Si conobbero. Lui conobbe lei e sé stesso, perché in verità non sapeva chi fosse. E lei conobbe lui e sé stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così (Calvino).
Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura.
D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Nel romanzo "Furia" Salman Rushdie definisce New York una città di mezze verità ed echi che in qualche modo domina la terra. Si può odiare questo dominio oppure si può celebrarlo, o ancora rassegnarvisi, ma resta un fatto: New York è il plesso culturale della realtà americana, in tutto il suo eclettismo, la sua emotività, la decadenza, l'intelligenza e il potere. Le mezze verità non sono sufficienti perché l'uomo occidentale, malgrado il suo sapere corre il rischio di arrendersi davanti alla questione della verità. New York è la città ideale per chiedere:" Voi cosa state cercando?" e chiedersi: "Io cosa sto cercando?". La curiosità di una domanda allarga la ragione perché dilata l'orizzonte del conoscibile. Il cuore intuisce già che l'orizzonte è più ampio di quanto il mondo oggi affermi. La nostra capacità di indagare le cose con la ragione è ispirata dal presentimento del cuore che esiste qualcosa di più grande. E per questo che l'uomo non raggiunge la felicità qualsiasi cosa ottenga. Come ha scritto Montale nella poesia "Maestrale" rincorre la gioia spingendosi sempre "più in là".
La fede nasce da un incontro. A me è accaduto con una ragazza che sarebbe diventata mia moglie. Fondamentalmente sono una persona onesta. Non mi ero mai posto il problema dio. Lei invece era praticante. Una grande occasione per confrontare il tuo agnosticismo con una che crede. Così ho fatto e dal confronto ho capito che lei viveva meglio di me. Un rapporto affettuoso con tutti, una che donava a piene mani. Ho cominciato a seguirla alla Santa Messa e domenica dopo domenica ho conosciuto Dio e il Figlio. Loro avevano una proposta di vita che sconsigliava l'uomo dal commettere errori (in teologia si chiamano peccati) per evitare di fare male agli altri e a sé stessi. È iniziato il mio grande cammino come scelta ragionevole fino a diventare credente, e seguito a camminare. Solo così l'Amore verso Dio aumenta. Lui lo sa e può fare di me quello che vuole.
RispondiEliminaIo aspetto la manna (dacci oggi il nostro pane quotidiano) e ne sono felice.
L'osservazione della realtà porta alla certezza che quello che guardiamo è frutto di un'intelligenza che l'uomo ha definito secondo il suo crescere e quindi le epoche storiche in tanti modi. In effetti il cristiano chiama Dio quello che in effetti è solo Mistero impossibile a svelarsi per la differenza di intelligenza tra Lui e l'uomo. Il fatto dirompente, unico nelle religioni, è che questa intelligenza si incarna nel corpo di una giovane ebrea e viene ad abitare in mezzo a noi. Dare una risposta certa all'accaduto comporta la presa d'atto dell'impossibilità della risposta. Quando il nostro Io si imbatte in questo incontro può dire sì, oppure no. In effetti il cristianesimo è una proposta di vita che un uomo accetta per ragionamento, cioè che ciò che propone questa religione soddisfa le esigenze del tuo cuore. Si ha la sensazione chiara che ci troviamo di fronte alla Verità.
Io avevo visto la donna che sarebbe diventata mia moglie in uno stabilimento balneare di Pescara che si chiama "Le quattro vele".
Una ragazza con i capelli biondi. I nostri sguardi si sono incrociati e lei mi ha sorriso. Poi il vento ha scompigliato i suoi capelli coprendole il viso. È stato un attimo. E dentro di me ero convinto che non avrei dimenticato quel volto né quel giorno, né il giorno dopo e nemmeno tra centomila anni.
Malik Solanka, storico delle idee in pensione e irascibile fabbricante di bambole, un giorno cambia radicalmente vita, abbandona la famiglia e fugge a New York. Sente una furia agitarsi dentro di sé e teme di diventare un pericolo per quelli che ama. Sbarca a Manhattan nel momento in cui l'America è al vertice della sua onnivora potenza. Solanka cerca pace, ma tutto quel che lo circonda sembra ugualmente dominato da una furia: battibecchi e litigi, meschinità e risentimenti percorrono la metropoli da un capo all'altro. E i sentimenti del protagonista, le sue emozioni e i suoi desideri, diventano travolgenti, sfrenati, folli. Ma nel suo destino ci sono due donne: un'attivista che vuole salvare l'umanità e una bellissima Venere bruna che gli fa conoscere un'altra furia, lontano, in un diverso angolo del mondo. Furia è un romanzo di esplosiva energia, una grande, cupa e divertita discesa nei lati più oscuri della natura umana. Ma è anche uno strepitoso ritratto di New York e insieme una travolgente storia d'amore.
