sabato, novembre 24, 2018

L'ultimo dei comunisti








Alcuni studiosi hanno messo in dubbio il motivo ufficiale del decesso, un ictus, ed ipotizzato che il leader politico possa essere stato vittima di una congiura. In particolare il Professor Rocco Turi, autore di un saggio intitolato “Storia segreta del P.C.I.”, ritiene che “attraverso corretti e tempestivi passaggi metodologici, forse Berlinguer avrebbe potuto avere salva la vita, anche nel caso di un malessere provocato da cause diverse da quelle ufficiali. Ci fu un complotto?”
Il volume del Professor Turi spiega come la morte di Berlinguer potrebbe avere un legame con la fine di Aldo Moro: “Entrambi lavoravano per realizzare in Italia il primo Compromesso Storico della storia repubblicana e probabilmente i servizi segreti dei Paesi dell’Est, e non soltanto loro, non riuscivano ad accettare che questo potesse accadere”.
A volte certe verità sono nascoste in plain sight, esibite ed occultate al tempo stesso… Non è il caso qui di avventurarsi in speculazioni su chi avrebbe avuto interesse ad eliminare Berlinguer: se penseremo all’internazionale dei servizi, non saremo molto lontani da una ricostruzione probabile. D’altronde lo stesso Moro fu nel mirino di potenti e sinistri apparati paragovernativi, anche se l’omicidio e l’uccisione furono addebitati in toto alle Brigate rosse, in realtà per lo meno infiltrate da strutture di “intelligence”.
Ci sembra, però, opportuno enucleare tre aspetti, oltre a quelli evidenziati dai giornalisti investigativi: questi elementi inducono a collocare la morte di Berlinguer nel novero dei numerosi omicidi politici.
• Nel discorso elettorale tenuto a Padova, Enrico Berlinguer menzionò la P2 di Licio Gelli. Evocare la famigerata loggia, denotava una conoscenza degli arcana imperii. Ed era anche una denuncia del pernicioso ruolo rivestito da frange occulte, nell’amministrazione della cosa pubblica.
• Il segretario del P.C.I. cominciò a sentirsi male, dopo aver sorseggiato, come sua abitudine, del whisky allungato con acqua: presumibilmente fu avvelenato e sappiamo chi è abituato ad usare pozioni letali per liberarsi di nemici e rivelatori. I sintomi che si manifestarono non furono infatti quelli di un ictus, quanto piuttosto riconducibili ad un avvelenamento.
• Il giorno in cui l’uomo politico italiano spirò, è comunque siglato dall’usuale cifra. E’ quasi certamente una coincidenza, ma il numero 11 proietta un’ombra sinistra su questo come su molti altri oscuri accadimenti, anche di questi ultimi anni.
Sia come sia, Enrico Berlinguer, pur con tutte le tare e i limiti delle ideologie, pparteneva ad una classe politica che non si occupava soltanto dei propri interessi. Vi sopravvivevano un’istanza etica, un’indipendenza di pensiero, una reale sollecitudine per il bene collettivo, sebbene all’interno di una condotta pragmatica e spesso contraddittoria. Per questa ragione qualcuno decise di neutralizzarlo.
Fonte: http://straker-61.blogspot.it/2015/01/la-strana-morte-di-enrico-berlinguer.html

22 commenti:

  1. Quante speranze quando si partecipava ai post comizi!
    Tutto volato via, sulle ali di un gabbiano morto in volo.
    Cri

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    1. Tutti a lavorare per fare il palco per la Festa dell'Unità.
      Enrico era un puro, tutti lo chiamavano per nome e lui ti ascoltava e suggeriva.

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  2. Uehi non cominciamo ad offendere: i vegetariani ...il peggio del peggio! Allora io che sono vegana che sono Hitler? Ihihih. Scherzo.

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    1. Lo so che scherzi perché io rispetto vegetariani e vegani seri.

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  3. Concordo in toto con il tuo post. Berlinguer è rimasto nei cassetti e a noi compagni solo ricordi ma consapevolezza di una vecchia onesta' che nessuno ci potrà mai togliere. Abbraccio siempre alla Che con l'augurio di un buon fine settimana

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  4. Grazie per l'abbraccio.
    In questo momento è quello che mi serve.

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  5. Cofferati sembrava un nuovo Berlinguer. Era segretario della CGIL. Girò tutta l'Italia per continuare il lavoro di Berlinguer ma come ho scritto ieri a Void il Potere, i narcisi riescono a corrompere gli onesti. Cofferati dove puntare a dirigere un nuovo partito, quello della terza via, invece "Baffino" gli offrì l'occasione di diventare sindaco di Bologna e lui accettò decretando la fine delle speranze dei compagni.

