lunedì, febbraio 27, 2023

Programma di Elly Schlein

      


                      


Salario minimo, ambiente, lavoro. Sono le prime tre parole d’ordine, corrispondenti ad altrettante priorità programmatiche, pronunciate da Elly Schlein nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria alle primarie del Pd.


La neosegretaria ha presentato un programma che punta su temi cari alla sinistra, su questo ha fatto leva per differenziarsi dal suo sfidante Stefano Bonaccini.


«Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza — ha spiegato a caldo — il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata». Ma vediamo cosa contiene il suo programma per capire come si muoverà nello scenario politico.



Lavoro

Nel campo del lavoro, dove più ha voluto marcare la discontinuità con il passato prendendo le distanze dalle politiche di renziana memoria, per Schlein è necessario «voltare nettamente pagina dopo gli errori del Jobs Act e del decreto Poletti sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine». La battaglia è per contrastare la precarietà limitando i contratti a termine, rendendo più conveniente il lavoro stabile, abolendo le forme più precarie come gli stage extracurriculari e gratuiti e regolando i lavoratori delle piattaforme. E insiste sul reddito di cittadinanza: «Non va abolito, va migliorato». E poi rimarca la necessità di una battaglia per il salario minimo.


Nel discorso dopo la vittoria, Schlein ha detto: «Saremo quel partito che non si dà pace finché non avremo posto un limite alla precarietà, posto un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lottato per portare a casa il salario minimo. E lo dico già da ora, l’ho detto in queste settimane: ci rivolgeremo a tutte le altre opposizioni per fare questa battaglia insieme, per dire che sotto una certa soglia non è lavoro, è sfruttamento».


Guerra in Ucraina

Sulla guerra in Ucraina Schlein evidenzia come sia giusto sostenere il popolo (ed è stata favorevole all’invio di armi), ma si dice contraria all’aumento della spesa per gli armamenti e sottolinea la mancanza di una politica estera europea sulla sicurezza comune.


Il tema è considerato dirimente da diversi attuali esponenti del Pd: Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha detto che la sua permanenza nel partito «dipenderà da come Schlein affronterà alcuni nodi fondamentali: se terrà o non terrà il Pd nella sfera atlantica, se terrà o non terrà la posizione che Enrico Letta con grande determinazione ha tenuto sul tema della guerra e degli aiuti all’Ucraina».



Ambiente

Altro tema forte, il cambiamento climatico. Contraria al nucleare, Schlein prevede maggiori investimenti sulle energie rinnovabili, sul risparmio energetico e sulle comunità energetiche. C’è anche l’intenzione di varare un piano fiscale eco-friendly, in grado di azzerare progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi e legare le imposte indirette alle emissioni di Co2. Sul fronte urbanistico l’idea è quella di varare una legge nazionale sul consumo zero di suolo, a cui si aggiunge l’impegno riguardo a una legge sulla decarbonizzazione che aiuti chi resta indietro.


Sanità

Nella sua campagna per le Primarie, la neosegretaria ha poi insistito sulla Sanità, considerata «sottofinanziata» e vittima di un progressivo squilibrio tra pubblico e privato e tra Stato e Regioni. Schlein ritiene che sia necessario sostenere maggiormente il sistema sanitario nazionale, in termini di personale e risorse economiche, con un ruolo più forte da parte dello Stato, evitando che ci siano «cittadini di serie A e di serie B». E propone «una sanità sempre più territoriale e domiciliare».


Immigrazione

Altro punto importante è l’immigrazione, un tema che Schlein ha a lungo trattato in Europa. La segretaria pensa che il tema vada affrontato a livello europeo, riformando il trattato di Dublino ma mettendo in atto il principio di solidarietà e di una equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli Stati UE. «Non si fa politica sulla pelle dei migranti tenendoli bloccati in mare o nei porti. Servono meccanismi di redistribuzione», ha dichiarato Schlein ad Avvenire lo scorso gennaio.


Nel discorso tenuto dopo la vittoria, Schlein ha ricordato questo punto così: «proprio oggi (abbiamo) un’altra strage nel mare, davanti a Crotone, che pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare i salvataggi in mare, quando invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei e ci vorrebbe una Mare Nostrum europea. Una missione umanitaria per il soccorso in mare».


Fisco

Idee di cambiamento anche in tema di Fisco. Per Schlein «il sistema fiscale italiano deve diventare più chiaro, comprensibile e semplice. In una riforma fiscale complessiva e progressiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un’ottica redistributiva, a partire dall’allineamento della tassa sulle donazioni e successioni al livello degli altri grandi Paesi europei».


Diritti

Grande spazio nel programma di Schlein è riservato ai diritti civili. «Dobbiamo batterci per una legge contro l’omobilesbotransfobia, l’abilismo e il sessismo. Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e la fine della discriminazione subita dalle loro figlie e figli», ha scritto Schlein nel programma. A questo si aggiunge anche la battaglia per lo Ius soli, «perché la cittadinanza non sia riconosciuta per sangue».


