Credo che il suicidio sia una questione economico-culturale.
Con l'evoluzione economica sia ha più tempo per pensare, per perdersi nel pensiero inutile.
E gli esperti sono ormai tutti concordi che l'eccessivo allontanamento dalla vita presente e concreta per rifugiarsi in un mondo di pensiero sia la principale causa della depressione e quindi del suicidio.
L'uomo finalmente libero dalle urgenza della sopravvivenza può abbandonarsi sui rimpianti del passato e le angosce del futuro. Ho letto da qualche parte che l'uomo delle caverne, concentrato al 100% sulla sopravvivenza quotidiana, seguiva libero le sue pulsioni primordiali, senza freni inibitori, né scrupoli morali.
Pare che non ci si suicidasse molto a quei tempi.
Poi con i primi progressi materiali, l'uomo poté concedersi il lusso di erigersi un totem, cioè il super-io, con tutto il suo corredo di angherie.
Ogni uomo deve capire che tutto
può sparire molto in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro,
la ruota davanti,
il letto, le pareti,
la stanza;
tutte le nostre necessità,
amore compreso,
poggiano su fondamenta di sabbia.
(Charles Bukowski)
Su tutto sembra prevalere l'immagine tragica dell'ultimo uomo che insieme alla sua donna osserva declinare il sole per l'ultimo tramonto della storia, così come la fissa Giosuè Carducci in una sua poesia "Su Monte Mario".
Il punto di arrivo dell’uomo d’oggi è il cinismo appassionato della cultura laica che fa considerare il mondo come un grande gioco, talvolta tragico, sempre venato di un sorriso amaro.
I mezzi di comunicazioni riportano solo i fatti delittuosi, la barbarie del maschilismo, stupri, pedofilia. L'uomo è sicuro che si può vivere senza Valori.
Il suicidio secondo me ha spesso, ma non sempre, alla base un disagio mentale. Affrontare situazioni problematiche per il loro futuro, perché chi fa questa scelta, non vede Nulla nel suo futuro, tanto, che molto spesso prima di suicidarsi tolgono la vita a chi è loro più prossimo, persone, anche se in modo anomalo, amano.
Sarebbe opportuno un’attenta lettura, di chi fa parte della nostra famiglia, di amici, di coloro che frequentiamo a diversi titoli, di conoscenti, a ravvisare dei segnali inconfondibili che lanciano.
Cercare di entrare nella loro testa ma soprattutto nel cuore, per capire, ed eventualmente aiutare, prima che sia troppo tardi.
In questi tempi, sono tante le motivazioni che possono destabilizzare, non possiamo fare discorsi saggi e poi lasciarli in balìa di loro stessi. In quei momenti hanno bisogno di un atteggiamento che li faccia sentire importanti, poi arriva tutto il resto.
Immagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: Vincent Van Gogh: il suicidio.
Il primitivo non aveva tempo per le pippe mentali. Si moriva già uccisi, sbranati, di fame o di prepotenza. Oggi siamo satolli. Cerchiamo divertimenti osceni. L'ultimo è il covid party. Brutti tempi..
RispondiEliminaFranco, arriviamo sempre alla stessa spiegazione. Il progresso incattivisce l'uomo, anche molti hanno lavorato pe la salute e la felicità dell'essere umano.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo credo che anche un sano di mente può suicidarsi perché il confine tra follia e sanità mentale è molto labile. Chi si suicida è chiaro che ha dei problemi di natura mentale ma non è detto che abbia per forza una malattia mentale, a volte è semplicemente depresso. La sofferenza a volte è così forte da farti crollare, poi di solito ci sono tante sofferenze, delusioni, frustrazioni che formano un cumulo che col passare del tempo diventa sempre più difficile da sostenere.
RispondiEliminaSono diverse le motivazioni che portano al suicidio.
EliminaIl suicidio, secondo me, ha una grande base nel "senso di colpa" che ci instillano con l'educazione e con il dovere (in netto contrasto con la libertà dei primi gruppi umani). Non possiamo perdere quello che abbiamo, non dobbiamo diventare inutili, non possiamo deludere, non possiamo fare questo e quello. Quando questo senso di colpa diventa opprimente non lascia scelte.
Anche una forte delusione d'amore può portare al suicidio, anche se oggi si sceglie il femminicidio.
Qualcosa che offende la tua reputazione:
Da ragazzo, io e un mio compagno entriamo all'improvviso nella sua abitazione e scopriamo che la madre era a letto con un amante.
Mi disse che era finito, che aveva perso il suo onore.
