A volte la magistratura puzza. Ricordate il Lodo Mondadori? Ricordate cosa rispose Previti alla Ariosto che chiedeva come si fa a vincere una causa? No? Ve lo dico io: "Daije 'na borza piena de sordi!"
Home Tematiche Speciali Files24 WebDoc Data Journalism Video Foto Blog politica economia spettacolo tendenze tech cultura sport italia mondo people salute itinerari food motori scienza ITALIA Imponeva alle sue allieve tacchi e minigonne, magistrato nei guai Aperta indagine disciplinare nei confronti di Francesco Bellomo, direttore di una scuola di formazione per magistrati Tweet 12 dicembre 2017Anche la procura di Bari punta a fare chiarezza sul caso del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati, "Diritto e Scienza", a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate. Un caso che nasce dalla denuncia presentata alla Procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016, azione che ha provocato l'avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere che ora vede scendere in campo anche la procura di Bari con un'indagine conoscitiva - per ora un fascicolo "modello 45", cioè senza ipotesi di reato né indagati - proprio per accertare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese. Bellomo, infatti, è di origini baresi. E la scuola da lui diretta ha sedi a Milano, Roma e Bari. La vicenda, tra l'altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin, che alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale e contro le donne, collaboratore di Bellomo, su cui pende la richiesta del Pg della Cassazione di sospensione cautelare dalla funzione e dallo stipendio, mentre è già fissata per venerdì l'udienza cautelare nella sezione disciplinare del Csm che lo riguarda. L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attivit di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana. Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale. La conclusione dell'iter, che ha visto anche nel corso degli scorsi mesi l'audizione di tutte le parti coinvolte, compresa la ragazza e il padre che ha sporto denuncia, è " imminente", assicura la giustizia amministrativa. Tempi troppo lunghi? Va detto che il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha ricevuto il 23 gennaio 2017 gli atti relativi alla vicenda, "per il successivo inoltro alla procura della Repubblica di Roma", ed ha esercitato l'azione disciplinare, di cui titolare, il successivo 2 febbraio, quindi 10 giorni dopo. I tempi successivi sono in parte dettati dalla legge e dalle procedure e sono stati "i più rapidi consentiti", assicurano gli organi della giustizia amministrativa. "Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale", dice intanto il padre della ragazza piacentina che ha denunciato vessazioni e minacce durante il corso per aspiranti magistrati. L'uomo riferisce che la ragazza - laureata alla Cattolica di Piacenza - ora sta meglio ma "questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi". Ripete che la figlia "E’ stata sotto ricatto per troppo tempo attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio". Bellomo avrebbe cercato, dopo aver appreso della denuncia, di arrivare a una conciliazione con la ragazza. I carabinieri "sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", conclude. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/bellomo-magistrato-allieve-costretta-tacchi-minigonna-a089e701-bcd1-4006-bac3-604c626770c5.html
Anche la procura di Bari punta a fare chiarezza sul caso del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati, "Diritto e Scienza", a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate.
Un caso che nasce dalla denuncia presentata alla procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016, azione che ha provocato l'avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere che ora vede scendere in campo anche la procura di Bari con un'indagine conoscitiva - per ora un fascicolo "modello 45", cioè senza ipotesi di reato né indagati - proprio per accertare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese. Bellomo, infatti, è di origini baresi. E la scuola da lui diretta ha sedi a Milano, Roma e Bari.
La vicenda, tra l'altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin, che alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale e contro le donne, collaboratore di Bellomo, su cui pende la richiesta del Pg della Cassazione di sospensione cautelare dalla funzione e dallo stipendio, mentre è già fissata per venerdì l'udienza cautelare nella sezione disciplinare del Csm che lo riguarda.
L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana.
Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale. La conclusione dell'iter, che ha visto anche nel corso degli scorsi mesi l'audizione di tutte le parti coinvolte, compresa la ragazza e il padre che ha sporto denuncia, "è imminente", assicura la giustizia amministrativa. Tempi troppo lunghi? Va detto che il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha ricevuto il 23 gennaio 2017 gli atti relativi alla vicenda, "per il successivo inoltro alla procura della Repubblica di Roma", ed ha esercitato l'azione disciplinare, di cui è titolare, il successivo 2 febbraio, quindi 10 giorni dopo. I tempi successivi sono in parte dettati dalla legge e dalle procedure e sono stati "i più rapidi consentiti", assicurano gli organi della giustizia amministrativa.
"Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale", dice intanto il padre della ragazza piacentina che ha denunciato vessazioni e minacce durante il corso per aspiranti magistrati. L'uomo riferisce che la ragazza - laureata alla Cattolica di Piacenza - ora sta meglio ma "questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi".
Ripete che la figlia "è stata sotto ricatto per troppo tempo attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio".
Bellomo avrebbe cercato, dopo aver appreso della denuncia, di arrivare a una conciliazione con la ragazza. I carabinieri "sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", conclude.
Non ho capito questo: " i criteri di scelta del genere maschile: [...] femminilità; attitudine materna;" Che centra femminilità e attitudine materna in un maschietto?
Gus O.16/12/17, 18:57 mi hai fatto ridere con quel c'entra. Comunque l'ho letto in fondo al tuo post quando scrivi dei criteri di scelta: "Per quanto riguarda il genere femminile, i criteri di scelta si riassumono in potere/successo; intelligenza; capacità di amare; bellezza; personalità. Per quanto riguarda, invece, i criteri di scelta del genere maschile: bellezza; femminilità; attitudine materna; intelligenza; eleganza".
Sono parole di Bellomo. Mi sembrano strane. Lui si definito un tipo creativo come Einstein. Purtroppo invede di dedicarsi alla relatività il tipetto ha scelte più prosaiche.
"Se esistesse davvero un documento col dress code il sig Bellomo sarebbe nella merda da un bel po'.. occhio alle fake news Gus..."
Franco Battaglia, anche altri nel mio blog scrivono cose strane, e le tollero, ma tu sei una persona seria e non puoi avanzare sospetti di fake news quando la Magistratura si sta occupando del fatto, o meglio del misfatto.
L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana. Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale.
Destituito per aver leso il prestigio della magistratura. Alla decisione, che ha avuto il consenso pressoché unanime dell'adunanza generale del Consiglio di Stato, mancano soltanto il via libera del Consiglio di presidenza (convocato per venerdì 12 gennaio) e poi la firma del presidente della Repubblica. Bellomo si difende: "Ingiustizia è fatta". Ma la strada è segnata: per il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avances, dress-code, minigonne e "contratto", si profila la rimozione dai ranghi della magistratura amministrativa, la terza nella storia e in ogni caso la prima per vicende di questo genere.
Se esistesse davvero un documento col dress code il sig Bellomo sarebbe nella merda da un bel po'.. occhio alle fake news Gus...
