Si lavora per troppe ore e mi sembra deleterio e le pensioni le danno un anno prima di morire.
E' uno scandalo. Il desiderio è in stretta relazione con i valori, tutti stracciati da quel fenomeno che chiamano progresso. Lo Stato fa di tutto per distruggere la famiglia. Il Sovranismo di destra, l'Europa dei popoli un'utopia. L'unico desiderio che resiste è il sesso che ha invaso l'Universo in sostituzione dell'amore.
La gente non si sposa, convive e non fa figli per timore di perdere il posto. Ma la verità nascosta è che con l'amore a tempo nessuno vuol assumersi la responsabilità di fare figli.
L'apparenza è il risultato del berlusconismo e chiaramente è un dis-valore. I quotidiani sportivi si interessano maggiormente delle sorelle, compagne e mogli degli atleti.
Le atlete si fanno fotografare nude per quattrini. A che servono i quattrini in eccesso? Per seguire la moda, consumare disordinatamente, rifarsi il seno, il culo e altro. La comunicazione verbale, ormai soppiantata dai mezzi tecnologici e dai social, si fa sempre più problematica.
Vai in un qualsiasi ristorante e osserva quello che c'è intorno: la gente non si guarda più negli occhi, non ride più fino ad avere male sulla pancia, si stufa subito di chi gli sta davanti. In compenso, hanno sempre le dita sui tasti del telefono, ormai diventati un prolungamento delle loro stesse braccia. Dobbiamo stare tutti attenti a non farci fagocitare e prediligere ancora il rapporto umano a quello puramente virtuale.
Secondo me oramai è superata la dicotomia tra rapporto umano e rapporto virtuale. Piuttosto, ora c'è la dicotomia tra vita virtuale e vita reale. Perché i ragazzini di 16 anni, in una tavolata, armeggiano con i loro cellulari? Semplice. Se il sabato sera non postano sulla loro pagina Facebook che si trovano in pizzeria, danno l'idea di essere "sfigati" che non stanno facendo niente. La vita virtuale è quella che appare. La vita reale in fondo è quella che tutti noi viviamo. L'economia dopo circa due secoli è peggiorata, è diventata immorale, perché ha come suo dogma il pensare a se stessi e schiacciare gli altri, il bere, mangiare e consumare a dismisura. Intanto ogni anno milioni di bambini muoiono per una banale diarrea per aver bevuto l'acqua delle pozzanghere.
Oggi siamo avvolti da superficialità, ignavia, egoismo ed arroganza, tutti elementi che osteggiano profondamente la comunicazione nel senso più alto e profondo, comunicazione che il sistema sembra voler proprio estinguere, anche per esempio con quella che potremmo definire "una forte spinta promozionale" dell'uso degli emoticon in qualunque circostanza.
Insomma siamo proprio in una situazione molto delicata e complessa.
Immagine:
RispondiEliminaStirare è noioso e stanca.
Hai dipinto un quadro perfetto.Ciao
RispondiEliminaEppure, mi sono fermato circa al 50% del disastro sociale.
EliminaSmania di vivere.Sembra che tutti abbiano l'acqua alla gola e non hanno tutti i torti
RispondiEliminaForse, veramente, abbiamo l'acqua alla gola. Virus, mancanza di stabilità politica, Parlamento al servizio del Potere, femminicidi in crescita, fascismo in agguato.
EliminaAmare la vita e desiderare la felicità: sembra ovvio, e tuttavia è proprio quello che accade alla maggioranza di noi? Finché si è bambini è forse più facile, ma poi le cose si complicano e capita di cadere in situazioni che ci portano a odiare la vita e a una profonda infelicità. Le ragioni di questo sono tante e spesso svolgono un ruolo determinante le circostanze esterne, ma molto dipende da noi e dalle nostre scelte. In realtà ogni uomo è naturalmente orientato alla ricerca della felicità, ma, nell’urgenza di trovarla, finisce per soddisfare bisogni effimeri imposti dall’esterno, come il denaro e il successo, o per seguire insegnamenti e perseguire obiettivi che non sono fatti per lui.
RispondiEliminaNell’attuale società i desideri sono eterodiretti e i sentimenti effimeri rapidamente consumati.
EliminaLe emozioni pur irrinunciabili a una vita piena e alla conoscenza sono svalutate dalla supremazia tecnologica; l’insoddisfazione e la solitudine si placano con beni materiali da cui poi siamo posseduti.
Certi stati emozionali sono negativamente percepiti come associati alla vulnerabilità della psiche e all’indecifrabilità dei processi psichici.