Autonomia

Per quanto riguarda i rapporti fra Stato e regioni e il tema dell’Autonomia (è contraria al progetto del ministro Roberto Calderoli), Elly Schlein vorrebbe discutere i servizi essenziali, ipotizzando una legge che segni in modo chiaro e univoco le competenze specifiche di Stato e Regioni, ponendo fine alle trattative separate fra lo Stato e le singole regioni su temi chiave come la scuola.






79 commenti:

  1. Nascita: 4 maggio 1985 (età 37 anni), Lugano, Svizzera, all'anagrafe Elena Ethel Schlein, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera, dal 27 febbraio 2023 segretaria del Partito Democratico.
    Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano con il massimo dei voti nel 2004, si trasferisce a Bologna, dove, nel marzo 2011, si laurea con il massimo dei voti in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale, avendo come relatore il prof. Andrea Morrone.
    Nel 2008 partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi di quell'anno; nel 2012, sempre a Chicago, partecipa anche alla campagna di Obama per la sua rielezione alle presidenziali.

    RispondiElimina
  2. Elly Schlein ha una carica esplosiva eccezionale, come quella di un vulcano in eruzione.
    Spero che riporti il PD tra i partiti di sinistra.

    RispondiElimina
  3. Sono davvero felice che abbia vinto lei le primarie! Per la prima volta i risultati dei gazebo ribaltano quelli dei circoli. È una donna in gamba anche se dovrà fare i conti con molti personaggi del pd che con la sinistra non hanno nulla a che fare e che hanno sostenuto Bonaccini. Credo che non sarà facile per lei ma ha tutti i requisiti di fare un cambiamento come si deve!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bonaccini non suscita entusiasmi. È piatto come una tavola e ha commesso l'errore di lodare Giorgia Leone.
      L'idea vincente della Schlein è questa: il reddito di cittadinanza «Non va abolito, va migliorato». E poi rimarca la necessità di una battaglia per il salario minimo.
      Il reddito di cittadinanza ha permesso al Movimento 5Stelle di arrivare al 15%, praticamente a ridosso del PD.

      Elimina
    2. Insomma voi di sinistra non volete lavorare ne far lavorare. 😉

      Elimina
  4. Altro punto importante è l’immigrazione, un tema che Schlein ha a lungo trattato in Europa. La segretaria pensa che il tema vada affrontato a livello europeo, riformando il trattato di Dublino ma mettendo in atto il principio di solidarietà e di una equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli Stati UE. «Non si fa politica sulla pelle dei migranti tenendoli bloccati in mare o nei porti. Servono meccanismi di redistribuzione», ha dichiarato Schlein ad Avvenire lo scorso gennaio.

    Ma Gus e non solo, la volete capire che queste povere persone dovrebbero essere aiutate a casa loro?
    Io li vedo tre volte la settimana, le vivo, a queste famiglie si può fare ben poco, non avranno mai una vita dignitosa. Basta lo sfruttamento per queste povere persone. Vado spesso in una associazione di profughi e ho notato la notevole dignità e riconoscenza dei tanti ucraini venuti in Italia per affrontare la vera guerra. Loro vogliono davvero lavorare.

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Il miracolo di Schlein: le correnti ci sono ma non si vedono
    di
    Elisabetta Gualmini


    La sua forza trainante mette in secondo piano l’appoggio dei soliti noti (Franceschini, Orlando, ecc.). Nasce il partito radical, perfettamente opposto a Meloni. Anche sull’Ucraina?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema Ucraina riguarda solo l'America.

      Elimina
    2. Con l'elezione di Elly Schlein in una notte Meloni è ricaduta nel secolo scorso.

      Elimina
  7. Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico. La prima donna che da fuori ha scalato il partito e se l’è preso. Con piglio, va detto. Le primarie aperte hanno ribaltato l’esito consegnato dagli iscritti e hanno dimostrato che il Partito democratico è effettivamente contendibile. Può sembrare strano, ma in realtà non lo è. La base associativa del Pd, com’è scritto nello statuto fondativo, è costituita dagli iscritti e dagli elettori (quelli che versano due euro ai gazebo, aderendo a un progetto ed entrando con tanto di firma nell’albo della comunità larga del Pd).

    RispondiElimina
  8. E poi è troppo " titolata" per fare gli interessi degli italiani.
    Notte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La versione italiana di Alexandria Ocasio-Cortez oppure di Jeremy Corbyn? I media stranieri si lanciano incuriositi nel ritratto di Elly Schlein, la vincitrice a sorpresa delle primarie del Partito democratico italiano. E tutti ne ricordano i legami con gli Stati Uniti. Dal padre professore americano alla sua esperienza nella campagna di Barack Obama.
      La Meloni viaggia due secoli dietro.

