domenica, gennaio 30, 2022

Il Caos

 


L'Italia ha un Parlamento incapace e con partiti che hanno vinto le ultime elezioni politiche, ma ora non esistono più nella realtà. C'è molta confusione nel Movimento5Stelle, dove non si capisce nemmeno se il leader è Giuseppe Conte, oppure Di Maio. Questo partito strano senza una chiara idea politica non ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Il tanto reclamizzato reddito di cittadinanza è finito nelle tasche, anche degli spacciatori di droga e ai molti che vivono con il lavoro nero. In Parlamento ha dato vita a una coalizione di destra insieme alla Lega, a una coalizione di sinistra con il PD, e il loro presunto leader, Giuseppe Conte è stato Primo Ministro nel primo e nel secondo governo. Nell'attuale governo Draghi 5Stelle è nella maggioranza e Di Maio  è Ministro degli Esteri.
Nessuno è riuscito a capire se  la linea politica del Movimento è di destra, sinistra o centro. Il centro destra è dilaniato dalla lotta interna tra Salvini e la Meloni, mentre Berlusconi di Forza Italia passa il tempo tra Tribunali e Ospedali.
Questo Parlamento non è stato in grado di dar vita a un Governo stabile, tanto che il Capo dello Stato, Mattarella, è stato costretto a invocare l'aiuto dei Draghi, famoso banchiere, prima in Italia e poi nell'Unione Europea. Questo Parlamento, l'abbiamo visto tutti, non è riuscito a eleggere il Presidente della Repubblica dopo diverse votazioni. I candidati presentati da Salvini sono stati tutti bocciati.
Certo, la sinistra non poteva votare una persona che lavorava nello studio dell'avvocato del Cavaliere. Mi riferisco a Ghedini.
Sul versante pandemia l'Italia, con oltre 10 milioni di contagiati  è la nazione europea con più casi Covid.  Le elezioni invocate dalla signora Meloni sono una follia fino a quando l'Italia non si riuscirà a debellare il coronavirus con le sue tante varianti.
Insomma, stiamo vivendo una situazione ad alto rischio politico, economico  e sanitario.

Buona domenica.

venerdì, gennaio 28, 2022

Una evidente apatia

 


Conosco ragazzi che hanno fatto l'alberghiero e poi non lavorano i festivi...conosco ragazzi che si sono laureati lavorando la domenica e pagandosi le spese universitarie. Si vede subito se un ragazzo ha voglia di lavorare o è molle. Le ditte assumono gente attiva.

giovedì, gennaio 27, 2022

Hannah

 



«Salterò nella mia tomba ridendo, perché la sensazione di avere sulla coscienza cinque milioni di esseri umani è per me fonte di straordinaria soddisfazione.»

(Adolf Eichmann)


domenica, gennaio 23, 2022

Comunicare senza offendere

 


La libertà penetrando nel nostro orizzonte fa affiorare tutta la drammaticità della nostra esigenza.

Non si può dire io, infatti, senza pagare qualcosa, senza evitare la presenza di una fatica pesante, senza che una sofferenza venga introdotta, e senza che un desiderio di felicità, normalmente soffocato nella distrazione, prenda corpo.

La libertà porta nella nostra vita una drammaticità che altrimenti non vi sarebbe.

Può succedere, però, che l'uomo scelga di dimenticarsene, poiché la scelta inquieta, disturba, e preferisca abbandonarsi alla confusione, oppure oscillare nell'aria come una foglia staccata dall'albero.

La nostra incapacità secolare di uniformarci agli schemi esistenziali, determina una percezione soggettiva della drammaticità dell'esistenza che alimenta la forza  dei poteri costituiti.

Essi propagandano il terrore facendoci temere di perdere tutto ciò che abbiamo,  le nostre idee,  gli affetti, la certezza del futuro.

Non diamo loro ascolto, non possono farlo, perché i loro valori non sono quelli degli uomini liberi.

Ci agitano contro dei mostri, sono solo di carta.

Conosco chi ipnotizzato dal potere bramando successo e denaro ha distrutto la propria vita e annientato la felicità dei propri figli.

