La tragedia greca non sta nella mancanza di senso, sta nel rapporto potenzialità dell’uomo e limite alle stesse, limite, per altro, ignoto, la cui scoperta spesso ne indica pure il suo oltre passamento (con conseguenze che sappiamo). Dunque, i Greci non avevano necessità di dare senso al dolore: il loro problema esistenziale consisteva nel tenere in equilibrio Gaia e Nemesi. Gaia, rappresenta la madre terra, e Nemesi la potenza divina.
“Si alza il vento…bisogna tentare di vivere” è una citazione della poesia Cimetière Marine di Paul Valery. Il poeta, in precedenza, si era lasciato andare a riflessioni rassegnate sulla vita, poi ha uno scatto d'orgoglio e comprende che quell'uragano bisogna cavalcarlo e tentare di vivere, sconfiggendo la sofferenza causata da dolore.
Il dolore che coinvolge il nostro mondo affettivo è terrificante.
L'amore è una carezza che allieva il dolore, ma non riesce a eliminarlo. Quel dolore viene da qualcosa che ti manca, oppure vorresti diversa. Solo ottenendo quello che cerchi quel dolore potrebbe diventare una gioia.
Senza dolore non c'è gioia, ma quando ti arriva fa male, ed anche tanto ti colpisce, ti ferisce e a volte sanguina ancora. La tragedia è quando perdi il senso del vivere, quando ti senti ingabbiato in qualcosa che non ti permette alcun desiderio o l'indifferenza e il poco rispetto delle emozioni. Il dolore costa, spesso lo paghi duramente, spesso riesci piano piano a superarlo ma non dimenticarlo.
Mia moglie per 10 anni è stata trattata con l'emodialisi a causa dei reni, ormai inutili. Per un rene c'è una lista d'attesa pazzesca.
Io l'ho sempre accompagnata nel reparto dialisi. Ha perso la vista, e mi accarezzava il viso per capire se fossi sempre un bel ragazzo, e insieme tante risate. Ha sopportato tutto. Angioplastica, by pass, cuore al minimo. L'amore ingabbiava il dolore. La notte che precedeva il giorno dell'amputazione di una gamba è morta per arresto cardiaco. In un certo senso ho vissuto quella morte pensando che finalmente non avrebbe più sofferto. Come una grazia dal Cielo. La memoria di Bruna è per me una presenza viva. A volte, nel dormiveglia, sto per accendere la luce e penso che potrei svegliarla. La mattina sento rumori nella cucina e assonnato dico: "Bru' il caffè fallo bollente".
Poi ci sono i dolori nel corpo, nella mente e nello spirito; alcuni di questi potrebbero essere evitati se solo ci comportassimo meglio e facessimo più attenzione ai nostri stili di vita: se mi drogo, abuso di alcol, non mi alimento o mi alimento troppo è probabile che mi procuri e procuri agli altri sofferenze, così quando penso, credo che la vita sia come i social me la rifilano e voglio a ogni costo essere o diventare come quella o quel influencer, è ovvio che vivrò di delusioni e sofferenze mai risolte che a loro volta creano dolori.
Immagine:
RispondiEliminaEdvard Munch: la separazione dalla donna amata.
La vita purtroppo, è sempre fatta di gioie e di dolori. Ed i dolori tendono ad essere sempre più delle gioie. Sicuramente ci sono dolori di tipi diversi ed alcuni si possono evitare, coi comportamenti adeguati, mentre altri sono inevitabili, Ognuno dovrebbe essere più intelligente ed equilibrato possibile e non desiderare cose senza senso oppure di cui si conosce in partenza l'impssibilità di realizzazione. Non facilissimo, mi rendo conto. Un saluto e buon fine settimana
RispondiEliminaMolti dicono che la gioia è un breve intervallo fra un dolore e un altro dolore. Non ci credo. Non sono pessimista. Succede che il dolore lascia un segno forte di paura, la paura che si ripresenti di nuovo, mentre la gioia riusciamo a comprenderla solo quando è passata. È un errore grande.
EliminaNo, anche io non credo assolutamente che la gioia sia un breve intervallo tra un dolore ed un'altro. Tendenzialmente sono ottimista. A volte per essere felici basta poco, un piccolo piacere, ma bisogna essere predisposti per questo e volerlo. Sicuramente quando i dolori provati sono molto forti lasciano degli strascichi la gioia e la felicità invece tendono a sparire dopo che le si è provate. Tuttavia, anche nei casi di gioia più grande, credo che la gioia provata rimanga
EliminaDal Covid alla guerra, io la gioia la provo solo quando fa gol il Fideo.