      Elimina
    2. Ottimo!! Almeno berlusconi amava solo le donne. Bell' esempio, dillo al Papà, gus
      Questa sua posizione, d'altronde è giustificata dalla sua vita privata: come aveva confessato nel 2020, Elly Schlein è innamorata di un'altra donna. Il coming out, è avvenuto nel 2020, quando Schlein era ospite di Daria Bignardi all’Assedio.

      In quell'occasione la neo segretaria del Pd aveva detto:

      sì sono fidanzata, ho avuto diverse relazioni in passato. Ho amato molti uomini e ho amato molte donne. In questo momento sto con una ragazza e sono felice finché mi sopporta.
      ...porca tr..
      E dovremmo sopportarla noi?

      Elimina
    3. ...sopportarla pure noi? La bisessualita' è una malattia o un vizio perverso.
      Altro che pasta e fagioli 🫘🥣

      Elimina
  9. Due secoli fa si stava meglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Provate a vedere il film +Il Signore delle formiche*
      AMELIO RICHIAMA ALLA MEMORIA IL CASO BRAIBANTI DENUNCIANDO L'ITALIETTA OMOFOBA E BIGOTTA DI IERI E DI OGGI.
      Recensione di Paola Casella
      martedì 6 settembre 2022
      Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani, che frequentano la sua "factory" dove si recita, si creano installazioni artistiche, si scrivono poesie. Fra i suoi adepti c'è Riccardo, che sogna di essere apprezzato dal suo maestro ma che da lui riceve solo critiche. Un giorno Riccardo porta con sé il fratello Ettore, che ha scovato una di quelle formiche che Braibanti, anche mirmecologo, colleziona in una teca. E l'intellettuale dimostra subito gratitudine e stima verso quel ragazzo intelligente e gentile. Ma anche un'attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà la libertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato.
      È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana.
      Contro Braibanti la madre di Ettore (nella realtà Giovanni Sanfratello, poiché questa storia è "liberamente ispirata a fatti avvenuti nell'Italia degli anni Sessanta") intenterà la prima (e unica) causa per plagio non su un'opera dell'ingegno ma su un essere umano. In realtà il processo, da parte della società italiana, era all'omosessualità, non rubricata come reato solo perché il codice italiano, scritto dal fascismo, non contemplava affatto la possibilità che un cittadino fosse men che virile.
      Per contro Il signore delle formiche "fa causa" a quell'ipocrisia che ha costretto molti al silenzio e al sotterfugio, per non dire alla negazione della propria identità. E all'isolamento, alla "correzione" forzata: perché se a Braibanti è costata la gogna mediatica e la detenzione, a Sanfratello è valsa la chiusura in manicomio e una sfilza di elettroshock.
      Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk (basti notare la scelta musicale) contrastata dall'asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell'ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio: come dire che mentre la società italiana si esibiva in un crescendo patetico e delirante da sceneggiata o da operetta, i due omosessuali protagonisti mantenevano quella sobrietà e quella dignità composta che caratterizzano chi sa di contrastare un'insensata ingiustizia.

      Elimina
    2. Ed è fondamentalmente di quella ingiustizia che parla il film di Amelio, senza commettere l'errore di fare di Braibanti un santino (le scene in cui insegna ai suoi allievi lo dipingono come dispotico e arrogante, un Carmelo Bene prima maniera più che il Pasolini cui tanto assomiglia), e contestualizzando la sua battaglia all'interno di quella più grande anni Sessanta, della quale rivela anche le contraddizioni: un PCI più attento a conquistare seggi che a sposare le giuste cause, un immigrato dal sud omofobo e sciovinista, e così via.
      Quello fra Aldo ed Ettore resta "uno scambio semplice e luminoso" attraverso le ombre dell'Italietta provinciale (nella testa più che nei luoghi), un piccolo mondo antico color seppia cui fa da cartina di tornasole anche la lotta benintenzionata di due personaggi di finzione, il giornalista dell'Unità Ennio (forse in omaggio a un altro provinciale lucido, Flaiano) e sua cugina Graziella, militante del movimento studentesco. A Braibanti invece interessa mettere chi lo ascolta in crisi, spingere a scegliere autonomamente cosa sia bello e giusto, aprire al dubbio.
      Amelio ha scelto due attori che si assomigliano "come due gocce d'acqua" perché sono la prosecuzione di un'identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l'omosessualità sia un vezzo dell'epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Così come ci sarà sempre la "necessità storica" di nascondere la propria essenza perché "deviante" rispetto ad una norma imposta. Ed ecco allora gli echi del processo ad Oscar Wilde e del delitto Pasolini, le ipocrisie all'interno del Grande partito operaio, le dichiarazioni imbarazzanti della politica contemporanea.


      Elimina
    3. Nora, a te non interessa il programma della Schlein. Sei una degna rappresentante dell'italietta fascista.