Si lavora male, assatanati dal carrierismo e dallo spirito di sopraffazione e non si lotta più, salvo rari casi, per difendere diritti e prerogative. Siamo come al tempo dei Romani: "panem et circenses" e... tutti si accontentano.
RispondiEliminaNon tutti, ma chi si ribella è una minoranza, anche derisa.
EliminaQuel che più mi preoccupa è che questa sarà la realtà del futuro. L’uomo diventerà sempre più asociale. Ormai basta guardare i bambini completamente presi dai cellulari, trasportati in un mondo di cui ignorano l’inesistenza. E si abituano ad essere sempre più soli, più asociali, lontani dagli altri, si abituano a non parlare, a non sorridere. Quanti bimbi vedo nei passeggini avere già tra le mani i cellulari dei loro genitori. Il futuro è già sotto i nostri occhi ma a nessuno sembra fregare niente, anzi stanno quasi tutti promuovendo questo nuovo modus vivendi.
RispondiEliminaI genitori delle piccole vittime appartengono al lobby dei cellulari e naturalmente li ripropongono.
EliminaBisogna cercare aiuto a Draghi per inventarsi un green di decellurarizzati.
Ciao Caterina.
Oggi è il giorno dell'insegnante in Russia! Buone feste a tutti gli insegnanti del mondo!
RispondiEliminaInsegnare è difficilissimo specialmente quando dall'altra parte della cattedra c'è riluttanza ad apprendere.
EliminaCiao Irina.
a me la pensione forse non la daranno neppure un anno prima :)
RispondiEliminapazienza, non ci ho mai tenuto e non mi serve.
descrivi un mondo quasi apocalittico. non è il mio, non ci ho mai vissuto e non ci vivo, anche se qualche influsso mi arriva. osservo e continuo per la mia strada. qualcuno parla d'indifferenza (riferendosi a me). pensano (errando) sia qualcosa di negativo, concentrandosi più su questi giudizi che sulle scelte operate. bene, li lascio volentieri alle loro valutazioni, che considero comunque interessanti (come pure altri aspetti, piacevolissimi e condivisibili: sono alieno ma partecipe con gratitudine della bellezza).
ciao
Io la pensione già la prendo e quindi non mi interessa, però mi serve. Non l'aggiornano al costo della vita perché dicono che è abbastanza alta. Così una certa parte cade sotto la mannaia dell'IRPEF ingorda. Il mondo apocalittico è un film di fantascienza e non mi piace. Mi consola la bellezza, non per la sua presenza, ma perché, malgrado tutto, riesco a vederla. ciao.
Eliminat'avrei fatto più giovine :)
Eliminaciao
Ti assicuro che non ancora compio 100 anni.
Eliminacredo sulla parola :)
Eliminaciao
ciao.
Eliminaprova.
RispondiEliminaSuper blog
RispondiEliminaNon direi.
RispondiEliminaConfermo, stirare stanca...é triste ma é proprio come descrivi tu
RispondiEliminaBuon pomeriggio
Sì, Stanca e annoia.
EliminaCiao Roberta.
È una società che potremmo definire Jungla post-moderna o Jungla del terzo millennio. In teoria regole di comportamento ci sarebbero, ma poi non sono rispettate e non sono protette, in teoria si dovrebbe tutelare l'individuo in quanto anima e persona e quindi privilegiarne la vita vera fatta di affetti, famiglia figli, ed invece si spinge sempre più ad un individualismo fanatico volto a non guardarsi indietro e nemmeno dentro. E poi i giovani che oramai vivono in una sorta di realtà metafisica particolare, di fatto vivono a cavallo fra i due mondi, quello reale e quello virtuale, di fatto avendo, e non so se è un bene, imparato ad attraversarli attraverso uno Stargate che permette loro perfino di unire i due mondi, quasi confonderli. E questo crea ulteriormente solitudini accalcate insieme magari intorno ad una tavolata ma non riuscendo a godere a pieno dei sapori e sorrisi reali che hanno intorno a loro a meno che non diano ad esse la certificazione di veri attraverso il timbro dell'ufficialità dato dai social. È tutto molto triste.
RispondiEliminaSenza un punto di riferimento si corre verso l'autodistruzione.
EliminaUn mondo sempre più difficile e complicato. Che bello sarebbe vivere felici amando il proprio lavoro e soprattutto lavorare felicemente....
RispondiEliminaIl problema è che in prospettiva s'intravede solo un peggioramento.
EliminaCiao Simona.