EliminaCosì disse il Signore della conoscenza di Dio: Questa è la vita eterna, che conoscano te solo vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo. E a proposito delle opere così rispose: Ognuno che lascerà la casa e i fratelli o le sorelle o il padre o la madre o i figli o i campi per il mio nome, riceverà il centuplo e possiederà la vita eterna.
È sola teologia, non impressionarti.
Vivi un dolore con un sollievo costante, presente, come una carezza che non smette, un daffare in cucina nel dormiveglia del mattino, pensiero vivo, memoria ribollente, respiro autentico.
RispondiEliminaBruna c'è e nessuno potrà togliertela. Mai.
Certamente è dormiveglia, ma anche durante la giornata ho l'impressione forte di non stare solo. La memoria ha la capacità di trasformare un fatto accaduto nel passato in una presenza particolare, logicamente non fisica.
EliminaTi ringrazio per questo commento.
Lo provo con mamma, certo non è la stessa cosa, ma so che non se ne è mai andata via.. e parlarci è di gran sollievo..
EliminaUn amore materno forte resta per sempre. Il parlarci è particolare, ma c'è senza dubbio.
EliminaAvevo scritto ma non appare, riprovo: il tuo dolore è sollievo, carezza costante, fiato sul cuscino, calore palpabile, un daffare sommesso dalla cucina che avverti nel dormiveglia. Bruna c'è e nessuno potrà portartela via, ora. Certo è diverso, è solo dolore attutito, memoria che dipinge, ma crea ricami meravigliosi per un legame davvero eterno.
RispondiEliminaTutta Pescara, qualsiasi strada è collegata a qualche ricordo di Bruna.
RispondiEliminaCon il tempo ho capito tante piccole cose che in effetti erano straordinarie.
Viviamo in una società fatta ormai di molto dolore. L'importante è, come dire, "non farci il callo". Ma per certi aspetti il dolore maggiore (almeno per me) è quello di quando perdi una persona cara, chiunque essa sia, una persona con cui hai vissuto tante cose insieme.
RispondiEliminaQuello si che è un dolore difficile in tutti i sensi e le eventuali soluzioni non sono per niente facili da trovare.
Un salutone amico Gus e buon fine settimana
Concordo amico.
EliminaUn salutone.
Il bello che scrivi arriva a chi ha scritto un post.
RispondiEliminaSì, l'amore forte non si cancella, ma noi dobbiamo essere sereni per le responsabilità che abbiamo verso i figli e noi stessi.
Si dice che il tempo faccia dimenticare il dolore ..... non è così. Il tempo forse assopisce un po il dolore, ma se ci passi il dito su quella piaga ........ brucia. è questo succede nella realtà dei fatti passati, altro non c'è. Poi è tutta filosofia.
RispondiEliminaDipende dall'amore che avevi verso quello che hai perduto.
EliminaCiao Gus, buon fine settimana
RispondiEliminaGrazie Stefania.
EliminaSperiamo che per tutti sia una buona domenica.
Il lemma *dolore* per me ha un significato molto ampio. Si confonde con la sofferenza e la tristezza. Le immagini della folla affamata di Kherson mi causano sofferenza e tristezza. “Non è una guerra, è genocidio e terrorismo. La gente muore di freddo, di fame, nel buio”. Dieci militari russi, ragazzi di 18/20 anni sono stati fucilati dagli ucraini. L'odio è feroce.
EliminaLa guerra non dovrebbe far parte della vita.
Quando durante la notte i pensieri mi assillano, guardo mio marito che dorme tranquillo e spero sempre di morire prima io perché so che dopo 54 anni di vita insieme, non riuscirei a vivere.
RispondiEliminaIl dolore è il megafono di Dio che risveglia un mondo sordo! Vedete, noi siamo come blocchi di pietra da cui lo scultore ricava le forme degli uomini. I colpi del suo scalpello, così dolorosi per noi, sono ciò che ci rende perfetti!"
Parole pronunciate dal professore Lewis, protagonista del film: Viaggio in Inghilterra.
Non condivido questo pensiero che mi ha sconvolto!
Tuo marito sta dormendo, ma svegliandosi pensa a te e ha il tuo stesso desiderio.
EliminaNessuno può sapere cosa faccia Dio. Non credo che se ci accade qualcosa di doloroso sia stato lui a procurarcela.