      Elimina
    4. Che partito operaio? Pasolini l' ha descritto bene Oriana Fallaci sua grande amica

      Elimina
  10. Mi dispiace, altra delusione, La Signora non mi rappresenta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È una tua scelta. Rappresenta sicuramente le persona che l'hanno scelta nelle primarie.

      Elimina
    2. Aiutoooo, mi piacerebbe conoscerle...mi basterebbe un occhiata.

      Elimina
  11. L'elezione della Schlein è l'ennesima dimostrazione che il PD non rappresenta l'elettorato. L'apparato ha puntato su Bonaccini, e l'elettore vero (non l'iscritto che si china ai diktat) ha ribaltato le indicazioni. Ora bisogna che il PD ne prenda atto. Ne sarà capace?

    RispondiElimina
  12. Spetta alla Schlein cambiare il PD per adeguarlo alla scelta avvenuta nelle Primarie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gus, cosa ci pensa lei? È sbagliato tutto dall" inizio come dice Franco, da voi entrano cani e porche L'elezione della Schlein è l'ennesima dimostrazione che il PD non rappresenta l'elettorato.
      Come potete essere credibili???

      Elimina
  13. Il caso Braibanti, omosessualità
    a processo nell’Italia anni ’60
    21 DICEMBRE 2020|IN ORIZZONTI|DI UMBERTO VERDAT
    Nel 1968 mentre nel mondo esplodeva la contestazione e si lottava per nuove libertà e nuovi diritti, in Italia Aldo Braibanti fu il primo ed unico ad essere condannato per plagio, con l’accusa assurda e del tutto infondata di aver “corrotto” un giovane.
    Il reato di plagio introdotto dal fascismo col Codice Rocco fu dichiarato incostituzionale dalla Corte costituzionale nel 1981.
    Il documentario
    La sua vita e le vicende che lo coinvolsero in quel processo sono ricostruite da Carmen Giardina e Massimiliano Palmese nel documentario Il caso Braibanti.
    Il film è stato premiato, giovedì scorso, al V-art, Festival Internazionale Immagine d’Autore, diretto dal regista Giovanni Coda.
    Il documentario ripercorre la vita di Braibanti attraverso le testimonianze del nipote Ferruccio, insieme a Piergiorgio Bellocchio, Lou Castel, Giuseppe Loteta, Dacia Maraini, Maria Monti, Elio Pecora, Stefano Raffo, Alessandra Vanzi. Le foto messe a disposizione dalla famiglia Braibanti, i video d’arte girati dallo stesso artista, i film sperimentali di Alberto Grifi, e le scene dalla pièce teatrale di Massimiliano Palmese completano l’opera.
    Chi era Aldo Braibanti?
    Partigiano antifascista, poeta, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano.
    Un intellettuale completo, nella sua vita si è occupato d’arte, cinema, politica, teatro e letteratura, oltre ad essere un esperto mirmecologo (studioso delle formiche).
    Nato nel piacentino, da giovane liceale scrive un volantino in cui invita studenti e cittadini a ribellarsi al fascismo, viene “perdonato” dalle autorità per il suo ottimo rendimento scolastico. Nel 1940 aderisce a Giustizia e libertà e qualche anno dopo al Partito comunista. Finisce arrestato due volte e nel 1944 viene torturato dalla banda Koch- Carità (famigerata banda di criminali fascisti).
    Dopo la Liberazione, lavora in modo attivo con il Partito comunista. Nel 1947 però si dimette da ogni incarico e abbandona la politica attiva. I suoi interessi si indirizzano sul piano culturale e su quello naturale: la sua curiosità verso il mondo delle formiche diventa uno studio approfondito.
    Dà vita, nel torrione Farnese di Castell’Arquato, ad un laboratorio culturale che realizza una produzione artistica variegata, ceramiche, collages, testi poetici e teatrali, vi partecipano Renzo e Sylvano Bussotti, i fratelli Bellocchio e non ultimo anche Carmelo Bene, che lo ricordò così: «Un genio straordinario. M’insegnò con quella sua vocetta a leggere in versi, come marcare tutto, battere ogni cosa. Gli devo questo, tra l’altro. Non è poco».