RispondiEliminaHome Tematiche Speciali Files24 WebDoc Data Journalism Video Foto Blog politica economia spettacolo tendenze tech cultura sport italia mondo people salute itinerari food motori scienza ITALIA Imponeva alle sue allieve tacchi e minigonne, magistrato nei guai Aperta indagine disciplinare nei confronti di Francesco Bellomo, direttore di una scuola di formazione per magistrati Tweet 12 dicembre 2017Anche la procura di Bari punta a fare chiarezza sul caso del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati, "Diritto e Scienza", a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate. Un caso che nasce dalla denuncia presentata alla Procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016, azione che ha provocato l'avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere che ora vede scendere in campo anche la procura di Bari con un'indagine conoscitiva - per ora un fascicolo "modello 45", cioè senza ipotesi di reato né indagati - proprio per accertare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese. Bellomo, infatti, è di origini baresi. E la scuola da lui diretta ha sedi a Milano, Roma e Bari. La vicenda, tra l'altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin, che alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale e contro le donne, collaboratore di Bellomo, su cui pende la richiesta del Pg della Cassazione di sospensione cautelare dalla funzione e dallo stipendio, mentre è già fissata per venerdì l'udienza cautelare nella sezione disciplinare del Csm che lo riguarda. L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attivit di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana. Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale. La conclusione dell'iter, che ha visto anche nel corso degli scorsi mesi l'audizione di tutte le parti coinvolte, compresa la ragazza e il padre che ha sporto denuncia, è " imminente", assicura la giustizia amministrativa. Tempi troppo lunghi? Va detto che il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha ricevuto il 23 gennaio 2017 gli atti relativi alla vicenda, "per il successivo inoltro alla procura della Repubblica di Roma", ed ha esercitato l'azione disciplinare, di cui titolare, il successivo 2 febbraio, quindi 10 giorni dopo. I tempi successivi sono in parte dettati dalla legge e dalle procedure e sono stati "i più rapidi consentiti", assicurano gli organi della giustizia amministrativa. "Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale", dice intanto il padre della ragazza piacentina che ha denunciato vessazioni e minacce durante il corso per aspiranti magistrati. L'uomo riferisce che la ragazza - laureata alla Cattolica di Piacenza - ora sta meglio ma "questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi". Ripete che la figlia "E’ stata sotto ricatto per troppo tempo attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio". Bellomo avrebbe cercato, dopo aver appreso della denuncia, di arrivare a una conciliazione con la ragazza. I carabinieri "sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", conclude. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/bellomo-magistrato-allieve-costretta-tacchi-minigonna-a089e701-bcd1-4006-bac3-604c626770c5.html
RispondiEliminahttp://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_dicembre_14/bellomo-provo-baciarmi-dovevo-perdere-5-chili-fare-punturine-4febacbe-e107-11e7-acec-8b1cf54b0d3e.shtml
RispondiEliminaAnche la procura di Bari punta a fare chiarezza sul caso del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati, "Diritto e Scienza", a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate.
RispondiEliminaUn caso che nasce dalla denuncia presentata alla procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016, azione che ha provocato l'avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere che ora vede scendere in campo anche la procura di Bari con un'indagine conoscitiva - per ora un fascicolo "modello 45", cioè senza ipotesi di reato né indagati - proprio per accertare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese. Bellomo, infatti, è di origini baresi. E la scuola da lui diretta ha sedi a Milano, Roma e Bari.
La vicenda, tra l'altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin, che alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale e contro le donne, collaboratore di Bellomo, su cui pende la richiesta del Pg della Cassazione di sospensione cautelare dalla funzione e dallo stipendio, mentre è già fissata per venerdì l'udienza cautelare nella sezione disciplinare del Csm che lo riguarda.
L'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana.
Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale. La conclusione dell'iter, che ha visto anche nel corso degli scorsi mesi l'audizione di tutte le parti coinvolte, compresa la ragazza e il padre che ha sporto denuncia, "è imminente", assicura la giustizia amministrativa. Tempi troppo lunghi? Va detto che il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha ricevuto il 23 gennaio 2017 gli atti relativi alla vicenda, "per il successivo inoltro alla procura della Repubblica di Roma", ed ha esercitato l'azione disciplinare, di cui è titolare, il successivo 2 febbraio, quindi 10 giorni dopo. I tempi successivi sono in parte dettati dalla legge e dalle procedure e sono stati "i più rapidi consentiti", assicurano gli organi della giustizia amministrativa.
"Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale", dice intanto il padre della ragazza piacentina che ha denunciato vessazioni e minacce durante il corso per aspiranti magistrati. L'uomo riferisce che la ragazza - laureata alla Cattolica di Piacenza - ora sta meglio ma "questa odissea le ha distrutto la vita. Ha ripreso a mangiare e a studiare, ma è ancora in cura dagli psicologi".
