre accompagnata nel reparto dialisi. Ha perso la vista, e mi accarezzava il viso per capire se fossi sempre un bel ragazzo, e insieme tante risate. Ha sopportato tutto. Angioplastica, by pass, cuore al minimo. L'amore ingabbiava il dolore. La notte che precedeva il giorno dell'amputazione di una gamba è morta per arresto cardiaco. In un certo senso ho vissuto quella morte pensando che finalmente non avrebbe più sofferto. Come una grazia dal Cielo. La memoria di Bruna è per me una presenza viva. A volte, nel dormiveglia, sto per accendere la luce e penso che potrei svegliarla. La mattina sento rumori nella cucina e assonnato dico: "Bru' il caffè fallo bollente".
Poi ci sono i dolori nel corpo, nella mente e nello spirito; alcuni di questi potrebbero essere evitati se solo ci comportassimo meglio e facessimo più attenzione ai nostri stili di vita: se mi drogo, abuso di alcol, non mi alimento o mi alimento troppo è probabile che mi procuri e procuri agli altri sofferenze, così quando penso, credo che la vita sia come i social me la rifilano e voglio a ogni costo essere o diventare come quella o quel influencer, è ovvio che vivrò di delusioni e sofferenze mai risolte che a loro volta creano dolori.


giovedì, marzo 09, 2023

Parliamo dell'anima

 



Il cardiologo olandese Pim Van Lommel, che da alcuni anni sta conducendo studi scientifici sui sopravvissuti ad arresto cardiaco, è noto per il primo studio mondiale sulla NDE – Near Death Experiences – (esperienze di premorte) in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa italiana AdnKronos, è giunto alla conclusione che: «la morte non è la fine della coscienza ma solo un cambiamento di stato di coscienza».
L’attrice anglo-americana Elizabeth Taylor, in una sua intervista alla Cnn raccontò che durante un intervento chirurgico avvenuto nel 1962, aveva smesso di respirare per alcuni minuti vivendo così una esperienza di confine di morte. La sua anima aveva abbandonato il corpo, racconta di aver visto i medici che tentavano di rianimarla prima di dirigersi verso un tunnel e vedere il suo terzo marito, Mike Todd, morto in un incidente aereo quattro anni prima. La Taylor dichiarò all’intervistatore che era felice di rivedere Todd e voleva restare con lui ma Mike le disse che non poteva «devi tornare indietro. Hai ancora molte cose da fare». Ed è quindi tornata nel suo corpo e si è svegliata, mentre i dottori avevano già annunciato la sua morte. C’è da dire che l’aereo privato di Todd, il Luckj Liz, si schiantò il 22 marzo del 1958 vicino a Grants (New Mexico) per una avaria. Il velivolo precipitò causando la morte delle quattro persone a bordo tra queste lo scrittore Art Cohn che stava scrivendo la biografia di Todd dal titolo, ironia della sorte,” le nove vite di Michael Todd”.
«Il concetto di psiche inventato da Socrate e codificato da Platone. Socrate diceva che il compito dell'uomo è la cura dell'anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l'anima venga interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate, per esempio, non si pronunciava sull'immortalità dell'anima, perché non aveva ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante più di duemila anni, ancora oggi si pensa che l'essenza dell'uomo sia la psiche. Molti, sbagliando, ritengono che il concetto di anima sia una creazione cristiana: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell'anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i primi pensatori della Patristica abbiano utilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi l'apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, non deve far dimenticare che il concetto di psiche è una grandiosa creazione dei greci. L'Occidente viene da qui.»


lunedì, marzo 06, 2023

Obbedienza del figlio verso il padre

 




L'obbediente ammira le cose della terra per il loro aspetto interiore e sublime.
De Lubac, in Paradossi e nuovi paradossi, osserva che "il conformista", quell'uomo che aderisce alla mentalità comune, prende perfino le cose dello spirito per il loro aspetto formale, esteriore.
Per questo occorre coltivare una dote umana che è immediatamente propria del bambino e diventa grande quando è propria dell'adulto: lo stupore.
Giovanni e Andrea si mettono a seguire Gesù. Gesù si volta e dice: "Che cosa cercate?". "Maestro, dove abiti?". "Venite a vedere". Ed essi andarono e rimasero quel giorno con Lui.
Immaginiamo quei due che vanno dietro, tutti intimiditi, a quel giovane uomo che li precede.
Chissà con quale stupore lo guardavano e lo ascoltavano.
Dallo stupore nasce una domanda: "Chi è Costui?", e a questa domanda segue una risposta, un sì o un no.
Lo stupore è un presentimento di qualche cosa di sovrumano, mai immaginato, inimmaginabile.
È una sequela. Un incontro, una Presenza eccezionale, la domanda, la risposta e l'assunzione di responsabilità di fronte al fatto.
Stupore e obbedienza rappresentano la chiave di tutto. In merito all'obbedienza sono pochi coloro che ne riconoscono il significato profondo e per assurdo liberatorio, forse perché non ne hanno mai sperimentato la 'potenza'.
Gesù aveva autorità perché obbediva al Padre.
C'è un bellissimo libretto di Padre Raniero Cantalamessa che titola proprio 'L'obbedienza' e ne spiega benissimo il valore, ormai quasi perduto.



giovedì, marzo 02, 2023

Vedere e guardare

 


Il vedere non vuol dire entrare in profondità alle cose, ma coinvolgere direttamente la nostra affettività (cuore) senza il filtro della ragione. Per esempio, il sole che nasce dal mare con i suoi colori ci emoziona immediatamente superando la barriera della ragione. Guardare è un accurato lavoro dell'anima che comprende cosa c'è nel fondo di tutto quello che attira la nostra attenzione e se corrisponde a quello che stiamo cercando.
Quindi il vedere è qualcosa di automatico, ciò che vedo mi procura emozioni, positive o negative, ma immediate. Mentre mi soffermo a “guardare”, o meglio contemplo, ciò che entra in relazione con il mio vedere e il mio sentire, e rifletto su ciò che è, e ciò mi rimanda come messaggio.
L'osservazione è sicuramente un metodo. Dall'osservazioni scaturiscono giudizi di valore, ragionamenti, e conclusioni.
Disse una volta il premio Nobel per la medicina Alexis Carrel: "Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità". Osservo le vie, le persone, le chiese, i bar, le osterie, le ormai fatiscenti sezioni di partito... Ma dopo l'osservazione, appunto, viene il ragionamento, il giudizio, la sintesi.  Carrel (in Riflessioni sulla condotta della vita): "Nello snervante comodo della vita moderna la massima delle regole che danno consistenza alla vita si è spappolata...La maggior parte delle fatiche che imponeva il mondo cosmico sono scomparse e con esse è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità.
Per quanto a qualcuno possa sembrare paradossale, guardare ha un suo significato, vedere ha tutt’altro significato.
Infatti, il ‘vedere’ non presuppone che si riesca anche a ‘guardare’! Il guardare si pone come significato la percezione della realtà attraverso l’uso della vista. Quindi vuol dire capire, scoprire ed interpretare ciò che ci circonda; molte volte chi vede non guarda, perché vedere è un’azione riflessiva come fare attenzione a qualcosa o qualcuno, ma non si va oltre! Se la gente guardasse e non si limitasse a vedere, probabilmente vivremmo in un mondo migliore.
Osserviamo poco perché andiamo di fretta e siamo assorti nei nostri pensieri e preoccupazioni. A volte bisognerebbe fermarsi appena un istante a scrutare il cielo ed aspirare i profumi dell'aria, a volte bisognerebbe ascoltare e conoscere, mentre spesso esprimiamo solo luoghi comuni e pregiudizi. Deleghiamo agli altri anche il nostro pensiero ed invece una vera crescita ha bisogno del pensiero di tutti, un pensiero attivo, non passivo.






lunedì, febbraio 27, 2023

Programma di Elly Schlein

      


                      


Salario minimo, ambiente, lavoro. Sono le prime tre parole d’ordine, corrispondenti ad altrettante priorità programmatiche, pronunciate da Elly Schlein nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria alle primarie del Pd.


