lunedì, ottobre 02, 2023

Poche idee e confuse

 


Il pensiero di Guy-Ernest Debord sviluppa essenzialmente i concetti di alienazione e reificazione, già centrali nelle riflessioni di Karl Marx, ma reinterpretati alla luce delle trasformazioni della società europea nel secondo dopoguerra.
Lo sviluppo dell'economia nell'età contemporanea, con l'emergere dei nuovi fenomeni sociali del consumismo e della centralità dei mass media, avrebbe segnato infatti una nuova fase nella storia dell'oppressione della società capitalista: la prima fase del dominio dell'economia sulla vita sociale aveva determinato nella definizione di ogni realizzazione umana un'evidente degradazione dell'essere in avere.
La fase presente dell'occupazione totale della vita sociale da parte dei risultati accumulati dell'economia conduce a uno slittamento generalizzato dell'avere nell'apparire, da cui ogni avere effettivo deve trarre il suo prestigio immediato e la sua funzione ultima.
Ciò che aliena l'uomo, ciò che lo allontana dal libero sviluppo delle sue facoltà naturali non è più, come accadeva ai tempi di Marx, l'oppressione diretta del padrone ed il feticismo delle merci, bensì è lo spettacolo, che Debord identifica come un rapporto sociale fra individui mediato dalle immagini. Una forma di assoggettamento psicologico totale, in cui ogni singolo individuo è isolato dagli altri e assiste nella più totale passività allo svilupparsi di un discorso ininterrotto che l'ordine presente tiene su sé stesso, cioè, il suo monologo elogiativo.
Lo spettacolo, di cui i mass media sono solo una delle molte espressioni, è parte fondante della società contemporanea, ed il responsabile della perdita da parte del singolo di ogni tipo di individualità, personalità, creatività umane: la passività e la contemplazione caratterizzano l'attuale condizione umana.
Il termine "politica" viene dal greco "polis", un'entità politica, sociale ed economica, ma anche e soprattutto etico-morale. Fu Platone il primo a teorizzarla come un organismo educativo collettivo nei confronti del singolo, finalizzato al bene comune. Da tempo l'entità politica è scomparsa e il bene pubblico è stato sostituito dal bene personale, dal tornaconto di chi fa politica per aumentare il suo potere.
La corsa al bene personale ha ormai inquinato i rapporti interpersonali. Non c’è apertura verso gli altri, inoltre quel che è peggio è che l’altro viene percepito come un nemico, come qualcuno che voglia sottrarci il nostro bene.
Ecco perché viviamo in una società dove tutti sono in guerra con tutti.
Ormai siamo già nel baratro, non so se abbiamo qualche possibilità di tornare a un mondo fatto di valori veri.


41 commenti:

  1. E' inutile dire che è una piacevole lettura.
    Detta la mia sviolinatura dico: Tu scrivi "Ecco perché viviamo in una società dove tutti sono in guerra con tutti."
    Qui dissento: non tutti. Ma ogni singola persona è contro tutti, ma non è una guerra è un voler primeggiare essere unico ed indiscusso ....... tipo plurale maiestatis che indica l'uso della singola e prima persona

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  2. Ho letto per intero il tuo post ma non ho capito l'attinenza col titolo. Sob.

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    1. La mancanza della creatività 09rta all'azzeramento delle poche idee che sono anche sbagliate.

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    2. Giovanni, la logica del capitalismo è questa:

      *La corsa al bene personale ha ormai inquinato i rapporti interpersonali. Non c’è apertura verso gli altri, inoltre quel che è peggio è che l’altro viene percepito come un nemico, come qualcuno che voglia sottrarci il nostro bene. *

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  3. E di tutto ciò stiamo vivendo tempi davvero involuti nell'ultimo ventennio...

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    1. Sono tempi in cui cresce la scienza, ma regredisce l'affettività.

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    1. La scienza cresce specialmente nel capire i misteri del cosmo.

