venerdì, novembre 02, 2018

Il trionfo del nichilismo









In tutti gli ambiti di povertà si scoprono sempre le verità più profonde...per questo forse il nostro mondo ricco la odia tanto....
Un giorno una famosa teologa carismatica (nel senso appartenente ai carismatici) disse che un segno certo del degrado della nostra
società-progresso è che si paga per qualsiasi cosa, anche per andare in bagno ed entrare nelle chiese!
Più che dramma, qui s'annida la speranza, la tragedia della libertà. Io l'ho vista , l'ho toccata l'anno scorso quando al passare del Corpus Domini un bel maschietto con tanto di femminuccia accanto ai tavolini di un bar all'aperto , lui tentennava un po', imbarazzato da quella possente Presenza e da quel corteo, poi come Adamo ha ceduto, lei invece non gliene fotteva nulla di chi gli stava davanti neanche il minimo cenno di alzare lo sguardo, ha continuato a mangiarsi la sua granita con tanto di brioche e ridacchiando si è riempita pure la pancia.
E' un mondo scristianizzato e senza nemmeno uno straccio di valore etico. Il grande ateismo nasce con Marx e Nietzsche. Un ateismo teoretico, politico e pratico. Il punto d'arrivo è che oggi si ride di chi crede in Dio. A partire dagli anni Settanta con la crisi del gramscismo inizia la dissoluzione dei valori che accompagna il processo della società opulenta. Il marxismo abbandona l'idea di rivoluzione, sostituisce all'idea della lotta contro il capitale quella di lotta contro il clerico-fascismo. Così facendo la sinistra diviene strumento dell'ideologia borghese, neoilluminista, per la quale il progresso risiede nella critica dei valori tradizionali. Il risultato è il nichilismo da un lato e, dall'altro il trionfo di un neocapitalismo per il quale dissacrazione e mercificazione coincidono. L'accaduto è ampiamente previsto da Pier Paolo Pasolini.


30 commenti:

  1. Molti dei giovani che hanno commesso gli attentati in Francia erano nati in quel Paese, erano francesi di seconda o terza generazione.Eppure sono arrivati a una situazione in cui non hanno potuto percepire nella società francese qualcosa che risultasse per loro più interessante della violenza.
    La secolarizzazione è il risultato dell'incapacità dei cristiani occidentali di trasmettere in modo attraente la fede cristiana. E' accaduto a noi e a loro, e dallo stesso vuoto, degli uni e degli altri, può nascere il fascino del terrorismo. O le persone incontrano qualcosa per cui valga la pena vivere o, in caso contrario, possono abbandonarsi all'estremismo. La vita di una persona non cambia con dei richiami etici. Le persone devono vedere che qualcuno li aiuta, si preoccupa di loro, offre loro gratuitamente la possibilità di imparare (Julián Carrón).

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  2. Io non trovo strano il fatto che una persona, probabilmente atea, non abbia provato interesse né curiosità in un rito religioso.
    A te avrà fatto effetto perché curi molto questo aspetto della tua vita, ma lei era uscita per mangiare la granita e quello ha continuato a fare :D insomma, non trovo che quella ragazza debba essere necessariamente un cattivo soggetto solo perché non ha partecipato né simpatizzato con la processione.

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    1. In pratica la ragazza ha provato disprezzo verso le tante persone che credevano in quel rito religioso che rappresentava il diverso di quello che era la sua visione della vita. Il diverso va rispettato. Questa è la cultura della democrazia. La cultura dell'intolleranza è invece quello irride (nel migliore dei casi) al diverso. Il colored, il gay, la lesbica.
      Ciao Sara.

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    2. Riky, c'era un tuo commento. Non vorrei averlo eliminato.
      Per cortesia riproponilo.

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  3. Ahah tranquillo Gus, è che l'ho cancellato per riscriverlo (c'era una frase che non era chiara) e quindi nel cancellare il messaggio cancellato, per sbaglio hai cancellato anche il messaggio buono.

