martedì, gennaio 22, 2019

Toghe a luci rosse








La società Diritto e Scienza è una scuola di formazione giuridica avanzata "specializzata nella preparazione al concorso di magistratura ordinaria".
A presiedere il comitato scientifico è Francesco Bellomo, direttore della scuola, ex magistrato ordinario ora consigliere di Stato, finito al centro di un presunto scandalo che riguarda la gestione degli allievi della scuola.
Secondo il Fatto Quotidiano, infatti, per non perdere le borse di studio le allieve avrebbero dovuto sottostare ad alcune regole come la "clausola del fidanzato", il "divieto di matrimonio" e "l'obbligo di minigonne". Non solo. Ci sarebbe stato poi anche il vincolo di riservatezza assoluto e altre limitazioni. Per esempio "il direttore scientifico poteva - scrive il Fatto - 'esporre in pubblico la vita personale della borsista inadempiente', durante le lezioni e negli articoli".
Tutto sarebbe partito dall'esposto del padre di una allieva che avrebbe dato il via all'istruttoria. Dopo le indagini il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa ha approvato la destituzione di Bellomo perché il contratto per i borsisti "non rispetta la libertà e la dignità della persona". Ora si attende l'adunanza dei consiglieri per ratificare (o meno) la decisione. Il Consiglio accusa il direttore della scuola di aver "violato il prestigio della magistratura" e lo fa presentando quattro addebiti principali, riassunti in un documento finale che il Fatto riporta oggi in edicola. "Risulta che era il consigliere Bellomo a sottoporre a colloquio gli aspiranti a tale borsa di studio e a selezionarli - si legge - L' accesso alle borse di studio comportava per i borsisti la sottoscrizione di un vero e proprio contratto. Il contratto prevede numerosi impegni dei borsisti nell'interesse della società, tra cui la scrittura di articoli per la rivista Diritto e Scienza, la partecipazione a studi e convegni, la promozione dell' immagine della società". Ma non solo. "È emerso - si legge nel documento - che conteneva una clausola limitativa relativa a matrimonio e fidanzamento: decadenza in caso di matrimonio; fidanzamento consentito solo se il/la fidanzato/a risultasse avere un quoziente intellettuale pari o superiore a un certo standard; competeva al consigliere stabilire se i fidanzati o fidanzate dei o delle borsiste superassero il quoziente minimo necessario per essere fidanzati e/o ammessi/e (ciò appare particolarmente significativo). È stato poi dichiarato che, allegato a tale contratto, vi fosse un documento contenente il cosiddetto dress code, che prevede diversi tipi di abbigliamento dei borsisti a seconda delle occasioni. Per l'abbigliamento femminile si fa anche menzione alla diversa lunghezza della gonna, del tipo di calze e del tipo di trucco".
Degne di nota anche le modalità di valutazione dei candidati alle borse di studio (del valore di 4mila euro) con cui, si legge nell'avviso pubblico di Milano, "il vincitore ha diritto alla frequenza gratuita annuale (da ottobre a giugno) del corso ordinario di preparazione al concorso in magistratura ed all’esame di avvocato organizzato in Milano e può essere chiamato a collaborare con la società nell’attività scientifica e divulgativa (ricerca, pubblicazioni, convegni, etc.)". "Dalla rivista giuridica della società si desumono le modalità e gli strumenti valutativi per attribuire il punteggio che consente di beneficiare delle borse di studio di fascia A e di fascia B - riporta il Fatto - Per quanto riguarda il genere femminile, i criteri di scelta si riassumono in potere/successo; intelligenza; capacità di amare; bellezza; personalità. Per quanto riguarda, invece, i criteri di scelta del genere maschile: bellezza; femminilità; attitudine materna; intelligenza; eleganza". In un caso, inoltre, Bellomo avrebbe chiesto ad una borsista, intenzionata a lasciare il fidanzato per ottenere la borsa di studio di fascia A, di "sottoscrivere un contratto con il quale si impegnava a corrispondergli 100 mila euro se non avesse tenuto fede a questa decisione".
La domanda che mi pongo:
"Quante ragazze uscite da questa prestigiosa scuola di formazione (avendo dato prova di quelle capacità indispensabili per l'esercizio della professione quali l'avere rapporti personali con il professore, o avere il fidanzato ricco, bello) hanno poi superato il concorso e sono poi diventati magistrati?"

