sabato, febbraio 25, 2017

E' necessaria una certa distanza







Quanto più l’essere pensante è distinto dall’oggetto del suo pensiero, maggiore è il rapporto tra i due.
Se io come persona esamino un pesce, il rapporto unitario tra noi due aumenta, fino a immaginare di essere io stesso un pesce.
Se invece penso al mio dito, oggetto parte dell’essere pensante, il rapporto con esso è inferiore. Non potrò mai identificarmi con esso.
Un po’ difficile porsi di fronte ad un altro che non ho mai conosciuto, facile invece che mi ponga di fronte a chi prediligo.
Ritornando all’inizio: quanto più la mia coscienza è avulsa da quella del pesce, tanto più capisco di non essere un pesce e lo esamino con più attenzione del dito con cui ho una certa familiarità e quindi si sfoca.
Fino a dire: chissà se il mio dito è reale o è una mia fantasia?
Poi ci sono quelli che pensano di vedere meglio avvicinandosi non sapendo che più restano distinti soggetto e oggetto tanto più è potentemente unitario il rapporto tra l'uno e l'altro.
Di fronte all'altro che non hai mai conosciuto oppure che prediligi, i due estremi, quanto più è distinta la coscienza, quanto più capisci che lui è l'altro, tanto più è profondo il nesso che si stabilisce, tanto più i terminali del tuo sguardo colgono i particolari dell'altro.
Quanto meno hai questa percezione della distinzione, tanto più è come se l'altro si sfocasse.
Tant'è vero che giungi fino a dire: "Chissà se è una mia fantasia o se è vero".
E' esattamente la posizione di tutta la filosofia contemporanea.
La ragione debole di Vattimo, i sofismi di Eco e l'ultimo nichilismo di Severino sono così.
Tu tra la folla noti un bellissimo volto femminile e ti avvicini per guardarlo meglio ,fino a sfiorare quel viso che è così vicino che vedi solo il naso o il padiglione auricolare.

52 commenti:

  1. In effetti, alla luce delle tue rivelazioni, al mio anulare - in crosta di patate - a ben guardare, continuo a preferire il rombo.. ;)

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    1. Oppure la coda di rospo indispensabile per un buon brodetto di pesce.

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    2. intenditore 😀

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    3. Sì, ma è un lusso. Il mio brodetto è: sogliola-calamaro-merluzzo. Costa 15 euro + lo scrupolo pensando a quelli che non possono bere nemmeno un bicchiere d'acqua.
      Ciao.

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  2. Vattimo è un filosofo italiano. Da giovanotto era un cattolico, poi per capire meglio ha cominciato a indagare sul "Mistero" e non riuscendo a capire è diventato ateo per poi inventare una nuova religione.

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  3. Si può anche non essere consapevoli del non sguardo ma guardare lo stesso... come il processo di somatizzazione. Pur sapendo che il dito o lo stomaco -o altra parte del mio corpo- non sono “io” ma una parte di me, somatizzando ad es. un dolore o un disagio, è possibile che «questo» organo somatizzi e si renda, non parte di me, ma me pensiero, reagendo come fosse il me pensante.

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    1. Anche il cervello.

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    2. Sì, il cervello. Io, infatti, pensavo a Vattimo filosofo cattolico che da credente è diventato ateo. E' successo proprio perché volendo approfondire il Mistero, spiegarsi cose che rientrano nella volontà di Dio, alla fine ha smesso di credere in Dio.

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    3. Gus - il Mistero si può approfondire? Mah io non credo, la Fede o ce l'hai o non ce l'hai.
      Buon pranzo a tutti (✿◠‿◠)

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    4. ☻👺😈

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    5. Oh to sono tornate le faccine. Strano. Sembra che qui scrivono post con sistemi operativi differenti. Uno per uno. Uno mette la moderazione l'altro no.
      Se davvero sei in qualche modo coinvolto a fare ciò che fai che Dio abbia misericordia di te.

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    6. Abissalmente ignorante. La moderazione ha delle opzioni. Lascia libero il post che ha meno di 24 ore.
      L'ignoranza è la madre della presunzione.

