giovedì, febbraio 08, 2018

Gli eventi che accadono nel tempo







« Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni? »

18 commenti:

  1. Spero che i poveri possano avere un riscatto dalla loro condizione ben prima di arrivare al regno dei cieli. Sarebbe un po' come dire: su questa Terra rassegnatevi, per voi non c'è niente. Ma nell'altra sarete i primi.
    E certo, bella consolazione.
    Per quanto riguarda il tempo, dovrà pur avere un senso, ma non sempre l'ho intravisto.
    Buona giornata Gus.

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    1. Sarebbe troppo facile dire: " Vabbè, so' poveri ma tanto alla fine vanno in Paradiso!.
      Invece, no. Va fatto ogni sforzo per sollevare gli uomini che vivono nella miseria, anche dimezzando quello che guadagniamo, non come elemosina ma per aiutare la gente a sollevarsi con le proprie mani.
      Il senso del tempo potrai sperimentarlo quando sarai vecchia e ti verrà in mente quando giocavi a nascondino.
      Ciao Dama.

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  2. Io credo invece al concetto di 'storia che si ripete', una ripetizione di cicli del passato, anche se effettivamente il progresso tecnologico c'è ed è costante.

    Anche la politica italiana è fatta di cicli che si ripetono, anche se con delle differenze sostanziali.

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    1. L'epilogo del processo marxista è la creazione di una società di uguali con pari dignità. Si tratta di un'operazione culturale di convincimento. Purtroppo hanno cercato di imporlo con la forza e il socialismo si è trasformato in dittatura feroce, praticamente l'esatto opposto del marxismo. A questo punto Enrico Berlinguer parlò precisamente di esaurimento della spinta propulsiva del cambiamento ipotizzando una "terza via" tra capitalismo e collettivismo.
      Enrico Berlinguer mori' davvero a causa di un ictus? Il libro ''Storia segreta del Pci'' di Rocco Turi, edito da Rubbettino, rivela nuovi dettagli sulla morte del leader comunista. L'11 giugno 1984, Enrico Berlinguer muore a Padova, dopo un malore che lo colpisce nel mezzo di un comizio elettorale. 29 anni dopo quella morte il libro, riapre su quel triste fatto di cronaca italiano uno scenario assolutamente nuovo e quanto mai inquietante.

      Per la prima volta nella Storia Repubblicana uno studioso, il sociologo Rocco Turi, ripercorre in questo suo libro i momenti cruciali di quella sera a Padova e tenta di dimostrare una tesi mai formulata prima d'ora, secondo la quale il leader comunista sarebbe morto non per un ictus cerebrale come in realta' si e' sempre raccontato, ma per responsabilita' precise e dirette, legate soprattutto ad una serie di assurdi ritardi nelle stesse operazioni di pronto soccorso.

      ''Troppe bugie ci sono state raccontate. - scrive lo studioso - Da un riscontro severo e minuzioso dei tempi che scandirono la morte di uno dei leader comunisti piu' amati d'Europa siamo oggi in grado di smentire le tesi di quegli anni. Si aspetto' troppo tempo per portare Berlinguer in ospedale; dopo i primi malori Berlinguer venne infatti trasportato lentamente prima in albergo, e poi dopo oltre due ore fu chiamata finalmente un'ambulanza. Una scelta del tutto folle''.

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    2. Secondo la mia tesi - sentenzia oggi Rocco Turi - ''Attraverso corretti e tempestivi passaggi metodologici, forse, Berlinguer avrebbe potuto avere salva la vita anche nel caso di un malessere provocato da cause diverse da quelle ufficiali. Ci fu un complotto?''

      Ed e' a questo punto che il volume spiega come la morte di Berlinguer potrebbe avere un legame con la morte di Aldo Moro: ''entrambi lavoravano per realizzare in Italia il primo Compromesso Storico della Storia repubblicana, e probabilmente i servizi segreti dei Paesi dell'Est, e non soltanto loro, non riuscivano ad accettare che questo potesse accadere''.