40 commenti:

  1. E dopo la promozione o la bocciatura cosa succedeva? Una borsista, rivela una ragazza, aveva deciso di lasciare il fidanzato perché ambiva alla fascia A e Bellomo le aveva proposto di “sottoscrivere un contratto con il quale si impegnava a corrispondergli 100 mila euro se non avesse tenuto fede a questa decisione”. Il borsista era costretto a un vincolo di riservatezza assoluto, l’unico referente era Bellomo. E dunque il direttore scientifico poteva “esporre in pubblico la vita personale della borsista inadempiente”, durante le lezioni e negli articoli.
    È accaduto a un’ex allieva e fidanzata di Bellomo. Il relatore Sergio Zeuli “cita alcuni argomenti della vita della donna riportati nelle riviste, gli incontri con il suo fidanzato, i luoghi dove avvenivano questi incontri, anche di natura sessuale, le descrizioni degli incontri e tutta una serie di particolari intimi, sui quali per decenza evita di intrattenersi”.

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  2. Per Palazzo Spada, Bellomo è colpevole pure di aver gestito la società Diritto e Scienza come un amministratore, ben oltre l’incarico di insegnamento, autorizzato dal Consiglio di Stato dal 2009 al 2016. E non solo. Ha tentato di sfruttare la sua posizione di magistrato per ottenere l’accompagnamento coattivo dai carabinieri dell’ex allieva e fidanzata per una “conciliazione” in caserma.

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  3. Michele Bellomo, consigliere di Stato

    Più che una scuola per diventare magistrato, quella gestita da Michele Bellomo - il consigliere di Stato a rischio destituzione dopo la denuncia presentata dal padre di una delle sue studentesse - sembrava la setta di Scientology. Con le ragazze, sottoposte a un regolamento che comprendeva anche un dress code fatto di minigonne e tacco 12, che si trovavano in uno stato di "prostrazione psicologica". E che per il timore di vedersi precluso l'accesso in magistratura finivano per accettare tutto quello che veniva loro richiesto.

    Ha evocato anche il film The Master, parzialmente ispirato alla figura del fondatore di Scientology, il sostituto pg della Cassazione Mario Fresa nell'udienza a porte chiuse davanti alla Sezione disciplinare del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, che deve decidere se sospendere dalle funzioni e dallo stipendio e collocare fuori dal ruolo della magistratura Davide Nalin, pm a Rovigo e collaboratore di Bellomo.

    Nalin è accusato di aver fatto da "mediatore" fra Bellomo e la ragazza, il cui padre ha denunciato il consigliere di Stato alla procura di Piacenza: avrebbe usato la sua autorevolezza di magistrato per procurare "indebiti vantaggi", anche di "carattere sessuale", al consigliere di Stato. Bellomo e la studentessa avevano avuto una relazione - ha raccontato la diretta interessata nella sua testimonianza davanti al consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa - e ogni volta che c'era un litigio, come quando lei aveva indugiato nel mandargli una foto intima o a definire il periodo di ferie da passare insieme, interveniva Nalin.

    In un'occasione il pm di Rovigo le avrebbe prospettato che se non fosse stata accondiscendente a queste richieste avrebbe commesso reati che le avrebbero impedito la partecipazione al concorso in magistratura. "Non ho mai minacciato quella ragazza, tentavo soltanto di mettere pace tra due persone a cui ero legato da un rapporto di amicizia", si è difeso Nalin davanti al Csm minimizzando anche il suo ruolo nella Scuola: aveva studiato lì anni addietro e ci era tornato per prepararsi al concorso per la Corte dei conti.

    Nessun ruolo da docente, dunque: si limitava a scrivere per la rivista del corso. Ma il caso che ha fatto finire Bellomo nella bufera non sembra isolato: altre quattro-cinque ragazze, tutte borsiste del corso 'Diritto e scienza', ha riferito in aula Fresa, hanno testimoniato nel procedimento disciplinare a carico di Bellomo. Tutte hanno avuto con lui una relazione. E quando tentavano di troncare, entrava in gioco Nalin: come "sensale di relazioni sessuali" e con il compito di "riportare le ragazze all'ovile". Un comportamento "incompatibile" con le funzioni di magistrato.

