Gli sbagli di Joe Biden in Afghanistan
Ian Bremmer, politologo e fondatore del Centro Studi Eurasia Group, dice oggi al Corriere della Sera che ora Biden avrà un grosso problema: «L’errore più grande è stato lasciare la base aerea di Bagram a luglio: per evacuare tutte queste persone serviva un’area nella quale poter controllare la sicurezza, e non è il caso dell’aeroporto di Kabul. Poi ci sono stati tanti altri errori: mancanza di pianificazione, informazioni errate, unilateralismo, una confusa strategia di comunicazione. Il fallimento della guerra non è colpa di Biden, i suoi predecessori hanno una responsabilità maggiore, ma dato che è lui che sta gestendo così male questa evacuazione e lo sta facendo da solo, invece di farlo con gli alleati, questo sarà un grosso problema per lui». Secondo Bremmer gli americani «evidentemente pensavano che il governo afghano sarebbe rimasto in piedi e che la Difesa afghana avrebbe combattuto. Quando hanno lasciato Bagram, l’intelligence parlava di un governo che sarebbe durato due o tre anni. Ora, se l’intelligence dice questo, ma ammette che potrebbe essere molto peggio, e però tutti sanno che Biden vuole andarsene a ogni costo, è plausibile che le persone che lo consigliano possano aver edulcorato i rapporti. O semplicemente è stato lui a non voler ascoltare. Certo ora ci saranno molte dita puntate».
Immagine:
RispondiEliminaThe Tree of Life
Anche se la crescita delle minoranze etniche e dei fenomeni migratori potrebbero sgretolare l’egemonia politica della comunità bianca degli Stati Uniti, e sarebbe tutta un'altra storia.
RispondiEliminaQuesto asservimento culturale non voglio coglierlo del tutto, e non coincide con quello di potere ed economico. La Letteratura, il cinema, il teatro americano hanno fatto comunque passi da gigante dettando nuove regole affatto elementari. Diciamo che anche noi, riproponendo vecchi post, ci inseriamo di diritto tra quelli che non sanno più cosa inventarsi, ma non deve essere poi un obbligo, visto che rischiamo anche noi la rachiticità del pensiero che si atrofizza, invece di cercare nuovi spunti.
RispondiEliminaGiusto. Volevo scrivere un post su Abbiategrasso.
EliminaGiorgio Steiner, mi sembra sia morto nel 2020 e non può rispondere.
Quando Leonardo dipingeva *La Gioconda* in America potevi incontrare un pellerossa😋
L'ultima elaborazione del Brookings Institution mostra come neri, ispanici e asiatici americani stiano profondamente modificando l'economia, la politica degli USA.
Elimina..anche gli indios avrebbero passeggiato sereni nello stesso periodo, se non fossimo arrivati noi a sterminarli.. :(
EliminaGenocidio dei nativi d'America e lancio della bomba atomica sulle popolazioni di Hiroshima e Nagasaki. Immane barbarie.
EliminaAhimè Splenger sull'Europa ha ragione da vendere purtroppo. Siamo in pieno decadentismo solo aggravato dal fatto che invece di un "sano" ma profondo e significativo nichilismo, assistiamo solo ad un perpetrarsi di un lento e straziante crollo del libero pensiero, dell'identità culturale, ed al contempo un triste, costante ed incessante avanzare di ignoranza, arroganza, superficialità. Quindi più che un decadentismo come lo conosciamo noi, direi che è in atto un autentico svilimento sociale e culturale al quale non so se si riuscirà a porre rimedio interrompendo questo processo di progressiva degradazione etica ponendo nuovamente le basi per una rinascita.
RispondiEliminaSoprattutto arroganza. Il degrado etico mi sembra evidente.
EliminaNon mi convince Biden che ha regalato ai Talebani, assassini esaltati, l'Afghanistan. Le madri vendono i figli per fame, mentre è in atto una strage di innocenti.
Biden si è trovato a date e atti già stabiliti.
EliminaGli sbagli di Joe Biden in Afghanistan
EliminaIan Bremmer, politologo e fondatore del Centro Studi Eurasia Group, dice oggi al Corriere della Sera che ora Biden avrà un grosso problema: «L’errore più grande è stato lasciare la base aerea di Bagram a luglio: per evacuare tutte queste persone serviva un’area nella quale poter controllare la sicurezza, e non è il caso dell’aeroporto di Kabul. Poi ci sono stati tanti altri errori: mancanza di pianificazione, informazioni errate, unilateralismo, una confusa strategia di comunicazione. Il fallimento della guerra non è colpa di Biden, i suoi predecessori hanno una responsabilità maggiore, ma dato che è lui che sta gestendo così male questa evacuazione e lo sta facendo da solo, invece di farlo con gli alleati, questo sarà un grosso problema per lui». Secondo Bremmer gli americani «evidentemente pensavano che il governo afghano sarebbe rimasto in piedi e che la Difesa afghana avrebbe combattuto. Quando hanno lasciato Bagram, l’intelligence parlava di un governo che sarebbe durato due o tre anni. Ora, se l’intelligence dice questo, ma ammette che potrebbe essere molto peggio, e però tutti sanno che Biden vuole andarsene a ogni costo, è plausibile che le persone che lo consigliano possano aver edulcorato i rapporti. O semplicemente è stato lui a non voler ascoltare. Certo ora ci saranno molte dita puntate».
