Hannah Arendt scrisse nel libro *La banalità del male* la normalità di Otto Adolf Eichmann era la più spaventosa di tutte le atrocità poiché implicava che “questo nuovo tipo di criminale commette i suoi crimini in circostanze che quasi gli impediscono di accorgersi o di sentire che agisce male.”
Eichmann era un funzionario e criminale di guerra tedesco considerato uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista.
Eichmann era l’esempio di un male che andava oltre le sue forme tradizionali, non era una malvagità intenzionale, né una patologia dagli effetti malvagi, né un insieme di idee che spingessero a compiere il male, era un individuo scioccante, perché contraddiceva le loro teorie sul male, perché non ha radici in nessuna figura tradizionale, è un male che si può espandere come un fungo sulla superficie del mondo intero.
La banalità del male della Arendt è un libro che sarebbe d’obbligo leggere per conoscere le atrocità commesse, per capire l’animo umano quanto possa essere banalmente malvagio e spietato e per poter avere un’idea reale di ciò che è accaduto in quei terribili anni del Nazismo.
La banalità del male sta nel fatto che i burocrati del Reich erano in realtà tutte persone "terribilmente normali" che erano però capaci di mostruose atrocità per il semplice fatto che non si fermavano a riflettere sugli ordini a loro dati e che il loro pensiero restava limitato alle leggi di Hitler che dovevano essere eseguite.
Adolf Eichmann fu impiccato in una prigione a Ramla pochi minuti prima della mezzanotte di giovedì 31 maggio 1962. Questa è rimasta l'unica esecuzione capitale di un civile eseguita in Israele, che ha una politica generale di non impiego della pena di morte. Pare che Eichmann rifiutò l'ultimo pasto, preferendo invece una bottiglia di Carmel, vino rosso secco israeliano. Ne consumò mezza bottiglia. Come da prassi, furono due le persone che tirarono contemporaneamente le leve della corda, affinché nessuno sapesse con certezza per quale mano il condannato fosse morto (Wikipedia).
RispondiEliminaLibro di testo già dalle elementari, nel modo adatto a bambini dalla prima alla quinta elementare. Altro che Sumeri e compagnia bella
RispondiEliminaEssere cattivi senza saperlo. E' terrificante.
EliminaE' patologico Gus, quasi come essere troppo buoni.
EliminaLa mancanza di empatia deriverebbe dal non corretto funzionamento dei circuiti neurali di determinate aree cerebrali preposte alla sensibilità nei confronti del prossimo.
EliminaAltri invece sostengono che, al di là di alcune patologie specifiche, sia sbagliato dare la colpa solo ai “geni” ma che occorrerebbe considerare anche i fattori esterni educativi che possono influenzare lo sviluppo della personalità.
Singolarmente è una tesi accettabile, ma collettivamente resta un mistero.
EliminaNon tanto singolarmente gus, gli scienziati sostengono che con i campioni genetici è risultato che chi era dotato del gene AVPR1a sembrava essere maggiormente propenso ai comportamenti egoistici e anche a qualche punta di sadismo.
EliminaCerto sugli esiti sono prudenti anche i ricercatori capitanati dal professor Richard Ebstein. Ma il rapporto gene-comportamento sembra comprovato. E la domanda adesso diventa: come geni e ambiente interagiscono? Quando una propensione egoista si trasforma in sadismo? Difficile dare risposte univoche ma alcune indicazioni ci possono venire da altri esperimenti come quello, storico, condotto nel 1971, dallo psicologo Philip Zimbardo a Stanford. Studenti si divisero per simulazione tra carcerieri e vittime. In pochissimo tempo pacati studenti rivestiti di «autorità carceraria» si trasformarono in aguzzini. E leggendo il resoconto che Zimbardo fa del mutamento, appena pubblicato in italia da Cortina (L'effetto lucifero. Cattivi si diventa? pagg. 733, euro 34,80), vengono i brividi.
Mio fratello aveva una personalità difficile, caratterialmente provocatorio, ma il suo comportamento era solo un modo per difendersi dagli imbecilli.
Lola, non posso credere che tutti i tedeschi fossero contagiati dal quel gene.
EliminaNon solo, ma hai ragione.
EliminaBuona serata 😘
Letto anni fa, è un libro sconvolgente.
RispondiEliminasinforosa
Da restare impietriti.
RispondiEliminaUna grande persona che ha visto ed ha vissuto un'epoca difficile, drammatica. Testimone importante di una posizione contro il male e le tirannie, tenendo conto che fu allieva prediletta di Martin Heidegger.
RispondiEliminaI suoi libri sono tutti da leggere. Questa sera su TV2000 danno l'omonimo film, quello con la regia di Margarethe von Trotta, che parla della cattura di Eichmann che consiglio di vedere.