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  4. Povera Italia..ahah, la clausola fidanzato è qualcosa di spassoso..Ma qualche allieva ha poi impugnato il contratto per fare valere qualche causa di nullità, ahhha?
    A parte gli scherzi, il signore in questine dovrebbe essere a processo...

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  5. È destituito ma fa lezione: Bellomo imbarazza i giudici.

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  6. Lo fa negli hotel, come sempre prima che la bufera si abbattesse su di lui e sulla sua "Diritto e Scienza", la scuola per aspiranti magistrati in cui venivano sottoposti contratti "particolari" alle borsiste, tra minigonne, tacchi alti e divieto di materimonio.

    "Io con lei non parlo. Continuo a insegnare, sì. Qual è il problema?", dice Bellomo al cronista della Stampa che si è "infiltrato" in un albergo poco fuori dal centro della Capitale. All'Holiday Inn Eur Parco dei Medici, infatti, secondo il giornalista " erano in tante a seguire le sue parole e a prendere appunti con abiti attillati e tacchi alti". "Non ho minimamente intenzione di parlare con lei, quindi può anche andare", dice Bellomo. E ancora: "Aspettate alcuni giorni e vedrete. Ci saranno delle sorprese. Abbiate solo un po' di pazienza".


    Di certo per adesso si sa che Bellomo, considerato da molti un "genio" nel suo campo, è stato destituito dalla giustizia amministrativa con un voto quasi unanime (un solo astenuto) dell'Adunanza del Consiglio di Stato. Bellomo farà ricorso al Tar, ma intanto deve vedersela con tre inchieste aperte da altrettante Procure che vogliono vederci chiaro su quel dress code imposto alle borsiste e le rivelazioni sulla vita privata di alcune di loro finite nella rivista della scuola.

    Gli aspiranti magistrati al momento, però, non sembrano curarsene poi molto di quanto successo. "A me non interessa ciò che fa Bellomo. È considerato un genio del diritto e il mio obiettivo è solo quello di passare questo concorso", spiega una ragazza al cronista della Stampa. E un'altra: "Credo che sia tutto vero. Ma a me non interessa. Come può vedere sono vestita in modo normale. C' è un' ampia libertà di scelta. Chi vuole vestirsi in quel modo lo fa".

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  7. Mi viene da piangere..... mio figlio, da poco, si è laureato in giurisprudenza ....mi mancano le parole!

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    1. Tranquilla Roberta.
      Nessuno gli dirà di mettersi la minigonna.
      Complimenti per il ragazzo e soprattutto per la madre.

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  8. Migliore ipotesi per questa immagine: acoso laboral

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  9. Il mobbing(acoso laboral) sul posto di lavoro (mobbing) è una realtà che è sempre più studiata e riconosciuta. Tuttavia, può ancora essere difficile identificare il mobbing dove si verifica, specialmente considerando che questa forma di molestie non ha sempre le stesse caratteristiche.

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  10. A volte la magistratura puzza.
    Ricordate il Lodo Mondadori?
    Ricordate cosa rispose Previti alla Ariosto che chiedeva come si fa a vincere una causa?
    No?
    Ve lo dico io:
    "Daije 'na borza piena de sordi!"

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  11. Machetristezza.

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    1. Per cambiare la società servono persone coraggiose.
      Forza Void!

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  12. Niente di nuovo e tutto di vecchio, questi fatti accadono ogni giorno in ogni luogo, nelle università, nei luoghi di lavoro, nel web... E poi le denunce diventano carta igienica e a rimetterci è sempre la donna. Uno schifo!
    Ciao Gus.

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    1. Ci rimettono tutti.
      A volte la donna può essere tua figlia, tua sorella o tua madre.
      Non esistono valori, ma feticci malefici. I soldi, la carriera a tutti i costi, la menzogna.

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  13. Mammamia, Gus, non ho parole. Ormai non c’è limite a niente. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Anche la procura di Bari punta a fare chiarezza sul caso del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati, "Diritto e Scienza", a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate.