La neosegretaria ha presentato un programma che punta su temi cari alla sinistra, su questo ha fatto leva per differenziarsi dal suo sfidante Stefano Bonaccini.


«Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza — ha spiegato a caldo — il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata». Ma vediamo cosa contiene il suo programma per capire come si muoverà nello scenario politico.



Lavoro

Nel campo del lavoro, dove più ha voluto marcare la discontinuità con il passato prendendo le distanze dalle politiche di renziana memoria, per Schlein è necessario «voltare nettamente pagina dopo gli errori del Jobs Act e del decreto Poletti sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine». La battaglia è per contrastare la precarietà limitando i contratti a termine, rendendo più conveniente il lavoro stabile, abolendo le forme più precarie come gli stage extracurriculari e gratuiti e regolando i lavoratori delle piattaforme. E insiste sul reddito di cittadinanza: «Non va abolito, va migliorato». E poi rimarca la necessità di una battaglia per il salario minimo.


Nel discorso dopo la vittoria, Schlein ha detto: «Saremo quel partito che non si dà pace finché non avremo posto un limite alla precarietà, posto un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lottato per portare a casa il salario minimo. E lo dico già da ora, l’ho detto in queste settimane: ci rivolgeremo a tutte le altre opposizioni per fare questa battaglia insieme, per dire che sotto una certa soglia non è lavoro, è sfruttamento».


Guerra in Ucraina

Sulla guerra in Ucraina Schlein evidenzia come sia giusto sostenere il popolo (ed è stata favorevole all’invio di armi), ma si dice contraria all’aumento della spesa per gli armamenti e sottolinea la mancanza di una politica estera europea sulla sicurezza comune.


Il tema è considerato dirimente da diversi attuali esponenti del Pd: Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha detto che la sua permanenza nel partito «dipenderà da come Schlein affronterà alcuni nodi fondamentali: se terrà o non terrà il Pd nella sfera atlantica, se terrà o non terrà la posizione che Enrico Letta con grande determinazione ha tenuto sul tema della guerra e degli aiuti all’Ucraina».



Ambiente

Altro tema forte, il cambiamento climatico. Contraria al nucleare, Schlein prevede maggiori investimenti sulle energie rinnovabili, sul risparmio energetico e sulle comunità energetiche. C’è anche l’intenzione di varare un piano fiscale eco-friendly, in grado di azzerare progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi e legare le imposte indirette alle emissioni di Co2. Sul fronte urbanistico l’idea è quella di varare una legge nazionale sul consumo zero di suolo, a cui si aggiunge l’impegno riguardo a una legge sulla decarbonizzazione che aiuti chi resta indietro.


Sanità

Nella sua campagna per le Primarie, la neosegretaria ha poi insistito sulla Sanità, considerata «sottofinanziata» e vittima di un progressivo squilibrio tra pubblico e privato e tra Stato e Regioni. Schlein ritiene che sia necessario sostenere maggiormente il sistema sanitario nazionale, in termini di personale e risorse economiche, con un ruolo più forte da parte dello Stato, evitando che ci siano «cittadini di serie A e di serie B». E propone «una sanità sempre più territoriale e domiciliare».


Immigrazione

Altro punto importante è l’immigrazione, un tema che Schlein ha a lungo trattato in Europa. La segretaria pensa che il tema vada affrontato a livello europeo, riformando il trattato di Dublino ma mettendo in atto il principio di solidarietà e di una equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli Stati UE. «Non si fa politica sulla pelle dei migranti tenendoli bloccati in mare o nei porti. Servono meccanismi di redistribuzione», ha dichiarato Schlein ad Avvenire lo scorso gennaio.


Nel discorso tenuto dopo la vittoria, Schlein ha ricordato questo punto così: «proprio oggi (abbiamo) un’altra strage nel mare, davanti a Crotone, che pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare i salvataggi in mare, quando invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei e ci vorrebbe una Mare Nostrum europea. Una missione umanitaria per il soccorso in mare».


Fisco

Idee di cambiamento anche in tema di Fisco. Per Schlein «il sistema fiscale italiano deve diventare più chiaro, comprensibile e semplice. In una riforma fiscale complessiva e progressiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un’ottica redistributiva, a partire dall’allineamento della tassa sulle donazioni e successioni al livello degli altri grandi Paesi europei».


Diritti

Grande spazio nel programma di Schlein è riservato ai diritti civili. «Dobbiamo batterci per una legge contro l’omobilesbotransfobia, l’abilismo e il sessismo. Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e la fine della discriminazione subita dalle loro figlie e figli», ha scritto Schlein nel programma. A questo si aggiunge anche la battaglia per lo Ius soli, «perché la cittadinanza non sia riconosciuta per sangue».


Autonomia

Per quanto riguarda i rapporti fra Stato e regioni e il tema dell’Autonomia (è contraria al progetto del ministro Roberto Calderoli), Elly Schlein vorrebbe discutere i servizi essenziali, ipotizzando una legge che segni in modo chiaro e univoco le competenze specifiche di Stato e Regioni, ponendo fine alle trattative separate fra lo Stato e le singole regioni su temi chiave come la scuola.






sabato, febbraio 25, 2023

Riappropriarsi dell'amore

 


Cos'è che ci spinge a cercare sempre nuove storie?
"Il bisogno di amare ed essere amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza. L'amore liquido è proprio questo: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame".
Dunque, siamo condannati a vivere relazioni brevi o all'infedeltà..."Nessuno è "condannato". Di fronte a diverse possibilità sta a noi scegliere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle apparentemente meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio".
Oggi viviamo più relazioni nell'arco di una vita. Siamo più liberi o solo più impauriti? Maurizio Costanzo è l'uomo dalle quattro mogli.
"Libertà e sicurezza sono valori entrambi necessari, ma sono in conflitto tra loro. Il prezzo da pagare per una maggiore sicurezza è una minore libertà e il prezzo di una maggiore libertà è una minore sicurezza. La maggior parte delle persone cerca di trovare un equilibrio, quasi sempre invano". Invecchiare insieme è diventato fuori moda? "È la prospettiva dell'invecchiare ad essere ormai fuori moda, identificata con una diminuzione delle possibilità di scelta e con l'assenza di "novità". Quella "novità" che in una società di consumatori è stata elevata al più alto grado della gerarchia dei valori e considerata la chiave della felicità. Tendiamo a non tollerare la routine, perché fin dall'infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti "usa e getta", da rimpiazzare velocemente. Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso".
Abbiamo finito per trasformare i sentimenti in merci. Come possiamo ridare all'altro la sua unicità? "Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento. L'amore richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana". Forse accumuliamo relazioni per evitare i rischi dell'amore, come se la "quantità" ci rendesse immuni dell'esclusività dolorosa dei rapporti. "È così. Quando ciò che ci circonda diventa incerto, l'illusione di avere tante "seconde scelte", che ci ricompensino dalla sofferenza della precarietà, è invitante. Muoversi da un luogo all'altro (più promettente perché non ancora sperimentato) sembra più facile e allettante che impegnarsi in un lungo sforzo di riparazione delle imperfezioni della dimora attuale, per trasformarla in una vera e propria casa e non solo in un posto in cui vivere. "L'amore esclusivo" non è quasi mai esente da dolori e problemi - ma la gioia è nello sforzo comune per superarli".