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    7. Hai capito che posso mettere e togliere la moderazione in qualsiasi momento o no?

      Mi spiace per te gus. So che questa è una vipera. Mi accorgo quando non scrivi tu. Tranquillo.
      Un bacio

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    8. Il mio account è una fortezza inespugnabile. Scrivo sempre io e a volte sono anche scostumato.

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    9. Ma tu sai che la moderazione è così. L'altra dice cazzate.

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  4. Occorre stabilire una distanza per avere una visione d'insieme e non fissarsi solo sui particolari. Per me sono importanti, ma visti da soli restano privi di un contesto e possono assumere un significato fuorviante.
    Questo - a mio avviso - vale nel rapporto con noi stessi, ma soprattutto con gli altri. Posso instaurare un dialogo solo se c'è una distanza nella quale ho chiara la mia identità e quella dell'altro, nei limiti del possibile. Ci possiamo parlare solo se io resto me stesso e ho rispetto dell'dentità che mi sta davanti: solo allora può avvenire il dialogo, lo scambio reale da un io a un tu. Altrimenti è non un parlarsi addosso.

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    1. "Ci possiamo parlare solo se io resto me stesso e ho rispetto dell'dentità che mi sta davanti"
      Bella frase che la dice molto ma se il nemico (si fa per dire) sta proprio in se stessi?

      «Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre le più difficili…
      l’arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l’essenza del problema morale e il nocciolo di un’intera visione del mondo.
      Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, do prova senza alcun dubbio di grande virtù…quel che faccio al più piccolo dei miei fratelli l’ho fatto a Cristo! (…) Ma se io dovessi scoprire che il più piccolo di tutti, il più povero di tutti i mendicanti, il più sfacciato degli offensori, il nemico stesso, è in me, che sono io stesso ad aver bisogno dell’elemosina della mia bontà, che io stesso sono il nemico da amare, allora che cosa accadrebbe?
      Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità cristiana, allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi, nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel miserabile che è in noi, e se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi sotto quella forma spregevole, Lo avremmo rinnegato mille volte prima del canto del gallo»

      E' una frase che ho preso da qui:
      http://www.jungitalia.it/2016/08/18/amare-il-proprio-nemico-e-se-scoprissi-che-io-stesso-sono-il-nemico-da-amare/

      Difficile essere distaccati come difficile è essere se stessi.
      Ciao Gus

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    2. E' difficile amarsi perché noi inconsciamente prendiamo atto della nostra pochezza. E se uno non si ama non può amare nemmeno gli altri. Il distacco sta ad indicare la capacità di non farsi coinvolgere dall'affettività che è istintiva e farla filtrare dalla ragione. Così nell'io interagiscono cuore ( affettività) e ragione. Se salta questa collaborazione perdiamo coscienza e morale. Ci dividiamo in tanti brandelli reattivi e privi di logica, assecondando il Potere che ci vuole appiattiti e ubbidienti. Praticamente schiavi.
      Ciao Anna.

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    3. Difficile amarsi se sei problematico. Se incarni una parvenza di normalità, ti ami. E ami gli altri come ami te stesso.

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    4. Eccolaaaa ottima introspezione

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  5. Il distacco è il modo di farsi coinvolgere con intelligenza.
    Mio figlio sta dormendo. Entro nella sua stanza e vedo un faccino angelico.
    Mio figlio sta dormendo. Non entro nella sua stanza. Prima rifletto.
    "Chi è mio figlio, cosa vuole, dove va?" Poi entro e ammiro il suo faccino angelico.

