lunedì, gennaio 18, 2021

Il consulente di Conte

    


Si vocifera che Il consulente di Giuseppe Conte sia Massimo D'Alema. Il "Velista" è fuori da ogni gioco e dalla realtà. Spero che Conte venga sostituito da Dario Franceschini del PD.
Giorgio Gaber ci ricorda che qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita. Sì, qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come, più di sé stesso. Era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall'altra, il senso di appartenenza a una razza, che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita. No, niente rimpianti. Forse anche allora molti, avevano aperto le ali, senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici. E ora? Anche ora, ci si sente come in due. Da una parte l'uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall'altra, il gabbiano senza più neanche l'intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
D’Alema, questo piccolo essere, uno dei principali responsabili del tracollo della sinistra proveniente dal PCI, pensava di strumentalizzare la protesta dei lavoratori per la sua battaglia personale contro Renzi. E i lavoratori gli hanno detto a chiare lettere cosa pensano di lui. Essendo un ex comunista, non c'è da sorprendersi se capisce le cose con un certo ritardo. Forse oggi D'Alema s'è reso conto che è tramontata la sudditanza psicologica dei lavoratori verso i leader, il cui "verbo" nessuno osava contestare. E se non l'ha capita neppure oggi, D'Alema è irrecuperabile, almeno per quanto concerne il rapporto con la realtà. D'Alema che s'infila in un corteo della Cgil è un uomo che non si rende conto del mondo in cui vive. S'è fermato agli anni '80, quando i militanti del suo partito lo consideravano un genio. Oggi D'Alema ha capito che per lui è arrivato il tramonto. Si tolga dai piedi, con dignità, e si goda la sua pensione stratosferica. I lavoratori gli hanno dato il benservito. Ne prenda atto.
Ma pensandoci bene in fondo Baffino è un precursore. Lui aveva capito che il marxismo era una bufala (ideologia, quindi utopia) tragicamente presa per vera dal socialismo reale.
Aveva capito che la classe operaia ambiva a diventare borghesia, riuscendoci. Da buon ateo l'unica cosa che gli rimaneva era gestire una fetta di potere e soldi. Un po' alla volta tutti sono diventati come lui. Affaristi e ladri. Qualcuno ha seguitato a fare il matto con la falce e martello e raccattare una manciata di voti nelle elezioni. Quelli di sinistra li trovi in qualche forum a catechizzare senza uno straccio di idea di sinistra che li caratterizzi. Moralisti, moraleggianti, vegetariani, ambientalisti, professori. Insomma, il peggio del peggio.
Il socialismo reale è stato applicato. Ha deluso le aspettative di molti giovani che credevano in una società più giusta. Ha lasciato dietro molti morti. Il marxismo appartiene a un'epoca storica passata e molto diversa da quella attuale. Il capitalismo tecnologico ha vinto e miete vittime e infelicità. La terza via di Enrico Berlinguer è rimasta in un cassetto a marcire tra sogni e utopie. A me rimane il ricordo di un periodo giovanile bello e di lotta. Ci chiamavamo "compagni", una parola piena di promesse non mantenute e caduta in disuso.
Gaber, De André e Rino Gaetano hanno analizzato al meglio il fenomeno del '68 e del comunismo, arrivando sostanzialmente alla stessa conclusione di "glorioso fallimento".
Il comunismo in sé non coincide con il concetto di sinistra, perché la sinistra può essere tale anche senza il comunismo.
Ma come ho sempre pensato, governare secondo i principi della sinistra risulta probabilmente impossibile.
Il Pd ha governato, ma con politiche centriste o addirittura di centrodestra, specie sul lavoro. Politiche di sinistra sul lavoro forse sono davvero un'utopia?
D'Alema è un Berlusconi con i baffi, senza il cerone, i tacchi e il parrucchino, senza le barzellette.

Amen.

55 commenti:

  1. Mai sopportato D'Alema. Alla fine, negli ultimi tempi, gli unici a fare qualcosa di sinistra sono stati, nell'ordine, Occhetto, quando cambiò il nome al partito liberandosi da secoli di comunismo ingombrante e stantìo, e più di recente Bersani, con alcuni provvedimenti "storici" contro banche e lobby. Per il resto, buio totale.