giovedì, febbraio 23, 2023

Qui ha ragione Putin

 




Dice Giorgio Steiner: "Non sono antiamericano, anzi: ammiro molte cose degli Stati Uniti, dove vivono e lavorano i miei due figli. Ma bisogna sapere che il novanta per cento degli americani, parlando, usa 380 parole d' inglese, mentre nelle opere di Shakespeare ce ne sono 24.000. La lingua viene divorata dal minimalismo ossessivo dei codici elettronici, come dimostrano i messaggi sempre più compressi che si mandano i ragazzi sui cellulari». Il problema è che siamo un popolo di anoressici della lingua. La capacità di scrittura e anche di elaborazione del discorso compiuto sono in crisi. Le parole, le frasi, i periodi sono come degli sciancati.
Si scrive e si parla come si pensa.
Se si parla rachitico si pensa così, se si ha in bocca una lingua morta, anche il pensiero non è in buona salute. La povertà di linguaggio determina una sempre minore possibilità di colloquio sia con sé stessi che, soprattutto, con gli altri. In un tempo di linguaggio povero, stereotipato quello che viene messo in crisi è proprio la capacità di ascolto e di dialogo, la possibilità di capire; il parlare assume sempre più la struttura di un monologo e di un monologo povero in quanto non sufficientemente dotato di parole che riescano ad esprimere le proprie esperienze, i propri sentimenti i propri conflitti, emozioni e sensazioni. L’Europa, secondo me, aveva raggiunto il suo equilibrio fra i poli opposti del pragmatismo umanistico filosofico ateniese e la religiosità ostentata di Gerusalemme quando a governare era Roma che univa in sé tutto (pregi e difetti compresi) di queste due idee e così è stato anche dopo la caduta dell’Impero. Per esempio, là dove c’era il Papa c’era anche Leonardo da Vinci e il trionfo della scienza. Secondo me tutto è venuto a cadere quando, dopo il Primo conflitto Mondiale, è caduta la Mitteleuropa, ultimo baluardo della nostra cultura, ovvero Vienna che anche se si trovava nell’area era però riuscita a incarnare lo stesso i due poli opposti della questione sollevata da Steiner. Con le dittature disumanizzanti di Destra e Sinistra e il successivo asservimento ideologico all’America (un paese troppo giovane per avere una Storia) siamo diventati il continente senza idee.
Io parlo per me ma ritengo che problemi come il non leggere, il decadentismo intellettuale e l’ignoranza che spinge a fermarsi alla superficie siano un segno di questo problema.
Ciò che sta succedendo oggi in Europa era stato predetto, esattamente 100 anni fa, 
da Oswald Spengler con il suo "Tramonto dell'occidente". I valori massimi che abbiamo assimilato e che portiamo avanti non permettono crescita etica, morale e intellettuale.


lunedì, febbraio 20, 2023

L'importanza del confronto



 

Si vivono insoddisfacenti rapporti con gli altri.
Gli scambi conversazionali sono limitati a futilità e la comunicazione familiare può scadere in patologici circoli improduttivi. Spesso si disconosce o fraintende la vitalità creativa di elementi verbali come l’humour e l’ironia.
I bisogni affettivi sono spesso spenti da uno stato di conflitto tra la chiusura individualistica e l’apertura alla condivisione sociale. Ma imparare ad amare è un’arte che si apprende sul campo.
Sul filo della Regola di san Benedetto, Dom Guillaume ci guida in un percorso attraverso i meccanismi che giorno dopo giorno ci chiudono in una gabbia sempre più soffocante. Perché oggi l’uomo è tutt’altro che libero. La strada per la vera libertà, e dunque per una felicità piena e feconda, passa per una profonda conoscenza di sé: la consapevolezza dei doni ricevuti, dell’importanza del proprio ruolo nella comunità dei viventi, ma anche di questo desiderio di vita e felicità che ci abita e rappresenta il potente motore che, correttamente indirizzato, ci spinge a crescere e a vivere davvero.
Secondo me il problema è che quando ci si confronta, spesso il contenuto oggetto della conversazione viene preso come un dogma inviolabile. Inviolabile, nel senso che ci sentiamo toccati sul personale. Su questo, secondo me, ci siamo cascati tutti, almeno una volta nella vita. Non è questione di non volersi confrontare. Ci sono cose per le quali facciamo fatica a mettere in discussione ciò che pensiamo.
Credo che l'ascoltare sia importantissimo ma anche il comprendere e pertanto il saper chiedere se si ha un dubbio su un concetto espresso dall'altro interlocutore, perché oggigiorno mi pare che oltre alla mancanza d'ascolto sia anche molto presente l'assenza di umiltà nel chiedere al prossimo un chiarimento ed anche quando lo si fa molti hanno l'atteggiamento di chi pensa che tu abbia sbagliato o detto qualcosa di poco chiaro e non invece il contrario che sia chi chiede delucidazioni colui che non ha compreso correttamente.
Detesto il dogma. Adoro la convinzione. C'è chi ascolta mentre parlo e non pensa a quello che deve rispondere. Certo, a volte uno s'innamora di una propria tesi, ma è sbagliato.
Il dialogo e l'apertura ad esso sono salde fondamenta per una crescita completa sia mentale che emozionale.
Il confronto può aprire strade importanti per la nostra vita.

venerdì, febbraio 17, 2023

La strada del sacrificio

 


Senza sacrificio non ci può essere verità in un rapporto d’amore, perché vuol dire che l'altro non è valorizzato secondo la sua natura.
È invece affermato per il tuo gusto, per il tuo istinto. Affermare una presenza è amore, afferrarla vuol dire piegarla a te, renderla schiava. Il sacrificio non è il non andare con un'altra donna, il sacrificio è respingere tutte le negatività che sono dentro di te.
La fedeltà è solo la conseguenza dell'affermazione dell'altro, dell'amore verso l'altro.
Il sacrificio non è sospendere la volontà di qualche cosa, ma arrestare la volontà che non è secondo la natura di un rapporto. Il sacrificio è andare contro la menzogna, fare la cosa in modo vero, leale, sincero, giusto.
Nella misura in cui si progredisce nel cammino della vita si diventa più saggi e ci si distacca dai desideri egoistici e si sale nel modo di amare. Dapprima non si ama che se stessi, poi l'altro, infine finalmente gli altri.
Allora l'amore diventa una virtù: volere il bene altrui è il bene stesso: è il vero amore. Ed è l'inizio di tutto.
L'amare è gioia che crea entusiasmo.
Lo stesso sentimento che si prova in cuore quasi fosse un dio nascosto. È intensità a volte e anche fretta di arrivare là dove il cuore sarà felice.
Nella misura in cui si progredisce nel cammino della vita si diventa più saggi e ci si distacca dai desideri egoistici e si sale nel modo di amare. Dapprima non si ama che sé stessi, poi l'altro, infine finalmente gli altri.
Allora l'amore diventa una virtù: volere il bene altrui è il bene stesso: è il vero amore. Ed è l'inizio di tutto. Il soggettivismo ha reso volatili i rapporti umani. Bisognerebbe investire in umanità.
Il timore di intervenire è un patrimonio di grande tenerezza.
A me fanno pena le persone che ingannano il compagno o la compagna. Bisogna restare nelle scelte fatte e farle diventare certezze senza il timore che si trasformino in gabbie, ma ammirarle in quanto danno un senso compiuto alla nostra vita.


mercoledì, febbraio 15, 2023

Così va il mondo



 

