mercoledì, maggio 06, 2020

Letizia







Per chi vive solo, purtroppo,  i pensieri sono sempre gli stessi e si rincorrono
in un vortice senza fine.
Il non comunicare con gli altri è angoscioso.
Ma c'è qualcosa che riesce a distrarmi, a volte piacevolmente.
E' il film buono che ti pone domande continuamente e tu devi rispondere.
E' un dialogo atipico ma affascinante.
Il Cinema ha delle potenzialità enormi.
Una grande forza di convincimento.
E' uno strumento con cui anche a scuola si può insegnare molto.
Ai corsi per fidanzati molti parroci facevano vedere Casomai .
A volte i ragazzi capiscono meglio certe cose con un film
che con tanti discorsi.
Ho in mente un momento preciso: una notte guardavo
Sogni di Kurosawa e di fronte a quei quadri sconnessi,
di cui non capivo sostanzialmente niente, ma che avevano
una potenza estetica incredibile, per me si è aperto
un nuovo mondo.
Il mondo della bellezza.
Si può restare fissi a contemplare un ciliegio in fiore
anche un'ora.
Ma il cinema può essere anche diseducativo: chi non è
abituato a un certo uso della ragione può essere plagiato
da una forma di comunicazione così diretta e forte.
Il film è uno strumento comunicativo più forte degli altri
perché contiene una storia nella quale identificarsi.
Ma come tutta la comunicazione -letteraria, o televisiva o artistica
contiene rischi e potenzialità legati esclusivamente a chi ci sta dietro.
il cinema di Tarkowski o di Vanzina hanno fascino uguale e contrario.
Intercettano gli occhi che vogliono essere affascinati:
"Chi dal messaggio di impegno chi dal disimpegno".
La fascinazione è identica perché il mezzo è potente.
Ho pensato a un film di Miyazaki dove c'è
una prolungata contemplazione di un grande albero.
E' il coinvolgimento che nel buio di una sala cinematografica,
ti prende guardando le immagini che scorrono.
Mi sento inserito in quel paesaggio, la musica mi trascina,
vivo momenti intensi. Certo è importante scegliere
il tema che mi apparterrà per due ore.
Bergman: "Il posto delle fragole" "Sussurri e grida".

45 commenti:

  1. Immagine:

    Possible ricerca correlata: laetitia casta

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    1. Amo il cinema, e so benissimo che bisogna superare le emozioni soggettive per giudicare il come queste vengano instillate. Insomma bisogna essere onesti. Fare cinema può voler dire anche raccontare fiabe. Ma senza prendere in giro, perché la vita reale, poi, non accetta giochini.
      E ormai troppi si accontentano di poco, troppo poco.

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    2. Ci sono film che si portano in cuore e sono quelli che ci hanno regalato il riflesso di “quel qualcosa” che stavano vivendo in quel momento. L’arte cinematografica è anch’essa bellezza da scoprire e apprezzare.

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  2. Come le altre arti anche quella cinematografica è un'arte meravigliosa e arricchente, solo se si sa comprendere. Un bel post. Grazie Gus.
    sinforosa

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    1. Concordo. Il film deve essere stimolante e credibile.
      Leggo che ti piace il post. Sono contento.
      Ciao.

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  3. Sono sempre andata molto volentieri al cinema e mi mancherà. Ho deciso di mettere sky.
    Stamattina passeggiavo, non avevo voglia di conversare. A volte sono contemplativa. Sento un mare di sofferenza in questi occhi. E io non alzo mai gli occhi se non c'è nulla da vedere, però a volte mi è difficile non esprimere ciò che vedo, e non mi rassegno. Verso mezzogiorno mi sono spostata ai giardini vicino al tempio voltiano, ho preso una brioche e una crostatina alle mele d'asporto 🙂, ho apprezzato e
    passeggiato un po'... avevo freddo. Quanto dolore e rassegnazione ho avvertito nei volti dei passanti:... sono empatica. Però poi ho guardato la vista del nostro lago, le varietà dei fiori e tutto il viale alberato...ho finalmente respirato!!! Non saremo più quelli di prima, ma dobbiamo guardare avanti comunque.
    Sono poi andata al cimitero: è importante il culto dei morti... Ho pregato per tutti quei morti innocenti... Ho chiesto a loro il sostegno per andare avanti. Loro, ora, sono in un' altra dimensione.
    Buona giornata

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    1. Brava. Hai scritto il post.
      Io la prima passeggiata sulla riva del mare.
      Ritornando a casa ho incontrato donne che conoscevo, ma non mi sono fermato.
      Quelle more con i capelli neri che erano diventati grigi.
      Ahimè, la tinta saltata causa parrucchiera con negozio chiuso.