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    1. Per questo Conte lo ha scelto come consulente. E' un nemico di Renzi, vanaglorioso come lui e praticamente di destra.
      Ora D'Alema prepara la vendetta contro Renzi.
      Il Velista vuole la rivincita con il leader di Italia Viva dopo il duello iniziato nel 2008: il rottamato pronto a vendicarsi sul rottamatore

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    2. Tra oggi e domani sapremo se la caccia ai parlamentari necessaria a tenere in piedi un governo Conte sarà andata a buon fine. Ma in ogni caso penso ragione: di «responsabile» in quello che sta accadendo c’è davvero poco. In realtà sta andando in scena la classica storia italiana di trasformismo: l’arruolamento in Parlamento di anime perse disposte a tutto in cambio di un incarico o di una ricandidatura. Oppure più semplicemente l’obiettivo è quello di conservare per altri due anni il posto di deputato o senatore. Le cronache degli scorsi decenni sono piene di personaggi di questo tipo: dal mitico Domenico Scilipoti all’italo-argentino Luigi Pallaro all’irresistibile Antonio Razzi. D’altra parte la transumanza da una maggioranza all’altra, da un gruppo all’altro è stato uno degli sport più gettonati nelle nostre Camere. L’interrogativo però è ora soltanto questo: un governo che deve affrontare un’emergenza sanitaria ed economica di dimensioni enormi può essere fondato su un’alleanza provvisoria e fragile di questo genere? Non si è sempre ripetuto, in questi ultimi mesi, che serviva una coalizione solida, un patto di legislatura e una squadra di governo di qualità?
      Per quello che mi riguarda non potrò più invocare dai partiti (tutti) uno «scatto di responsabilità nazionale». Altrimenti si fa avanti subito Clemente Mastella con i suoi seguaci. Spero che chi sta portando avanti questa operazione ci rifletta bene, al di là della rottura avventata, perché avvenuta in piena pandemia, di Matteo Renzi. Perché in questa emergenza non può valere quella che Gian Antonio Stella ha indicato come la stella polare degli attuali protagonisti politici: «uno vale uno purché sia dei nostri».

      Luciano Fontana Corsera

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    3. Dimezzare questa massa di bestie, provvedimento santo.

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    4. Serve di più. Legge elettorale seria e decadenza da parlamentare quando si entra con i voti di un partito e poi se ne forma un altro
      pro domo sua. Troppi privilegi, immunità e autorizzazione parlamentare per essere sottoposto a processo da parte della magistratura.

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  2. Tagliare un po' il numero dei parlamentari sarebbe una bella cosa.Buon pomeriggio.

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    1. Le prossime elezioni troverai il taglio. Il Parlamento ha già deliberato.
      Ciao OLga.

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    2. La legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1 “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020.

      La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi.

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  3. "Aveva capito che la classe operaia ambiva a diventare borghesia, riuscendoci. Da buon ateo l'unica cosa che gli rimaneva era gestire una fetta di potere e soldi".

    Tema a me molto caro, non solo perché ricorrente nella produzione musicale di De André e Gaber (e in parte anche in quella di Rino Gaetano), ma anche nella mia cinematografia preferita.
    E la canzone "Qualcuno era comunista" sintetizza in quei versi che hai postato proprio il "glorioso fallimento" del '68, delle lotte operaie.
    Di una meravigliosa utopia..

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    1. I nostri cantanti non saranno bravi come quelli americani, ma sono molto sensibili ai problemi sociali e politici del Paese.

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  4. 66 governi in 75 anni: quanto costa davvero (a tutti noi) l'instabilità politica?

    66 esecutivi in 75 anni: solo Alcide De Gasperi e Silvio Berlusconi sono rimasti in carica i 5 anni previsti.


    Strano. Un grande statista e un puttaniere.

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  5. Ecco Gus, hai fatto il nome giusto: De Gasperi, avremo mai un altro De Gasperi? Ne sento il bisogno come non mai! Anche se sono troppo giovane per averlo conosciuto, la storia ha dato prova dei suoi meriti. Ciao

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    1. De Gasperi era un servitore della Patria. Ha trovato l'Italia spaccata in due tra DC e PCI e non era facile ottenere una convivenza pacifica.
      L'Italia aveva bisogno di fondi e lui decise di chiedere 100milioni di dollari agli USA. Non era uno che vestiva alla moda, il suo cappotto era ridotto male, impresentabile e allora si fece prestare da un parlamentare amico un cappotto quasi nuovo per recarsi in America.
      Questa era la sua grandezza.

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  6. Io sono abbastanza schifata dalla nostra politica.
    sinforosa

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    1. Abbiamo toccato il fondo dell'inefficienza e seguitiamo a scavare.

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  7. Questo è il peggiore governo che l'Italia abbia avuto. Escluso logicamente quello del cavaliere.
    PALERMO - Ergastolo. Per Vittorio Mangano, l'ex "stalliere" di Silvio Berlusconi ad Arcore, la condanna è a vita. Colpevole di aver commesso un duplice omicidio. La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione della Corte di Assise di Palermo, presieduta da Giuseppe Nobile.

