mercoledì, aprile 18, 2018

Le affinità fanno la differenza







Affidarsi a Dio è importantissimo perché ti fa accettare anche i fatti dall'apparenza negativa che invece ti avvicineranno alla Salvezza.
Io ho sperimentato più volte questa esperienza.

24 commenti:

  1. Migliore ipotesi per questa immagine: Sharon Stone.

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  2. Sempre ricercando la radiosità.

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  3. Nonnè assolutamente richiesto fare cin san francesco e inoltre non credo che la fede di San franceso sua minore o maggiore della tua. È semplicemente diversa.
    Essere te stesso, nobile e oneste è quanto più rende diletto a Dio.

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  4. Hai ragione Gus, non si deve chiedere a Dio di darci prove, semmai di renderci forti nelle prove che la vita riserva a tutti noi, indistintamente. “Sia fatta la tua volontà”, lo si ripete ogni volta che si recita il Padre Nostro, ma una cosa è recitarlo con la bocca o il pensiero, altra è viverla nella carne. Io, un po’ come te, sono molto esigente con me stessa, molto più indulgente con i peccati altrui, anche perché più vado avanti nella vita è più percepisco l’amore paterno-materno di questo Padre che, conoscendo il cuore di ciascuno, perdona infinitamente più di quanto io possa immaginare. Se riesco ti mando un link che mi ha davvero commosso. Serena giornata.
    sinforosa

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  5. Ora va di moda il lemma diverso.
    L'idiota è uno che è diversamente intelligente, il poveretto che cammina con la sedia a rotella è definito semplicemente diversamente abile.
    Tu mi paragoni a San Francesco, cioè io sono solo diversamente santo.
    Anche chi ruba è un tipo diversamente onesto.
    Ciao Anna, neutrina, karmantica.

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    1. Non ho detto questo. Ho detto solo che la fede di una persoma non può essere paragonata ad un'altra, per quanto santo viene eletto dagli uomini.

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    2. Anna, non scherziamo. San Francesco è l'uomo che più si avvicina a Cristo.

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  6. Papa Francesco a Corviale consola un bambino: «Tuo papà anche se non credente è in Cielo»
    Bergoglio alla parrocchia di San Paolo alla Croce a Corviale, quartiere alla periferia ovest della Capitale, conforta il piccolo Emanuele affranto per la morte del genitore ateo

    Perdonami. Non sono riuscita a inviarti il video, ma lo trovi in rete, vale la pena vederlo. Ciao

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    1. https://video.repubblica.it/vaticano/papa-francesco-consola-il-bambino-che-piange-il-tuo-papa-ora-e-in-cielo-anche-se-era-ateo/302350/302983


      Questo è il video. Non è possibile renderlo visibile nei commenti. Io non penso mai a cosa accadrà dopo la morte. Mi affido solo alla Misericordia di Dio, come ha fatto il Papa.

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  7. Ti fa onore Gus, la tua onestà. Soprattutto in virtù al tuo lavoro, perché uno dei mali che affligge la nostra società è proprio quello: i politici sono disonesti, tutti rubano, allora chiudo anche io un occhio ed ecco che il sistema va a rotoli. Hai ragione anche sul dentista, ma soprattutto sul semaforo rosso. Guai a passare con il rosso, sono d'accordissimo.

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  8. Io so che Dio ha sconsigliato di fare certe azioni che sono errori, anche se la teologia li chiama peccati, perché fai del male a te stesso e potresti causarlo agli altri ( passare con il semaforo rosso). Non rubare, non fare falsa testimonianza, non ammazzare rappresentano esempi chiari di valore universale.

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  9. Però ci sono dei peccati che va bene commettere^^

    Moz-

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    1. Certo Miki.
      Il problema è che io non li conosco.

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  10. Sono le 'scelte' a fare la differenza.
    La maggior parte del mondo abituale sta con il nero e il bianco insieme, insomma un coperchio per ogni pentola pur di aver una vita tranquilla, ma l'adrenalina che distingue i giorni (spesso anche nella sofferenza) è la fedeltà a una 'scelta' che ti costringe a schierarti e a rimanere 'vivo'.

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    1. Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci


      Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani.
      Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
      Perciò odio gli indifferenti.
      L'indifferenza è il peso morto della storia.
      E’ la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde.
      L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E'la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la
      strozza.
      Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la
      rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo.
      Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
      E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile.
      Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?
      Odio gli indifferenti perchè mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
      Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di
      non dover spartire con loro le mie lacrime.
      Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività
      della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini.
      Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

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  11. Basta fermarsi un attimo e li scovi tutti gli indifferenti.

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  12. Apprezzo l'onestà, moltissimo. Forse perché se ne vede sempre così poca.

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    1. Sì. La disonestà è stata istituzionalizzata.

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  13. Emmenomale che non sei S. Francesco, mi sarei sentita un pò imbarazzata. Mi sarei sentita ancora più piccola di quello che sono ora...
    PS Chissà se a San Francesco sarebbe piaciuto Gramsci.
    Bentornato con abbraccio siempre

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    1. Il patrimonio che Antonio Gramsci ha lasciato all'Italia e alla sua cultura è veramente immenso.

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  14. L'ideale, caro Gus, è che la segretaria bionda e ardita, ti rimbalzi. Se devi trasferirla in altro ufficio. Già non stai a posto.

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    1. No. Inutile fare prove. Nell'altro ufficio trova subito chi ci sta.

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    2. Ma non è che devi trovarle qualcuno, è che non devi andarci tu.. ;)

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    3. Questione di strategia per incartare il peccato.

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