Dei circa 7,6 milioni di decessi infantili (0-5 anni) che avvengono ogni anno nel mondo, la maggior parte è dovuta a infezioni respiratorie acute, dissenteria, morbillo e malaria.
Tutte malattie che possono essere prevenute tramite vaccini, zanzariere, misure igieniche e altre semplici forme di profilassi, che però spesso rimangono ignote o troppo costose per larghi strati della popolazione, nei paesi economicamente arretrati. Lo stesso può dirsi per le medicine che possono curare queste malattie, comodamente accessibili per qualsiasi cittadino occidentale ma inarrivabili per quei tre miliardi di abitanti del pianeta che vivono con meno di due dollari al giorno.
Dove regna la povertà, lo Stato non è in grado di assicurare neppure le vaccinazioni di base. Due milioni di bambini ogni anno muoiono a causa di malattie come il morbillo o la tubercolosi, per le quali esistono vaccini dal costo irrisorio.
La carenza di servizi sanitari di base è rafforzata dalla mancanza di informazioni. Spesso le comunità e le famiglie ignorano l'importanza vitale delle vaccinazioni, non sanno riconoscere i sintomi delle malattie e neppure quando è giunto il momento di cercare un medico per un bambino che sta male. Per combattere queste forme di ignoranza sanitaria, si rivela fondamentale l'istruzione delle donne e delle future madri.
Una ragazza che ha frequentato qualche anno di scuola è in grado di assistere e nutrire meglio il suo bambino, sa leggere le istruzioni di un operatore sanitario e dosare un farmaco come una donna analfabeta non può fare (basti pensare alle decine di migliaia di bambini che ogni anno muoiono perché le madri diluiscono troppo le medicine o il latte in polvere).
Fra le minacce alla salute dei bambini, occupa una posizione sempre rilevante l'Aids.
Oltre ai 2,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni che convivono con il virus, in massima parte a causa del contagio da parte materna alla prima o durante la nascita, vanno considerati i moltissimi altri la cui vita è stata indirettamente segnata dall'Aids.
Per coloro che accudiscono familiari malati, e soprattutto per i 16,6 milioni di orfani dell'Aids, la capacità di tutelare il proprio stato di salute dipende esclusivamente dalla benevolenza di parenti, per lo più anziani e in difficoltà economiche, o dai rarissimi programmi assistenziali dello Stato.
La mancanza di accesso all'acqua potabile - una condizione in cui si trova a vivere il 13% della popolazione mondiale - è strettamente connessa a una serie di malattie infettive che fanno ogni anno tre milioni e mezzo di vittime, in gran parte bambini sotto i 5 anni.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno circa 450 milioni di persone, soprattutto bambini in età scolare, siano infettati da parassiti intestinali veicolati dall'acqua impura.


lunedì, febbraio 13, 2023

Etica e morale

 



L'emozione è sentire che dietro qualsiasi cosa che può essere sperimentata c'è qualcosa che la nostra mente non può cogliere del tutto e la cui bellezza e sublimità ci raggiunge solo indirettamente, come un debole riflesso. La natura dei valori è sociale, sono determinati dalle valutazioni degli uomini ed è per questo che non sono dati una volta per tutte, sono transitori e mutano e a volte muoiono nel corso del tempo con il mutare delle valutazioni umane che tendono ad adattarsi a nuove forme di convivenza ritenute migliori, ma così facendo dimenticano la morale. Certo, l'etica varia con il tempo, le abitudini, la cultura e la necessità. Una volta l'aborto era un reato, oggi è un diritto. La morale è immutabile. I Comandamenti sono sempre gli stessi. Resta per sempre: non ammazzare. I Comandamenti sono “tatuati” nella coscienza di ogni uomo, credente o meno, di ogni confessione religiosa. I cristiani, che davvero riconoscono nel Risorto il Dio fatto uomo, sanno che Gesù è venuto a portare a compimento i Comandamenti con le Beatitudini che sono, di fatto, i Comandamenti “resi nuovi”. Infatti, la Chiesa ha lo scopo di guidare le persone sulla strada della fede, giusto? Significa dare un senso alla nostra esistenza, che vada oltre al compimento di un percorso di vita (nasco, cresco, muoio). Significa dare un senso al dolore (la croce di Cristo che talvolta le persone devono portare nella loro vita), dare risposta alle domande che all'apparenza sono senza risposte, dare forza per superare le difficoltà della vita. Ognuno di noi invece deve contribuire al miglioramento della società civile, anche se in questa fase storica i valori si stanno perdendo, si stanno scolorendo. I valori rappresentano una serie di principi riconosciuti dalla quasi totalità degli esseri umani. Molti di questi valori vengono tradotti in leggi. La morale in sostanza è la divisione tra bene e male, qualcosa molto importante nelle religioni. Difficilmente cambiano con il tempo. Per esempio, i Comandamenti nella religione cristiana. L'etica è il costume di un popolo. Varia con la crescita culturale, con le esigenze nuove della società. Il divorzio e l'aborto sono buoni esempi di valori relativi all'Etica.
I primi tre Vangeli sono detti "sinottici" in pratica simultaneamente visibili, perché hanno in comune non soltanto lo schema generale, ma spesso riferiscono con le stesse parole identici fatti. Il primo vangelo proviene da Matteo, l'apostolo che Gesù chiamò al suo seguito, distogliendolo dalla sua professione di esattore delle imposte. È stato scritto dopo 40 anni dalla morte di Cristo. Marco, collaboratore dell'apostolo Paolo e soprattutto di Pietro ne riferisce la predicazione. Marco non conobbe a fondo Gesù. Il Vangelo fu pubblicato verso il 65. Luca era un colto medico, siriano. Conobbe Cristo dai primi testimoni della sua vita e si preparò alla stesura del suo vangelo con un'accurata indagine. Luca è un narratore di sicure risorse letterarie. Il suo vangelo fu scritto 70 anni dopo la morte di Cristo. La tradizione ecclesiastica afferma che il quarto vangelo fu scritto negli anni 100 da Giovanni. Giovanni sceglie alcuni fatti della vita di Gesù, che, a ragione del loro non avventizio contenuto simbolico, permettono una profonda intelligenza del Mistero di Cristo.
Sono testimonianze di quattro persone diverse. Non hanno scritto 1000 anni dopo la nascita di Gesù, ma subito dopo la sua morte.

venerdì, febbraio 10, 2023

La scienza al servizio dell'uomo

 