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  6. Anche se Cofferati venne attaccato anche da Confindustria e Governo:

    Durante la tesa discussione sull'art. 18, Marco Biagi, consulente del governo per l'elaborazione delle riforma del mercato del lavoro, venne direttamente tirato in causa da Sergio Cofferati, allora leader della CGIL, che parlò di "anello di congiunzione tra Governo e Confindustria". Come riporta il Corriere della Sera, "in una delle lettere inviate a Pier Ferdinando Casini alcuni mesi prima di essere assassinato, Biagi scrisse: «Sono molto preoccupato perché i miei avversari (Cofferati in primo luogo) criminalizzano la mia figura. Per ragioni che ignoro a Roma da dieci giorni è stata revocata la scorta tutela. Ti chiederei la cortesia di fare il possibile affinché venga tutelato»."
    In un'email a Stefano Parisi di Confindustria, Biagi invece scrisse: «Non vorrei che le minacce di Cofferati (riferitemi da persona assolutamente attendibile) nei miei confronti venissero strumentalizzate da qualche criminale». Il 20 marzo 2002 Marco Biagi venne assassinato dalle Brigate Rosse a Bologna.

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  7. A questo punto è chiaro che le Brigate Rosse non rappresentavano il comunismo ma poteri forti (CIA e KGB Licio Gelli massoneria) contrari al compromesso storico tra DC e PCI e per questo ho scritto che la morte di Enrico Berlinguer è strana.

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  8. "Moralisti, moraleggianti, vegetariani, ambientalisti, professori. Insomma, il peggio del peggio." Hai colto nel segno soprattutto se aggiungiamo "da salotto". Ne conosco qualcuno: professionisti/pensionati con la seconda casa al mare che giocano ancora a fare i rivoluzionari con un tenore di vita che potrebbe sfamare dieci famiglie.

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    1. Grazie Lucien, bisogna dirle queste cose, capire perché in Italia non c'è più spazio per la sinistra.

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    2. A dare il colpo finale alla sinistra è Fausto Bertinotti, l'eccentrico narcisista che fa cadere Prodi per sostituirlo con D'Alema, la nuova destra.

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  9. Di politica e soprattutto di politici io non parlo quasi mai, per scelta.
    Quindi ti mando soltanto un saluto e ti auguro un buon week end.

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  10. Grazie Sara, ma non parlare di politica altro non è che un modo di fare politica. Io sono sicura che tu vai a votare e esprimi un voto chiaro.

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  11. Alcuni studiosi hanno messo in dubbio il motivo ufficiale del decesso, un ictus, ed ipotizzato che il leader politico possa essere stato vittima di una congiura. In particolare il Professor Rocco Turi, autore di un saggio intitolato “Storia segreta del P.C.I.”, ritiene che “attraverso corretti e tempestivi passaggi metodologici, forse Berlinguer avrebbe potuto avere salva la vita, anche nel caso di un malessere provocato da cause diverse da quelle ufficiali. Ci fu un complotto?”
    Il volume del Professor Turi spiega come la morte di Berlinguer potrebbe avere un legame con la fine di Aldo Moro: “Entrambi lavoravano per realizzare in Italia il primo Compromesso Storico della storia repubblicana e probabilmente i servizi segreti dei Paesi dell’Est, e non soltanto loro, non riuscivano ad accettare che questo potesse accadere”.
    A volte certe verità sono nascoste in plain sight, esibite ed occultate al tempo stesso… Non è il caso qui di avventurarsi in speculazioni su chi avrebbe avuto interesse ad eliminare Berlinguer: se penseremo all’internazionale dei servizi, non saremo molto lontani da una ricostruzione probabile. D’altronde lo stesso Moro fu nel mirino di potenti e sinistri apparati paragovernativi, anche se l’omicidio e l’uccisione furono addebitati in toto alle Brigate rosse, in realtà per lo meno infiltrate da strutture di “intelligence”.
    Ci sembra, però, opportuno enucleare tre aspetti, oltre a quelli evidenziati dai giornalisti investigativi: questi elementi inducono a collocare la morte di Berlinguer nel novero dei numerosi omicidi politici.
    • Nel discorso elettorale tenuto a Padova, Enrico Berlinguer menzionò la P2 di Licio Gelli. Evocare la famigerata loggia, denotava una conoscenza degli arcana imperii. Ed era anche una denuncia del pernicioso ruolo rivestito da frange occulte, nell’amministrazione della cosa pubblica.
    • Il segretario del P.C.I. cominciò a sentirsi male, dopo aver sorseggiato, come sua abitudine, del whisky allungato con acqua: presumibilmente fu avvelenato e sappiamo chi è abituato ad usare pozioni letali per liberarsi di nemici e rivelatori. I sintomi che si manifestarono non furono infatti quelli di un ictus, quanto piuttosto riconducibili ad un avvelenamento.
    • Il giorno in cui l’uomo politico italiano spirò, è comunque siglato dall’usuale cifra. E’ quasi certamente una coincidenza, ma il numero 11 proietta un’ombra sinistra su questo come su molti altri oscuri accadimenti, anche di questi ultimi anni.
    Sia come sia, Enrico Berlinguer, pur con tutte le tare e i limiti delle ideologie, pparteneva ad una classe politica che non si occupava soltanto dei propri interessi. Vi sopravvivevano un’istanza etica, un’indipendenza di pensiero, una reale sollecitudine per il bene collettivo, sebbene all’interno di una condotta pragmatica e spesso contraddittoria. Per questa ragione qualcuno decise di neutralizzarlo.
    Fonte: http://straker-61.blogspot.it/2015/01/la-strana-morte-di-enrico-berlinguer.html

