mercoledì, dicembre 15, 2021

Dove si nascondono i supercookies

 


Le informazioni sono la cosa più preziosa che abbiamo. Lo erano secoli fa, inutile stupirsi che lo siano anche oggi.
Eric Schmidt, co-fondatore di Schmidt Futures e già CEO e Presidente di Google, commentava così i tanti timori sulla privacy nell'era del digitale a margine di una recente intervista. E, ovviamente, aveva ragione: per far soldi con la pubblicità sul world wide web non c'è nulla di più importante che sapere esattamente cosa piace alle oltre due miliardi di persone che lo frequentano.
I cosiddetti "supercookies" servono a questo: tracciare un profilo accurato delle attività online di milioni di utenti. E a differenza dei normali cookies, messi sotto accusa fin dal 1996 e facilmente cancellabili dai nostri pc, stavolta non è possibile né identificarli né disinstallarli. Non solo, secondo i ricercatori della Stanford University e di Berkeley, questa nuova genia di software spia sarebbe in grado di ricostruire le nostre peregrinazioni digitali anche se abbiamo impostato dal browser l'eliminazione automatica dei cookies. I dati poi vengono messi a confronto con una lista di mille e cinquecento siti per vedere se uno di questi è stato visitato o meno. Stando al Wall Street Journal, buona parte delle compagnie che hanno usato questa tecnologia non erano a conoscenza della sua reale funzione. Anzi, avrebbero perfino eliminato i supercookies dai loro siti appena contattati dai ricercatori di Stanford e Berkeley malgrado il loro uso non infranga alcuna legge americana.
Cose che capitano, verrebbe da dire, in un mondo dove la pubblicità online vale miliardi di dollari e dove tutte le maggiori compagnie che operano sul web stanno trovando metodi sempre più raffinati per personalizzare i propri servizi ritagliandoli su misura. Eli Pariser, nel suo libro The Filter Bubble: What the Internet Is Hiding from You, pone una data di inizio a questa tendenza: il 4 dicembre del 2009. Quando Google comunicò sul suo blog che da quel momento in poi avrebbe usato ben 57 segnali diversi per capire chi erano i frequentatori del suo motore di ricerca. Dal luogo di accesso al tipo di browser usato, fino ai siti visitati. "Più Google saprà di voi, con il vostro permesso, più i suoi consigli e le sue indicazioni saranno puntuali", disse Eric Schmidt.
Ora però le ricerche che facciamo sul web o su Amazon vengono regolarmente filtrati e allo stesso tempo vanno ad aumentare ad ogni navigazione quel che queste compagnie sanno di noi.
"La nostra vita comincia ad essere tracciata, peccato che non ne abbiamo il minimo sentore", ha avvertito dalle pagine di Newsweek Jon Leibowitz, presidente della Federal Trade Commission.


42 commenti:

  1. Immagine:

    Possible ricerca correlata: meditação no trabalho png

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  2. Io ormai, dopo essermene fatto una ragione, provo a vederci qualche lato positivo: almeno mi propongono cose interessanti in base ai miei gusti 😅

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    1. Ma è normale che se provo a chiedere al motore di ricerca, per esempio, occhiali da sole, scelgono subito Pescara e i negozi più vicini alla mia abitazione?

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  3. Io accetto ogni giorno miliardi di Cookies, un giorno di questi mi aspetto che, accendendo il pc, escano direttamente a video tutti i miei sogni della notte precedente, catalogati e impilati, con prezzi, sconti e ricchi cotillons. ;)

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    1. No, escono intere e chilometriche pagine di cronologia che ti intasano il pc.

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  4. Si è davvero incredibile, ormai non ci faccio nemmeno più caso perché sta diventando una cosa ovvia. Abbiamo già imparato ad accettarlo, soprattutto le nuove generazioni. A noi può sembrare strano, per loro è tutto favoloso.

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    1. Io scrivo dal 2011 e avrò un dossier mastodontico.
      Tantissimi biscottini da sistemare la fame nel mondo.

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  5. Certo che sanno tutto di noi e noi acconsentiamo, più o meno superficialmente e consciamente, tutte le volte che clicchiamo "accetto".
    Proprio per questo cerco di tenere per me almeno le cose più intime e personali. Ne parlavo qualche giorno fa su Instagram quando una persona mi ha chiesto il perché non mostro mai il mio volto. Ciao Gus.
    sinforosa

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    1. A me secca la cronologia e la cancello immediatamente.
      Ciao sinforosa.

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    2. A me seccano molto gli hacker.
      Buona serata

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    3. Sono persone che capiscono tutte le potenzialità dei computer.
      Il problema nasce quando la loro conoscenza viene indirizzata verso azioni negative.