RispondiElimina(dalla rete)
NEW YORK - Sulle condizioni di salute di Salman Rushdie è calato il silenzio, mentre la procura ha chiesto altri trenta giorni per analizzare 30mila file che riguardano l’attentatore. A un mese dall’accoltellamento dello scrittore anglo-indiano, aggredito il 12 agosto poco prima di un intervento al festival letterario di Chautauqua, New York, tutto è entrato dentro la bolla dell’attesa. Attesa che le condizioni di Rushdie, colpito dieci volte, al collo, all’addome, all’occhio destro, torace e gamba, migliorino. Attesa che si definisce il quadro accusatorio nei confronti di Hadi Matar, 24 anni, arrivato a Chautauqua dal New Jersey con l’obiettivo di uccidere lo scrittore e attuare la fatwa, la condanna a morte, decretata nell’88 quando l’attentatore non era ancora nato.
RispondiEliminaL'attentatore di Rushdie: "Sono rimasto sorpreso quando ho sentito che è sopravvissuto"
di Massimo Basile
17 Agosto 2022
Cerca di riposarti e stare bene.
RispondiEliminaI Vangeli si possono anche leggere, ma il problema è rispettarli:
Mc 10,17-30 [In quel tempo] mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
Hanno capito subito che sei una dolce signora.
EliminaDi sicuro c'è che New York non è un mondo statico ma una costante evoluzione emozionale e strutturale, dove la frenesia, il rumore, il caos, gli odori, cose e persone da guardare (e che ti guardano), ti si accavallano e appiccicano addosso lasciandoti spesso basito e frastornato.
RispondiEliminaNew York non può essere nostra, ognuno diventa di sua proprietà, mentre tenta di attraversarla e ne è, irrimediabilmente, attraversato.
Magnifica metropoli...
Come capitato anche a me, tanti, prima di arrivare a New York, possono identificarla come una sfida verticale, l'icona del grattacielo, cristallo e riflessi come simbolo futurista, ma è dal basso, dalle strade che si dipana il movimento e la smania, un'ebollizione perpetua, che si ripercuote nel sottosuolo, regno della subway e dei mille modi di raggiungere ogni angolo di questa immenso groviglio di fauna umana, che si muove anche a piedi e in taxi, e si sfama di fretta ai mille baracchini di street food (robe fantastiche!!) che si trovano ad ogni angolo..gente sfiorata appena da luci e neon che rendono la notte giorno pieno; e poi negozi immensi, teatri sfavillanti, ristoranti di ogni etnia immaginabile, cantieri aperti in ogni dove, con l’ansia del rinnovo, della sfida al cielo, sperando che l'ancora ricca testimonianza di palazzi dell'ottocento, tra il vittoriano e il coloniale, resistano alle prepotenti folate di architettura, anche d'azzardo, che invadono ogni minimo spazio residuo...
..ma anche povertà tangibile, homeless dappertutto, gente fuori di testa che canta, gesticola o urla, spazzatura e cattivi odori - non come a Roma però, dove la spazzatura è permanente -, a New York viene tolta, ma si riproduce agli angoli a velocità inconcepibili,
dai tombini spesso eruttano vapori e miasmi mefistofelici, le sirene di polizia e ambulanze sono una costante, diurna e notturna. Un coacervo di meraviglie e di contraddizioni, di occhi spalancati e di ebollizione costante, calderone fascinoso che si fatica ad etichettare secondo crismi abituali..non credevo di trovare tante chiese ad esempio, dal gotico al presbiteriano; non immaginavo di poter camminare tanto, di essere assalito dal "tanto"... così come di emozionarmi e stupire a ripetizione...
Una descrizione molto aderente alla realtà. Da conservare.
EliminaHo visitato tre volte New York, nel periodo della mia adesione al comunismo. Ho cercati di soffermarmi sugli aspetti negativi. La povertà non era stata sconfitta, donne obese da far paura e la confusione. Ma è stata inutile. Ci sono tante cose che solo gli *ammericani* sono capaci di fare. Chi lavorava percepiva retribuzioni molto alte. La ricchezza non è qualcosa che può sfuggire.