C'è un altra esigenza del nostro io. Il desiderio di comunicare con gli altri. Avviene. E' straordinario. Basta parlare mettendo al primo posto una verità sincera.

Ma, la voglia di comunicare deve essere rispettosa dell'altro, paziente, essa può ferire, generando chiusura al dialogo in chi è confuso ed insicuro.


giovedì, gennaio 20, 2022

Verità e menzogna

 


La vita di un cristiano inizia e finisce nella Chiesa, attraverso i Sacramenti.

La Chiesa non solo è espressione di vita, qualcosa che nasce dalla vita, ma è una vita. Chi si accinge a verificare una propria opinione sulla Chiesa deve tener presente che per l'intelligenza reale di una vita come la Chiesa occorre adeguata convivenza. Io ho questa convivenza.

Io non giustifico, cerco solo di capire, spiegare, indagare. Il comportamento di Dio è il Mistero per noi impenetrabile. Se riuscissimo a farlo saremmo anche noi divinità. Io racconto la mia fede. Un cattolico ha accanto una Presenza e non è nemmeno sfiorato dal pensiero di un'analisi critica sulla dottrina cattolica che è un patrimonio, anche dei non credenti. Tutto parte e si ripropone da una domanda fatta da Cristo a Pietro: "Chi credi che io sia?". Si può rispondere con un sì oppure con un no.

martedì, gennaio 18, 2022

Detesto i social

 


Secondo un importante social, senza vergogna alcuna, viene affermato che la possibilità di predire caratteristiche personali sulla base di informazioni accessibili al pubblico – come ad esempio i codici di avviamento postale, la scelta della professione, o anche la musica preferita – è stata esplorata in passato e non stupisce più di tanto. Non importa come vengano veicolate le informazioni – adesivi, bandiere alle finestre, loghi sui vestiti, o altri dati disponibili online – è già stato dimostrato che i sociologi possono trarre conclusioni sulle caratteristiche personali sulla base di queste informazioni. Età, razza, idee politiche, preferenze sessuali e persino il quoziente intellettivo. Tutti informazioni sulla carta riservate e molto sensibili che i ricercatori dello “Psycometrics Centre” dell’Università di Cambridge in collaborazione con la Microsoft sono riusciti a estrarre dai banali “Mi Piace” pubblicati su Facebook.
A sorprendere è il livello di precisione dell’algoritmo messo a punto dai ricercatori su un campione molto vasto, 58 mila profili: tutti volontari che hanno partecipato al test consentendo di installare un’applicazione sul loro account Facebook per registrare dati aggregati e fare test psicometrici.
Risultato: il sesso maschile è stato individuato con una percentuale di accuratezza dell’88%, che sale addirittura al 95% quando si parla di colore della pelle. O di religione: cristiani e musulmani sono stati “scrutinati” con un tasso di precisione che oscilla fra il 63 e il 75%. Ovvio che dati simili facciano gola a molti, agli specialisti del marketing come a chi deve organizzare una campagna elettorale.
In alcuni casi, poi, si è addirittura riuscito a risalire se il “volontario” faceva uso di droghe e che tipo di sostanze prendeva. Come? Riuscendo a interpretare i “Like” che non sono mai troppo espliciti, sostengono i ricercatori. Qualche esempio? Soltanto il 5% dei gay ha espresso “Mi piace” ai matrimoni fra persone dello stesso sesso, pochissimi avevano legami con associazioni di difesa dei diritti civili, ma l’algoritmo è andato a “scavare” fra i programmi tv più visti, le canzoni più ascoltate tracciando un profilo più che veritiero.
Per gli scienziati si tratta di un campanello di allarme sull’impiego senza limiti di programmi in grado di setacciare in profondità le nostre abitudini, pure quelle più intime, come spiega Micheal Kosinski, direttore del del Centro Psicometrico di Cambridge: “A risultati simili si potrebbe arrivare anche partendo da altri dati digitali disponibili sulla rete per svelare informazioni che dovrebbero restare riservate. Tale è la quantità di tracce digitali che ci lasciamo dietro da rendere sempre più difficile il controllo da parte del singolo”. La trincea della privacy è sempre più isolata.


domenica, gennaio 16, 2022

L'amicu di l'amici

 



L'amicu di l'amici è un'espressione della mafia siciliana. 