Ripete che la figlia "è stata sotto ricatto per troppo tempo attraverso il contratto che come borsista doveva firmare per mantenere la borsa di studio".
Bellomo avrebbe cercato, dopo aver appreso della denuncia, di arrivare a una conciliazione con la ragazza. I carabinieri "sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale", conclude.
Non ho capito questo: " i criteri di scelta del genere maschile: [...] femminilità; attitudine materna;"
RispondiEliminaChe centra femminilità e attitudine materna in un maschietto?
E le altre fanciulle con relativi genitori dove sono stati finora?
EliminaFarfalla non so dove hai letto quel centra (c'entra)
EliminaLo sai che in Italia molti stupri non vengono nemmeno denunciati?
EliminaDopo che ha parlato quel padre si sono accodati in tanti.
Gus O.16/12/17, 18:57 mi hai fatto ridere con quel c'entra. Comunque l'ho letto in fondo al tuo post quando scrivi dei criteri di scelta: "Per quanto riguarda il genere femminile, i criteri di scelta si riassumono in potere/successo; intelligenza; capacità di amare; bellezza; personalità. Per quanto riguarda, invece, i criteri di scelta del genere maschile: bellezza; femminilità; attitudine materna; intelligenza; eleganza".
EliminaOra vado a controllare.
EliminaC'è quel "femminilità" e "attitudine materna" nei criteri di scelta del genere maschile che non capisco. Abbi pazienza
EliminaAbbraccio
Sono parole di Bellomo. Mi sembrano strane.
EliminaLui si definito un tipo creativo come Einstein.
Purtroppo invede di dedicarsi alla relatività
il tipetto ha scelte più prosaiche.
Anche a me sembrano strane. Grazie per avermi chiarito. Chissà cosa ne penserebbe Einstein di lui... Buon fine settimana
Elimina"Se esistesse davvero un documento col dress code il sig Bellomo sarebbe nella merda da un bel po'.. occhio alle fake news Gus..."
RispondiEliminaFranco Battaglia, anche altri nel mio blog scrivono cose strane, e le tollero, ma tu sei una persona seria e non puoi avanzare sospetti di fake news quando la Magistratura si sta occupando del fatto, o meglio del misfatto.
Ripeto: non voglio difendere questo maialino.. ma bisogna portare prove serie.. di fantomatici "contratti" non c'è traccia...
EliminaL'intera vicenda ha molti aspetti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale, mentre ben più definiti appaiono i profili disciplinari. Non è un caso se per Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione, ossia la sanzione più dura fra quelle previste e praticamente mai applicata nella storia repubblicana. Ora, dopo la stesura di un parere della prima commissione, si dovrà esprimere l'adunanza generale.
EliminaGoogle plus:
RispondiEliminaGus O.
+همسات رجل البقا
Grazie.
Ciao.
14 h
Gus O.
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+Francesco Grieco
Ciao.
14 h
Gus O.
+Vincenzo Langella
Ciao.
14 h
Gus O.
+Farfalla Leggera
Grazie.
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Gus O.
+Patty
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Gus O.
+Costantina Nioi
Ciao.
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Gus O.
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+Andrea Di Bella
Ciao.
14 h
Gus O.
+Lady Hawk
Ciao.
14 h
Gus O.
+1
+LADY HAWK
Grazie.
14 h
Destituito per aver leso il prestigio della magistratura. Alla decisione, che ha avuto il consenso pressoché unanime dell'adunanza generale del Consiglio di Stato, mancano soltanto il via libera del Consiglio di presidenza (convocato per venerdì 12 gennaio) e poi la firma del presidente della Repubblica. Bellomo si difende: "Ingiustizia è fatta". Ma la strada è segnata: per il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avances, dress-code, minigonne e "contratto", si profila la rimozione dai ranghi della magistratura amministrativa, la terza nella storia e in ogni caso la prima per vicende di questo genere.
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