    Dunque, come in realtà avevo già detto in altri post, secondo me l'etica esiste anche in una persona non religiosa, anche se ciò che per me è bene, può essere male per l'altro, e viceversa. Diversamente, la religione indica con (quasi) certezza ciò che è bene e ciò che è male.
    Relativamente all'episodio del corteo religioso, io credo che sia doveroso il rispetto.
    Immagino che il biasimo verso la ragazza (e non verso il ragazzo) non fosse per la mancata partecipazione, quanto perché la ragazza ha manifestato probabilmente il mancato rispetto verso quel corteo di credenti. Giusto?
    Io credo che sia necessario sempre il rispetto.
    Di un corteo religioso, ma anche di un corteo funebre.
    E' come se durante un corteo funebre io, al bar, mi metto a fare "frizzi e lazzi".
    E' vero, non partecipo al lutto perché non conosco quella persona, ma quando passa il corteo funebre io mi fermo un attimo e lascio passare, per riprendere i frizzi e lazzi quando sono passati.
    Stessa cosa per il corteo religioso.

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  4. Frizzi e lazzi per un corteo funebre mi sembra esagerato. La ragazza, in fondo, è stata distratta.

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    1. Allora dai, è perdonabile.
      Pensavo avesse riso sguaiatamente o detto qualcosa di irriguardoso.

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    2. Direi che sono altre le forme di mancanza di rispetto...oltretutto è più facile notare dissoluzione dei valori ed esaltazione dell'opulenza proprio in tante processioni che tutto rappresentano meno che il senso religioso.

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    3. La processione?
      Avevo 19 anni. Poco prima di partire per Ancona, a chi mi consigliava di entrare nella Fuci, avevo risposto con un perentorio: "Mai!". Tuttavia nella città marchigiana, dove mi ero iscritto a Economia e Commercio, mi sentivo solo, e così per trovare amici mi ritrovai nella sede della Fuci. Lì rimasi colpito dallo sguardo di una ragazza bruna con gli occhi verdi, e il giorno dopo, pur di rivederla, mi unii ad altri in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Loreto. Tutti recitavano il Rosario. Per non fare brutta figura finsi di pregare anch'io, ma sentendomi ridicolo decisi di imparare " Il Salve Regina" e cominciai a pregare sul serio. Dopo un po' ebbi la precisa sensazione che qualcuno mi stesse ascoltando. Una Presenza che non era presente fisicamente.
      Nel nostro cervello c'è una zona che è dedicata alla memoria. In sostanza un hard disk. Il vissuto resta per un certo periodo di tempo. Se non avviene qualcosa che lo risvegli si cancella per sempre. Infatti, del nostro passato ci sono tanti fatti che non ricordiamo. E' come se non fossero accaduti.
      Ieri mentre facevo un po’ di pulizia nei cassetti della scrivania ho trovato il libretto dell'Università. Dal profondo dall'inconscio ho portato in superficie la Fuci, Paola e la Presenza. L'hard disk ha ripreso a girare.

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  5. Oggigiorno viene a mancare sempre di più il rispetto, questo perché non si percepisce più il valore sia delle "cose" che delle persone. Alla basa di questo c'è una errata educazione, anzitutto da parte della famiglia e poi di tutto il contesto sociale (agenzie educative, max-media, comunicazione...).
    sinforosa

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  6. Tutto riconduce a "Ama il tuo prossimo come te stesso".

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  7. Ricordo che in un'intervista fatta nei tempi del '68, per gli scontri tra polizia (fascista) e manifestanti (sinistra), Pasolini, uomo di sinistra, disse: "Poliziotti che vengono quasi tutti dal sud, per avere un lavoro, sottopagato, e cercare di mantenere una famiglia ancora rimasta giù, contro studenti, figli di papà che gridano polizia fascista e la sera sono a casa con la pancia piena e ben riscaldati".

