mercoledì, maggio 17, 2017

Una domanda che chiede una risposta




Il cristianesimo ha tutta la morale che nasce da una storia brevissima, da una storia di tre anni, da quel momento in cui Pietro ha detto: “Sì, ti amo"
Il mondo nuovo è che gli uomini sono salvati dal fatto che accettano inconsciamente che ci sia qualcosa più grande di loro, cioè il mistero dell’Essere.
Il senso della nostra vita è misterioso; è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi. «Nelle mani di Dio», come qualche volta riusciamo a dire anche noi, con minore forza e verità. Ma questo «essere nelle mani di Dio» innanzitutto vuol dire che qualunque cosa noi si subisca, o qualunque cosa attraverso la quale noi quotidianamente passiamo, qualunque cosa accada, tutto è per un positivo, per un bene. Non si può staccare l'idea del Mistero di Dio dalla parola bene.
Gesù gli ha chiesto: "Simone mi ami tu?" Non gli ha detto tu mi hai tradito, non peccare, non essere incoerente. E' andata così perché Cristo sa che in noi la fede è minuscola e dovrà perdonarci cento volte cento.


10 commenti:

  1. Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, che dice chi sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

    RispondiElimina
  2. Io credo che ogni cosa che in ogni cosa che accada, più che un bene, esista un'ineluttabilità sulla quale abbiamo un potere nullo. Deve esistere una serenità di fondo che riesce a farci accettare tutto, e questa ce la infonde la fede e la nostra coscienza.
    Dio ci perdonerà mille volte e altre mille sa già che peccheremo di nuovo in preda alla nostra sfrenata ambizione ed alla nostra meschineria che ci porta quotidianamente a dargli del tu quando, in realtà, non sappiamo nulla di Lui se non che che Esista.

    RispondiElimina
  3. Franco, hai scritto un commento che Qualcuno ti ha suggerito.

    RispondiElimina
  4. Credere il mistero di Dio, è un atto di Fede. Il cristianesimo una storia brevissima, sì, ma che ci ha totalmente cambiato l’esistenza e il nostro essere uomini, figli di Dio. Il Mistero della Chiesa è ad un tempo via e fine del disegno di Dio: prefigurata nella creazione, preparata nell’Antica Alleanza, fondata dalle parole e dalle opere di Gesù, realizzata mediante la sua Passione, Morte e Resurrezione, essa è manifestata come mistero di salvezza con l’effusione dello Spirito Santo. AMARE come Gesù ci ha insegnato, questo è il nostro compito, amarci gli uni gli altri. E amare la Chiesa . L’amore per la Chiesa da parte del cristiano deve essere allora un amore filiale, ed effettivo, cioè che porta a credere in essa, a difenderla, ad identificarsi coi suoi pastori, in modo particolare con il Sommo Pontefice, «il dolce Cristo sulla terra», come lo chiamava santa Caterina da Siena.
    Un amore che fa desiderare che essa cresca nel mondo intero perché tutte le famiglie dei popoli siano riunite nell’unica famiglia di Dio. Se la Chiesa è «sacramento universale di salvezza», nata dal costato trafitto del redentore.
    San Cipriano diceva in una frase lapidaria: «Nessuno può avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa per madre».
    Dove c’è Cristo c’è la vera GIOIA.
    Buongiorno August, un abbraccio caro.
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Chiesa è il corpo mistico di Cristo e non si torna dal Padre senza la Chiesa.
      Grazie per il commento molto gradito.
      Abbraccio Dani.

      Elimina
  5. Signore, insegnaci a pregare
     
     
    Quando pregate dite Padre
     
           Racconta l’evangelista Luca che «un giorno,Gesù si trovava in un luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a Pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. Allora Gesù disse: Quando pregate, dite: "Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno. Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano; perdona a noi i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro  debitore,e non farci entrare nella tentazione”.
            Poi disse loro: Chi di voi se ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è arrivato da me un amico di passaggio e non ho nulla in casa da dargli, se quello dall'interno gli risponde: Non mi dare noia, la porta è già chiusa e i miei bambini sono già a letto con me, non posso alzarmi per darti ciò che chiedi; vi dico che se non si alzerà a darglieli perché gli è amico, si alzerà e gli darà quanto ha bisogno perché l'altro insiste.
          Perciò vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede ottiene, chi cerca trova, a chi bussa viene aperto. Tra di voi, quale padre darà, a suo figlio che lo richiede, un serpente invece che un pesce? Oppure se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Dunque, se voi, cattivi come siete, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono» (Lc 11,1-13).
     
    Se perdonate
     
           Secondo Matteo, dopo aver detto che chi voleva pregare, doveva entrare nella sua camera e, chiusa la porta, pregare il Padre nel segreto, Gesù aggiunse: «Pregando, poi, non sprecate le parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate, dunque, come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi, dunque, pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”.
         Se voi infatti – conclude Gesù - perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Mt 6,7-15).
     

    RispondiElimina
  6. Il mio problema è che non perdonare una persona ma miliardi di persone che non conosco che sbagliano facendosi del male.

    RispondiElimina
  7. In questo ritrovo la dolcezza, la carità, l'amore di Gesù "Padre,perdona loro perchè non sanno quello che fanno".
    Il silenzio è già una grande bella preghiera. Buonanotte mio caro amico.
    Ora sono serena. il post precedente mi ha turbato e fatto ricordare....
    E' bella la preghiera di ringraziamento. Qui e Ora; nel cuore. Bacio Gus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", è l'insegnamento più grande che ci ha rivelato Cristo.
      Grazie Lucia.

      Elimina