sabato, dicembre 10, 2022

La rosa bianca

 


L’etimologia della parola “illuminismo" è fondata sulla metafora della “luce”, dopo le tenebre la luce- luce che rischiara le menti.
Caratteristica principale dell’illuminismo è la fiducia nella ragione.
Mettendo al centro gli interessi dell’uomo e le sue capacità, quindi fiducia nelle capacità razionali e nel progresso scientifico. Addirittura, una corrente vedeva nell’esistenza di Dio un ostacolo al progresso.
"La filosofia può rispondere alla domanda: esiste Dio? Il vangelo risponde all'interrogativo: chi è Dio? La Rivelazione ci fa entrare all'interno, svelandocene essenza e segreti, di quel Dio di cui la ragione ha ammesso l'esistenza" (Jean Guitton)
A questo proposito mi viene alla mente il brano del Vangelo di Giovanni:

Lo consegnò loro perché fosse crocifisso

 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». 

Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto (Gv,19, 8-11)


In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna (Re 19,9.11-13)


30 commenti:

  1. Una rosa bianca simbolo di purezza e di luce. Un post molto riflessivo e significativo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Simona.
      È una storia. Per qualcuno è una menzogna, per altri è verità.
      A me, in ogni caso, sembra molto bella.

      Elimina
  2. Forse è Lui che ci guida nel mistero.. che ci illumina le menti...
    Forse sei Tu che mi doni coraggio e sostegno.
    Se davvero Tu sei un puro raggio di grazia donami finalmente respiri di pace...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono entrato nella tristezza del sabato sera.

      Elimina
  3. La Rosa Bianca fu un gruppo di resistenza tedesco contro la dittatura del nazionalsocialismo formato da studenti e basato essenzialmente su valori cristiani. Ti riferisci anche a questo? Non essere triste, anche se ti capisco-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La tristezza non bussa, ma entra e resta. Forse vuol farmi compagnia.
      Comprendi la mia tristezza e questo la rende meno dolorosa.
      Conosco la Rosa Bianca che hai citato, ma io parlo di quella della mia vita.

      Elimina
    2. Tutto ciò che ora sento nella confusione è la sofferenza che si offre a me perché la sveli.
      Vorrei anch'io capire attraverso i miei occhi le forme di una armonia coraggiosa che sfida ancora la sofferenza!
      Tutto è più nudo, più terribilmente reale nella nudità.

      Elimina
    3. La sofferenza è diventata una compagna e ho imparato a gestirla ma non a sopportarla. Ultimamente la malattia del mio amato genero mi sta devastando ma devo essere forte per essere di aiuto a chi amo.

      Elimina
    4. Devi pensare con fiducia che tuo genero può guarire. Aiuta anche tua figlia a sperare.

      Elimina
  4. Grazie Gus.
    A nessuno auguro di passare momenti atroci senza alcun limite alla sofferenza per poi rinascere...ma il peggio doveva ancora arrivare.
    Credo che Dio mi voglia in vita...
    Buonanotte Gus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dio vuole il bene di tutti.

      Elimina
    2. La Scienza sbaglia quando afferma che tutto quello che non è provato non esiste. La religione non è un'ideologia ma una proposta di vita. A volte scomoda e l'uomo non sa rinunciare al proprio ego e dice che dio non esiste. Si libera del peccato e tranquillamente esercita la sua libertà con l'assassinio, il furto, l'arricchimento indebito, prendere le cose e le persone degli altri, odiando il prossimo che ostacola i suoi progetti.

      Elimina
    3. Fede e scienza possono essere considerate complementari. La prima tocca la condizione profonda dell'uomo; la seconda spiega il motivo per cui l'essere umano si presenta in quelle condizioni, utilizzando un sapere che è in continuo rinnovamento, grazie alle scoperte dell'uomo.

      Elimina
  5. Il tristezza è un nemico infido e difficile da combattere. A volte quando entra nella mia vita gli dico: "Senti tristezza. Ho già altri problemi e questioni da risolvere. Ci mancavi anche tu...". E' un piccolo, o grande, gioco mentale, una riflessione che metto in atto come forma di resilienza. Subito dopo mi viene naturale fare altro (leggere, ascoltare musica, esco a fare due passi) insomma cerco di togliere terreno alla tristezza in qualche modo e la cosa funziona.