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa esperienza termina nel 1962, quando non viene più rinnovato l’affitto del torrione e quindi Braibanti decide di trasferirsi a Roma.
      Nella capitale convive con il suo compagno ventiquattrenne Giovanni Sanfratello in rotta con la sua famiglia ultra conservatrice. Braibanti entra nel mondo culturale ed artistico della città scrive sceneggiature, lavora per la radio e con il giovane Piergiorgio Bellocchio lavora alla realizzazione della rivista Quaderni piacentini.
      Nel 1964 Giovanni Sanfratello viene letteralmente rapito dal padre che lo rinchiude in manicomio a Verona. Il giovane per quindici mesi subirà cure molto dure, compresi numerosi elettroshock, questa era la psichiatria di allora. Fu dimesso con l’obbligo di non allontanarsi dalla casa paterna e altri incredibili impedimenti.
      La denuncia e il processo
      Il padre del ragazzo contemporaneamente denuncia Aldo Braibanti per plagio.
      Il pubblico ministero Loiacono accoglie la denuncia e nel 1967 spedisce Braibanti a Regina Coeli. Un anno dopo, al processo, il pubblico ministero arrivò a dichiarare che: “il giovane Sanfratello era un malato, e la sua malattia aveva un nome: Aldo Braibanti, signori della Corte! Quando appare lui tutto è buio”.
      Un processo “pilotato” che portò alla condanna di Braibanti a nove anni, pena che gli venne diminuita di due per la sua attività nella Resistenza, e un anno dopo, in appello sarà ridotta a due, quelli che sconterà in carcere.
      Le reazioni
      Fu un processo politico a un Paese che si stava aprendo a nuovi movimenti sociali, culturali e artistici si contrappose il vecchio ordine sociale per imporre i propri valori. Non bastò la mobilitazione di intellettuali come Moravia, Pasolini, Morante, Eco, Maraini ed altri o l’iniziativa del Partito radicale e di Pannella a scongiurare la condanna.
      Braibanti pagò l’essere, al tempo stesso, comunista ed ex partigiano, ma anche omosessuale, in un periodo in cui l’omosessualità era giudicata indifendibile anche tra le file della sinistra, in quando “degenerazione piccolo borghese”.
      Nel film si vede Aldo Braibanti, anni dopo. In un’intervista dirà: «Qualunque siano gli strumenti accusatori che si utilizzano per mettere in moto un’accusa di plagio, l’accusa è sempre fondamentalmente politica, perché riguarda essenzialmente i rapporti tra il privato e il sociale».
      Aldo Braibanti è morto nel 2014.

      Elimina
  14. SEI BOCCIATO GUS, cosa direbbe il papa? Ma che cazzo cristiano sei? Ci manca solo una presidente bisex per dare il buon esempio e far crepare il papa.Io non discrimino solo i gay.
    CAMBIA POST VALERIA.
    lo so che tu lo sei...aperta a tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Papa Francesco ha criticato le leggi che criminalizzano l'omosessualità come "ingiuste", affermando che Dio ama tutti i suoi figli così come sono e ha invitato i vescovi cattolici ad accogliere le persone LGBTQ nella Chiesa. "Essere omosessuali non è un crimine", ha detto il Pontefice in un'intervista con l'Associated Press. Il Papa ha citato il Catechismo della Chiesa Cattolica nel dire che i gay devono essere accolti e rispettati, e non dovrebbero essere emarginati o discriminati. "Siamo tutti figli di Dio, e Dio ci ama come siamo e per la forza che ognuno di noi combatte per la propria dignità", ha affermato. Sottolineando però che ci deve essere una distinzione tra un crimine e un peccato per quanto riguarda l'omosessualità. "Essere omosessuali non è un crimine. Non è un crimine. Sì, ma è un peccato. Bene, ma prima distinguiamo tra un peccato e un crimine". "È anche un peccato mancare di carità gli uni con gli altri", ha aggiunto.

      Elimina
    2. In ogni caso, puntualmente, ripeti la problematica su Leonardo, il più grande di tutti e Pasolini, l'intellettuale italiano di grande prestigio.
      Vuoi fare l'elettroshock alla Schlein per guarire dalla bisessualità?

      Elimina
    3. Gus, il più grande uomo era un falegname. Mi pare che la tua ..
      Tendenza è di dimenticare.
      A Dio nulla si fa, credi che gli freghi qualcosa della gioconda? O della politica? La schlein non è malata solo aperta a tutti come i grandi intelligentoni in Italia finiti male peraltro
      Pensa a quella donna che la sopporta...poverina. che sia chiaro: noi italiani non permetteremo mai di seguire le sue tendenze alquanto strampalate....tendenzialmente instabili già di suo.

      Elimina
    4. Per concludere: Dietro ad un grande uomo c'è una donna scema, ora dietro una grande donna ce n'è un' altra scema.

      Elimina
  15. La Elly Schlein oltre i titoli ha molta gavetta, dunque ha molto da dire e fare nel PD. Ma c'è un grosso però nel PD vige il sistema automatico di farsi le scarpe a vicenda e togliere al collega la poltrona acquisita ........ Ne ricordo solo uno, a mio avviso importante .... un primo Bertinotti/Prodi, un secondo Dalema sempre Prodi. Dimenticavo dire che il Prodi era un vecchio DC, passato a sinistra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bertinotti era un narciso. Riuscì a far cadere Prodi per sostituirlo con D'Alema. Un disastro.

      Elimina
  16. Ma che crimine, cazzo gus mi parli di omosessualità che non condanno. Qui si parla di BISESSUALITA' che non è un orientamento. Non racconciamocela eh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel momento che una donna prova attrazione verso un'altra donna compie un'azione omosessuale.
      Quando la donna sceglie un maschio l'azione è eterosessuale.