L'amico è il parlamentare che è a Roma e che ha debiti di gratitudine nei confronti dell'organizzazione mafiosa.

E' così che che la mafia è riuscita a crescere, rafforzarsi, trasformarsi da strumento nato al  servizio di forze economiche per la difesa dei diritti e delle prerogative feudali, in  forza economica-politica ed ha saputo dettare la sua legge nella Sicilia occidentale, ove è diventata Stato nello Stato (Michele Pantaleone- Il sasso in bocca-).

Nel congegno poliziesco-mafioso-politico i delitti operati su commissione  della mafia vengono giustificati e non condannati, anzi protetti sia dal potere politico che da quello mafioso. 

Il congegno  costringe l'amici a seguire l'amicu e viceversa, e tutto rimane impunito e prosegue nella normalità.

Vittorio Mangano è stato un mafioso italiano, pluriomicida legato a Cosa Nostra conosciuto con il soprannome de «lo stalliere di Arcore», data l'attività che svolgeva presso la villa brianzola di Silvio Berlusconi. Fu definito da Paolo Borsellino una delle «teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia». (Wikipedia).

Vittorio Mangano negli anni Settanta portava fiumi di miliardi da Palermo a Milano. Erano soldi del traffico di droga.

venerdì, gennaio 14, 2022

Alex Hawke

 


Hawke è un australiano di terza generazione, i nonni fuggirono dalla Grecia durante la Seconda guerra mondiale. Il nonno materno ha combattuto contro i nazisti a Chortiatis, il villaggio della sua famiglia, sulle montagne di Salonicco. È il nipote di un sopravvissuto a un massacro: le truppe tedesche bruciarono 300 case e giustiziarono 146 tra soldati e civili greci. Molti di loro erano bambini. Era il settembre del 1944. La famiglia di Hawke emigrò in Australia in barca. Hawke appartiene all’ala più conservatrice del Partito Liberale. Nonostante la sua storia familiare – scrive El Mundo, che gli dedica un ritratto – con due nonni costretti a fuggire dalla guerra nel suo Paese, Hawke non ha fatto nulla per cambiare la rigida politica di immigrazione nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo, che dal 2013 sono stati trasferiti nei campi di piccole isole del Pacifico, o rinchiusi per anni nei centri di detenzione. Tipo l’Hotel Djokovic, dove il campione ha passato un paio di giorni mentre i familiari lo paragonavano a Gesù Cristo in croce. “L’hanno torturato”, ha detto la mamma. Amnesty International ha ringraziato per i riflettori che di sponda si sono accesi sulle disgraziate condizioni degli altri “ospiti” dell’albergo. All’inizio della sua carriera politica, avviata lavorando come store-manager in un supermercato, s’è imposto alla guida dei giovani del partito nel New South Wales. È diventato deputato nel 2007 e da allora non ha smesso di arrampicarsi sulla piramide. È stato viceministro della Difesa, poi il primo ministro Morrison lo ha nominato ministro dell’Immigrazione lo scorso anno, dopo aver notato il suo “lavoro straordinario” nell’evacuare i cittadini australiani da Kabul quando i talebani hanno preso la capitale afghana. Hawke di fatto è stato promosso ministro dell’Immigrazione a seguito di un rimpasto del governo australiano. È considerato il braccio destro del premier, quello che oggi ha virato le domande scomode su di lui. Come ormai tutti sanno, in qualità di ministro dell’Immigrazione la sezione 133 della legge sulla migrazione australiana gli conferisce il potere eccezionale di ritirare nuovamente il visto a Djokovic. Può farlo se ritiene che il serbo “rappresenti un rischio per la salute, la sicurezza o il buon ordine della comunità australiana”. È una settimana ormai che tiene questa arma puntata sul serbo, senza sparare. Se decidesse di usarla, Djokovic verrebbe espulso, e gli sarebbe vietato l’ingresso in Australia per i prossimi tre anni. I suoi avvocati potrebbero appellarsi e il processo potrebbe trascinarsi per mesi. Hawke è di fatto l’ultima risorsa del governo australiano per riabilitare la sua immagine di Stato integerrimo sconfitto per via giudiziaria, per un vizio di forma, un cavillo. Il suo eventuale intervento eviterebbe il disastro elettorale, ma le attese, i tentennamenti, ne stanno provocando un altro. I media australiani sottolineano che finora non è stata fatta alcuna eccezione: a nessuno è stato permesso di entrare in Australia senza essere vaccinato. La carriera di Hawke è anche avvolta da alcune ombre, e qualche gaffe di troppo su questioni sensibili, come la diversità e l’inclusione sessuale. A cominciare dalla sua posizione contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso: “Il nucleo familiare tradizionale è il fondamento della società”, ha affermato nel 2017 dopo aver votato contro la legalizzazione dell’unione tra omosessuali. Un anno dopo, è stato uno dei più forti sostenitori delle nuove regole che avrebbero consentito alle scuole religiose di espellere gli studenti gay, bisessuali o transgender, arrivando a dire che la “persone di fede” erano sotto attacco. Il caso Djokovic pende dalle sue labbra. E con un tipo così niente è scontato: vincerà la pressione commerciale del primo Slam stagionale o la rivendicazione della fermezza di governo a scopi elettorali?