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  8. Condivido, ma almeno ha reso grande il Milan per anni e non ha fatto perdere, ma dato lavoro a tantissime persone. -:)

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  9. Il fondatore di Forza Italia, Dell'Utri, è stato condannato a 10 anni di reclusione per mafia. Sapevano anche che avrebbero ucciso Falcone, ma a loro faceva comodo. Borsellino aveva scritto tutto in un'agenda che scottava. Agenda sparita e lui assassinato. Bisogna leggere gli atti del processo di Palermo.

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  10. Un appunto rimasto per trent’anni dimenticato. Un foglio di carta utilizzato come block notes probabilmente durante un interrogatorio e rimasto poi disperso tra i faldoni senza che nessuno ci facesse mai caso. Eppure il suo contenuto è rilevante. C’è scritto: “Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano“. Parole tracciate con la calligrafia di Giovanni Falcone ed emerse all’interno di quello che è stato l’ufficio del giudice, all’interno del palazzo di giustizia di Palermo, ormai diventato un museo. A riportare la notizia dell’esistenza dell’appunto è il giornalista Salvo Palazzolo sul quotidiano la Repubblica. A fare la scoperta, invece, è stato uno dei più stretti collaboratori del magistrato, Giovanni Paparcuri, che dopo essere andato in pensione accoglie nel “bunker” del pool antimafia i visitatori.

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  11. Qualche giorno fa, Paparcuri stava sfogliando alcuni scritti di Falcone conservati al museo, quelli che contengono le vecchie dichiarazioni del pentito Francesco Marino Mannoia, utilizzate ormai in centinaia di processi. All’ improvviso, si è imbattuto nell’appunto che parla di Berlusconi: mai nessuno se n’era accorto prima. Paparcuri ha subito informato la procura. Quelle parole annotate da Falcone, infatti, sembrano confermare quanto già emerso durante il processo a Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva – e attualmente detenuto – a sette anni di carcere per concorso esterno a Cosa nostra. Recentemente sia Berlusconi che il suo storico braccio destro sono stati nuovamente iscritti nel indagati per le stragi di mafia del 1993 come possibili mandanti occulti degli attentati a Firenze, Roma e Milano dalla procura del capoluogo toscano.

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  12. Gaetano Cinà – che nell’appunto viene indicato come “in buoni rapporti con Berlusconi” – è un mafioso molto amico di Dell’Utri, ed è l’uomo che nel 1987 gli annuncia al telefono l’arrivo a Milano di un’enorme cassata con il simbolo della Fininvest. Mafioso è anche Gaetano Grado, un uomo d’onore spesso di stanza a Milano negli anni ’70. Vittorio Mangano è il noto stalliere di Arcore, capo della famiglia mafiosa di Porta Nuova a Palermo, assunto da Berlusconi nel 1974 a Villa San Martino ufficialmente come fattore. Tutti personaggi e fatti ormai già noti, dunque, quelli appuntati da Falcone. Il problema è che nei verbali del collaboratore di giustizia Mannoia non c’è traccia di riferimenti a Berlusconi. Interpellato da Repubblica su questo appunto Mannoia ha risposto: “Non ricordo. Sono ormai anziano e malato. E poi non posso rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa”. Al processo Dell’Utri Mannoia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dallo stesso procedimento è emerso, però, come il capo di Mannoia, Stefano Bontate, nel 1974 incontrò Berlusconi a Milano, grazie alla mediazione di Dell’Utri. La Cassazione ha considerato provato che Berlusconi stipulò un patto di protezione con Cosa nostra, prima per evitare i sequestri di persona negli anni ’70 a Milano, poi per la “messa a posto” dei ripetitori tv in Sicilia. “A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”, ha detto intercettato in carcere il boss Totò Riina.

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  13. La scoperta dell’appunto di Falcone, però, genera un’ulteriore domanda: davvero il giudice non ha mai approfondito quei collegamenti tra Berlusconi e Cosa nostra messi nero su bianco in quel foglio di carta? Prima del 1994, a Palermo non è mai risultata alcuna indagine su Dell’Utri e quindi su Berlusconi. Eppure in un’intervista rilasciata il 21 maggio del 1992, cioè due giorni prima della strage di Capaci, Paolo Borsellino parla chiaramente di collegamenti tra Mangano, Dell’Utri e Berlusconi. Lo fa parlando con i giornalisti Jeanne Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi in quella che è diventata una delle interviste più misteriose degli ultimi trent’anni. I giornalisti chiedono notizie di Vittorio Mangano, visto che Borsellino aveva indagato su di lui nel 1975. Poi, a una domanda su Dell’ Utri, Borsellino risponde: “So che esistono indagini che lo riguardano e che lo riguardano insieme a Mangano. Credo che ci sia un’ indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari”. Quell’indagine, però, ufficialmente non è mai esistita. Come l’appunto di Falcone.