Se mi regalassero il viaggio per andare a visitare, la grande mela, rifiuterei. Non amo New York e il modo di vivere degli americani. Sono felice di essere nata a Genova e per nessuna ragione al mondo mi allontanerei dalla mia città. Per quanto riguarda la Fede, mio marito è credente mentre io sono atea da sempre. Sicuramente lui vive meglio perché trova conforto nella preghiera, mentre io mi rendo conto che sono più sola a lottare contro le avversità della vita. Vivo serena perché seguo la mia etica, amo il mio prossimo e spesso il consorte asserisce, che con il mio modo di vivere: sono più credente di lui.
RispondiEliminaTi saluto caramente.
La prima impressione. Tuo marito è sicuramente cattolico per la constatazione che ha fatto.
EliminaMio zio paterno lavorava come commesso in una macelleria.
Guadagna più lui che mio padre, maestro elementare e la differenza era enorme.
A papà per la rabbia o l'invidia dicevo che New York, altro non era che una Pescara più grossa. Una stupida menzogna. Lui nemmeno rispondeva, ma con uno sguardo gelido mi faceva capire che ero un cretino.
Pescara è uno scempio urbanistico, ma anche un vicolo mi ricorda mia moglie e le parole scambiate. Per questo Pescara, anche diventando sempre più brutta, io l'amo follemente.
Come stai?
EliminaBene.
EliminaIo vorrei abitare in una baita confortevole in una pineta, sentieri pianeggianti e qualche fiume con cascata nelle vicinanze.
RispondiEliminaNotte
io vorrei abitare qui.
Eliminabuon giorno, chiara
Buongiorno antonypoe. Tu dove vivi?
Eliminaqui. sempre qui. il condizionale era ironico :)
Eliminalieto giorno
Un castello. In particolare, scelgo Mont Saint-Michel.
RispondiEliminaTe tratti male.. ahah
EliminaLui è un prescelto Franco.
Eliminanon sono più in là, sono alla deriva :)
RispondiEliminaciao
Sei diventato un'imbarcazione?
EliminaCiao.
senza vele :)
Eliminaciao
La fede è l'unica arma che ci da la forza per continuare perchè le persone non si conoscono mai abbastanza...
RispondiEliminaLe persone sono un impasto di bello e di brutto.
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RispondiEliminaCredo che ognuno di noi abbia il suo luogo dove certe domande escono fuori e sgorgano spontaneamente, ma in realtà sono sempre state dentro di lui ma suoni, luci, colori, persone, di un luogo aiutano a leggersi dentro.
RispondiEliminaLe esperienze reali fanno cambiare anche idee radicate.
EliminaDi sicuro non vorrei vivere a Roma. Ma ci vivo, e mi ci hanno fatto anche nascere apposta. Un giorno la racconterò 'sta storia..
RispondiElimina'ntonio vive in una chiatta che va in deriva😋
Eliminahttps://milano.repubblica.it/cronaca/2021/08/05/news/battelli_chiatte_e_gru_la_corsa_di_como_per_liberare_il_lago-312974197/
EliminaMi piacerebbe camminare in un sentiero in mezzo agli alberi, poterli abbracciare e accarezzare sicura di non scontrarmi con una ragnatela. E cantare a bassa voce la mia canzone preferita Ho letto di Bruna.
RispondiEliminaDebbo cuocere le castagne e poi sarà davvero novembre!
Giusto.
EliminaBacio.
Ognuno di noi ha dei luoghi preferiti, ma entrare in simbiosi con la natura è il top.
RispondiEliminaConcordo, caro Vincenzo.
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RispondiEliminaQui al nord una chiatta è un'imbarcazione per pescatori o una signora bassa e grassa... forse quest'ultima e'usata al sud......buonanotte e sogni fantastici! Buona serata e Bacio
RispondiEliminaPenso all'imbarcazione per navigare. Nel caso della signora per antonypoe, che è un raffinato, consiglierei una giovane fanciulla bionda con gli occhi chiari.
Eliminaandrebbe bene anche mora con gli occhi scuri :)
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RispondiEliminaGrazie Valeria.
RispondiEliminaMia moglie si chiamava Emanuela. In ricordo della morte della madre morta dopo 15 giorni dal parto per un'emorragia è stata chiamata Bruna, che era il nome della madre.