giovedì, marzo 24, 2022

Arduo non si contrappone a semplice










Arduo, dice Luigi Giussani,  non si contrappone a semplice. Semplice indica la modalità con cui affrontare l'arduo.
Se tu guardi l'arduo senza semplicità, dici: " Ma, se, però, forse, chissà" , che sono le parole più sordidamente nemiche della percezione del vero.
Perché uno può trovarsi davanti una faccia bella, ma se non la ama trova tutti i pretesti per dire: "Qui, ma, però, ha il puntino qui, ha il puntino nero lì, ha il puntino giallo là, ha il naso leggermente spostato a sinistra, leggermente spostato a destra".
Poi ci sono quelli che pensano di vedere meglio avvicinandosi non sapendo che più restano distinti soggetto e oggetto tanto più è potentemente unitario il rapporto tra l'uno e l'altro.
Di fronte all'altro che non hai mai conosciuto oppure che prediligi, i due estremi, quanto più è distinta la coscienza, quanto più capisci che lui è l'altro, tanto più è profondo il nesso che si stabilisce, tanto più i terminali del tuo sguardo colgono i particolari dell'altro.
Quanto meno hai questa percezione della distinzione, tanto più è come se l'altro si sfocasse.
Tant'è vero che giungi fino a dire: "Chissà se è una mia fantasia o se è vero".
E' esattamente la posizione di tutta la filosofia contemporanea.
La ragione debole di Vattimo, i sofismi di Eco e l'ultimo nichilismo di Severino sono così.
Tu tra la folla noti un bellissimo volto femminile e ti avvicini per guardarlo meglio,
fino a sfiorare quel viso che è così vicino che vedi solo il naso o il padiglione auricolare.
E' capitato a Vattimo che partendo dal Movimento Studenti di Azione Cattolica è precipitato nel nichilismo ateo che nega non solo un determinato sistema di valori ma anche della stessa esistenza di una realtà oggettiva.
Anche un diamante visto da vicino, perde splendore, si riempie di imperfezioni. Ma resta un diamante. Così le persone.
Per assurdo sarebbe meglio non conoscere mai la propria musa oppure conoscerla tanto affondo da andare altre, proprio per non perdere ispirazione e fascino.
Avvicinandoci troppo, non per amore ma per indagare, è inevitabile a scoprire i puntini neri, qualcosina nel naso, oppure nella bocca.
Dice Luigi Giussani, l’ideologia sviluppa un fattore dell’esperienza della vita, del cosmo e della società umana, facendolo esorbitare dai suoi limiti, e lo sostituisce al Mistero che ha fatto tutte le cose, proclamando qualche suo aspetto a regola di vita o giustizia per l’uomo.
Nella misura in cui l’ideologia è generata come punto di vista ultimo cui l’uomo giunge, investe sentimenti e criteri dell’uomo, determinandone la mentalità sì che diventa sempre di più un pregiudizio universale.



16 commenti:

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    1. In verità credo che non esista una vera e propria "musa", lo sostiene solo che crede di averla incontrata, ovviamente si valuta anche l'ispirazione ammirevole dell' artista in determinati momenti che andranno a perdersi comunque.
      Un bel post gus... sarà anche solo per questo momento, ma sta di fatto che quelle domande o affermazioni un pochino morbose sulla vita, sull' aspetto dei tanti personaggi fa riflettere sul bisogno di confrontarsi in un unico senso... nel senso unico. Dobbiamo davvero far credere sul Mistero e misteri che affiggono certe menti e non le saziano mai. Rimbalziamo pure anche su questi fastidi, pettegolezzi e curiosità che mi appaiono sempre più noiose e lontane del solito.
      Sappiamo chi siamo...o no?

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    2. L'immediato non è vero, tant'è che crepa, fa crepare.
      Prima di tutto fa diventare vecchi, inceppa la lingua, le dita sulla tastiera.
      Fa venire i reumatismi.
      L'immediato muore tra le tue mani.
      Alla mattina sei entusiasta di tua moglie, alla sera la manderesti a quel paese.
      L'immediato lega, incatena, fino a strozzarti.
      Se tu fissassi una stella senza un distacco non capiresti che è una stella dentro l'infinità stellare.
      Il distacco significa guardare l'insieme, il tutto invece del particolare, e per questo serve lontananza.
      Purtroppo il lemma "attesa" è stato cancellato dai dizionari.

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    3. Ma chi ha parlato dell' immediato?
      Ti ripeto che io so chi sono ed è già molto, moltissimo.
      ...nonostante tutto sei nessuno, anonima senza volto come tanti altri. Almeno io ci metto la faccia.
      Hai visto che belle macchiette ? Vogliamo parlarne? Ah ah

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    4. C'è un collegamento tra l'immediato, la fretta di conoscere e il distacco, l'attesa paziente.

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  2. È vero in parte, secondo me. Guardare da vicino significa anche scoprire bellezze nascoste. Dipende molto anche dalle intenzioni, dai valori e dai pregiudizi di colui che guarda, da cosa vuol scoprire.

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    1. Ognuno di noi ha sempre qualche obiettivo da raggiungere e spesso serve molto tempo. E' un qualcosa che ami e ora non hai. Pensarci spesso, volerlo subito, nell'immediato è un errore gravissimo perché la mancanza ti confonde le idee, ti scoraggia e finisce per inceppare i tuoi passi verso l'obiettivo. L'atteggiamento da avere per arrivare a quello che desideriamo si chiama "distacco", cioè credere che l'obiettivo verrà raggiunto dopo un lasso di tempo e intanto tu seguiti a camminare con tranquillità e senza affanno.

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    2. Una distanza minima è necessaria anche solo per respirare e per percepirsi e percepire.

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  3. "Arduo, dice Luigi Giussani, non si contrappone a semplice. Semplice indica la modalità con cui affrontare l'arduo".
    Questa bellissima frase la vedo applicabile alla situazione terribile che si sta consumando qui in Europa; se con tanta semplicità gli attori (tutti: diretti e indiretti) di questa guerra si affrontassero o si fossero affrontati con l'intento di comprendersi, "quell'ardua" situazione potrebbe risolversi o non avrebbe nemmeno avuto corso. La semplicità, dal mio punto di vista, è avere occhi, cuore e intenti "puliti", ma si sa che ciò che intercorre fra Paesi è tutt'altro che "pulito"; è tutt'altro che semplice.
    sinforosa

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    1. Bella risposta. Tutto diventa difficile quando non si vuol risolvere un problema, ma soltanto schiacciare l'altro.

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    2. Il pensiero dei bambini è leggero e veloce, ma anche puro per natura.
      Noi adulti abbiamo perso la purezza (è inevitabile), quindi ragioniamo, senza cedere all'immediatezza. Purché ovviamente non sia un ragionare troppo farraginoso.
      Si può quindi ragionare e promuovere la semplicità.
      La semplicità sui blog è facilissima da perseguire: si entra in un blog, si legge quello che c'è scritto, ci si ragiona un attimo e si lascia il proprio parere.
      A volte invece ci si lascia andare a ragionamenti che ci portano nettamente fuori strada e che ci portano a leggere ciò che non è scritto. Ecco, il pensare troppo..il troppo storpia :)

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    3. Ecco bravo. Non solo il pensare ma anche la logorria fa allontanare le persone, altro che inceppare la lingua e le dita sulla tastiera...magari fosse così, e le "fontane" sono sempre colme di acqua da buttare anche se non piove da mesi 😄

      Sinforosa ha scritto un ottimo commento.

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    4. Certo. La logorrea appartiene ai ciarlatani.

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