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  5. Che cresca la scienza (il minuscolo è attinente) è tutto da verificare. Crescono le ricerche, ma crescono anche le pseudo-scienze, le convinzioni spacciate per scienza , in una parola, cresce la validità di procedimenti non-scientifici, tecnicamente parlando. Occorre saper formulare i dovuti distinguo, una prassi difficile già nella fase di apprendimento scolastico (Giorgio Israel).

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    1. La falsa scienza non ha futuro perché è menzogna.

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  7. Basaglia non è scienza. Ha solo cambiato abitazione ai malati di mente.

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  8. La scienza è conoscenza, la scienza che io conosco è anche quella che non si impegna a guarire il cancro, le malattie rare e quelle mentali e tanto altro.
    Ai politici non gli frega nulla e non mettono un centesimo, per questo ci sono cervelli non da curare ma in fuga dall' italia.
    Non mi interessa andare sulla luna e morire a casa mia.

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    1. Il tuo concetto di scienza è molto soggettivo.

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    2. Ma hai compreso ciò che volevo dire? Non è poi così " molto" soggettivo.
      Forse non mi sono spiegata bene.
      Buona serata

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    3. Io so che tempo fa esistevano solo due farmaci: aspirina e streptosil e la gente moriva di TBC e sifilide. Per questo è innegabile che la scienza a livello farmacologico e tecniche chirurgiche ha fatto passi da gigante.

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    4. Purtroppo ho frequentato troppi ospedali per darti ragione.
      Come hanno tentato di curare me è stato devastante. Come puoi credere a questa scienza se ognuno dei medici esprime diagnosi e terapie diverse? E non sono in pochi.

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    5. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a notevoli progressi tecnologici che hanno consentito l’introduzione dei robot in chirurgia, e conseguentemente la nascita della robot-assisted surgery (chirurgia robotica assistita). I chirurghi attraverso un training specifico hanno acquisito capacità tali da manovrare questi robot, ottenendo: una diminuzione del tasso di mortalità, un aumento del grado di precisione nonché del disagio del paziente. Tutti vantaggi, che sono risultati essere evidenti per molte tipologie di interventi, dalla cardiochirurgia alla neurochirurgia.

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  9. Siamo in epoca di grandi chiacchiere, tanta teoria, pochissima pratica però. Io Capitano furoreggia al cinema ma poi guai ad aprirmi un centro di accoglienza sotto casa.
    Funziona tutto così. Male.

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    1. Sì. Oggi tutti parlano ostentando una sapienza inesistente. Solo chiacchiere.

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  10. Io che notoriamente vedo il bicchiere sempre mezzo vuoto dico che no, questa è una società che non si risolleverà più; l'egoismo si radicalizzerà e da ciò l'odio verso chi non accetta che si possano avere idee diverse, verso chi giudica a priori, verso chi parla di libertà e poi mette le catene ai pensieri. La politica fa schifo, non ho fiducia nell'essere umano, potere e denaro comprano tutto, soprattutto l'anima.
    Può bastare come dimostrazione del mio pessimismo? :D

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    1. Hai descritto una realtà deprimente. Non si trattai di pessimismo, ma di onestà nel riconoscere i limiti di gran parte di gente che pensa solo ai soldi.

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    2. L'unica cosa buona è che non vivremo abbastanza per vedere il Tracollo Finale. Mi inquieta chi mette al mondo bimbi adesso, ma ne ammiro il coraggio.

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    3. Per molti far nascere un figlio è l'ultimo sprazzo di affettività, anche per il fatto che l'amore a termine altro non è che un appagamento al sesso.

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  11. Ormai trionfa l'individualismo. Ognuno pensa solo a soddisfare i propri bisogni. I social, in questo, fanno la loro parte. Dobbiamo essere uniti nel combattere i mali del mondo. Saluti.

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    1. Non è facile essere uniti quando le distanze, a causa dell'egoismo avvilente sono dilatate.