https://www.dire.it/13-01-2022/698625-ecco-chi-e-alex-hawke-il-ministro-immigrato-australiano-che-ha-in-pugno-djokovic/


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martedì, gennaio 11, 2022

La società egoista

 



E' importante che "tu" e "noi" siano parole che devono entrare nel vocabolario personale di ogni persona perché servono per renderla altruista e consapevole che siamo parte di una società e quindi dobbiamo operare per migliorarla, per aiutare il prossimo a costruire rapporti positivi. Detto questo, "io" non può morire in favore di "tu" e "noi" altrimenti si crea una comunità spersonalizzante dove l'identità dei singoli individui non esiste più perché sono tutti schiavi di una sola volontà. È giusto pensare agli altri ma è indispensabile conservare l'identità personale. E' necessario riscoprire il lemma dignità. Una parola desueta, oggi. Come idealismo e altruismo. Esiste soltanto l'egoismo più sfrenato che porta ad accettare per due caramelle umiliazioni di ogni genere. Il bastone e la carota, l'approvazione e la stima di persone che non valgono nulla. E’ la prostituzione dell'anima, peggio di quella del corpo. Invece esistono molte persone degne, a volte più vicine di quanto si possa pensare, che vengono allontanate. La conseguenza inevitabile e tragica di questa confusione nella quale si dissolve la realtà dell'io, è la scomparsa della parola "tu". L'uomo di oggi non sa dire coscientemente tu a nessuno. E' l'inesorabile contraccolpo della mancanza di un soggetto, di un io. Nessuna violenza è più grande di quella che fa scomparire l'io: è precisamente questa la disumanità del nostro tempo. Le formiche sono probabilmente una tra le forme di vita più numerose nel nostro pianeta: si stima infatti che esistano, per ogni essere umano, circa 2 milioni di formiche. Insomma, a conti fatti, sono proprio loro i veri padroni di questo pianeta: noi siamo solo una trascurabile “minoranza”. La differenza tra una collettività ed un formicaio è che, nel primo caso, quando ad uno viene schiacciato un alluce non è ammissibile che l'eco del dolore risuoni da una sola voce, e che il resto partecipi con l'indifferenza. A differenza di un formicaio l'eco delle voci dovrebbe, invece,  produrre un tuono. La nostra società attuale raramente pensa al "tu", essendo una società egoista-individualista. Nel contempo la società vuole "spersonalizzare" l'individuo e costruire una collettività di persone tutte uguali (e ammaestrabili). Chi va "in direzione ostinata e contraria" deve rimanere nell'oblio. La cosa più importante in un dialogo è quella che modifica il nostro modo di essere, operando una semplificazione, cioè una facilitazione. Non bisogna disperdersi dentro i grigiori della dialettica. I nostri pensieri dovranno essere come scintille in un campo di stoppie. Se non ci fosse il dialogo, non ci sarebbero scintille; ma quello che deve rimanere sono le scintille: devono essere acchiappate come lucciole nelle mani di un bambino.