Nel suo discorso alla comunità degli scienziati, il 2 novembre 1945, Oppenheimer antepose l’etica alla scienza quando ricordò ai colleghi che non potevano dimenticarsi di essere uomini e di dipendere in senso strettamente morale dai propri simili. Il valore della scienza deve essere riposto nel mondo degli uomini con cui gli scienziati hanno i loro legami più profondi. Julius Robert Oppenheimer, realizzatore della prima atomica, scienziato e coordinatore del progetto Manhattan, non rinnegò mai la responsabilità morale del suo risultato.
La scienza ha un costo e quando milioni di bambini muoiono per una banale diarrea, causata dall'aver bevuto acqua infetta delle pozzanghere, non possiamo esaltarci per l'uomo che ha passeggiato sulla Luna.
Solo un pazzo potrebbe mettere in discussione la Scienza. Sto parlando di limiti e ritardi. Per esempio, la medicina 100 anni fa era rappresentata da un unico farmaco, l'aspirina. Il passo da gigante è stato fatto con gli antibiotici che hanno debellato la tubercolosi, la sifilide e le malattie polmonari.
Questo ritardo ha causato per un virus dell'influenza, la Spagnola, 50 milioni di vittime in tutto il mondo.
Il limite è che la scienza non ha etica ma è al servizio della politica. La bomba atomica è stata finanziata per ammazzare. Per me la scienza è come l'amata che ti tradisce.
Il problema è che il Potere cerca di indirizzare la scienza verso la tecnologia consumista. Mi sveglio la mattina e so di conoscere la teoria della relatività ristretta, ma non sono più felice. Mi piacerebbe una scienza dedicata a un progresso che fa sentire lieto un uomo.
L’ideologia introduce una visuale totale del mondo, in cui si pensa che con la ragione si possa spiegare tutto. Pensando di cambiare tutto con la potenza della ragione, la cosiddetta "visione totale" costringe la realtà e dio a inchinarsi alla "ragione" dell’uomo. Sono le tesi di Horkheimer e Adorno sviluppate nella Dialettica dell’illuminismo.
L’ideologia è l’esatto contrario della fede religiosa. Se manca la grazia, a un solo scopo è presente la ragione della legge, a rendere colpevoli e a uccidere. Perciò l'uomo di oggi è inquieto sotto ogni punto di vista, eccetto quando non pensa, perseguitato dalla violenza e dall'ombra della paura. Secondo Horkheimer e Adorno, l'illuminismo proclamò l'autodeterminazione razionale dell’uomo, ma finì con l'imporre al mondo una razionalità scientifica in grado di vanificare, se non di impedire, la stessa libertà che rivendicava al soggetto. Questa ragione scientifica, basata sull'oggettivazione della realtà, si proponeva di dominare tutto il mondo della natura, allo scopo di un suo sfruttamento strumentale. Con lo sviluppo della tecnologia, anche l'uomo, la vita umana stessa, sono diventati oggetto di analisi a scopo di dominio e manipolazione.
Di fatto, il progetto illuminista si è risolto nel suo opposto.
Tra la ragione come facoltà della scienza e la ragione come facoltà della libertà si è così sviluppato un conflitto, con la vittoria della razionalità tecnocratica.


martedì, febbraio 07, 2023

Un volto terrificante

 





Un velo che maschera la sostanza del reale o addirittura una patologia della modernità, l’alienazione implicita nella società dello spettacolo in cui la manipolazione e la menzogna oscurano la realtà autentica dei soggetti. Ecco il nodo da cui prende le mosse l’indagine di Barbara Carnevali, storica della filosofia, ricercatrice invitata all’ "Institut d’Etudes Avancées" di Parigi, in un saggio pubblicato da Il Mulino, intitolato *Le apparenze sociali*. Una filosofia del prestigio (pagine 222; 20 euro). Un progetto di filosofia dell’apparire sociale a partire proprio dall’analisi delle vanità, di quel mondo effimero in cui rientrano le mode, la fama, il successo, il prestigio, le buone maniere, lo snobismo, i pettegolezzi, e che non è una forma minore di realtà ma l’assetto sensibile della società dove si giocano come uno spettacolo le immagini che le persone hanno reciprocamente di sé stesse.
Bauman ha dedicato la vita a questi problemi.
Non puoi liquidare il suo pensiero come un'opinione. "Lui ha la sua e io la mia" Intanto non è giusto che la donna venga vista come un'immensa vagina a disposizione dei maschi.
Perché il Potere non si limita a questo. Non sono tanti anni che la donna può recarsi alle urne per eleggere il Parlamento del suo paese. Quando una ragazza vuol fare l'indossatrice deve essere in carne come uno stuzzicadenti e qualche squallido personaggio obbliga l'impiego delle anfetamine che tolgono l'appetito.
Il fatto che l'uomo percepisce che l'apparenza conta più della sostanza porta a una caduta della cultura, dei valori e dell'etica. La conseguenza è la fine del desiderio in senso esistenziale. Per te donna con gli attributi ben fatti ti chiedono di allungarti sopra un'automobile, oppure di fare l'ombrellina. Questa è la maschera e il ruolo che la società (il Potere) ti dà, e se la togli appare un volto terrificante.
C'è una canzone di Springsteen*Brilliant disguise*, dove l'io viene soffocato dalle soventi maschere che si indossano per apparire ciò che agli altri piace, per essere poi accettati per quello che in realtà non si è.
Paura di mostrare la vera natura, paura di essere considerati e giudicati da altri e quindi non piacere?
Con il tempo, con determinati avvenimenti, tutto viene scoperto e la maschera si sgretola. 


sabato, febbraio 04, 2023

La morale dentro di noi

 





l'amore per Schopenhauer è uno degli stimoli più potenti dell'umanità. L'amore appare come un istinto feroce. Quando una persona è innamorata è disposta a sacrificare tutto, anche la morale. Secondo Kant, invece, la morale è dentro di noi è universale e libera dagli istinti, non dipende nemmeno dalla ragione. Immaginiamo una legge che imponga di prendere a pietrate le persone con i capelli rossi. Chi non lo fa, viene preso a pietrate. Razionalmente ci adeguiamo a questa legge, ma deviamo dalla morale. Ecco perché la morale è incondizionata.
La morale un imperativo categorico in quanto incondizionata - ha come fondamento l'agire in maniera che ciò che valga per sé valga per tutti (universalità) e trattare gli uomini mai come mezzo, mai strumentalizzarlo per raggiungere un ipotetico fine che è appunto un fine slegato dalla legge morale, ma un fine egoistico-
Emerge un contrasto tra il dovere e la felicità. Per questo l'uomo ipotizza l'esistenza di Dio e dell'aldilà. Qui si è santi e felici allo stesso tempo. Dio non è il fondamento della morale, quindi, ma diciamo che è ciò a cui ci ricollega la morale. Kant non può definirsi un credente, ma spera che Dio esista per supportare la morale. Lo stesso Dostoevskij, nei Fratelli Karamazov fa dire a Ivan che se Dio non esistesse sarebbe permessa ogni cosa.
Il tutto viene confermato da Nietzsche che si augura la morte di Dio per assicurare all'uomo la libertà senza confini.
Senza il sentimento morale la società non esisterebbe. È un’affermazione un po’ estrema ma corrisponde al mio modo di vedere il mondo e la divina spinta che l’ha creato. Del resto, anche nel più orribile assassino e il più turpe delinquente c’è una stilla sia pure infinitesima di morale perché Dio l’ha collocata nella natura dell’uomo. La morale è un sentimento naturale che rende possibile all’individuo di convivere con i suoi simili. Prima la morale naturale e poi la convivenza civile, non viceversa. Credete che un individuo che vivesse perfettamente solo non avrebbe dentro di sé un barlume di moralità? Ce l’ha per il fatto stesso di essere uomo. L’uomo è una creatura morale e questa è opera di Dio, così come gli uccelli volano e i serpenti strisciano perché è quella la loro natura» «L’esistenza della morale naturale è la prova dell’esistenza di Dio, così come il Creato è la prova dell’esistenza del Creatore»
Per come vanno le cose è possibile credere a Kant?
In un certo senso il preoccuparsi dell'anarchico che vuole suicidarsi è un segno di una morale dentro di noi, incondizionata dalla ragione, che suggerisce la morte di un terrorista.

giovedì, febbraio 02, 2023

La sfortuna di Medusa

 