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  6. ...non commento il tuo post perchè non ho voglia di ragionare,ma ti lascio i miei saluti.Buona domenica

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  7. E' difficile scrivere un commento quando si è stanchi, fisicamente. Non concludo granchè salvo confondere le mie idee e non capire il senso del tuo post. Nel migliore dei casi le idee che riesco ad esprimere sono come le perle di una collana che dimentico di fissare e allora ecco che le perle rotolano a terra, e allora le raccolgo, le sistemo in una scatola e le riprenderò in mano quando avrò la voglia di giocare alla Lucia intelligente. Buonanotte . Bacio

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    1. Cara Lucia approvo la tua elegante riflessione.
      Buona domenica

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    2. Anche le riflessioni incomprensibili vivono del nostro cuore, sono l' essenza importante della vita, cara Lucia, stupiscono e sorprendono anche noi che ci vogliamo ancora bene...nonostante tutto e tutti 🙄
      Fanne tesoro... da raccontare ai nipoti. 🌻

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    3. Grazie Larissa: ci conosciamo? Ora sì.Oggi abbiamo festeggiato Francesco. Felicità dei suoi sette anni.
      Scusa Gus se ho divagato un po'.
      Insegnare ad amare: è insegnare a fare dono di sè accogliendo, abbracciando e mentre mi arricchisto della Parola ascoltata e meditata, vorrei poter arricchire chi aspetta una parola buona da me. Alla fine della Messa questa sera sono stata abbracciata dalla mamma di una mia ex bimba , ora mamma di due bimbe. "Vivaci come lei?" "Sì Lucia, te la ricordi proprio bene e lei ti ricorda sempre" Sono momenti che ritornano. Nella fila delle persone che si recavano a ricevere il loro "Pane divino" una si ferma e mi guarda, io la guardo. No, non posso sbagliare è Laura, la mia cara cara Laura con due bimbe. Ci baciamo e ci stringiamo commosse.Abbiamo vissuto momenti intensi, sempre avvolte nella spiritualità che Cristo ci donava. Poi, una fatto bellissimo. Laura si rivolge alla più grande delle sue bimbe e indicandomi "Questa è la signora che mi ha insegnato ad amare Gesù, quel Gesù che io ora sto facendo conoscere a voi." Grazie Laura. Ti ho portato qui nel blog di un mio amico, perchè sei il commento che cercavo per il suo post.Buonanotte a voi che riposate preparandovi ad una serena settimana.....anche se non sarà serena amico mio. Ti penso e prego per te.Bacio

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    4. Nell' insegnamento Dio ci dice che siamo tutti fratelli e sorelle, dovresti saperlo. Dicevo appunto di raccontare pure ai nipoti l'amore -odio virtuale che da anni lega me e gus ❤❤ Ai giorni d'oggi queste passioni sono di gran moda e molto attuali. È un continuo sale e scendi di emozioni che la lontananza non raffredda.
      Buon giorno
      Ps dormi gus?

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  8. Urka sei pure noioso. Fiorellina non viene più a commentare qui? Strano. 🤑

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  9. Larissa, parla dell'argomento. Non entrare nel merito degli altri utenti.
    Buona domenica.

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  10. Va bene. Ora devo andare.
    A stasera. 😙
    T.v.b

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    1. Anche io. Ho tolto la moderazione su tutto il blog.
      Ciao.

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  11. La presenza tangibile di un ruolo importante del soggetto, anche un confitto continuo, di una conoscenza certa, data spesso per scontata, può variare e forse...deve davvero trasformarsi in essere-verità stabile. L'essere come fondamento modificabile nel tempo potrebbe andare bene, ma deve essere costante di tutto ciò che è verità come manifestazione inequivocabile, inconfondibile. Qualcuno sostiene..ostenta ottimismo e certezze che mettono a dura prova l'imprevedibilità , e non la logica. La comprensione del credo solo teologico, (ma anche no), può creare spesso, confusione e frustrazione (es. il rapporto unitario e l' identificazione tra noi e un pesce...??) Boh.
    Ma all' occhio attento del filosofo non sfugge nulla nella sua ...contemplazione fino alla conclusione delle risposte accettabili e della sua concreta finalità.
    E qui ti rispondo quando occorre il coinvolgimento emotivo-comunicativo sull'interesse vivo che si manifesta anche da lontano rispetto all'oggetto-soggetto che ti si avvicina e di cui si occupano,pare, le cosiddette scienze dello spirito?? Quello, appunto, inutilmente debole

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    1. E qui ? Ciao a dopo

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    2. Qui ognuno di noi cerca una propria affermazione personale, anche se il tutto è una menzogna quando si inventa che sta relazionandosi. Per questo accadono le liti.