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    2. A gus piacciono le more. :) Peccato. Esiste un tinta faidate ...come vedi. Ero preoccupata di non prendere il colore giusto ma ci ho azzeccato. Piuttosto la ceretta mi ha dato un po' di problemi, ma i brillantini sulle unghie ti dirò che mi piacciono.
      Per le more è più semplice la tinta faidate.
      Però, gus, non avevi di meglio da guardare? Tu hai capelli bianchi o brizzolati? Sei pure.. rigoglioso tu?

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    3. Mina, io non sono un nazista da non pubblicarti il commento, ma cerca di attenerti all'argomento. A me piace la donna in generale, anche se è brutta perché grazie ai suoi ormoni ha una diversità comportamentale che io non posso avere.

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    4. Sei stato tu ad andare fuori tema. Eh? Ovvio che gli ormoni tra uomo e donna sono diversi.. Ma in che senso la donna ha una diversità ormonale comportamentale? Spiegami: è interessante questo argomento.

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    5. Le donne possiedono un grado di sensibilità più accentuata rispetto ai maschi.
      Un simile tratto di personalità permette alle donne di capire le cose molto velocemente, quasi ancor prima che succedano. E cosi, riescono ad attivare meccanismi di allarme emotivo che permettono loro di affrontare situazioni improvvise e quindi di adeguarsi al meglio.
      Sulla grandezza delle donne potrei scrivere un libro, ma ora no.

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    6. Scarface è un film che resta e resterà impresso nella memoria comune del cinema contemporaneo, la cui forza impattante rimane intatta anche al giorno d’oggi, da un lato come prodotto d’eccezionale intrattenimento e dalla superba potenza visiva, dall’altro costituendo tutt’ora uno spaccato disincantato della criminalità insita nei gangli vitali della società americana e una riuscita e coraggiosa critica sociale nei confronti della fascinazione capitalistica.

      Annotazioni rubate alla rete.

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    7. Finalmente a Napoli, Fausto viene corteggiato dalla giovane Sara; lei vorrebbe a tutti i costi occuparsi di lui, ma Fausto sembra infastidito da queste attenzioni. Fausto e Vincenzo tentano poi, maldestramente, di suicidarsi con le proprie pistole d'ordinanza, ma la paura impedisce loro di riuscire nell'intento. Nascosto da Sara in un casolare di campagna ormai abbandonato, per proteggerlo mentre si calmano le acque e l'inchiesta sullo sparo viene messa a tacere dalla polizia, Fausto infine cede e capisce che non può rifiutare l'aiuto e le attenzioni di Sara.
      È solo un film, ma qualcuno ha avuto pure una sfacciata fortuna, ma pochi. L'uomo, ma molto più la donna viaggia di testa, di fantasie e il cinema o un buon libro a volte le alimenta. Non è male Basta crederci. Posso dire che la donna è più portata al sacrificio di quanto sia l'uomo. Immedesimarsi in un libro o al cinema è una fantastica illusione. La realtà è dentro di noi.

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    8. Quanto a sacrificio la donna è meravigliosa.

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  4. Molti film si apprezzano anche dopo un po', comunque mi manca il fascino della sala cinematografica, visto la quarantena.
    Saluti a presto.

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    1. Tra poco il cinema riparte con le sale all'aperto. Speriamo bene.
      Mi manca molto.
      Ciao.

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  5. Non ricordo, che film era Casomai?
    Bello il tuo aneddoto su Sogni di Kurosawa.
    A me piace molto il cinema italiano anni '70, di ogni genere: da parte mia non c'è un voler considerare quel periodo un'età del'oro per l'Italia (anzi, tutt'altro...), ma dal punto di vista cinematografico c'era molto fermento, una certa inventiva, forse un modo di fare cinema che considero ineguagliato. Film che sanno suscitare riflessioni e che descrivono molto bene nei tanti vizi e nelle poche virtù la nostra società, con considerazioni che spesso, anche oggi, sono valide e attuali.