    Per il resto bel post che ho letto con rinnovata attenzione. Potrei dirti che nei secoli passati c'è chi ha detto (anche se non ricordo chi fosse) che la rosa era l'occidente e il loto per l'oriente.

    Un salutone e passa una bella domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un dovere combattere la tristezza, aspettando un attimo di gioia.
      Salutone.

      Elimina
  6. Gus. leggere di sera il tuo post. Il mio scritto, la mia stanza è accanto con "papàanco". Con vero abbraccio con affetto!

    RispondiElimina
  7. Infatti il mio giogo è leggero e non lo sento!

    RispondiElimina
  8. Non tutte le cose possono essere spiegate con l'uso della ragione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A questo punto dovrebbe manifestarsi il trascendente, ma all'uomo non conviene perché introducendo il peccato gli toglie la libertà senza confini e dice che non esiste la Grande intelligenza, ma a me sembra che l'uomo cerchi di imbrogliarsi da solo.
      Non voglio nemmeno parlare del Cosmo, ma come si fa a pensare che l'uomo sia il frutto di una casualità o di una indimostrabile evoluzione della specie.
      Ciao Stefania.

      Elimina
  9. Forse non merito le tue attenzioni.

    RispondiElimina
  10. Sai non so davvero cosa dire: non ho gli strumenti più raffinati per entrare nel campo religioso parlando di sofferenza e sacrificio, e quando provo a immaginare che esista un disegno per tutto questo (concetto questo non solo legato alla religione cristiana ( o cattolica, non ho mai compreso la differenza) ma anche a chi crede nella reincarnazione per es.)mi chiedo dove stia il libero arbitrio e che senso ha esistere se la vita è come una lussuosa auto in leasing e che non puoi nemmeno guidare perchè ha inserito per te il pilota automatico. Mi sono trovato a pensare che il libero arbitrio ci sia quando un percorso sia per noi già scritto ("percorso" inteso nel senso meno profondo ma più concreto di studi, carriera, tipo: figlio di commercialista, economia e commercio , entrare nello studio del genitore - nulla di autobiografico ovviamente - . ) lo cambiamo ma non per capriccio ma per forte esigenza interiore, Per perchè il fatto di cambiare un percorso già ben illuminato e tracciato per un sentiero più impervio ma che ti fa sentire vivo, dovrebbe significare solo sofferenza senza raggiungere la gioia frutto del tuo impegno? Perchè ci deve essere sofferenza? E se invece l'inferno fosse qui e noi tutti non lo sapessimo? Ecco, vedi, scusa, sono sicuramente andato off topic di brutto, ma è un tema su cui forse non so essere particolarmente originale, la sofferenza la so sentire, in me e negli altri, ma non ne so comprendere la ragione della sua esistenza e non ne so discutere in modo "scientifico"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le tue osservazioni sono pertinenti. Devi dirmi solo se l'uomo si è creato da solo, oppure c'è dell'altro.

      Elimina
    2. Domanda di riserva? Ti risponderò partendo dalla coda ossia credo che quando si muore il corpo torni polvere ed ossa ma l'anima diventi energia. Questa visione personale se da un lato ti fa capire che non penso che non ci sia nulla dopo la morte, non risponde a come questa energia si sia creata se morendo torna dove è sempre stata o se talvolta si reincarna. Non ho le risposte e le vorrei avere, non sai quanto.

      Elimina
    3. Per me è impossibile pensare che questo immenso che ci avvolge sia nato casualmente. Dai capelli ai piedi l'uomo è un'armonia biologica.

      Elimina
  11. Esiste Dio?
    Chissà.
    Qualcosa di trascendente c'è.
    C'è un infinito che si specchia nella natura.
    Tutto questo non inficia sulla ragione, sulla scienza. L'uomo resta una creatura imperfetta e limitata, nonostante la sua grande capacità di ragionamento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Soprattutto limitata, e sentir parlare di Dio gente che sa tutto di Lui fa bonariamente sorridere.

      Elimina