E' la prima volta che passo dal tuo blog ma tornerò prossimamente.
Un salutone
Sul tema politico Hannah è la filosofa più grande.
RispondiEliminaMi piace il salutone.
C'è gente patologicamente cattiva, senza a volte nemmeno rendersene bene conto, e purtroppo non soltanto nella germania nazzista, che però è stato sicuramente un terreno fertile per certi "orrori"
RispondiEliminaArwen, non riesco a capire cosa sia successo al popolo tedesco che ha seguito un dittatore folle e assassino.
EliminaCredo che Arwen abbia ragione. Questa gente era carogna non in coscienza, ma in una sorta di trance, ed è vero che tanti tedeschi non avevano idea delle cose orribili che accadevano intorno a loro.
EliminaIl popolo tedesco sapeva dei campi di concentramento e Hitler prometteva una *Grande Germania*.
EliminaCi sono molte testimonianze. Ma come si fa ad accettare l'idea che gli ebrei fossero il male del mondo?
Esce “Ho creduto in Hitler” (Castelvecchi), il libro di memorie del ministro della gioventù nazista Baldur von Schirac: “Conquistò gli aristocratici perché era un oratore come non se n’erano mai visti in Germania”.
EliminaUn libro troppo crudo,preferisco non leggerlo.
RispondiEliminaSi tratta della storia e della sudditanza irragionevole.
EliminaLetture difficili e atroci come in questo libro, dove gli aguzzini del terzo Reich, si macchiavano di cose terrificanti senza accorgersi della loro mostruosità. Belve che non sapevano di esserlo soltanto per il piacere ed il dovere di obbedire!
RispondiEliminaLeggi, cara Nella:
Elimina«Salterò nella mia tomba ridendo, perché la sensazione di avere sulla coscienza cinque milioni di esseri umani è per me fonte di straordinaria soddisfazione.»
(Adolf Eichmann)
"Terribilmente normali" io direi "apparentemente terribilmente normali" un po' come accade ai serial killer o sociopatici o psicopatici... Solo che in quel momento il Male assoluto invase la terra e di uomini "terribilmente normali" ne uscirono molti allo scoperto.
RispondiEliminaHitler assicurava una Germania padrona del mondo. L'assurdo odio verso gli ebrei ha travolto tutto il popolo tedesco.
RispondiEliminaMolti affermano che la Storia non insegna. Non è vero. Il problema grave è che la Storia non la conosciamo.
RispondiEliminaPer esempio, cosa sappiamo del fascismo? Oltre le purghe con l'olio di ricino non si conosce nemmeno l'omofobia del fascismo.
Sappiamo che gli omosessuali erano espulsi dall'Italia e inviati al confino?
E gli ebrei? Niente, non è un problema nostro.
Bene bene. Vi suggerisco film e romanzi:
Il giardino dei Finzi Contini è un film del 1970 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani.
Una giornata particolare è un film del 1977 diretto da Ettore Scola.
Opere che documentano la Storia e non chiacchiere inutili e falsi piagnistei.
Da: "I sommersi e i salvati" di Primo Levi.
RispondiElimina....chi erano, di che stoffa erano fatti i nostri aguzzini. Il termine allude ai nostri ex custodi, alle SS, e a mio parere è improprio fa pensare a individui distorti, nati male, sadici,affetti da un vizio d'origine. Invece erano fatti dalla nostra stessa stoffa, erano essere umani medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi,salvo eccezioni, non erano mostri ma erano stati educati male. Erano in massima parte gregari e funzionari rozzi e diligenti, alcuni fanaticamente convinti del verbo nazista o paurosi di punizioni o desiderosi di fare carriera.....Sia ben chiaro che responsabili, in grado maggiore o minore,erano tutti."
Consiglio di leggere questo testo aiuta a capire.
Ester, conosco benissimo la storia di Primo Levi.
EliminaIl tuo comento coincide con il pensiero di Hannah Arendt.
Buona notte.
E' una sconvolgente realtà. Purtroppo chi fa del male non se ne rende conto o non vuole rendersene conto
RispondiEliminaL'aspirazione di Hitler era il dominio della razza ariana. Un'idea folle.
EliminaNoi a Mondovì avevamo la scrittrice Lidia Beccaria Rolfi, l'abbiamo conosciuta di persona già alle elementari e custodisco tutti i suoi libri. Tempo fa scritte diffamanti sugli ebrei sono state scritte sulla porta della casa di suo figlio. L'odio per gli ebrei esiste ancora
RispondiEliminaE' un odio immotivato e pericoloso.
EliminaCiao Valeria.
Interesting post, thanks for sharing.
RispondiEliminaI invite you to visit my last post. Have a good week-end!
Ciao Marianella.
Elimina