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    4. Ma sinforosa una donna sempre così gentile e corretta, soprattutto molto religiosa, dovrebbe farsi vedere. Proprio per dare l'esempio, come Daniela, Lucia ecc...
      Certo non con un volto di 45 anni fa come quello di gus

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  6. Siamo tutti tracciati, la privacy è un optional.

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  7. Mi piace, mi piacciono le persone che agiscono per giusta causa anche commettendo reati. Solo così oggi si possono conoscere le verità. Non so che fine farà... La sensazione è che già stato "avvelenato" dalla delinquenza del potere.

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    1. La mia domanda era una risposta a una tua affermazione:

      "A me seccano molto gli hacker".

      Assange è uno dei 5 hacker più famosi del mondo.

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  8. La lotta di Assange non è solo una lotta per contrapporre la verità alla bugia e la trasparenza alla segretezza. E nemmeno solo una battaglia per la libertà di stampa e di espressione. La sua è una lotta per la sopravvivenza della stessa democrazia. È quindi una lotta per tutti noi... Mi piace.
    Non ci dovrebbe essere una privacy per i potenti. Dovresti conoscermi un poco. Tu sei omertoso al 90% perché hai da nascondere e infatti ti nascondi molto bene.
    Franca comunque l'ho trovata. Ho capito che era lei perché è logorroica. Comunque ha una bella voce.

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    1. Tu sei una che offende per principio. Io ho raccontato tutto di me e veramente non ho niente da nascondere. Comunque devo tutelare i
      c/c online.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Non è affatto vero. Ma non gradisco chi non mette il faccino attuale, o chi, addirittura, lo pubblica di altre persone...già intuisci che qualcosa non va. Certo che, se uno possiede 100 blog non può mettere sempre la stessa.

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    4. Si tratta di una tua valutazione soggettiva. Il blog è un mezzo per relazionarsi e il viso non ha nessuna importanza e nemmeno il nome.
      Certo, se metto come viso quello di Alain Delon, si capisce che sto giocando. In ogni caso tacciarmi di omertà è molto offensivo. Io, se reputassi un utente omertoso, non scriverei nel suo blog.

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    5. Diciamo che se molto prevenuto e fai bene. Io scrivo a chi ha bisogno di me.

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    6. Hai una... mongolfiera davanti a te. E lo sai.

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    7. Sei una crocerossina.
      Io sono dentro la mongolfiera.

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  9. Vengo tracciato utilizzando i cookie? Lasciali guardare. Non ho segreti.

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  10. E' una questione di principio e di dati sensibili che riguardano la gestione dei c/c online.

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  11. Ne ho sentore eccome, il segreto o forse l'unica piccola arma di difesa è far sapere al nemico solo quello che tu vuoi che sappia. Onestamente se qualcuno traccia con i cookies un profilo sui miei gusti ed il mio pensiero su tematiche sociali e politiche, non ha difficoltà a capire come la penso, e poi tra l'altro nel mio caso ci si arriva anche senza cookies. Quello che non voglio dire lo tengo per me ed in questo modo non esistono super cookies che tengano anche e questa ingerenza ammetto sia fastidiosa e non giusta. È una sacrosanta questione di principio, soprattutto sui dati sensibili-

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    1. Concordo in toto con la tua valutazione.

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  12. I dato sensibili sono anche quelli del potere che evade il fisco...dei delinquenti e assassini.

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  13. Pe aprire un blog non cercano la fedina penale.

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  14. I dati sensibili non li mettono certamente nei blog.

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  15. Fa più freddo in questi giorni.
    'Notte gus.

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  16. Sì, fa freddo, ma io non ci penso.
    buonanotte.

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  17. Greaat article and good review. I followed your blog now THx

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    1. Tôi cũng theo dõi blog của bạn.
      Ciao

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  18. Io non tollero l'estate.

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    1. L'estate potrebbe salvarci dal coronavirus.

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  19. Devo dare ragione a Daniele, anche se da molti punti di vista siamo molto diversi, in questo siamo d'accordo. Non trovo sia che il proseguimento di una pratica già iniziata da tempo. Certo mano a mano che si va avanti questa pratica peggiora ulteriormente. Ma basta non parlare on-line ne sui blog ne sui social di quanto non si vuole che gli altri sappiano di te. Certo da quanto hanno iniziato la lotta ai cookies avevo immaginato che sarebbe finita in un modo simile a quello che ci racconti Gus. Buone feste

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    1. I dati sensibili vanno rispettati.
      Ciao Arwen.

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