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  13. Penso che tu ti sia dato la risposta nell'ultimo paragrafo. Solo cadendo nel baratro più profondo, ci sarà possibilità di cambiamento e di un ritorno ai valori veri. Ma, aggiungo io, ci devono cadere tutti nel baratro e soprattutto dopo una profonda autocritica. Buona giornata

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    1. Sono pensieri per farmi coraggio perché nel baratro già ci siamo e non cambia niente.

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  14. Non so se sia troppo tardi, anche se nell'ultimo periodo lo stavo iniziando pensare snvhio9 poi è successo qualcosa ed oggi la mia poesia va forse in controtendenza rispetto al tuo post

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    1. Io sono d'accordo con le te poesie. Spiegati meglio.

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    2. La mia poesia di oggi ossia proprio la poesia postata fa sul mio blog

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    3. Il baratro c'è per me e per te. La differenza è che tu hai speranza che l'uomo possa risollevarsi. Tifo per Daniele.

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  15. Ostentare sapienza (Inesistente).
    Vi sono in questo delicato discorso, alcuni punti entro i quali, se si vuole intraprendere un confronto costruttivo, occorre convergere.
    1) Si intende, senza dirlo chiaro, che la scienza sia medicina . Per quanto si usi impropriamente il termine 'medicina scientifica' , la scienza opera secondo criteri ( di metodo, di sperimentazione) diversi dalla medicina.
    La scienza si appella alla matematica, ma ancora una volta la matematica è molto più rigorosa, nelle sue verifiche, della scienza propriamente detta. Ergo, la matematica non è scienza (benché supporti procedimenti scientifici) e la medicina non è scienza, ma talvolta, quando l'ambito di applicazione glielo consente, può esprimere concetti altamente affidabili, quindi possiamo attribuirgli un certo rigore e fiducia. Saltando un prolisso prologo, posso dire che l'oncologia è uno di quei campi in cui la medicina sperimenta secondo un criterio che non si può definire rigoroso, o matematico; il tutto - per capirci - nasce da un evidente controsenso filosofico: l'uomo macchina, vivo e vegeto in moltissimi medici. Spesso molti medici lavorano come se avessero davanti un sistema che reagisce per causa - effetto. , cosa oramai chiara a tutti gli scienziati e a molti altri medici: l'uomo non è una macchina, benché alcuni sistemi e funzioni organiche rispondano a criteri meccanici. Esempio: cardiologia e circolazione sanguigna sono al novanta per cento (semplifico eh) sistemi meccanici (idraulica), dunque la ricerca è affidabile. Ma se si parla di psicologia, di neurologia si cambia campo, non siamo più nel settore del rappresentabile meccanicamente. Nemmeno il cammino umano lo è, e i problemi delle cure neurologiche in questo campo, come in oncologia, o in altri comparti, è fallimentare (ciò vuol dire che talvolta ci azzeccano, e da quegli improbabili ma reali successi - le guarigioni - costruiscono la propaganda. Quando si sbaglia nel modello di rappresentazione ( e si considera meccanico ciò che non lo è), si incorre in un grave vizio di concetto. Risultato= cure inaffidabili. Ricordiamoci poi che quando le cure non sono affidabili, proliferano le interpretazioni (soluzioni diverse) e ciò rappresenta un controsenso scientifico, perché se la cura è comprovata scientificam , non può essere che una! Tuttavia, altra magagna che attizza la confusione, dietro l'approssimazione delle pseudo-cure prolifera il mercato, e ciò spiega tanti promoter interessati. Talvolta, la ricerca non si applica perché abbatterebbe il giro incredibile dei profitti. (Vengo proprio da uno di questi settori, non parlo per sentito dire) . E' lo stesso motivo per cui il cristianesimo è stato storicamente osteggiato: ridurre il mercato di tanti feticci ad uno solo, avrebbe mandato in rovina intere società. Poi mammona ha trovato le sue contromisure ed anche l'Unico è diventato ambito oggetto di mercimonio; ma questa è un'altra storia...

