giovedì, febbraio 01, 2018

Non riesco a piangere









Allarmato da un tuo recentissimo post con il quale rispondevi ad un’amica comune, ho saputo da poco tempo del terribile dolore che stai soffrendo; ti prego, credimi, non si è trattato di pettegolezzo da forum, ma di un mio presentimento.
Sembrava che il forum fosse un “mondo” speciale dove il dolore non avesse spazio né presenza se non come argomento di chiacchierate.
Invece quella notizia, anzi il dolore che quella notizia incorporava, hanno riportato il mondo virtuale nella sua realtà.
Questa notte, mentre leggevo un libro che riporta poesie e meditazioni di Roberta de Monticelli, mi sei venuto in mente tu, il tuo dolore e l’impossibilità, tutta umana, di consolarlo.
La poesia è una specie di Requiem, sulla falsariga dell’Eterno riposo che, forse, da bambini recitavamo prima di addormentarci.



30 commenti:

  1. Migliore ipotesi per questa immagine: coeur brisé d une maman.

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  2. Non riuscire a piangere è come trattenere un'emozione dentro di sé, quasi cementificarla rendendola priva di sfogo.
    Il pianto talvolta è necessario. Io spero davvero che tu riesca a farlo di nuovo, non perché non facendolo ti dimostri deboli, ma perché forse verrebbero fuori cose che ancora tieni all'interno.

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    1. Io so cosa tengo dentro ma il pianto lo renderebbe più doloroso.
      Grazie Dama.

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    2. Sei proprio sicuro che lo renderebbe più doloroso?
      E se invece riuscissi a liberartene?

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    3. Dimentica le cose belle e il dolore cessarà.
      (Questa è la chiave)
      È nel tuo cuore e nessuno te la porterà via anche se dimenichi le cose belle.

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    4. Tutto scorre senza nessuna forzatura.

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    5. Quella tua amica ti ha scritto qualcosa di molto bello. Deve essere certamente una persona sensibile, che questo tuo dolore l'ha capito e sentito. Come solo le persone molto empatiche sanno fare.

      Io non credo, come dice Anna, che le cose belle vadano dimenticate per smettere di soffrire. Le cose belle vanno trattenute il più possibile, semmai cercando il modo di scovarne di nuove, anche se in modo differente. Un abbraccio.

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    6. Anna avrà sofferto molto perché solo chi ha percorso questa strada sa riconoscere il dolore di un altro. Io penso spesso a Bruna e mi riempio di gioia. Come l'ho conosciuta, la sua purezza interiore e spirituale, la semplicità di una bambina e una forza morale straordinaria.

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  3. Molto bello il tuo ricordo.
    Piangere, io ho sempre fatto fatica, oggi ci riesco di più.
    Crescendo ci si rammollisce, direbbero. Secondo me si migliora :)

    Moz-

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    1. Forse si impara a piangere senza lacrime.

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  4. Sono preoccupato quando cose che ci sono nella mia testa le ritrovo scritte su un blog altrui.

    Pensavo alle favole e fiabe, proprio ieri: ho ritrovato su Youtube una fiaba della tradizione italiana che è la mia FIABA è stato un bellissimo emozionante momento amarcord che ho condiviso anche con mia madre. Io amavo tantissimo favole e fiabe, me le leggevano e raccontavano mia mamma e mia sorella.

    L'altro tema era proprio quello delle lacrime, pensando all'abuso di retorica per il bel prestante calciatore pieno di trofei che piange per il flop sportivo dell'anno.

    Ho pensato: "Lasciate le lacrime a noi deboli, voi che siete come degli Dei".

    Io ho sempre pianto tanto, da grande piango per me, perché i grandi non possono piangere, altroché. Da piccolo e ragazzino piangevo, era un modo per lasciare le armi e cercare la pietà di chi mi aveva sconfitto e devo dire, funzionava. Da grande piango, quando ho bisogno di espellere della negatività dal corpo.

    Poi c'è il discorso della commozione, fino a 30 anni per commuovermi mi si dovevano mettere le cipolle, adesso mi commuovo molto facilmente.

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    1. Dopo i 30 anni si diventa piagnoni, confermo. E ci si commuove molto più facilmente. Sarà che conosciamo le emozioni meglio di quando eravamo più giovani.

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    2. Dama, io non riesco più ad emozionarmi, e va bene così.

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    3. Comunque adesso ho capito perché Gus non piangi più...vero, il pianto è stato un lusso, in quei momenti non si ha neanche la forza per piangere.

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    4. La felicità è come vivere dentro una campana di vetro. Non posso concentrarmi sul negativo perché rompendosi la campana scappa subito la felicità.
      Tu stai tranquillo. Sei una bella persona e sarai premiato.
      Ciao.

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    5. Grazie Gus. Ma forse sono stato già premiato e non posso certo lamentarmi :)

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    6. E' ancora presto per sentirsi premiato.
      Non spegnere il desiderio.

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  5. È vero. Anche io piango più facilmente e quando inizio non smetto facilmente. Perché dentro ci sono le lacrime arretrate.

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  6. Qualcuno un giorno mi disse che le lacrime son fatte della stessa sostanza di cui il corpo ha bisogno in quel momento.

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    1. Anna, stessa sostanza, e che vuol dire?
      Leggenda metropolitana.

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    2. Quando piangi o vuoi piangere c'è uno squilibrio chimico che con le lacrime viene ripristinato. Poi se è fantasia non lo so ma io ci credo in qualche modo.

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    3. Non è un problema. E' risaputo che se hai una congiuntivite il medico prescrive il collirio migliore, quello che stimola la lacrimazione.

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  7. Piangere è un atto naturale di cui non dovremmo vergognarci, mai, proprio come i bambini che attraverso il pianto esprimono le loro emozioni di paura, tristezza, spavento, sofferenza, rabbia e chi più ne ha... e poi, una volta passato il pianto, riprendono a sorridere alla vita. Ciao Gus, bel post.
    sinforosa

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    1. Grazie Sinforosa.
      Non siamo più bambini e se c'è il pianto è difficile tornare a sorridere, anche per il fatto che prima del pianto non c'era il sorriso.
      Ciao Sinforosa.

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  8. Comunque ti ho covato. È roba vecchia ma aspettando quella nuova che ti ho promesso...

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  9. Io paingo spesso senza vergognarmene ma detesto veder piangere gli altri. Non lo sopporto, mi stringe il cuore.
    A te dedico questa poesia di Rimbaud, visto che mi hai scritto che è il tuo preferito:
    "Nelle azzurre sere d'estate
    andrò per i sentieri
    punzecchiato dal grano,
    a pestar l'erba tenera.

    Trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi
    e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

    Io non parlerò,
    non penserò più a nulla
    ma l'Amore infinito mi salirà nell'anima
    e me ne andrò lontano,
    molto lontano come uno zingaro,
    nella natura, lieto come una donna".


    Spero di averti fatto sorridere. Un abbraccio

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