lunedì, dicembre 12, 2016

La disubbidienza è una tentazione





Nei Vangeli il diavolo è nominato nelle tentazioni a Gesù nel deserto.
Il diavolo lo invita a sfamarsi, di dominare il mondo e di usare Dio a suo piacimento. Gesù sceglierà l'umiltà.
Non tutto finisce qui perché il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato. Quando? Sulla croce, tentato non più dal diavolo in persona, ma per bocca di uomini. Per altre tre volte viene fatta a Gesù questa proposta: “Se veramente sei il Cristo salva te stesso, scendi dalla croce”. Dal popolo, dai soldati e dall’uomo crocifisso alla sua sinistra. E’ sempre la stessa tentazione di non essere uomo sino in fondo, ma di usare il potere divino per evitare di soffrire.
Teologicamente il diavolo è il male che forse si insinua dentro di noi.
Per quanto attiene all'Inferno io mi fermerei sulle parole del Vangelo di Giovanni.
"Io sono la Resurrezione e la Vita. Chi crede in me, anche se morto vivrà. E chi vive e crede in me, non morrà in eterno" .


34 commenti:

  1. La tentazione a fare del bene? Mi spiego. Sai che ad ogni Natale una moltitudine di persone vorrebbe fare servizio in Caritas? Gente che negli altri 364 giorni, la cosa, manco li sfiora da lontano.
    Ricerca facili punti paradiso? Pulizia della coscienza? Sistemazione pendenze? Indulto per le disubbidienze e le tentazioni di altro genere, future?

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    1. Condordo con Franco. Io ho praticato il vero volontariato anche nelle zone piu' impervie del mondo. L"ho fatto con grande attenzione e responsabilità, sapendo che in certi momenti non puoi sbagliare mai...perché? Perche' ho dato tutto quello che potenzialmente ero in grado di dare e di fare. Ma nessuno fa nulla per nulla. Non raccontiamocela. La piccola o grande gratificazione soggettiva per me e' ego. E non va bene.
      L'impegno serio, puntuale (piu' o meno) che ho visto è l'obbligo dato dal giudice come "condanna" ai lavori "socialmente utili"
      Non escludo qualche "santo" emergente non ancora proclamato che dedica il suo volontariato a Dio.

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    2. Uno che si rende utile deve essere contento di se stesso. Se lo ha fatto solo per ricevere gli applausi, allora è uno stronzo.

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    3. ego. (Treccani)

      /'ɛgo/ s. m. [dal lat. ĕgo "io"], invar. - (psicanal.) [la propria persona in quanto espressione di autocoscienza] ≈ io. ‖ Es, super-ego, super-io.
      E niente super io, solo gratificazione e anche sofferenza. ma non va bene comunque. Si deve fare punto e basta....applausi? Non ero a teatro.
      Comunque so bene che nonostante mi e" costato caro perché io ci ho creduto davvero...

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    4. Esprimo un concetto in generale e tu riconduci tutto alla tue esperienze. Non sto mettendo in dubbio che tu abbia creduto all'opera di carità compiuta. Quando una fa del bene si sente meglio perché sa che sta facendo il suo dovere.

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    5. Io dico la mia esperienza. Un mio parere. Mi pare che altri bloggers,qui, hanno commentato il proprio pensiero...
      No, non è un dovere. E' qui che ti sbagli Gus, e ti sei ripetuto piu' volte. Aiutare è più che un dovere ma un voler bene. E' immedesimarsi per dare il meglio.
      Comprensione e condivisione e' poca roba, credimi...comunque meglio di nulla.
      Un po' come dire(esempio) che io voglio bene a Gus disinteressatamente anche se credo che non sei una brava persona.
      Scusami ma mi mantengo queste e altre riserve.
      In effetti sarebbe troppo bello, comodo e semplice voler bene alle brave ,buone e care persone, come sarebbe da sciocchi aiutare chi non ne ha bisogno

      Notte

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    6. Invadi il campo dei Comandamenti.
      Tra i comandamenti del fare primeggia: Ama il prossimo tuo come te stesso". Da qui nasce il dovere che devi compiere con gioia se ami Cristo. La comprensione e la condivisione sono i corollari di questo particolare comandamento. Perché gli altri cono consequenziali.
      Se ami il prossimo non desideri la donna/uomo d'altri, non rubi, non fai falsa testimonianza, non commetti, atti impuri, non desideri la cosa d'altri.


      La salvezza dell'anima è PER GRAZIA, e non possiamo in alcun modo ottenerla per meriti personali o attraverso il battesimo, la preghiera, le elemosine, ecc.
      La Bibbia dichiara: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8).
      "L'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù" (Galati 2:16).
      Siamo dunque stati salvati solo per fede, per seguire il Signore, e "per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo" (Efesini 2:10).