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    1. Non è che cambiando i nomi si modificano i fatti Io parlo di progresso e il lemma scienza può essere anche inesatto, ma
      la tecnologia è andata avanti, mentre l'affettività è quasi scomparsa.
      Dall'aspirina agli antibiotici il salto in avanti è notevole.

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  16. Sì, gli antibiotici. Gus, come chiami tu la disciplina che studia gli antibiotici e le medicine in generale? Oppure quella che studia i virus. 'virologia' 'farmacologia' ? Sì, insomma, come chiamiamo in senso generale, le discipline che derivano da un tronco di studio centrale. diramazioni?, biforcazioni di ricerca? binari specialistici della materia?

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  17. La farmacologia è la scienza che studia i meccanismi molecolari alla base degli effetti biologici dei farmaci e di altri agenti chimici di origine sintetica o naturale.
    Come vedi si ripresenta il lemma *scienza*

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  18. Sì Gus. Ho capito che in te permane una fiducia nelle facoltà umane, nel livello di conoscenza raggiunto dalla nostra civiltà. Mi perdonerai, mi perdoneranno i tuoi lettori, se sfrutto la vostra vivace vena critica e argomentativa per porre non un lemma, ma un di-lemma che mi assilla da tempo.
    Partiamo dunque dalle diramazioni della Scienza intesa come 'conoscenza', scibile umano, se vuoi. I piccoli rami specialistici, convergono a ritroso su un rami più grossi e sempre più solidi, man mano che si scende verso l'origine, appunto, del Sapere. Questo tronco da cui scaturiscono tutte le discipline studiate fino ad oggi , che non a caso chiamo 'tronco', costituisce alla base un arbusto vero e proprio: l'Arbusto della Conoscenza. Avrai così immediatamente identificato ciò di cui parlo. E dunque, perché - mi son sempre domandato - i Testi Sacri delle origini, di molte culture, non solo di quella giudaica, fanno esplicito riferimento a un albero (sacro?). Nella tradizione islandese è L'Yggdrasill, l'albero delle origini compare anche negli antichi testi egizi, nella Bibbia è doppio: l'Albero della Vita e l'Albero della Conoscenza, e poi c'è il paganissimo Albero natalizio. Saprei dirti molto sul suo significato astronomico, ma quando in Genesi si riporta l'ordine divino di non toccare i suoi 'frutti' , rispetto a questa enigmatica esortazione, assodato che Adamo dopo essersene cibato, non è morto, perché mai Yahweh avrebbe manifestato il suo dissenso nel fare di quel frutto alimento? Perché se dall'albero della Conoscenza fossero nati frutti riconducibili a tutto il Sapere dell'umanità, l'uomo non ne avrebbe potuto e dovuto cibarsene? E perché noi oggi - credenti e osservanti - non dubitiamo della Conoscenza invisa al Dio Supremo? Perché, altresì, la riteniamo un dono celeste di cui fare incetta? Non dovremmo essere dubbiosi? Perché Dio ha detto ad Adamo che 'ne sarebbe morto' quando invece egli è sopravvissuto beatamente? E come mai non ricordiamo che fu il Serpente a consigliare di mangiare il frutto, quindi di servirsi della Conoscenza? C'è un filo coerente che regge queste apparenti contraddizioni del testo biblico, o sono semplicemente un errore di sistema, dato che dalle aspirine agli antibiotici, noi, adamitici , abbiamo fatto man bassa di frutti della Conoscenza ?

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    1. Dio per me è Mistero e la sua volontà non è percepibile all'uomo.
      Il Mistero si è parzialmente svelato attraverso Cristo, ma la Conoscenza resta limitata. Come può l'uomo comprendere il dono della vita eterna?

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  19. Se convergiamo sul criterio della 'conoscenza limitata' , siamo tutti d'accordo. Ma allora il valore delle cure rimane anche esso limitato e non salvifico a tutto tondo

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    1. Per me solo Cristo è salvifico a tutto tondo.

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