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    3. Cosaaa io mi relaziono con te e ti voglio pure bene. Sono sincera
      Sono qui in attesa ma che due @@

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    4. A nessuno piace essere non considerato Mi sembra normale.
      E' un'esigenza dell'Io quella di amare e essere amati.
      Sfocando l'amore diventa affermazione personale.

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    5. Quindi non sono affermata...io 🙄 fa niente. Ho altri doni..cioè pregi.

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  12. Ora vado a fare l' ECG. Non scherzo. Mi hai fatto stare male tu, e al cuore non si comanda. 🙄

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    1. Larissa, da essere ragionevole prendi atto che la discussione può farti del male e non scrivere più. Io ti tratto con la delicatezza dovuta ma non posso dire cose che non corrispondono alla tua verità e prenderti in giro. Sei una donna intelligente e non meriti questo trattamento. L'ECG è quasi inutile, fai un ecocardiogramma.
      In bocca al lupo.

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    2. Lo so che è quasi inutile ma i tempi di attesa sono lunghi. Generalmente prima del doppler vogliono vedere ECG ese e' significativo ti chiedono il doppler, (costa troppo allo stato) non insegnare a me come funziona la sanità. Accetto volentieri altri tuo insegnamenti... se mai ce ne fosse bisogno. 🙄😙 anche in separata sede 🤑

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  13. Ma scherzo. Giorni fa mi hanno detto che mia madre era in melena e andava ricoverata subito, 6 giorni dopo le 3 settimane di ospedale per polmonite. l'anno dimessa con il pcr a 48 (max 5) e soprattutto l'emoglobina a 8.9. Quasi da trasfusione. Dopo le sue dimissione e dopo vari insulti al direttore sanitario arriva questa notizia.
    Sinceramente io non ho creduto. Ho fatto (e farò ancora) il ferro in vena tante volte so come diventano...eh.
    Mia madre che piangeva e non voleva andare ancora in ospedale...io mi sono sentita male. Comunque d' istinto sono andata a prendere un campione in farmacia e ho fatto l'esame privato-urgente al primo poliambulatorio. alle 17 tramite p.c mi è arrivato l'esito NEGATIVO per sangue occulto ...

    Probabilmente nelle mie vite precedenti devo aver fatto la troia con i dottori...in particolare. Hanno rovinato me è la mia famiglia. Comunque sono ancora provata. Non diminuiscono i 110 - 130 battiti al giorno nonostante prendo il corlentor da anni.

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    1. 110/130 pulsazioni sono insopportabili.

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    2. Ah la cura di ferro l'ho richiesta io quando era a casa. Ti pare che qualche flebo prima delle dimissioni gli costava troppo? Tu credi che il batterio della polmonite è stato debellato con un p.c.r a 48? Macché!! Ho probabilità discrete di prenderla (la polmonte) pure io. A Como siamo invasi.

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    3. La polmonite si cura all'ospedale e con antibiotici in quantità massiccia. E' una conseguenza di un'influenza e non credo si raccolga.

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    4. Mai una volta ho sentito che la polmonite è virale. Sempre batterica. Così infettato bene bene anche gli altri il tampone faringeo che potrebve dare qualche indicazione non è stato fatto.

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    5. Cosa non si raccoglie?

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    6. Dalla rete. Speriamo che sanno:

      Quando la polmonite non è contagiosa?
      La polmonite causata dal batterio Streptococcus pneumoniae è uno dei tipi di polmonite più diffusi, tuttavia questa patologia non viene considerata contagiosa, in quanto lo Streptococcus pneumoniae è un microrganismo ubiquitario, che si trova sia nell’ambiente circostante sia nelle persone sane, di conseguenza il contatto con questi batteri e una possibile infezione da streptococco sono due eventi piuttosto probabili, quindi non è necessario prevenire il contagio, isolando il paziente malato, in quanto i batteri che hanno causato la polmonite in quella persona sono presenti ovunque. Per quanto riguarda la polmonite causata da stafilococco, si può seguire lo stesso ragionamento, in quanto anche questo tipo di batterio è presente nell’ambiente e non solo nei pazienti affetti da polmonite.
      I paziente che soffrono di polmonite da Pneumocystis carinii, una patologia piuttosto rara, sono, in genere, persone in condizioni di salute precarie, ad esempio con un sistema immunitario piuttosto debole o affette già da altre patologie respiratorie: queste persone non devono essere isolate, in quanto, come accade per altri tipi di polmonite, i batteri che hanno causato questa patologia sono comunemente presenti nell’ambiente e molte persone sono portatori sani di questo batterio.
      In alcuni casi, la polmonite può essere sviluppata a causa di un’altra patologia, come il morbillo o la varicella; le persone affette da polmonite causata da una di queste patologie, un tempo, venivano isolate, tuttavia l’isolamento si è rivelato inutile, in quanto queste patologie erano ampiamente diffuse ed, in alcuni casi, potevano portare comunque alla polmonite, perciò la polmonite veniva sviluppata ugualmente, indipendentemente dal contagio.
      Quando la polmonite è contagiosa?
      Esistono alcuni tipi di polmonite che, sebbene siano piuttosto rari, richiedono l’isolamento del paziente affetto da questa patologia: alcuni tipi di polmonite estremamente contagiosi sono la polmonite da antrace e la polmonite da virus Ebola, due patologie abbastanza pericolose. La polmonite causata dal Mycobacterium tuberculosis è una patologia contagiosa, che può  essere trasmessa attraverso le piccole gocce di saliva, di conseguenza i pazienti affetti da questo tipo di polmonite devono rimanere isolati fino alla completa guarigione; il contatto con queste persone è possibile, tuttavia occorre indossare delle maschere ed adottare altri accorgimenti, in modo da ridurre il rischio di sviluppare questa forma di polmonite

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  14. Uhm..
    La polmonite principalmente può essere batterica o virale ed è più frequente nel periodo invernale: il caso della polmonite virale è più raro, mentre per quella batterica i quattro stadi classici sono quelli della reazione infiammatoria, ovvero: congestione, epatizzazione rossa e grigia, risoluzione. Nella prima fase il polmone è edematoso e pieno di liquido, nelle fasi di epatizzazione prende una forma massosa e una consistenza che ricorda quella del fegato.

    La polmonite virale è invece tipicamente infantile, ma tra polmonite virale o batterica è spesso difficile formulare una diagnosi certa, sia nel bambino che nel paziente adulto. A seconda dell'età del paziente e dell'ambiente in cui vive, ci sarà una diversa incidenza delle varie specie virali. Nei bambini la polmonite virale è causata frequentemente dal Virus respiratorio sinciziale, dal virus parainfluenzale di tipo 3 e dagli adenovirus.

    Ecco perché con i focolai influenzali sono aumentati i casi di polmonite virale. Nel paziente adulto, è il virus influenzale A e l'adenovirus a poter scatenare la polmonite virale. Il quadro clinico della polmonite virale è molto simile indipendentemente dal tipo di virus. La polmonite virale da virus influenzale presenta inizialmente i sintomi di una normale influenza, per poi differenziarsi dal secondo giorno con dispnea, febbri alte e crisi asmatiche

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  15. La diagnosi della polmonite virale

    La diagnosi della polmonite virale, molto spesso, viene effettuata sulla base di una visita medica: il medico, innanzitutto, misura la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna; quindi, procede alla misurazione dei livelli di ossigeno in circolo nel sangue, utilizzando uno strumento costituito da una sonda, a forma di molletta, che viene applicata ad un dito.Infine, per determinare l’entità del problema, il medico ascolta il cuore ed i polmoni; se il medico diagnostica la polmonite virale, per confermare la diagnosi, nella maggior parte dei casi viene effettuata una radiografia del torace.In rari casi è necessario effettuare le analisi del sangue, in quanto gli altri test diagnostici eseguiti sono sufficienti per confermare un’eventuale polmonite.

    Folle la virale non si distingue come scrivono qui da quella batterica
    La batterica ha le stesse identiche caratteristiche. A me avevano parlato di un tampone faringeo ma non leggo gonferme.
    Son pazzi questi

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