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  14. Meu glorioso São José nos abençoe o nosso Brasil são tem piedade dos dessempregado e todos os moradores de rua Amèm

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    1. São José nos ajuda em todos os momentos.
      Olá Maria.

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  15. Infelizmente, não tenho informações sobre a política italiana, porque na comunicação social o tema é só COVID.

    Agradeço o comentário no meu blogue e espero sempre a presença-

    Boa semana :)

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    1. A política italiana é "nojenta". Você não perdeu nada.
      Eu vou voltar para o seu blog.

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  16. In questa situazione grave sia per la salute che per l'economia bisognerebbe essere al di sopra delle parti .Purtroppo siamo governati da irresponsabili.
    Buon pomeriggio

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    1. A Pescara c'era un tipo strano, soprannominato "Bazzicone", che passeggiando per corso Umberto s'avvicinava alle persone e : "Mi dì caccose?". Al Senato c'è un avvocato e: "Mi dì nu vote!".
      Ciao Cettina.

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  17. La canzone di gaber mi pare non sia stata colta in pieno, comunque
    Amen

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  18. «Qualcuno era comunista
    perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo,
    perché era disposto a cambiare ogni giorno,
    perché sentiva la necessità di una morale diversa.»

    (Giorgio Gaber e Sandro Luporini, Qualcuno era comunista)

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  19. Io conoscevo un tipo strano che cercava l'elemosina. Lo chiamavano "Bazzicone". Su un carrettino portava la moglie, offerta per pochi euro. Se rifiutavi la signora e non davi qualcosa, lui diceva incazzatissimo: "Ti puzza murì"!

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  20. La politica è diventato un amalgama mercenario di gente che venderebbe l'anima al diavolo pur di stare al potere. In questi giorni è stata scritta una delle più brutte pagine del parlamento italiano...Per le condizioni in cui siamo ridotti, viene voglia di fuggire da questo squallido paese. Vive la vera Italia, quella orgogliosa, produttiva e creativa, purtroppo morta e sepolta. Ciao Gus.

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    1. La politica è l'espressione del Paese.
      Ciao Vivì.

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  21. São Sebastião, livrai_me desta peste que se abateu sobre a humanidade. Livrai_me e livrai minha filha, minha família e toda a terra. Amém!

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  22. Premesso che lo spettacolo di Conte ed i Cinquestelle ieri sera mi ha profondamente disgustato, io non so chi potremmo metterci. Certo un esecutivo con questa finta maggioranza e che dipenderà ancora di più da Italia Viva dovrebbe fare un rimpasto e mettere alcuni ministri di spessore al posto dei vari Speranza, Lamorgese, Gualtieri e Bellanova... Io più guardo la situazione più ho l'istinto di aggrapparmi metaforicamente allo stelline italico. Quanto a D'Alema.... no pietà.

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    1. Conte si deve dimettere, Mattarella dia l'incarico a un tecnico e a fine anno elezioni e si darà una ripulita al Parlamento.

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    2. Tecnico ok ma con un cuore politico e non legato alla corrente Montiana altrimenti siamo fritti.

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  23. Draghi si.
    Che vergogna!! Ottenuta la fiducia del Senato. Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza. (?) L'Italia non ha un minuto da perdere.(e prima sii?) Subito al lavoro ☺️ per superare l'emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori
    Abbiamo più morti nel mondo e siamo ultimi come risorse economiche. Ma peggio di così poteva andare?

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  24. Risposte
    1. Gallo e gallina vecchia fanno buon brodo.
      Buon giorno

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    2. Lola, Draghi vuol fare il Presidente della Repubblica nel 2022.

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  25. E ora (ma non solo lui) 😁 gli saranmo attaccati come una cozza.
    Ps sai che ogni tanto vedo nella mia galleria foto che non ho mai fatto? 😂🤣 Questo è il terzo cellulare... Quello che vale meno ma conosciuto di più ☺️

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  26. Fioccano paralleli da brivido. Ho letto perfino di un paragone tra il Conte II dei 156 voti al Senato e il De Gasperi IV del 1947, anch’esso nato risicato: si tratta del governo che mise fine all’unità antifascista, cacciò il Pci all’opposizione, scelse la parte degli Usa nella Guerra Fredda, portò Luigi Einaudi al Bilancio e aprì la grande stagione del centrismo. Uguale proprio.

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