La leggenda afferma che Medusa era una volta una bellissima sacerdotessa dichiarata di Atena che fu maledetta per aver infranto il suo voto di celibato. ... Quando Medusa ebbe una relazione con il dio del mare Poseidone, Atena la punì. Ha trasformato Medusa in un'orribile megera, trasformando i suoi capelli in serpenti che si contorcono e la sua pelle è diventata di una tonalità verdastra.
Esistano tante di tipologie di dolore. Bisogna stare all'erta, per non farsi trovare impreparati "perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci"
C'è sempre un conto da pagare, alla fine.
Non credo che il dolore sia una debolezza dell'uomo. Anche Cristo ha pianto per la morte di Lazzaro. Il mondo affettivo dell'uomo è una grande risorsa per la vita. Quando viene attaccato la sofferenza è inevitabile.
La vita nasce nel dolore, per mamma e bambino, muore generalmente nel dolore di chi in quel momento sta abbandonando questa vita e di coloro che assistono a questo evento. Nel corso della vita di ciascuno, lunga o breve che sia, il dolore è presente, per alcuni sempre, ogni giorno e in ogni momento della giornata, per altri si presenta di tanto in tanto. Dolori e sofferenze fisiche dovute a privazioni essenziali come il bere, mangiare, avere una casa, un lavoro, avere diritti. Dolori e sofferenze fisiche dovute a malattie, a mancanza di medici e medicine atte a far sopportate e supportare tali sofferenze.
Dolori e sofferenze psicologiche e sociali.
Dolori e sofferenze morali.
Quanta sofferenza per l'essere umano e per ogni creatura vivente!
Alcune le causiamo noi stessi, a noi stessi, a chi ci circonda, alle persone alle creature che ci stanno intorno a causa di ignoranza, pregiudizi, egoismi, opportunismi, altre sono dovute alla "natura dell'essere creature destinate all'invecchiamento e destinate alla morte".
La sofferenza, il dolore, sono parte integrante della vita, non c'è niente da fare.


martedì, gennaio 31, 2023

Vendo un rene per mangiare

 



Il prelievo di organi del corpo umano si sviluppa attraverso una catena commerciale complessa e ben strutturata che ha trovato terreno fertile in diverse zone del mondo.  Le stime indicano che il numero globale di trapianti commerciali – trapianti che comportano un pagamento per l’organo e quindi illegali – è di circa 10.000 all’anno, pari al 10% di tutti i trapianti. Nella maggior parte dei casi, l’organo venduto è un rene.
Il giro di affari è rilevante, stimato tra 600 milioni e 1,2 miliardi di dollari fino allo scoppio della pandemia.
Il mercato degli organi del corpo umano si pratica in diversi Paesi del Medio Oriente e in Nord Africa piuttosto che su altre zone del mondo interessate da questo sfruttamento – come la Cina o l’America Latina – Bisogna far luce innanzitutto su un mix drammatico di povertà, abusi, guerra, che caratterizza da troppo tempo queste aree.  Oltre 5 milioni di rifugiati sono le prede più facili da adescare per promettere denaro in cambio di organi.
Dalla Turchia alla Siria, fino allo Yemen, alla Libia, all’Iraq e all’Egitto, la rete di disperati donatori e di broker senza scrupoli racconta storie di disumanità e di crimini che ormai vanno avanti da anni, con pochissimi progressi a livello giuridico.
Nel mirino c’è soprattutto l’Egitto, considerato il vero centro del “mercato rosso” dell’intera regione. Nel 2010 il Paese ha adottato il Transplantation of Human Organs and Tissues Act proprio per arginare il vergognoso fenomeno della vendita di reni e fegati che stava preoccupando il Governo, soprattutto per la reputazione nei confronti dei turisti stranieri.
Tuttavia, nonostante il divieto legislativo sul commercio di organi e l’istituzione di un comitato di sorveglianza incaricato di applicare le rigide disposizioni, i trapianti e i traffici illegali di organi sono continuati.
Non è stata utile nemmeno la legge interna sulla lotta alla tratta di esseri umani, nella quale si include la rimozione di organi come una forma illecita di sfruttamento.



sabato, gennaio 28, 2023

Italiani brava gente


Ore 13:26 - Medvedev a Crosetto: «Invio di armi per prevenire terza guerra mondiale? Uno sciocco raro a certi livelli»
Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev ha attaccato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, per le sue dichiarazioni sulla necessità di inviare armi a Kiev. «Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere in Europa», ha scritto l’ex presidente russo su Telegram, ma «un certo ministro della Difesa, di una certa Italia ha definito la fornitura di veicoli corazzati e altre armi all’Ucraina una prevenzione della terza guerra mondiale. Un raro eccentrico».
Un'altra storia bellissima.
Giorgia Meloni va in Libia a comprare gas. Brava, così si fa.
Ma non doveva fare la conferenza stampa sul TG di sky per dimostrare ancora una volta che gli italiani hanno la testa  e nella testa a posto del cervello si trova molta crusca.
Cosa dice Giorgia nella conferenza stampa?
Semplicemente che è arrivata l'ora di aiutare i paesi africani.


 

venerdì, gennaio 27, 2023

Qualcosa di magico

 




Mi piacciono i film che spiazzano, raccontando storie e personaggi surreali, anticipatori, diversi.
Ho appena finito "Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro, quello di "Quel che resta del giorno" (splendido romanzo e splendido film).
Mi ha lasciato una inquietante sensazione che mi piace.
La storia di un grande amore, dice il risvolto della copertina, ma è banale ridurlo a questo.
È una storia possibile che non vede gli umani protagonisti.
Protagonisti sono dei cloni, esseri chiamati sin dal loro concepimento a fungere da donatori di organi, una volta divenuti grandi.
Alcuni di loro vivono protetti in un collegio speciale che coltiva in loro la cultura, l'arte, il senso della bellezza.
Tra essi, tre diventano amici, condividono amori e destino, s'interrogano timidamente, senza avere il coraggio, se non alla fine, di saperne di più, su ciò che li attende davvero e sul senso della loro esistenza.
Sanno quel poco che basta: diventeranno donatori o assistenti di donatori; hanno un futuro programmato, sanno di essere sterili e si dedicano al sesso senza proiettare su di esso chissà quali significati e conseguenze.
Hanno degli adulti di riferimento che non spiegano loro granché, sono misteriosi e inavvicinabili.
Accettano, sostanzialmente.
E anche quando piccole e ripetute fibrillazioni sentimentali, interrogativi ricorrenti e deviazioni della normalità li spingono a chiedere e sapere di più, non si danno a lacrime, rabbie e ribellioni.
Continuano ad accettare. E a cercare di capire.
Mi è piaciuto il pudore di questi personaggi, visibile ampiamente nella scrittura controllata di Ishiguro.
Il romanzo agghiaccia per la tematica (il potere forse nullificante della scienza sull'umanità; la metafora dell'infanzia manipolata dagli adulti) ma commuove per quanto di inespresso s'intravede nei personaggi che mai usano dire e fare qualcosa di plateale, a differenza dei non cloni; il loro "spirito di servizio"; il loro timido e prudente tentativo di diventare ciò che non sono, totalmente umani.
Interessante è anche la contrapposizione tra esistenze individuali e strutture sociali e culturali.
Il libro mi ha sollecitato il ricordo dei film "Parla con me" e "Mare dentro", non so bene perché: forse l'atmosfera, l'evidente marginalità dei protagonisti, la diversità assoluta dei loro comportamenti, lo stile del racconto.
La storia d'amore promessa dal risvolto di copertina c'è, sia chiaro, ed è anche straziante in effetti, ma raccontata all'interno di una cornice più vasta diventa un rimpianto tra gli altri, un qualcosa di possibile e bello dentro ciò che esclude l'impossibile.
Leggere per credere, o per pensarla diversamente.


giovedì, gennaio 26, 2023

La mamma è sempre la mamma

 