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    1. Pasolini, un intellettuale vero, uno che in un corpo a corpo tra esistenza e idealità, rischia un giudizio storico calato nella vita del proprio Paese.
      Un giudizio che quando è autentico confina l'intellettuale in una scomoda solitudine.
      Intellettuali sono stati Gobetti, Gramsci, Testori e Pasolini.
      Pasolini è il grande diagnostico della rivoluzione antropologica in Italia, quella rivoluzione per cui dalla metà degli anni 50 alla metà degli anni 60 avviene un passaggio velocissimo da un mondo tradizionale fondato su una concezione umanistica e solidale a un altro in cui trionfano egoismo, apparenza, vuoto morale.
      E' il mondo del Nuovo Potere che nella sua ingannevole tolleranza persegue un'omologazione generalizzata.

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    2. Pelosi aveva 17 anni, tutti passati nelle strade. Un delinquente comune. Un assassino, altro che ragazzino sodomizzato.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Bene bene e allora dobbiamo dire che Desirée e le altre.... e altri come Pasolini se l'hanno cercata?
    Si, la verità fa male. Pelosi era un povero delinquente comune e pure ignorante. Ma perché Pasolini non si è mai trovato un degno compagno? ... Ah si c'era quel... ninetto mi pare. Il suo figlioccio noo? Certo che p.p.p aveva ottimi gusti in quanto a uomini. Ninetto faceva... ridere. Il problema di p.p.p non era solo la pedofilia, era ,anche, un sadico pedofilo.

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    1. Concordo.. il fatto che te le cerchi, non può giustificare che poi le trovi. Non esiste.

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    2. Infatti. È capitato a caso. E poi è stato sfortunato. Magari se trovava uno della sua età, più maturo, sarebbe andata meglio.

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  9. 1 PARTE
    CASARSA. “Pasolini e il politico”, occasione di dibattito nella due giorni promossa dal Centro studi di Casarsa, fa subito scintille. Anna
    Tonelli, docente di Storia contemporanea a Urbino, ha infatti aperto i lavori affrontando il tema de “Gli irregolari. Amori comunisti al tempo della guerra fredda”, testo edito da Laterza.

    E ha riacceso i riflettori su un fatto traumatico accaduto 65 anni fa: il 26 ottobre del 1949 la federazione di Pordenone del Pci espelleva Pier Paolo Pasolini: un provvedimento improvviso, contestato e su cui a tutt’oggi non si è fatta completa chiarezza.

    Un episodio controverso e doloroso sul quale Tonelli ha annunciato ufficialmente di voler fare luce e al quale dunque dedicherà il suo prossimo libro.

    L’espulsione di Pasolini dal Pci fu decisa dopo che fu presentata una denuncia di corruzione di minori: il 30 settembre del 1949 lo scrittore, allora sconosciuto al mondo della cultura, durante la sagra di paese a Ramuscello si era intrattenuto con alcuni ragazzi del luogo.











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    1. 2 PARTE Prima della magistratura si mosse la federazione provinciale del Pci di Pordenone che riuní il direttivo e decise l’espulsione di Pasolini.

      «Ci furono delle anomalíe - ha ricordato Tonelli -. La riunione fu convocata alle 18 quando generalmente si teneva la sera per consentire a tutti di partecipare. Nel corso di questa seduta, invece, si decise frettolosamente l’espulsione di Pasolini. L’accusa? Indegnità morale». Contro il provvedimento e l’ora di convocazione protestò in seguito l’avvocato Teresina Degan.

      «A quei tempi - ha detto Tonelli - l’espulsione era un provvedimento che non veniva preso con leggerezza né era frequente. Ho studiato tutti i casi di immoralità decisi dal partito e posso affermare che non ce ne sono stati tanti».

      E allora oggi ci si può ancora interrogare sul perché la decisione nei confronti del poeta corsaro fu presa cosí celermente. La ricostruzione storica è resa ostica dalla mancanza di documenti: «Non c’è un verbale di quella riunione neanche negli archivi romani, nonostante quasi sempre tutti i verbali delle federazioni locali fossero trasmessi a quella centrale».