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  3. Senza senso al tempo e spazio che si vive non esiste vita. Per alcuni il senso è dato dalla fede in quel Dio autore del nostro tempo/spazio e coloro che hanno questa fede, a parere mio, sono decisamente avvantaggiati in quanto riescono a dare un senso persino alla sofferenza.
    sinforosa

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    1. Infatti i greci credevano a personaggi della Mitologia.
      Ciao Sinforosa.

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    2. Essere cristiani comporta una totale gratuita condivisione di beni materiali e spirituali con tutti i nostri fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino di vita tutti i giorni. Gesù stesso ci dice che gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente dobbiamo donare. Quel giorno che non ho donato non ho ricevuto nulla! Dobbiamo rendere conto a Dio di come abbiamo trafficato i talenti donatici gratuitamente.
      Talenti di ogni genere .. A ciascuno i propri
      È necessario comprendere che niente è veramente nostro ...
      Tutto abbiamo ricevuto in dono e sempre riceviamo se cerchiamo in primo luogo il regno di Dio e la Sua Giustizia.

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    3. Gesù venne e sebbene anche allora ci fosse la cattiveria ,Egli non perse tempo. Fece il Cristianesimo. Cioé completò la legge aggiungendo un nuovo comandamento. Aggiungendo il Suo grande sacrificio. Cioé Gesù diede completezza all'opera del Padre. E' inutile per l'anima andar per mare o cambiare cielo bisogna pregare per conoscere la profondità di te stesso ,il bene del mondo e anche il male.

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    4. Gus O.

      +Luigi Claudio Sblendorio
      Grazie.

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      9 s


      Gus O.

      +Michaela MS
      Grazie.

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      9 s


      Gus O.

      +ℭ𝔥𝔞𝔯𝔩𝔢𝔰 𝔐𝔞𝔫𝔰𝔬𝔫
      Grazie.

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      9 s


      Gus O.

      +Patty
      Grazie.

      Rispondi

      9 s


      Gus O.

      +Krystyna Kasik
      Grazie.

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      9 s


      Gus O.

      +maria luisa bordoni
      Grazie.

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      9 s


      Gus O.

      +Francesco Grieco
      <grazie.

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      9 s

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  4. In effetti, quella ciclica è nell’antichità la più diffusa concezione della storia. Come le stagioni si susseguono e ritornano con ritmica cadenza, così le generazioni umane e le loro attività si succedono e ritornano con regolarità. È l’idea che troviamo già in Omero (VIII secolo): "Come quelle delle foglie sono le generazioni degli uomini; le foglie, alcune ne getta il vento a terra, altre la selva feconda le produce al ritorno della primavera; così le generazioni degli uomini: nasce una, l’altra dilegua"(Iliade VI, 146-149). Il divenire temporale viene raffigurato da una ruota: tutto a suo tempo ritorna, tutta la storia è un eterno ritorno. Tale concezione permette all’uomo arcaico di annullare l’irreversibilità del tempo, la distruzione irreparabile delle cose, il perire definitivo dei viventi. Se la luna rinasce dopo tre notti di tenebre, anche le generazioni umane tornano a vivere dopo la morte, con la reincarnazione dell’anima. La morte, in questa prospettiva, viene privata della sua definitività. Essa non solo fa parte dell’ordine naturale ma è addirittura condizione di nuova vita: "una qualsiasi forma, per il fatto stesso che esiste come tale e che dura, si indebolisce e si logora; per riprendere vigore, deve essere riassorbita nell’amorfo, anche se per un solo istante, essere reintegrata nell’umanità primordiale da cui è sorta; in altri termini, rientrare nel caos (sul piano cosmico), nell’orgia (sul piano sociale), nelle tenebre (per le sementi)"(M. ELIADE, Il mito, pp 117-118). La teoria dell’eterno ritorno riscatta perciò il mondo dalla sua caducità, perché se le cose ritornano periodicamente nel medesimo stato il loro divenire è in qualche modo cancellato: "poiché tutti i momenti e tutte le situazioni del cosmo si ripetono all’infinito, la loro evanescenza si rivela in ultima analisi come apparente; nella prospettiva dell’infinito, ogni momento e ogni situazione restano fermi e acquistano così il regime ontologico dell’archetipo"(M. ELIADE, Il mito, p 159).