Eppure, strapparsi alla menzogna e star lontani da questa potrebbe essere proprio la via più facile e semplice per vivere un rapporto sereno (ma anche una vita serena).
Io sono convinto che l'amore non è che finisca, come vogliono farci credere, ma si trasforma in altro, continuamente... Ci sono molte fasi.
Così come la fase del corteggiamento passa, passano anche le altre.
Poi diventa una sorta di routine, ma non negativa (a meno che le cose non prendano una piega noiosa), intendo una routine positiva del sentimento.
Entrano in gioco nuove cose, nuove prospettive, e l'amore ha nuove luci e sfumature, diverse dall'inizio o dalla fase appena precedente.
È vero che oggi sempre più persone si arrendono al primo cambiamento di fase... ma forse è perché a tutti piace la fase iniziale?
La fase iniziale è una menzogna. È inficiata dall'attrazione fisica violenta ma destinata a spegnersi.
L'amore è muoversi verso l'altro, ascoltare le sue esigenze ed esaudirle. Se l'altro fa movimenti identici c'è l'abbraccio liberatorio.
In ogni caso più che una scelta è una vocazione.
Ognuno di noi ha un modo diverso di vivere l'amore. Qualcuno vuole benissimo alla moglie ma va anche con le prostitute. Dice che è come fumarsi una sigaretta e non riguarda il suo amore vero. Io adoravo i piccoli difetti di mia moglie. Provavo una grande tenerezza per qualche sua impuntatura.
Lei è andata in pensione giovanissima. I ragazzi della sua classe le hanno regalato una targa, così strutturata:



Comune di Pescara


L'Ufficiale di Anagrafe


In base alle risultanze del Registro di popolazione


Certifica che


segue la lista sei suoi studenti con nome e cognome che era quello di Bruna

.........

.........

.........


risultano essere i "FIGLIOLI" più cari del mondo.


Si rilascia per gli usi consentiti dalla legge:



"Perché la mamma è sempre la mamma"


Insegnava Ragioneria. 

Veramente un dono bellissimo. Insegnare era per lei una vocazione e non un lavoro. Evidentemente chiamava *figlioli* i suoi ragazzi. È successo che i fatti della vita richiedevano la sua presenza costante a casa per i figli. Dieci anni di insegnamento e il riscatto del corso di laurea. Si arriva a 15 anni, il minimo della pensione.


martedì, gennaio 24, 2023

Lo stupore della vita

 



Quando il cristianesimo non accade più come avvenimento di una Presenza che invade tutto e la fa ribollire, allora si finisce per teorizzare l'avvenimento accaduto. Si tramanda un discorso corretto e pulito, alcune regole su come essere cristiani e uomini. Ma senza amore, senza il riconoscimento del Mistero vivificante, il singolo si spegne e muore.
La nostra speranza, la salvezza di Cristo non può essere qualcosa che abbiamo letto e sappiamo ripetere bene.
Un discorso più o meno edificante o moralistico, ecco, a questo viene ridotto spesso l'annuncio. Questa riduzione, priva dello stupore dell'avvenimento, quindi priva di Gesù causa il fossilizzarsi dell'esperienza originale, la cristallizzazione.
Sono subentrati il formalismo e la stasi.
Qualsiasi nostro tentativo non può colmare l'apatia.
Accade così precisamente l'insoddisfazione del credente come ha detto il Papa, da questa mancanza di stupore deriva l'insoddisfazione di alcuni che finiscono per essere tristi, trasformati in una sorta di collezionisti di antichità.
È più semplice attaccarsi alle regole, invece che amare Cristo, come nostra scelta di vita. Questo è moralismo; questo è fariseismo. Lo stupore invece, gli occhi spalancati davanti al miracolo della realtà che ci manifesta l’Essere, ci danno quell’atteggiamento morale originario per cui uno non può non amare l’Autore di tutta la Bellezza che il nostro cuore desidera e, se uno ha fortuna di conoscere chi gli rende visibile, incontrabile, udibile l’Essere, ne nasce un’affezione tale per cui mai vorrebbe essere in disarmonia con la Bellezza assoluta ed amata. 

sabato, gennaio 21, 2023

Amore cerca amore

 



Se uno non è appassionatamente alla ricerca dello scopo del suo vivere non capisce che gli altri sono vivi, alla ricerca di uno scopo del loro vivere, non capisce che gli altri vivono e che non sono manichini, ma compagni in cammino.
Teresa di Calcutta quando vedeva la gente in India abbandonata lungo le strade, che erano cloache a cielo aperto, non aveva timori perché la stima verso quell'uomo che stava morendo, era identica alla stima che portava a sua madre.
Teresa di Calcutta è stata un esempio di grande amore verso l'umanità.
Un esempio che si ripeterà poche altre volte nella storia o forse mai più.
Se solo tutti noi riuscissimo a sentire anche il più piccolo pezzettino del suo cuore dentro di noi, tutto sarebbe più facile.
Riusciamo a vedere nell'altro ciò che siamo. E allora l'altro susciterà in noi amore, se ne siamo pieni noi, fastidio se ci sentiremo intimamente attaccati ai nostri privilegi.
Se sono sereno guardo nell'altro e desidero per l'altro tutto ciò che desidero per me.
La peggiore malattia oggi è il non sentirsi desiderati né amati, il sentirsi abbandonati.
Vi sono molte persone al mondo che muoiono di fame, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore.
Ognuno deve sapere di essere desiderato, di essere amato. 


mercoledì, gennaio 18, 2023

In classe con la pistola

 


Ho letto il post di Daniele nato da questa bravata di uno studente.

Prof colpita con una pistola ad aria compressa in aula e filmata: “Denuncio tutta la classe”

La professoressa di Rovigo, finita al centro delle cronache dopo essere stata colpita dai suoi allievi con una pistola ad aria compressa, ha denunciato i 24 studenti presenti in aula quel giorno: “Così difendo la mia dignità e quella dei miei colleghi”.

Tutto è cambiato troppo velocemente e noi non ci siamo fatti trovare pronti.
L'educazione è importante, e dovrebbe essere lo Stato ad educarci, in primis. Un genitore educato (e con educazione non intendo solo buone maniere) cresce un figlio educato. Sugli insegnanti potrei parlare per ore. Io credo che dovrebbero essere scelte con più criterio, queste persone che passano quasi più tempo di noi con i nostri figli. Perché non esistono solo le nozioni, ma anche la capacità di stimolare la riflessione autonoma in un ragazzo o una ragazza la cui personalità è in formazione. E la passione, aggiungerei. Ne ho visti troppi, di insegnanti che ne sono totalmente privi. Spiegare una poesia di Pascoli con passione è completamente diverso dal farlo senza. Cresciamo ragazzi incapaci di appassionarsi a qualcosa, di impegnarsi veramente in qualcosa, perché sono pieni di stimoli diversi, ed è così semplice mollare una cosa a metà per iniziarne un'altra, quando ci si è annoiati della prima.
Per molti l'insegnamento è solo uno sbocco occupazionale e quando l'insegnante si trova davanti ragazzi con poca educazione, oppure mancanza di interesse per lo studio, succede che il prof. si smarrisce, si confonde e diventa ostaggio della classe. Succedono cose incredibili. Io non dico che l'insegnamento debba essere una vocazione, ma pretendo un esame di coscienza prima di imbarcarsi in un'avventura pericolosa. Serve onestà nell'affrontare il rischio educativo.
Concordo sulla necessità di un cambiamento dei criteri di scelta degli insegnanti per evitare che il ragazzo non acquisisca una propria identità personale.
Sull'educazione la famiglia spezzettata dai divorzi ha influito pochissimo.
Sono i media ad educare e chi non li segue diventa un diverso, un emarginato. La politica amministra in nome dei cittadini, il Potere si muove per i suoi interessi. Nessuna morale, niente etica, quello che conta è il guadagno ottenuto dai consumi a volte totalmente inutili e dannosi.