      Un caso che nasce dalla denuncia presentata alla procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016, azione che ha provocato l'avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere che ora vede scendere in campo anche la procura di Bari con un'indagine conoscitiva - per ora un fascicolo "modello 45", cioè senza ipotesi di reato né indagati - proprio per accertare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese. Bellomo, infatti, è di origini baresi. E la scuola da lui diretta ha sedi a Milano, Roma e Bari.

      La vicenda, tra l'altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin, che alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale e contro le donne, collaboratore di Bellomo, su cui pende la richiesta del Pg della Cassazione di sospensione cautelare dalla funzione e dallo stipendio, mentre è già fissata per venerdì l'udienza cautelare nella sezione disciplinare del Csm che lo riguarda.

      L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana.

      Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale. La conclusione dell'iter, che ha visto anche nel corso degli scorsi mesi l'audizione di tutte le parti coinvolte, compresa la ragazza e il padre che ha sporto denuncia, "è imminente", assicura la giustizia amministrativa. Tempi troppo lunghi? Va detto che il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha ricevuto il 23 gennaio 2017 gli atti relativi alla vicenda, "per il successivo inoltro alla procura della Repubblica di Roma", ed ha esercitato l'azione disciplinare, di cui è titolare, il successivo 2 febbraio, quindi 10 giorni dopo. I tempi successivi sono in parte dettati dalla legge e dalle procedure e sono stati "i più rapidi consentiti", assicurano gli organi della giustizia amministrativa.

      "Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale", dice intanto il padre della ragazza piacentina che ha denunciato vessazioni e minacce durante il corso per aspiranti magistrati. L'uomo riferisce che la ragazza - laureata alla Cattolica di Piacenza - ora sta meglio ma "questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi".

      Ripete che la figlia "è stata sotto ricatto per troppo tempo attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio".

      Bellomo avrebbe cercato, dopo aver appreso della denuncia, di arrivare a una conciliazione con la ragazza. I carabinieri "sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", conclude.

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    2. Sembra incredibile che a qualcuno venga dato tutto questo potere.
      Incredibile quanto schifoso il modo in cui qualcuno questo potere lo adoperi.

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    3. Le regole della scuola
      Per entrare a far parte di Diritto e Scienza, infatti, secondo l'istruttoria condotta dal Consiglio, bisognava sottostare ad alcune clausole limitative: matrimonio vietato, fidanzamento era consentito solo "se il/la fidanzato/a risultasse avere un quoziente intellettuale pari o superiore a un certo standard" (a deciderlo era lo stesso Bellomo), e poi minigonne obbligatorie, un dress code per ogni occasione e la richiesta di un trucco marcato.

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  14. Ma io non ho capito. Prima della denuncia del padre, le altre fanciulle ci sono state al ricatto? Se sì, devo dedurre che alle fanciulle manca un'educazione civica, un'educazione comportamentale. Insomma il problema, a mio parere, è a monte. Che poi il tizio sia passibile di condanna non è da mettere in discussione. Abbraccio siempre

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    1. L'ho già spiegato prima. I valori sostituiti dal successo a ogni cosa.
      Abbraccio.

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    2. Allora è come dico sempre io, che è necessaria un'educazione che dovrebbe iniziare in famiglia e poi proseguire nella scuola ... Ciao

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  15. Gus, il blog mi fa scrivere il titolo poi mi blocca l'indirizzo prima di scriverlo. Devo cambiare anche il titolo?

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  16. Il titolo è ininfluente. L'indirizzo è complicato, mischia numeri e una parola stramba.
    Esempio:
    wow1438.blogspot.com

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  18. Wow1864.blogspot.it
    L'Aquilone 2

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  22. No. Trovato. Non riesco a mettere l'aquilone.

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    1. Il cellulare non consente la visione di un'immagine. Prova con il desktop (chiavetta).
      L'indirizzo del tuo blog non lo conosco.

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    2. Ma non riesco a mettere nemmeno il nick-link 😑
      Grazie Gus

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  25. Siamo poveri uomini nella Chiesa. Figurati nella Magistratura...

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    1. Nella Magistratura i migliori sono stati ammazzati: Falcone e Borsellino.

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  26. Non solo loro
    Ciao, sei triste gus?

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  27. ❣️😘 Ti voglio bene.

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