      L'omosessualità è un orientamento sessuale che comporta l'attrazione emozionale, romantica e/o sessuale verso individui dello stesso sesso. Wikipedia.

      Elimina
    2. No, non sono wikipedia ma non la penso così. È un giro di parole che non mi piace. Io distinguo: omosessualità da una parte e bisessualita dall' altra. Un gay va con una persona dello stesso sesso che sia uomo o donna, un bisex va con tutti e due
      Se poi mi vengono a dire che la bisessualita' è un orientamento siamo completamente deviati.

      Elimina
    3. Appunto, uomini con uomini , donne con donne e non con entrambi.

      Elimina
    4. Questa è BISESSUALITA'

      Elimina
  17. Ma a quest' ora non mangi?
    Ciao

    RispondiElimina
  18. Aspetto di vedere cosa farà, come si muoverà, cosa dirà, come cercherà di affrontare determinati problemi e poi vedrò e rifletterò.

    Sino a quel momento ho l'impressione che ci siano solo fiumi di disquisizioni che non ho mai sopportato per nessuno e non solo per questa donna che almeno ha avuto il coraggio di proporsi per un ruolo difficile e complicato.

    Ciao Amico Gus e alla prossima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il programma è sicuramente di sinistra.
      Salutone.

      Elimina
  19. Ben inteso, mantengo lo stesso atteggiamento anche per la Meloni e il suo governo (che non ho votato), salvo alcuni aspetti che non solo non mi piacciono ma che rischiano di danneggiare il paese, ma sarebbe lungo spiegare. Le somme si tirano alla fine...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I ministri del governo Meloni sono marionette impacciate.

      Elimina
  20. È vero, condivido. Certo non tutti, ma sin dall'inizio di questo governo ho visto degli errori notevoli.

    Dopo pochi mesi di governo sono aumentati i pedaggi autostradali, è aumentata la benzina (che pagliacciata! I benzinai dovrebbero mettere non so quanti prezzi visibili. Gli hanno fatti passare per colpevoli ma i responsabili sono le grandi società del petrolio non il singolo distributore) e adesso vedremo che sorprese troveremo nelle bollette del gas. Perché attualmente il costo a metro cubo è sceso del 30% o 40% (bene) ma voglio vedere le società come Eni, Enel e le altre quali prezzi applicheranno.

    Ariciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me l'Enel ha stabilito per l'energia il prezzo pari a 0,4816 euro/kWh, il triplo del 2022.
      Ciao.

      Elimina
  21. Sì, è un programma di sinistra, senza se e senza ma. Mi domando se i suoi stessi compagni di carro le daranno l'opportunità di metterlo in atto, perché poi il Pd è nemico di se stesso e davvero non se ne può più di queste lotte intestine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo timore è anche il mio. Nel PD ci sono personaggi squallidi buoni solo a scaldare le poltroncine del Parlamento.

      Elimina
  22. Vado con ordine ed in ordine:

    LAVORO: se davvero prenderà quella direzione pronta anche a rimanere sola contro tutti bene, mi troverà dalla sua parte ma non mi fido solo delle parole

    UCRAINA: mi trova distante anni luce dal mio pensiero e non solo mio ma di molti italiani. Il contentino tutto da verificare di non aumentare la spesa per le armi non mi dice nulla perchè vuol dire lasciare tutto com'è almeno diminuirla. IL punto mi lascia perplesso perché il problema dell'invio di armi non è solo quello legato alla spesa per essi ma sui costi quotidiani di bollette che colpiscono noi cittadini oltre al fatto che se la guerra degenerasse e arrivasse da noi....

    AMBIENTE: chiacchiere filo UE io vorrei sapere da lei se è pronta.a combattere in Europa per aumentare il limite el 2035 e 2040 per nn far crollare mercato auto e case. E poi lo Bolkenstein che è una schifezza assoluta. Ma su questo silenzio assoluto...

    SANITA' anche qui principi di massima con una contraddizione: più Stato per più sanità pubblica ma poi vuole una sanità più territoriale e domiciliare, per cui ambiti regionali. Se per "Territoriale" invece intendesse un ritorno al passato ossia più ospedali e meno assurda razionalizzazione, allora sarei favorevole

    IMMIGRAZIONE anche qui come per molti altri punti eccezion fatta per il lavoro dove però la Meloni ha molti punti vicino alla Schlein, giustamente anche lei parla di rivedere il trattato di Dublino per avere una maggiore cooperazione europea. Quando questo lo diceva il Cdx erano razzisti però...

    FISCO tra le sue parole e la Flat Tax c'è lo spazio di un sussurro o di un respiro. Il sistema fiscale italiano deve rimanere progressivo abbassando le aliquote, riducendole di numero se possibile e permettendo a tutti anche ai dipendenti di scaricare come fanno i liberi professionisti.

