sabato, dicembre 03, 2022

Quando la poesia è vera poesia

 





Ho sceso, dandoti il braccio (Montale)



Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,

erano le tue.


Laico per tutta la vita, assicura Carlo Bo, dando una notizia fino a oggi ignorata dai più, Montale è morto recitando il rosario. La religione, insegnatagli dalla madre, aveva lasciato in lui un segno incancellabile. Ungaretti, uomo dell'amore, ha lasciato questa vita in casa di un'amica, forse (ma nessuno lo sa con certezza) nel letto di lei. «La consuetudine giovanile con il mondo arabo gli faceva capire che non c'era contraddizione tra l'amore carnale e la fede nel giudizio "divino", sottolinea Leone Piccioni, suo amico e discepolo, riferendo che poche ore prima della morte Ungaretti aveva detto di sé "io sono un soldato della speranza!"
Né Montale, né Ungaretti erano laureati. Montale era ragioniere.
I due non amavano certamente il mondo accademico.
L'incompiutezza dell'uomo, cioè i suoi limiti, che sono invalicabili, soprattutto, anche se pensiamo alla conoscenza, è fondamentale porsi in una posizione attiva, nella vita, e cercare comunque quei limiti e superarli.
L'amore è il mezzo più nobile con cui cerchiamo di superare la nostra incompiutezza.
Montale ricorda con struggente nostalgia l'abitudine di scendere le scale dando il braccio a sua moglie.  Le “scale" sono una metafora della vita, vicissitudini e difficoltà che era solito condividere quotidianamente con lei. Rimasto solo, sente la mancanza di questo gesto di affetto che li aveva sempre uniti.


42 commenti:

  1. Immagine:

    Possible ricerca correlata: montale liguria.

    RispondiElimina
  2. Conosco le scale che Montale scendeva con la moglie Mosca e quando le percorro, penso sempre a questa meravigliosa e vera poesia d'amore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Angela, a volte, apparentemente senza motivo, divento triste e il mio pensiero corre verso il poeta ligure.

      Elimina
    2. Il tuo motivo lo comprendo e ti sono vicina.

      Elimina
  3. Versi meravigliosi, che esaltano l'amore vero, l'importanza di avere qualcuno accanto, e la consapevolezza che questo qualcuno, ne abbia a sua volta, coscienza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ognuno di noi ha l'impellente necessità di avere una persona accanto che ti vuole bene.

      Elimina
  4. Con mami ho scoperto che i miracoli esistono, quel miracolo insieme l' abbiamo toccato con mani.
    Ora mi sento inutile, quanto amore via con lei ...ovunque....
    Il mio desiderio è solo di amare e non necessariamente essere ricambiata.
    Ora che arrivano le feste..la nascita di Gesù e la morte dei miei cari.

    RispondiElimina
  5. La memoria di una persona è anche una presenza. Mami abita in un altro posto.

    RispondiElimina
  6. Questa è una poesia bellissima.Buona domenica.

    RispondiElimina
  7. Grazie Olga.
    La domenica non è il mio giorno preferito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Montale rifiuta la tradizione romantico-decadente, ben rappresentata da Gabriele D'Annunzio della fusione tra l'io poetico e il mondo naturale, così che il paesaggio ligure diventa nudo e desolato come un osso di seppia.
      Montale ha una visione pessimistica della vita. Per lui la vita è una terra desolata in cui gli uomini, gli oggetti e la natura sono soltanto squallide e nude presenze senza significato.

      Elimina
    2. Per questo nei momenti di grande tristezza penso, leggo e scrivo le poesie di Montale.

      Elimina
    3. Sarà vero, come dice Carlo Bo, che Montale è morto recitando il rosario?

      Elimina
  8. In Liguria, nel levante, c'è un paesino che è una frazione di Levanto e si chiama Montale e ci sono tante scale simili alla poesia che hai scritto nel post.

    Ricordano un po' il senso di quella poesia perché la Liguria, come il paesino Montale di cui parlo, è pieno si scale e salite. Siamo abituati a vedere la vita da vari punti di vista.

    Buona domenica e sur sum corda
    Un salutone

    RispondiElimina
  9. Nell'immagine del post c'è la foto di Montale.
    Grazie per l'augurio latino.
    Salutone.

    RispondiElimina
  10. Risposte
    1. Oh Gussss, non si fa così...perdindirindina.

      Elimina
    2. Vuole che io vada a scrivere nel suo blog.
      C'è in giro una feccia di scoglionati.

      Elimina
  11. Veramente una splendida poesia questa di Montale.
    Mi ha fatto venire in mente una splendida immagine di mio zio che sosteneva mia zia scendendo le scale del teatro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Montale è il più grande poeta contemporaneo.
      Sì, lui *fa venire in mente*.

      Elimina
  12. una delle poche poesie di montale che conosco.
    pure io indago il limite. con meno successo :)
    ma con infinita dolcezza e gratitudine.
    lieto giorno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando leggevo Leopardi non mi era amico. Rappresentava molto meglio di quello che avrei saputo fare io, quello che io sentivo, ma non mi era amico: era un'autorità fuori di me. Un po' per curiosità, un po' per dovere ho incominciato a capire certe cose. Leopardi mi spiegava le ragioni del suo essere malinconico e io non condividevo. I suoi lamenti li sentivo veri ma aumentavano la mia malinconia. Un motivo in più per essere in contrasto con lui, ma non solo non ero in contrasto, anzi mi diventava amico. Avevo compreso che uno ti diventa amico nella misura in cui tu lo interiorizzi, vale a dire, comprendi le ragioni del perché lui ti rappresenta.

      Elimina
    2. Ora il ruolo di Leopardi lo rappresenta Montale.
      buon giorno.

      Elimina
    3. leopardi mi è sempre stato simpatico :)
      lieto giorno

      Elimina
    4. montale si può dire che non lo conosco.
      infatti pensavo che non avesse avuto compagna o moglie.
      e addirittura immaginavo, chissà perché, neppure relazioni sentimentali ricambiate :)
      ciao

      Elimina
    5. Sei un amico e ti ho svelato tutto.
      buona giornata.

      Elimina
    6. Grazie, prego. Vuol ballare con me?

      Elimina
  13. Ecco questa è una di quelle poesie che sono nella mia personale top ten e sul podio. È semplicemente straordinaria.

    RispondiElimina
  14. Bellissima poesia. Grazie per avercela riproposta. Buona nuova settimana appena iniziata e sereno mese di dicembre

    RispondiElimina
  15. Poesia bellissima, come evidenziato nel testo le scale sono metafora del cammino che è la nostra vita.
    Adoro questo verso in particolar modo: " gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede". Vero, nella vita spesso guardiamo con superficialità oppure non riusciamo a cogliere il dolore o la sofferenza di una persona.
    R.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dalla riva del mare guardiamo che il cielo si curva e bacia l'acqua.
      È solo una nostra impressione.

      Elimina