Il giorno dopo lo trovammo allungato su un binario ferroviario con un mazzo di rose nere sul petto. Una corsa all'ultimo respiro tra me e il treno per toglierlo dai binari. Arrivò prima il treno.
Monicelli non poteva più sopportare l'umiliazione del vecchio malato.
Si può evitare il suicidio?
EliminaPenso sia possibile. Ci sono segnali inconfondibili da cogliere.
Purtroppo nella società moderna non c'è molto tempo per fermarsi e pensare, quindi questi segnali purtroppo possono sfuggire.
Di sicuro io vedo il suicido come un terribile atto di smarrimento.
Poi ci sono quei terribili suicidi per i quali non parlerò mai di atto di smarrimento: quelli che costituiscono l'atto finale di una strage familiare.
Ecco, in questo caso si può ragionare sulla perdita di valori, sulla crisi dell'istituzione famiglia, sulle difficoltà che nascono da un rapporto matrimoniale che si spegne nel tempo.
Ma chi commette suicidio dopo aver portato via delle vite incolpevoli, è un vile assassino. Un suicida irragionevole.
Purtroppo ho conosciuto da vicino due persone che hanno scelto di morire, perché avevano perso il senso della vita.
RispondiEliminaIndubbiamente chi arriva a compiere un gesto del genere ha una sofferenza tale da non riuscire a percepire altra via d'uscita al non senso del vivere se non facendola finita, a cosa è dovuto tutto questo?
A innumerevoli e molteplici fattori, per questo non bisognerebbe mai sottovalutare malesseri psichici, fin dal loro sorgere.
Buona settimana Gus.
sinforosa
Amando il prossimo è possibile aiutarlo.
EliminaIl malessere è subdolo. Comincia con una leggera depressione e poi finisce in nevrosi non controllabile.
La predisposizione al suicidio avrebbe base genetica, e dipenderebbe da alcune mutazioni di tre specifici geni: a sostenerlo è uno studio condotto dai ricercatori del Mount Sinai Hospital in collaborazione con la Columbia University di New York (Stati Uniti) e pubblicato sull`American Journal of Medical Genetics da cui emerge che, al di là delle influenze sociali e culturali, sarebbero le varianti di tre geni - già conosciuti, ma fino a oggi poco studiati - a predisporre a comportamenti suicidi.
RispondiEliminaSe è vera questa tesi il suicidio avverrà sicuramente. Si trova sempre un motivo scatenante l'atto tragico.
EliminaL'amico più caro che ho avuto si è suicidato in incognito. Io lo so e la moglie lo sospetta.
Un giorno andai a casa sua e stava leggendo un libro di Musil, L'uomo senza qualità, e mi disse: "Augù, ho trovato la soluzione dei miei problemi".
Una settimana dopo fu trovato morto sul greto di un torrente in località Passolanciano.
Era troppo esperto per smarrirsi e non tornare in albergo dove l'aspettava la moglie.
Questo fatto mi procurò un dolore fortissimo. Per 10 anni ho sognato quel torrente e lui che mi diceva: "Hai visto, è facile". So anche il motivo che è servito ad assecondare l'atto inconsulto. Aveva compreso la forte simpatia tra sua moglie e il suo amico più caro.
Conosco persone che hanno scelto di morire invece di risolvere i loro problemi. Ciao Gus!
RispondiEliminaOgnuno di noi affronta in modo diverso un dolore insostenibile.
EliminaCiao Irina.
Capire la mente umana non è facile, basta veramente poco per perdere la testa.
RispondiEliminaSereno giorno.
"Non posso più combattere": la lettera di addio di Virginia Woolf al marito Leonard prima del suicidio
EliminaIl 28 marzo 1941 Virginia Woolf, provata dall'ennesimo crollo mentale, disse addio alla vita lasciandosi andare con le tasche piene di sassi nel fiume Ouse.
Il suicidio è un'analisi così vasta e così complessa.. credo fermamente che in molti casi c'è un'instabilità mentale a volte conscia altre inconscia. Il figlio di un amico di mio padre tanti anni fa si impiccò davanti casa della mamma su di un albero..un ragazzo introverso e depresso con alle spalle anni di terapia..una scelta forse risolutiva per una vita così complessa..a volte invece forse è un atto di coraggio? Questo pensiero l'ho maturato dopo il suicidio di un medico cliente a studio..aveva praticamente tutto ma aveva scoperto un tumore aggressivo e letale..e sai Gus, ho pensato tante volte che la sua scelta era servita per non entrare nel vortice delle cure che lui meglio di altri conosceva essendo un validissimo medico tra l'altro impegnato all'epoca nella ricerca.. l'eutanasia solo se c'è la volontà della persona, magari un testamento, perché lascia un segno indelebile..