      Per questo Madre Teresa dice di essere la matita di Dio e non si attribuisce nessun meriti. Ma dire di essere la matita di Dio significa gioire per quello che uno ha fatto.

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    7. Ma ??? 😨 È un dovere amare?
      Ama ecc ecc ecc, ma prima AMA
      il prossimo tuo come te stesso" (urka)Punto.
      Ecco, tu comincia ad amare il prossimo come te stesso come io ho commentato e tu dimenticato (dovere???)
      Io invece non mi amo. Che dire sono nata per soffrire .😐 Proverò a gioire....prometto.
      Meglio la penna. La matita si cancella. Avviene spesso.
      Lei..una piccola grande donna..
      Inimitabile, che aveva il merito di essere solo se stessa.

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    8. Ama il prossimo come te stesso è proprio immedesimarsi. 😘

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    9. Amerai il prossimo tuo come te stesso". Non c'è altro comandamento più importante di questo » (Mc 12,29-31).

      L'Apostolo san Paolo lo richiama: « Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti, il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: 

      Ci mancherebbe...che vado a desiderare, rubare o uccidere, in caritas poi...si parlava di volontariato

      Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore » (Rm 13,8-10).

      Appunto.

      La Bibbia dichiara: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8).

      Cioè vantarci di ciò che LUI ha dato a noi e non di quello che diamo agli altri...giusto.
      E tu: Uno che si rende utile deve essere contento di se stesso NO, devi essere contento di LUI, per LUI che te lo permette
      Tu sei senza meriti..il nulla.
      Se vuoi gratificarti
      sei ingrato, stronzo...e pure io

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    10. Uno è contento perché fai quello che Dio ti ha preparato.
      Ciao Sara.

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    11. Io non vedo ancora. Però ringrazio, ringrazio sempreeee

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  2. Penso di no. Il servizio alla Caritas è un impegno serio, ricordando anche un comandamento: "Ama il prossimo tuo come te stesso".

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  3. La disubbidienza è un atto dovuto, per crescere.
    Per prenderci due sberle, ma anche per capire come vanno le cose.
    Fa parte del gioco, e un buon genitore lo sa.
    Il dio ebreo non è un buon genitore, per me :p

    Moz-

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  4. Giusto, la disubbidienza serve per crescere. Infatti Dio alla coppia disse: "Crescete e moltiplicatevi".
    Anche io sono un disubbidiente. Passo con il rosso, causo l'incidente mortale e imparo a cosa serve un semaforo.
    -:)

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    1. Se passi col rosso e causi un incidente mortale ...dipende da chi muore

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    2. Non l" ho capita. Esiste un capitale umano forse?..eggia'

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    3. Comunque c'è una percentuale di ego che vaga... quando ti cominci a sentire più piccolo di quello che servi, e cioè è quello che servi che in realtà serve te, allora entri in una discreta ottica. Ma a quel punto non dai, tipo in Caritas, ma prendi. Quindi sempre uno scambio si effettua, un do ut des. Un mercato, una compravendita. Forse non si esce dal circolo vizioso, anche se lo pensi. Anche se vuoi pensarlo.

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    4. Lo sai che anche come penitenza la Caritas conserva la sua validità?

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    5. Ecco, quando il prete ti dà la penitenza, Pater, Ave, Gloria, sarebbe meglio assegnarti un mese di cameriere alla Caritas.

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    6. Io ho rischiato.mai più

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  5. Se muore chi è passato con il rosso non può più crescere.
    E la Moz-teoria va a farsi friggere.

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  6. L'ubbidienza implica la fiducia, spesso, nella vita, come nella fede, si disubbidisce perché non si ha completa fiducia in colui che ci chiede ubbidienza, tuttavia ognuno ha il suo percorso nella vita, come nella fede, e Dio, per fortuna, di vie ne conosce a bizzeffe.
    sinforosa

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  7. Si disubbidisce per mancanza di fede anteponendo il proprio tornaconto personale a quello generale.
    Ciao Rosa.

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  8. Io parto sempre dalla convinzione che siamo umani, quindi portati al peccato per la nostra imperfezione. Il succo della vita è tentare di riuscire a superare il peccato e se ci si riesce... abbiamo conquistato un pezzetto di Paradiso.
    Buongiorno per tutto il giorno

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  9. Il peccato non si supera. Basta un nostro sguardo, una parola, un pensiero e si pecca. Aggrappiamoci alla mendicanza.
    Ciao Anna.

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    1. Il peccato ci massacra e passiamo il tempo a truccarlo da altro.

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    2. Generalmente il peccato è ripetitivo fino a quando diventa il tuo modo di vivere. Per questo al confessore bisogna raccontare la tua giornata per scovare quello che è errore.

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    3. Franco non commenta con me perché non gli ho dato l' amicizia su fb.

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  10. Non so cosa sia l'amicizia su fb.

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