Si chiama assunzione di responsabilità.
RispondiEliminaTutto il dolore passa attraverso la percezione che si ha di esso e quindi passa attraverso la "mente". Ci sono persone ammalate terminali che vivevano come se "nulla fosse", sempre colme di vita, di speranza, di accettazione, nonostante tutto; altre persone sanissime fisicamente ma turbate nella mente da angosce, panico, ansie, che vivevano ingabbiate in queste loro paure che toglievano persino la voglia di vivere. Il dolore più grande, secondo me, è non trovare più un senso da dare alla vita, finché rimane quello sebbene ammalati si è vivi, al contrario sebbene viva si è morti.
RispondiEliminaMio genero in questi mesi nei quali sta facendo la chemio per un linfoma, mi ha stupito.E' sempre sereno e combatte come un leone sicuro di vincere la battaglia. E' giovane, ed io cerco di aiutarlo in tutti i modi. Spero che mia figlia continui ad avere la forza per sorreggerlo.
RispondiEliminaLe probabilità di guarigioni sono alte. La reazione forte del malato sviluppa anticorpi che rafforzano le difese immunitarie.
RispondiEliminaBisogna crederci.
antonypoe ha commentato su "Parliamo dell'anima"
RispondiElimina1 ora fa
quando stavo morendo il mio corpo non rispondeva agli stimoli cerebrali.
però sentivo e comprendevo tutto perfettamente.
Da te voglio di più.
EliminaLa Resurrezione.
antonypoe, ho avuto problemi con il tuo commento.
EliminaAlla fine ho copiato solo la prima parte.
antonypoe ha commentato su "Parliamo dell'anima"
Elimina2 ore fa
pure io sono molto convinto :)
insomma abbastanza :)))
lieto giorno
In risposta a un commento, di antonypoe
Questo è il tuo commento preso con il copia-incolla. Succede che dalla mia pagina di commenti non riesce a entrare nel post in automatico.
EliminaQualcosa non va nel tuo pc perché gli altri commenti entrano.
La risposta.
EliminaBene bene.
Lieto giorno.
qualcosa non va in me :)
Eliminalieto giorno (pace e bene)
OK il commento recepito.
EliminaCiao.
Bisogna fare i conti anche con Buddha molto convinto che tutto ha un motivo nella vita, anche il dolore.
RispondiEliminaSta a noi saperlo accettare e trarre da esso forza, anziché lasciarci abbattere.
Non è facile passare un dolore, spesso ti segna tutta la tua vita.
RispondiEliminaSuccede quando noi non sappiamo cos'è la vita.
Eliminaieri ho letto un bellissimo libricino di una scrittrice nigeriana della quale sto leggendo tutti i libri, "appunti sul dolore" si chiama, mi intrigava questo titolo perchè volevo capire se poteva essere utile a mia figlia, ti riporto solo una frase: "la sofferenza è un monumento all'amore, solo chi prova dolore autentico può dire di avere amato davvero". forse è per quello che dopo un lutto vuoi stare da solo, per costruire quel monumento senza distrazioni.
RispondiEliminaSilvia, il dolore è collegato alla memoria. Arriva all'improvviso colpisce forte.
EliminaIo considero il matrimonio un sacramento che dura per tutta la vita. Per me è stato spontaneo rimanere solo perché il pensiero di avere accanto un'altra donna era ed è inconcepibile.
Buona settimana Gus!
RispondiEliminaGrazie OLga.
RispondiEliminaCiao.
Per poter mai vivere una gioia, non è in realtà necessario provare dolore, basterebbe provare consapevolezza di quanto desideriamo quel sogno, e quindi vederlo realizzato. Il dolore è dolore, a volte si tramuta in gioia o meglio finisce e quindi dalle sue ceneri arriva la felicità, ma è un caso non è una regola. A volte il dolore resta solo dolore e non migliora e le cose non ambiano.
RispondiEliminaIl dolore è un problema soggettivo ed è difficile generalizzarlo.
RispondiEliminaQualcuno prende forza e solleva, altri non riescono a rialzarsi.
Se non ci fosse il dolore sarebbe tutta gioia destinata al quotidiano che
la frantumerebbe. Solo il dolore fa crescere. I successi ti danno alla testa fino a soffocarti.
possibile correzione: allevia (allieva il dolore).
RispondiEliminacoincidenza: stamani ho scritto il discorso della pianura.
ciao e grazie