RispondiEliminaBuongiorno Gus, buona giornata
A volte uno si sente solo e non ha la forza di combattere.
EliminaL'eutanasia è strumento valido solo se il legislatore riesce a capire quando una persona non ha nessuna speranza di salvezza.
Ciao Ges.
Tutti, in ogni momento, abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino. Questa grandissima prova d'amore ci illumina quando improvvisamente si piomba nell'oscurità mentale.
RispondiEliminaCiao Valeria.
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RispondiEliminaComplesso commentarti, molto complesso... Dunque diciamo che il suicidio può avere varie "motivazioni" a mio avviso che potremmo riassumere in due macrocategorie più una terza, la più sfortunata, quella che le raccoglie entrambe:
RispondiElimina1)PERSONALI/ESISTENZIALI
2)ECONOMICHE, O ECONOMICO-SOCIALI
3)ENTRAMBE
La prima nasce da una infelicità interiore per ragioni più comuni a tutti come anche per altre invece più proprie, che scaturiscono da dolori personali, perdite incolmabili o cmq per le quali il soggetto non ha a differenza di altri, la forza per sopportarle; ed ancora dal sentirsi inadeguato ( si pensi a tutti quei casi di bullismo che poi sono terminati con il suicidio drammatico della vittima oggetto di questi schifosi comportamenti) oppure perchè non si vede mai la fine del tunnel o se si è malati gravemente (qui dovremmo parlare più di eutanasia che di suicidio)
2) La seconda categoria comprende oggi sempre più commercianti, piccoli imprenditori, ecc... i quali strozzati dai debiti delle banche e gli affari che non hanno avuto in generale negli ultimi cinque anni, (ma nello specifico soprattutto in questi ultimi due per il covid) e soprattutto coloro che non solo hanno debiti ma hanno una moglie e due figli. A queste famiglie il mio sostegno a 360° poiché spesso il padre di famiglia si suicida e lo fa non solo perchè è disperato e non legge più nemmeno il bollettino se non per vedere quanto deve sborsare, ecc... ma per quel senso di vergogna ed umiliazione che prova nei confronti della sua famiglia per non averla potuta sostenere come sperava.
Chiudo questo mio commento sperando di non averti dato la sensazione di parlare de tema in modo distaccato, freddo, "oggettivo" (per quanto questo termine possa sposarsi bene con una tematica che di oggettivo ha pochissimo perchè è tutto nell'analisi oggettiva di chi la vive per cui stessi fatti possono portare ad epiloghi opposti) ma volevo in qualche modo far solo capire che un atto del genere non è quasi mai nè vile, nè egoista. Ho detto "quasi mai" perchè voglio stralciare con forza da ogni categoria legata ad ipotesi che posso anche condividere di suicidio, i suicidi da parte di quei bastardi che prima uccidono ex moglie, i loro figli e poi si sparano.
Ecco quelli vorrei che si sparassero per primi direttamente come dice anche Franco Battaglia visto che in tal modo non farebbero altro che un sano favore a tutta l'umanità.
Ci sono suicidi balordi, come quello dell'imprenditore che fallisce, si sente disonorato e s'ammazza. Altri sono causati dall'incapacità di sopportare una perdita affettiva, una sofferenza forte.
RispondiEliminaHo parlato di due episodi molto dolorosi, il ragazzo che si fa distruggere dal treno, Il lettore di Musil, mio carissimo amico, La modella Daul Kim e Virginia Woolf , annegata sul fiume Ouse. Aveva già parlato del luogo: "Amo questo paesaggio alluvionato, quest'acqua selvaggia, il suo moto invasivo, i grandi tronchi che galleggiano e i grandi stormi di uccelli neri".
Coloro che hanno ispirato la triste trama di Giulietta e Romeo sono storicamente esistiti. Lei si chiamava Lucina Savorgnan del Monte di Osoppo (c. 1493 – 1543), lui si chiamava Luigi Da Porto (1485 -1529). Inoltre, essendo Luigi figlio di una Savorgnan del Torre di Zuino, i due giovani erano imparentati alla lontana.
RispondiEliminaLa tragedia scritta da William Shakespeare è solo una storia inventata.
Fece molto clamore lo sfottò dei tifosi napoletani, che in un incontro di calcio con il Verona, su uno striscione lunghissimo scrissero *Giulietta è 'na zoccola*.
RispondiEliminail mondo è un grande gioco. c'è chi vorrebbe giocarlo con regole diverse.
RispondiEliminami pare legittimo e non giudico.
buon giorno
Le regole non sono diverse, ma semplicemente soggettive.
Eliminabuon giorno.