domenica, gennaio 15, 2023

Perché il prete non si sposa

 




La vocazione deve essere forte per accollarsi la scelta del celibato. Un prete così, che ha fede e stupore riempie la parrocchia grazie al suo esempio di amore per Cristo. Quando la vocazione cala i fedeli lo capiscono e lasciano la parrocchia. Per questo io penso che senza questa vocazione grande il prete debba lasciare e non trasferito in un'altra città dove seguiterebbe a sbagliare. Spazio a chi ha vocazione vera, anche alle donne.
Nell’enciclica sul “Celibato sacerdotale” Paolo VI ribadì l’esigenza del celibato ecclesiastico, pur ammettendo che “il Nuovo Testamento, nel quale è conservata la dottrina di Cristo e degli Apostoli, non esige il celibato dei ministri sacri. Gesù stesso non ha posto questa pregiudiziale nella scelta dei Dodici, come anche gli Apostoli per coloro i quali venivano preposti alle prime comunità cristiane”. (Lettera enciclica “Sacerdotalis Cælibatus” di S.S. Paolo VI sul celibato ecclesiastico, EP, 1967, p. 5) - 1 Cor. 9:5: “Non abbiamo anche noi il diritto di portare con noi una moglie credente come l’hanno gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Pietro?” (Altre versioni qui hanno “Cefa”, nome aramaico di Pietro; vedi Giovanni 1:42. Vedi anche Marco 1:29-31, dove si parla della suocera di Simone, cioè di Pietro). 1 Tim. 3:2: “Il vescovo bisogna che sia marito di una sola donna [“non sposato che una sola volta”, CEI]”. Quindi il celibato obbligatorio non è evangelico.
Il problema è che se i sacerdoti fossero sposati, giustamente, avrebbero più a cuore la propria famiglia che la comunità, questo è già verificabile nelle chiese dove i pastori, i sacerdoti... si sposano.
La proposta pastorale per due fidanzati è di accordarsi con i tempi e le dinamiche della loro preparazione al matrimonio, crescendo nella giusta intimità e riservando alla vita coniugale l'espressione fisicamente ed emotivamente più completa del loro amore.
Nel matrimonio l'intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della comunione spirituale. Tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento. «La sessualità, mediante la quale l'uomo e la donna si donano l'uno all'altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è affatto qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l'intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano solo se è parte integrante dell'amore con cui l'uomo e la donna si impegnano totalmente l'uno verso l'altro fino alla morte»

venerdì, gennaio 13, 2023

Amo la notte

 





È quasi mattino, ma c'è ancora la luna. Abiti in un paese della fantasia? A meno che tante sono le emozioni di ieri sera da risentirle stamani?
Anche a me succede così! Non mi soffermo nella notte per raccontare gli istanti magici, per non disturbare il sonno di chi dovrebbe dormire accanto a me, eppure si sarà alzata e non c'è.
Nella via dove abito, luogo di periferia, ma dove si transita per arrivare a svincoli strategici per raggiungere la superstrada, e poi autostrade, non c’è silenzio, per lo meno non prima delle tre di notte.
Io mi corico per meditare, pregare, ricordare. Le finestre in questa stagione non sono naturalmente aperte, ma le serrande non sono abbassate. Un lampione che mi infastidisce non poco, esattamente all’altezza dei miei occhi, l’udito inquinato dal via vai delle auto con i finestrini spalancati e con la musica a palla, i gridolini di quelli che passeggiano in bici, l’abbaiare dei cani, ovviamente disturbati dal traffico incessante.
Quando tutto intorno il silenzio, finalmente, è riuscito a scacciare il frastuono sciolgo le briglie dei miei pensieri, vago nel cielo notturno. E i ricordi danzano.
Ascolto il mormorio dei campi dove il grano non riesce a dormire. Il giorno fu pieno di lampi, ma ora il tuono è già lontano.
La luna nasconde i suoi occhi, come donna innamorata, il fiume l'aspetta nell'acqua e una notte l'ha baciata.
Quando i ricordi danzano, sono ricordi belli, gioiosi. La luna cara a tutti noi, è un poco vanitosa perché tutti per ammirarla alziamo gli occhi al cielo. Ma è tanto bella luminosa, in tutte le sue forme!
Sussurra agli innamorati, ispira i poeti, fa sognare chi è solo, e rincuora chi è triste.
La notte mi è sempre piaciuta e mi piace ancor oggi, è stata una vera ossessione in un periodo della mia vita in cui il silenzio e il buio mi erano diventati pesantissimi da sopportare, da lì ho scoperto che ogni realtà non è solo bella o solo brutta è l'una e l'altra e il bello è che tutto dipende dalla nostra mente, dal nostro sguardo.
Di giorno devi, che ti piaccia o no, indossare delle maschere che ti rendono affabile, cortese, gentile, professionale... insomma, che fanno di te una bella persona.
La notte, finalmente, puoi dismettere tutto ed essere solo te stesso coi tuoi difetti e i tuoi pregi.



giovedì, gennaio 12, 2023

È libero l'uomo che non offende

 


La vera libertà per me si può raggiungere solo liberandosi da tutti quegli orpelli inutili, materiali o no (per esempio l'ipocrisia), che ci trattengono e non ci permettono di elevarci e di vedere la realtà delle cose.
La nostra è una società che ci vede come tanti burattini incapaci di pensare, invece non tutti sono così.
Essere veramente liberi non è facile, comprende sempre un percorso da seguire, un misurarsi con gli altri, una crescita costante fatta di cadute, di rinnovamenti, di certezze che a mano a mano di scoprono e si acquisiscono.
Vorrei dire che è facile generalizzare affermando che sono i giovani a non essere liberi.
Il problema della schiavitù mentale e spirituale non conosce età.
Io ho la mia identità: so chi sono, cosa voglio e non ascolto falsi profeti. Soprattutto non mi sento una protagonista né in senso positivo né in senso negativo.
Io sono io, nella mia semplicità.
In questi ultimi due giorni, infatti, sto riflettendo molto sul rapporto che ho con le persone che mi circondano. Questi legami nascono "dalle qualità che permettono di poter costruire una identificazione individuale significativa", qualità che si sviluppano dalle esperienze di vita e sviluppando degli interessi in vari campi.
Ma questi interessi sono fondamentali per cementare il legame? Oppure il legame è tale che riesce a coinvolgere l'uno negli interessi dell'altro e viceversa?
L'identificazione individuale non rischia comunque di essere smorzata in un'amicizia? La vera libertà è seguire i propri interessi, se si cambia non si è più liberi.
Il rischio è che la piena identificazione individuale significativa porti a una piena solitudine.
Ma più ci allontaniamo da noi stessi, più diventiamo infelici. La Libertà, quella vera, non ha bisogno di dogmi né di qualcuno che spieghi cosa sia o ci guidi verso di essa.
È libero l'uomo che non offende e non risponde alle offese perché sa di essere nel giusto, mentre l'altro è solo un permaloso.
Tutte le persone che hanno la forza di essere sempre se stesse, che non cedono a false promesse, che non cadono in trappole lusinghiere, che pensano sempre con la propria testa sono già libere.
Poi ci sono quelle che credono di essere libere e seguono guru modaioli, mass media pretenziosi, persone che fuori sembrano perfette ma dentro sono orribili, sistemi politici soffocanti, falsi dei.
Essere liberi è facile?
No, però ne vale la pena.
Come cantava Bertoli "e alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti".