mercoledì, febbraio 14, 2018

I romani a fumetti




Anni fa il quotidiano "Il Messaggero" settimanalmente inseriva un inserto di Enzo Biagi: "La storia d'Italia a fumetti". Io ho rilegato tutti gli inserti e ora ho due libri molto interessanti. Oggi voglio parlarvi dei Romani.
La casa del ricco ha molte comodità. C’è il triclinio che è la sala da pranzo, con tre o quattro divani su cui si stendono i commensali. C’è il tablino, una stanza dove si riceve e il peristilio che è una zona coperta per passeggiare. Chi ha soldi fa dipingere affreschi e decorare i pavimenti con festosi mosaici. Quasi sempre nell’ingresso ce n’è uno che raffigura un cane, con la scritta “Cave canem”.
Ben diversa è l’abitazione dei poveri che stanno in casamenti cadenti su vicoli stretti, senz’acqua né impianti igienici e con bracieri a carbonella per riscaldarsi. La camera da letto si compone di uno o due giacigli e di uno sgabello. Le donne filano la lana e tessono la stoffa. Dalla finestra pende la biancheria lavata.
Ora guardiamo da vicino i romani. La moda che spesso cambia almeno per quello che si riferisce alle acconciature. Non solo le donne si arricciano i capelli, ma qualche volta anche gli uomini. E per tenere le chiome in ordine usano olio e grasso.
Le schiave aiutano la padrona a truccarsi e dispongono di bottigliette d’onice per i profumi, di specchi di bronzo, pettini d’avorio e spatole di argento per applicare i cosmetici. Per il rossetto usano la feccia di vino,  per le ciglia la polvere di antimonio, e per fare la bionda sego di capra e cenere di faggio. L’abito consueto è la stola che è una lunga tunica sopra la quale s’indossa per uscire, la Palla, una specie di toga di colore allegro che con un lembo può coprire il capo.
L’uomo porta la tunica, una veste di lana corta e senza maniche, e quando va fuori casa la toga, che drappeggia attorno al corpo. Radersi la barba è molto doloroso perché il rasoio è quasi un coltellaccio.
I romani mangiano gli antipasti, salsicce piccanti, olive, salse, uova, crostacei, carne di bue, di agnello, di cinghiale, di maiale, lucci, murene, rombi allevati in appositi vivai, galline faraone, uccelli di ogni specie, ghiri ingrassati appositamente.
Tra i passatempi prediletti c’è il bagno pubblico che è anche palestra, biblioteca, giardino e bottega. Ci sono il frigidario, molto freddo, il tepidario e il calidario.
Non hanno ancora inventato il sapone, così si spalmano d’olio che raschiano poi via con la sporcizia. Gli sport preferiti sono la corsa dei carri e la lotta tra gladiatori.
Le donne sono generose e dopo il pranzo si infilano insieme agli amanti sotto i tappeti per fare l’amore.


15 commenti:

  1. Tanto per sdrammatizzare gli scazzi da blog.

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  2. Invece di parlare di date e di guerre, per me la storia dovrebbe insegnarsi parlando delle società, di come vivevano uomini e donne, ricchi e poveri.
    I fumetti aiutano molto e gli studenti seguirebbero le lezioni con maggiore attenzione.

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  3. Ho proprio visto un museo recentemente in cui fra l'altro descrivevano proprio com'era un'antica villa di un ricco romano.. ricordo anch'io la serie a fumetti "sceneggiata" da Biagi!

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    1. Lo vedi, Fabrizio, che i fumetti piacciono anche a me.

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  4. Sto leggendo un libro che tratta anche dei costumi dei romani per cui mi sembra quasi un segno del destino che ora li ritrovi anche qui sul tuo blog :D

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    1. Certo, volevo parlare degli etruschi e poi ho cambiato idea.
      Vai con Roma!

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  5. Vedi, poi dicono che i fumetti non sono educativi.
    Olio e grasso sui capelli... argh! Però in effetti noi abbiamo il gel :D

    Moz-

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    1. Maurice Bardèce afferma che le donne etrusche indossavano i corpetti alla Maria Stuarda, le crinoline tipo imperatrice Eugenia, i turbanti, i cappellini a forma conica e i gioielli erano sontuosi ed enormi. La donna etrusca ama i colori vivi, i ricami e i tessuti leggeri. Calza sandali graziosi. E' affascinante, decisa e qualche volta ardita.

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  6. Fantastico, il mitico Triclinio, quello sul quale non avrei mai voluto mangiare. I Romani erano soliti mangiare fino a ingozzarsi, poi due dita in gola e si ripartiva. O mi ricordo male?

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    1. Ci sono fumetti di Manara.
      Mangiavano forte e il rutto era il segno che tutto era andato liscio.

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  7. La storia della vecchia Roma mi affascina, da sempre, anche se non è tutto rose e fiori, Grazie Gus.
    sinforosa

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    1. Mi sembra che la Mondadori abbia pubblicato il lavoro di Biagi.
      Grazie.
      Ciao Sinforosa.

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  8. Ora tocca agli Etruschi.

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