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  12. Tu sai che come ti dissi in passato di politica non parlo di proposito.
    Mi fanno ridere certe affermazioni e altre piangere purtroppo.
    Ti auguro un sereno fine settimana.
    Dani

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    1. Dani, non possiamo permetterci l'errore di ritrovarci un Mussolini, un Craxi, un Berlusconi e ora qualunquisti e razzisti. Vanno al potere proprio perché si sceglie di non fare politica.

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    2. Ho solo detto che non voglio parlarne qui.
      Nel reale è altra cosa, voglio vedere negli occhi le persone con cui mi relaziono con certi discorsi.
      Buona notte e buona domenica nel Signore!
      Dani

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    3. Lo so Dani. Hai fatto bene a spiegarti. L'impegno politico delle donne è importantissimo.
      Abbraccio.

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  13. La sinistra ha risentito del fallimento del socialismo reale e la gente come Berlinguer è stata ammazzata o delegittimata. Gli altri come Napolitano e D'Alema sono diventati ambigui personaggi spacciandosi per uomini di sinistra. La classe operaia si è imborghesita, il capitalismo ha vinto e questo mi addolora.
    Ciao Innassia.

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  14. La classe operaia siè imborghesita ha vinto il capitalismo.
    È vero che non ci sono più nemmeno gli operai di allora , dei tempi di Berlinguer.
    È vero anche che negli anni 80 non c’era ancora la crisi economica e bene o male il lavoro c’era per tutti.
    È vero anche che finito le medie i professori se non ti vedevano particolarmente propenso allo studio consigliavamo ai tuoi genitori di farti fare quelle scuole che ti davano sbocchi professionali nelle fabbriche.
    O le famiglie non si preoccupavano di mandarti ad imparare un mestiere se non ti piaceva studiare.
    Erano altri tempi.
    Erano tempi dove mia nonna votata Dc perché lo stemma del partito aveva la croce sullo scudo e criticava mio padre di non andare in chiesa perché era comunista ..il diavolo.
    Erano gli anni delle feste dell’Unita ,erano anni per me ragazzino di divertimento , per mio padre e gli altri compagni di grande fervore politico.
    Con la scomparsa di Berlinguer tutto è andato a puttane.
    La sinistra è stata sempre meno sinistra ..magari anche a causa di quegli operai ..sempre meno operai e più borghesi.
    D’altronde come dargli torto?
    Probabilmente i figli di quegli operai che hanno vissuto il comunismo dei loro padri....avran deciso , come me -ma spronati in primis dai loro stessi padri-a scegliere un lavoro diverso da quello dei loro padri.
    Credo che fare l’operaio non sia la massima aspirazione di nessuno...massimo rispetto per chi lo fa , per carità.
    Ma la classe operaia si è imborghesita forse per necessità.
    Berlinguer era un mito...ma non credo che se fosse vissuto ancora sarebbe riuscito a realizzare quella che tu chiami la terza via.
    Quel comunismo di Berlinguer non esiste più.
    Buona Domenica

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  15. Il capitalismo è uno schifo. I padroni non pagano nemmeno le tasse.
    La domenica è finita………..

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