Argomento tanto interessante quanto vero. Vorrei aggiungere che Homo Sapiens si è evoluto proprio grazie al linguaggio, più complesso è il linguaggio e più articolato sarà lo sviluppo del pensiero cognitivo. L'impoverimento del linguaggio rischia di determinare un impoverimento del pensiero. Stiamo gia assistendo alla graduale scomparsa dei tempi come il trapassato remoto, il futuro anteriore, per non parlare della scomparsa del modo congiuntivo.Un uso eccessivo di presente indicativo limita la nostra possibilità di proitettarci nel tempo, soprattutto nel futuro, è una visione che limita i nostri sogni e i nostri obiettivi. L'impoverimento del linguaggio determina meno possibilità di esprimere emozioni e opinioni. Secondo me è un problema non di poco conto.Grazie Gus di aver affrontato questo tema.
RispondiEliminaGrazie a te che intervieni in una discussione con discrezione e competenza. L'indicativo non è complesso, mentre il congiuntivo è gravido di rischi e strafalcioni di coniugazione.
EliminaGiusto ciò che sostieni:..."In un tempo di linguaggio povero, stereotipato quello che viene messo in crisi è proprio la capacità di ascolto e di dialogo, la possibilità di capire; il parlare assume sempre più la struttura di un monologo e di un monologo povero in quanto non sufficientemente dotato di parole che riescano ad esprimere le proprie esperienze, i propri sentimenti i propri conflitti, emozioni e sensazioni."
RispondiEliminaGus, condivido al 100% ...e si, so che l'ignoranza fa soffrire, ma quando esprimi le parole del tuo cuore comprendi che sono molto indigeste ai "rosiconi" perché sanno che al di la della penna (o pennello) non sanno più cosa fare...o viceversa vanno troppo oltre coinvolgendo altre persone che,frequentandole,ci hanno davvero perso la testa (demenza precoce?) Ohibò le tisane fanno male?
Tuttavia gus, cosa dovremmo fare? Cominci tu a dare il buon esempio parlando a "fontana", con persone di vera intelligenza e cultura, dei tuoi tanti amori e di ciò che ci fai?
...o che ci sei?
Ps gussino tu leggi i miei messaggi sul wp??
Ma certo che no.
wp, non so nemmeno cosa sia.
EliminaDiminutivo di WhatsApp.
RispondiEliminaDai racconta...
Ho un cellulare solo per i codici necessari per bonifici e postagiro su Bancoposta.
EliminaNemmeno internet.
Pure quando metto la password di Blogger/Google prima vogliono un sì e poi un numero.
Anche pe ottenere lo SPID per comunicazioni con la P.A. serve il cellulare. Telefonate senza limiti con 3 euro al mese.
'notte Franchina.
E i racconti a fontana?
EliminaCosa sono i racconti a fontana?
EliminaRacconti o donne chiamate "fontana"
EliminaQuesto fenomeno è abbastanza noto. I medici francesi che l'hanno studiato chiamano queste donne "femmes fontaine" ( donne fontana ). Non è ben chiaro da dove provenga questo liquido.
Dal web. Ho fatto una ricerca. 🤣😂
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EliminaWikipedia
EliminaL'inglese sostituirà tutte le lingue. Sarà un disastro, ma per ora parlare quella lingua è indispensabile.
RispondiEliminaTu scrivi molto bene, sicuramente meglio di me. Perché io non ho frequentato il liceo, ma l'istituto per ragionieri. Il fatto che poi abbia ottenuto la laurea in Economia e Commercio per il linguaggio serve pochissimo. Il mio campo di lavoro è fatto di contabilità, bilancio e amministrazione personale.
Ciao Valeria.
Non credo mai, in nessun caso che si possa fare di un'erba un fascio. Anche se nel caso degli americani, potrebbe venire naturale pensarla così. Sicuramentre la loro lingua e povera di termini, nel senso che usano poche parole, più o meno le stesse. Fantastico, Wow ! Meraviglioso . . . In ogni caso la loro cultura è fatta in modo da essere molto settoriale. Studiano e conoscono abbastanza a fondo il settore scelto ma conoscono quasi niente del resto - della geografia del mondo o di qulunque cosa non rientri nel loro limitato campo d'azione. Grazie per essere venuto a commentare da me al Rifugio https://ilrifugiodeglielfi.blogspot.com/ ora seguo il tuo blog. Spero che vorrai lascirami il follow-back per il Rifugio. Buon fine settimana
RispondiEliminaIl rifugio è magnifico.
EliminaGrazie Per l'apprezzamento Gus O. Il tuo blog mi pare davvero interessante
EliminaPoi è ovvio che anche in America ci saranno le eccezioni - non sono tutti così come "li disegnano"
RispondiEliminaSono costretti ad essere così.
EliminaQuesto vale anche per l'Italia ed il resto d'Europa naturalmente. Si purtroppo molti giovani parlano per acronimi o accorciando e rovinano le parole e la nostra bellissima lingua. Ma ci sono altri che invece cercano di approfondire ed imparare nuove parole
RispondiEliminaMoravia ha scritto *Gli indifferenti* a 19/20 anni e si percepiscono somiglianze al più grande di sempre, Dostoevskij.
EliminaFijn weekend Gus. Bedankt voor je bezoek op mijn blog.
RispondiEliminaCiao Caroline.
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