domenica, giugno 24, 2018

Decisamente contro Margherita







Sarebbe possibile parlare di morale se ci fosse un solo uomo sulla terra? Di morale dico, non di etica.
Se la risposta è no, come credo, forse possiamo chiarire un po’ meglio cosa è la morale togliendola da quell'empireo astratto, da quel limbo nebuloso in cui si tende a collocarla.
La morale è la mia individuale responsabilità, quella che io sento di avere di fronte a me in rapporto agli altri.
Questa mia individuale responsabilità, che possiamo chiamare coscienza, non dipende in nessun modo dall'etica e cioè da quel complesso di codici o di norme che in un dato momento storico e in una certa area geografica regola il comportamento dell'individuo nell'ambito della comunità di cui fa parte.
Nella responsabilità io rispondo all'altro. E rispondo all'altro perché non ne posso fare a meno, perché dall'altro non posso prescindere, da solo non posso vivere. E allora la dimensione in cui si realizza la morale è quella dell'assunzione della reciproca responsabilità.
Per una certa etica la pena di morte è codificata e accettata, per la morale e cioè il mio rapporto con me la pena capitale costituisce qualcosa che si pone al di fuori e contro.
La morale ha come fondamento primo il riconoscimento dell'altro come se stesso. IL riconoscimento dell'altro da sé come se stesso è stato alla base del processo evolutivo dell'uomo, della sua conoscenza , il passaggio dalla condizione primitiva a quella della civiltà.

28 commenti:

  1. Non si è dato mai il caso di una donna che abbia preso un raffreddore con un vestito scollato di un grande sarto. Ennio Flaiano.

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  2. Sono d'accordo con te.
    Non mi è Mai piaciuto come ragiona sta donna.
    Mai.

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    1. La sensibilità è in grado di distinguere il bene dal male?

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  3. Io mi trovo d'accordo con la frase specifica di Margherita perché è vero, per certe cose non è questione di religione ma di buonsenso, di sensibilità a volte di intelligenza.
    Troppo spesso si usa la religione come pretesto

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    1. Paola, io penso che la morale sia una sola e immutabile.
      Quando ognuno di noi ha una propria morale stiamo parlando di un'altra cosa.
      Definire il buonsenso è anche complicato.
      Chi vive adeguandosi a una religione e il suo Io ha incontrato quello che cercava non può esserci pretesto.
      La morale è ogni nostra azione che non fa del male agli altri.
      La morale è farsi il meno male possibile.
      Quando ho visto il tuo follower tra quelli che mi seguono ho provato una grande gioia.

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    2. Perché ogni volta che mi collego dal pc la prima cosa che faccio è commentare, poi però mi scordo di completare iscrizioni o aggiornare il blogroll e quindi non lo avevo fatto fino ad ora :)

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    3. Bene. L'attesa dà più importanza all'evento.
      Ciao Paola.

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  4. Qual è la base logica dell'ateismo della scienziata?


    "La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede"

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  5. Amo Marghe:

    "È unica. Nel modo di raccontare, di esprimersi, di acconciarsi. Confessa che una sola volta in vita sua è andata da un parrucchiere".

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  6. Io sono d'accordo su quelle frase, invece. Ma Gus, la tua stessa analisi non la vedo in contraddizione con la citazione della Hack. Male e bene sono due concetti che esistono a prescindere da una sensibilità religiosa. Certo che è più facile per un credente avere una morale, ma allo stesso tempo c'è chi è religioso e non ha affatto una morale :)

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    1. Male e bene sono definiti dai Comandamenti e dai vangeli. Non bastano i sentimenti.

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  7. Dio ha creato l’uomo a “sua immagine e somiglianza” e di conseguenza credenti e non hanno in sè stessi i germi di quella natura divina, i Comandamenti sono incisi nel cuore di ogni uomo, che lo voglia o no. Ciao Gus e buona domenica.
    sinforosa

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    1. Cosa intendi per immagine e somiglianza?

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    2. 26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
      27 Dio creò l'uomo a sua immagine;
      a immagine di Dio lo creò;
      maschio e femmina li creò.
      Lo dice la Genesi, Gus, e io credo che il Signore abbia impresso la sua impronta in ciascun uomo e donna è che anche coloro che si dichiarano atei hanno comunque in sè il “soffio” di Dio.
      sinforosa

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    3. E che non è che, scusa l’errore.
      Ciao ciao

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  8. A prescindere dal fatto che Margherita rientri nelle mie grazie oppure no, per me questa frase è inappuntabile.
    Ne abbiamo già parlato in altre occasioni.
    Conosco molti uomini di chiesa, e quindi dichiaratamente cattolici e credenti, senza alcuna morale e, allo stesso modo, tantissimi atei convinti che non ucciderebbero una mosca per un innato senso di onestà.

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    1. Io penso che la morale sia Cristo. O dici che non è mai esistito, oppure devi spiegare dove sbaglia e non distinguendo il bene dal male non ha una morale.

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  9. Personalmente mi trovo d'accordo con il pensiero espresso dalla Hack. Non credo affatto si debba essere religiosi per avere una morale.

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    1. Sara, la scienziata toglie la religione ma lascia la contrapposizione bene/male in funzione di una certa sensibilità.
      E' un concetto e merita una risposta chiara.

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    2. La mia risposta è chiarissima, sono d'accordo totalmente con il pensiero che ha espresso.

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  10. Nei Dieci Comandamenti - escluso il Primo - io trovo più buon senso che Dio. In quest'ottica la frase di Margherita è difficilmente attaccabile...
    Poi, come dici te, identificare la Morale in Cristo, apre mille altri scenari che rendono tutto più complicato...
    Chi non è Cristiano è tagliato fuori? Non può essere la persona più giusta, più buona ed esatta del mondo?

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    1. La parabola del samaritano significa proprio questo.

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  11. D'accordissimo con te e con la Hack.
    Ovviamente la morale, o meglio certi suoi codici, possono sfumarsi da posto a posto, ma credo che istintivamente si capisca cosa è bene e cosa è male :)

    Moz-

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    1. Miki, secondo te la pena capitale per chi ha commesso determinati reati è un'azione che si ispira al sentimento che istintivamente riesce a separare il bene dal male?

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  12. Il film è suggestivo. Qualche bella donna, ma mom basta per essere un buon film.
    Il prosecco non mi piace.
    Film: Finché c'è prosecco c'è speranza, sky.

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  13. Non potete eludere la domanda. Il blog serve a allargare l'area dell'onestà.

    Margherita Hack è atea...In una sua celebre frase, asserisce:

    "Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in Paradiso."

    Ecco, io mi chiedo, qual è il principio morale a cui l'astrofisica fa riferimento?...
    Qual è il vostro?

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  14. Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.

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