    di Elio Rindone

    http://www.ilgiardinodeipensieri.eu/storiafil/rindone-9.htm

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  5. "La vita è solo un’ombra che cammina;
    un povero attore che tronfio si dimena per un’ora sulla scena
    e poi non se ne sa più nulla:
    è una storia raccontata da un idiota,
    piena di clamore e di furia,
    che non significa nulla"
    (W. SHAKESPEARE, Macbeth, V, 5, 23-28)

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  6. La connotazione religiosa del marxismo è evidente. Karl Marx è riuscito nell'intento di sostituire la farcitura di assurdità e credenze malsane degli oppi tradizionali con il proprio che, non risolvendo in alcun modo la questione della morte è pure, nel bilancio della lenizione, della mitigazione rispetto a Il Mistero, totalmente deficitaria. Evidentemente esiste un degrado, una entropia pure religiosa.

    Karl Marx è riuscito nel più fantastico intento, quello di sostituire l'oppio dei popoli tradizionale con il suo.
    Due religioni ugualiste, che anelano alla mediocrità dei molti, all'omologazione, contro natura.

    Le vie per l'inferno sono lastricate di buone intenzioni
    (prego osservare la guerra civile che voi, cattolici e marxisti, avete portato in Italia con l'apologia, il sostegno dello tsunami migratorie e la repressione brutale delle resistenze contro questa barbarie).

    No grazie.

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    1. La teoria marxista partiva da presupposti teorici sbagliati. Mi riferisco in particolare al concetto di plusvalore, pietra angolare di tutta la teoria. Quindi arrivava a conclusioni totalmente sbagliate sull'economia, sulla società e sulla storia. Su tutta l'Umanità, per dirla in breve. La prova che era una teoria profondamente sbagliata, è che ha prodotto solo il contrario di quello che voleva produrre: disuguaglianza anziché uguaglianza, povertà anziché prosperità, violenza anziché pace, ecc. Se è andata sempre così, è evidente che la colpa è della teoria stessa, non di chi l’ha messa in pratica.

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    2. L'epilogo del processo marxista è la creazione di una società di uguali con pari dignità. Si tratta di un'operazione culturale di convincimento. Purtroppo hanno cercato di imporlo con la forza e il socialismo si è trasformato in dittatura feroce, praticamente l'esatto opposto del marxismo. A questo punto Enrico Berlinguer parlò precisamente di esaurimento della spinta propulsiva del cambiamento ipotizzando una "terza via" tra capitalismo e collettivismo.
      Enrico Berlinguer mori' davvero a causa di un ictus? Il libro ''Storia segreta del Pci'' di Rocco Turi, edito da Rubbettino, rivela nuovi dettagli sulla morte del leader comunista. L'11 giugno 1984, Enrico Berlinguer muore a Padova, dopo un malore che lo colpisce nel mezzo di un comizio elettorale. 29 anni dopo quella morte il libro, riapre su quel triste fatto di cronaca italiano uno scenario assolutamente nuovo e quanto mai inquietante.

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  7. Per quanto il Cristianesimo ci parli di una vita futura, il suo intento principale, fatto di amore e comprensione, è quello di farci testare il paradiso qui, in terra, adesso e ora.
    Purtroppo in tanti si distraggono aspettando il treno del "dopo", magari chiudendosi in oscure dimore, che potrebbero essere utili, invece, per ospitare un sacco di immigrati.

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    1. Perché non sanno che la vita futura dipende da come hai vissuto quella passata.

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  8. Questo l'ho ribloggato in Google+ (condivisioni) per non perderlo e potermelo leggere con calma riflettendoci su. Grazie e abbraccio

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