    DIRITTI CIVILI

    Ok sul suo programma sempre che non si passi da una discrimazione in un senso a quella opposta ma noto una cosa con dispiacere: la Schlein per diritti civili o cmq diritti non sembra intenderne nessuno diverso da quelli legati al diritto di genere. Vorrei aggiungere per la Dr.ssa anche eutanasia per fare solo un piccolo esempio...

    AUTONOMIA argomento che mi interessa meno ma mi pare che sia in fase di studio pure lei.

    In conclusione, molti punti sono vicino a FdI. Sul lavoro anche e se davvero non si tirerà indietro, la par te sul lavoro mi piace. Fisco: possibile che con tutto il potere che ha l'agenzia delle entrate debba rimanere in vigore l'inversione dell'onere della prova. danno del contribuente e poi se prova che ha ragione , gli studi di settore prevalgono su statini di promotori finanziari che sono n numeri reali?

    RispondiElimina
  23. La sinistra è quella descritta dal ciclone Schlein. Non c'è marxismo.
    Le uniche cose buone della Meloni sono quelle che si avvicinano al programmo di Elly
    Inoltre, Giorgia deve fare tutto da sola perché i suoi ministri sono ridicoli, tanto che Lollobrigida è il migliore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo è vero. Gli ometti validi non vogliono donne al potere, vogliono comandare loro, e invece avrebbero potuto collaborare.

      Elimina
    2. Il solito maschilismo.

      Elimina
  24. E pure brutta, assai brutta. L' ho sentita parlare. È inquietante, agitata, non rassicurante.

    RispondiElimina
  25. Ho inserito il video alla fine del post.

    RispondiElimina
  26. Sono anni che non ho simpatia per nessun partito/schieramento politivo, però questa "ragazza" mi piace, spero faccia un buon lavoro e non diventi uno dei tanti "politici".

    RispondiElimina
  27. Grazie per la sintesi!
    Di UE ed euro ha detto niente?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sulla guerra in Ucraina Schlein evidenzia come sia giusto sostenere il popolo (ed è stata favorevole all’invio di armi), ma si dice contraria all’aumento della spesa per gli armamenti e sottolinea la mancanza di una politica estera europea sulla sicurezza comune.

      Elimina
  28. Giacche colorate di due taglie in più con le spalle rinforzate recuperate dagli anni ‘80; t-shirt preferibilmente bianca, in alternativa camicia in denim o senza collo; jeans slim e parka se fa freddo con lo zainetto sulle spalle. Questi gli elementi base del look Elly Schlein, il neo segretario del Pd - un consiglio, eviti l’espressione segretaria che fa pensare a una che risponde alle mail o tiene l’agenda del capo - non usa un filo di trucco sul viso, fregandosene di arrossamenti o rughe, e sì che se lo può permettere a 37 anni di età anche se il make up aiuta persino Lea Seydoux. L’estetica del nuovo leader del maggior partito di opposizione mette a sistema i cardini diffusi tra i giovani dell’estrema sinistra, elevando al cubo sciatteria, noncuranza, indifferenza. Rinunciare all’abito formale cui dovrà prima o poi adattarsi visto che le occasioni non le mancheranno, non ha nulla di particolarmente eversivo se non la poca considerazione dell’interlocutore. Un look che si rifà ai tempi della new economy quando a Cupertino andavano a lavorare in tuta, riaggiornato al post Covid che ci ha visti mezzi pigiamati davanti agli schermi del pc.


    NON SI SPRECA ACQUA
    Il movimento delle Sardine, che Schlein tiene parecchio in considerazione, ha offerto altri spunti di preziosa natura estetica: superato il tempo delle barbette hipster e del cachemere riciclato, Elly e i suoi amici hanno reinventato l’habitus da manifestazione permanente, di stampo ecologista, che se una maglia proprio non è sporca meglio non lavarla per non sprecare acqua e non danneggiare il pianeta. I colori Schlein hanno l’opacità dei tessuti Oviesse, d’altra parte il guardaroba non può essere un problema per una persona abituata a viaggiare leggera e con poche cose. Incredibile le sia assente qualsiasi elemento di civetteria femminile, qui non si tratta di unisex che era in voga negli anni ’70 ma di un’assenza completa di qualsiasi segno distintivo che la possa ricondurre a un modello; Elly Schlein non appare in un alcun modo, ecco perché i giovani la sentono vicina, per quella vuotezza di senso che peraltro traspare dai vestiti come dalle parole. Che sono poche e sempre le stesse, non più di 250 vocaboli, gli essenziali per la politica whatsapp dei nostri anni ’20. D’accordo che il politichese non tira più, ma per una con il suo cv di frequentazioni (sugli studi mai risultata un’aquila) ci aspetteremmo un eloquio più forbito o almeno arrotondato, e invece Schlein è essenziale, rifugge barocchismi e bizantinismi che sarà forse un merito ma non ti fa sognare.