      Quanto al motivo dell’espulsione di Pasolini, Tonelli dà una lettura politica e sociale: «Siamo nel ‘49 - ha detto - in pieno clima di guerra fredda, con una forte contrapposizione tra il mondo occidentale e quello orientale. In Italia la contrapposizione è tra Dc e Pci e i comportamenti erano presi dall’uno e dall’altro partito come motivo di contrapposizione politica. La Dc friulana di fatto controllava tutti gli avversari e coglieva qualsiasi pretesto utile per alimentare una campagna anticomunista. In quel momento c’era anche chi sosteneva che la denuncia fosse stata favorita da personaggi della Dc locale: Pasolini stesso accuserà i suoi compagni di partito di essere caduti nella trappola democristiana e di essersi liberati di quello che avrebbe potuto diventare un problema».

      Una seconda lettura dell’espulsione di Pasolini è riconducibile alla incapacità del Pci di comprendere per tanti anni l’omosessualità: «Il partito - ha osservato Tonelli - arriverà tardissimo a considerarla normale e naturale. Prima rientrava in un atteggiamento non consono al costume comunista, al modello della sobrietà proletaria. Nei provvedimenti sugli omosessuali essi vengono chiamati “invertiti” usando una parola discriminatoria. E questo è un altro elemento che indica il grado di conservazione e arretratezza del Pci dell’epoca».

      L’ultimo aspetto di quell’episodio riguarda l’influenza letteraria di autori come Sartre e Gide sulla morale: «Quando fu annunciata l’espulsione di Pasolini sull’Unità, che normalmente nascondeva ciò che poteva essere problematico, nel commento si affermò che la responsabilità di certi atteggiamenti era dovuta a influenze nefaste di tipo letterario».

      Il caso Pasolini quindi, secondo Tonelli, rientra a pieno titolo nell’orientamento dell’Italia dell’epoca «uscita dalla guerra, che stava cercando

      una nuova strada del senso di comunità. Un Paese segnato da questi due partiti che non erano solo i partiti di massa, ma anche i riferimenti di uno stile di vita. L’espulsione di Pasolini è particolarmente interessante, è la spia dell’Italia del periodo»
      DAL WEB

      Lui con la sua grande cultura ha fatto davvero la fine del topo.

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    2. Io avrei cacciato Togliatti e la Jotti Presidente della Camera ( non da letto).

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    3. Ah, e il triangolo noo? Non l'avevi considerato?? -:)

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  10. "In tutti gli ambiti di povertà si scoprono sempre le verità più profonde...per questo forse il nostro mondo ricco la odia tanto...."
    una verità santa.
    Ma l'adorato Papa dicendo più volte "non abbiate paura" si è contraddetto. Ora è sepolto con le verità non dette e... nascoste?
    La rivolta contro l’ingiustizia, le contraddizioni della società e la ricerca della verità mancano di personalità, di quel coraggio pronto a combattere il mondo e vivere il sogno di una vita onesta e sincera per tutti.
    Resterà un sogno.
    Notte.

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    1. La Chiesa con la banca farebbe meglio a non parlare di povertà.

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    2. Il Pci era un partito bigotto. Il tempo ha dimostrato che non era un partito rivoluzionario, ma servo della Russia e dopo la fine del socialismo reale invitabile la deriva verso il PD di RenziE,
      alla Fonzie.

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    3. Certo, il rivoluzionario era solo lui p.p.p. Almeno di una verità. Avresti portato tuo figlio dal prof. Pasolini, magari da soli per qualche ripetizione privata?

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    4. Pasolini amava i ragazzacci di strada.
      La sua era un'omosessualità masochista.

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    5. Si credeva un Dio e sfidava la sorte tutti i giorni con questi poveri cristi. Perché non ha preso un bel culturista, bello da vedersi pure. Altro che ragazzino. Masochista? E allora perché non si... picchiava da solo? E sono stata leggera eh. Diciamo che era un sadomaso. Lo sai cosa ha scatenato le ire del Pelosi? Lo sai cosa voleva fare a lui? Lo devo scrivere?

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  11. Riguardo a Pasolini, ricordo di aver letto una lettera della Fallaci proprio sul tuo blog.
    Riguardo al tuo post ormai si sa che borghesi e compagni oggi sono la stessa cosa. D'altronde i proletari come li intendeva il marxismo non esistono più. Abbraccio siempre e un buon fine settimana.

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    1. Il marxismo è un'utopia.
      Abbraccio Farfalla.

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