    URGE DIZIONARIO
    L’altra notte avrà avuto il beneficio della stanchezza e dell’emozione e dunque non le avrà usate completamente le 250 parole a disposizione. Nel ringraziare tutto il ringraziabile si è soffermata sui defunti, su chi non ce l’ha fatta ad arrivare fin qui, usando sei o sette volte il participio passato “spento”. Conviene che il suo stato maggiore le fornisca presto un dizionario dei sinonimi e contrari, giusto per arricchire l’eloquio e non dire sempre le stesse cose come in un mediocre libro di narrativa italiana al femminile. Coerente allo status di ecologista, questa sorella maggiore di Greta in salsa globalizzata (madre no, lo ha specificato manco fosse una minusvalenza, lei non è un utero viaggiante) si abbevera ai cartocciin alternativa alla borraccia- e mai alle bottigliette di plastica che rappresentano uno nei mali oscuri della società contemporanea. Con Schlein il Pd sarà il partito del fast fashion mescolato al vintage da mercatini. Già rimpiango gli eleganti completi di Walter Veltroni, ormai preistoria, le giacche tagliate corte di Matteo Renzi e persino il blu professorale e antico di Enrico Letta. Per quanto riguarda l’eleganza femminile, beh immagino la stupenda Nilde Iotti rivoltarsi nella tomba.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dal web
      E' proprio il tuo ideale di donna 😉

      Elimina
    2. Hai scambiato la politica per un concorso di bellezza.
      Pettegolezzi. È il massimo che puoi dare.

      Elimina
    3. Alla politica non voglio dare proprio nulla. Non hai capito: tu sei un radical una così a voi non piacerebbe.
      Siete proprio messi male, eh gus?

      E tu contro berlusconi e salvini quante ne hai dette?

      Elimina
    4. Perché il fatto che tutti i mass media sottolineano ad ogni ora che slla Schlein piace strofinare la sua ciocialla con un'altra ciocialla, la gvande kultuva gendev, è un fatto di rilevante spessore politico, eh!?
      :)

      Elimina
    5. Sinceramente non ho voglia di approfondire le problematiche omosessuali.

      Elimina
    6. Non si tratta di problematiche sessuali ma di questioni di letto elevate ad alta politica progressista.
      A me piace il dolce al mascarpone quindi mi candido a segretario piddì.

      Elimina
    7. Ah! C'è anche il sesso di destra e di sinistra.

      Elimina
  29. Grazie Gus, mi domandavo appunto quale fosse il suo programma.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vai all'inizio del post per trovare il programma della Schlein.

      Elimina
  30. Dopo aver partecipato nel 2008 alla campagna elettorale di Barack Obama in America, nel 2013 è diventata volto e voce di OccupyPD, un movimento composto da giovani attivisti pronti a far sentire la propria opinione in un periodo di grande nebbia politica del partito. Arrivata al Parlamento Europeo nel 2014, si è occupata principalmente di immigrazione, tema che le è carissimo anche oggi: non è un caso che nel suo primo discorso da Segretaria del PD abbia citato la terribile strage avvenuta al largo delle coste di Cutro, in Calabria, in cui decine di migranti hanno perso la vita dopo la traversata dalle coste turche. Dopo un periodo di dissenso e lontananza dal PD, Schlein è tornata in forze a Bonaccini, il suo avversario alle Primarie, diventando vice-presidente della regione Emilia Romagna, posizione dalla quale si è poi dimessa all'annuncio della sua candidatura, e successiva vittoria, alla Camera dei deputati come indipendente nelle liste del PD.

    Nei suoi impegni pubblici ha sempre espresso con grande entusiasmo i suoi propositi politici, affermando che «è importante investire nell'istruzione, sulla sanità pubblica , sulla salute mentale, sul sostegno alla non autosufficienza» e che «solo se la politica riesce a governare il cambiamento riusciremo a ottenere un domani migliore per il pianeta e per le persone».

    Tutto il resto è storia, e una vittoria (inaspettata, come ha fatto notare la stessa Schlein nel suo primo discorso dopo gli scrutini) che si spera possa portare equilibrio politico, equità e dialogo nel nostro Paese.

    RispondiElimina
  31. Noto che la demagogia della Schlein ha fatto proseliti qui: dal "Più tutto per tutti" berlusconiano al "Più tutto per più tutti!" della signora apolide.

    Incredibile come una serie di sparate così grossolane abbia tale capacità di fascinazione.
    Un programma che in quasi tutti i ogni è "più acceleratore e freno a mano" oppure "Qui è la festa!", o anche "signor macellaio, segni sul conto, pagherà mio nipote".

    Chiaro che qui abbia avuto molto successo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in quasi tutti i punti è "...

      Elimina
    2. Uomo, i sondaggi dicono che il PD con Elly aumenta di 3/4 punti.
      Sì, ha successo. Rompe gli schemi stantii della politica e convince la gente.
      A te non piace e io non posso farci niente.
      Puoi insegnarle a ballare la Milonga o il tango.
      Tu mi sei simpatico.
      Ciao.

      Elimina