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    1. Tommaso e Stefania sono una coppia che si intende sposare, ma vogliono che il loro matrimonio, sia la cerimonia che la vita futura, siano speciali. La futura sposa propone come paragone del loro rapporto l'esibizione di pattinaggio in coppia: entrambi i pattinatori devono avere fiducia in sé stessi, ma soprattutto devono avere fiducia nel compagno; l'unico modo per non cadere è restare insieme e lottare. Il giorno della cerimonia il prete allora si adopera perché il tutto sia qualcosa di nuovo, qualcosa che nessuno ha mai visto.

      Una volta sposati nasce un bambino e il loro resta un amore sincero, passionale, sano. Sono una coppia fortunata: giovani, carini, innamorati ed entrambi occupati nel mondo della pubblicità, lei truccatrice, lui direttore artistico. Intorno a loro un mondo di amici, parenti, conoscenti, che si emoziona, consiglia, partecipa. Dovranno tuttavia affrontare frustrazioni sul lavoro, i soldi che non bastano mai, un isolamento sociale imprevisto la progressiva mancanza di supporto dai familiari. Gradualmente Stefania e Tommaso diventano una coppia come tante altre: non lottano più, non comunicano, litigano senza sapere perché, la narrazione termina con un tradimento ed un astioso divorzio.

      Questo triste epilogo tuttavia si rivela solo un'ipotesi del parroco: casomai Tommaso e Stefania siano esposti a un tale scenario di coppia, chiede al resto della gente ad impegnarsi a non lasciare che ciò si verifichi, perché il rapporto tra due persone resta sempre condizionato dalla presenza di tutti gli altri. Per quanto triste, il fallimento di un rapporto di coppia resta una realtà a cui tutti si sono ormai abituati, quindi per renderlo speciale ci si potrebbe impegnare tutti quanti a mantenerlo integro. Molti si dichiarano contrari all'agire così, ritenendo che il matrimonio alla fine resti un evento privato, e allora il parroco a sorpresa chiede a tutti gli invitati di uscire, in modo che lui possa celebrare la cerimonia con i due sposi soltanto. Terminata la cerimonia, gli invitati vedono i neosposi uscire, ancora fiduciosi del loro futuro.
      Wiki.

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    2. Degli anni '70 ricordo Il padrino,, Arancia meccanica, Taxi driver, Qualcuno volò sul nido del cuculo, L'esorcista.

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  6. Il cinema è come la letteratura, il messaggio lo vediamo noi nelle opere.
    Anche se poi non è che poi tutte le opere siano il massimo, occorre senza dubbio un certo discernimento.
    Ieri ho scoperto con piacere Antichrist, di Von Trier.
    Ti abbraccio.

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  7. I film raccontano le vicende degli esseri umani.
    A volte tentano di indirizzarci verso determinati comportamenti.
    Ti abbraccio Francesca.

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  8. Mi é piaciuto leggerti, mi manca il cinema, con il suo fascino...conservo un bellissimo ricordo dei cinema all'aperto, ci andavo con mio padre...spero possano riaprire!! Buona giornata

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    1. Nelle notti d'estate e il cielo stellato eravamo in tanti a frequentare i cinema all'aperto.
      Ciao Roberta.

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  9. I film di Vanzina più che disimpegno rappresentano la superficialità esistenziale di oggi e forse di sempre. Esistono pellicole legate al disimpegno e sono commedie ironiche e divertenti senza scadere nella becera volgarità. Penso ad esempio al matrimonio del mio migliore amico con Julia Roberts e Cameron Diaz, senza stare a citare pietre miliari del cinema mondiale. Venendo al fulcro del tuo post, l'arte in generale ed i film nello specifico, devono e possono in modo sincero,intenso,potente e diretto comunicstr un messaggio importante, politico e/o sociale o di sentimenti e devo 9 contenere il pensiero dell'autore. Diverso è il caso di opere chiaramente di propaganda e di lavaggio del cervello, opere tra le quali io annovererei anche i film di Moccia per come tentano di rincoglionire le masse degli adolescenti allontanandolo dalla realtà ma soprattutto cancellando loro la capacità di essere persone pensanti e dotate di acume,ironia, sarcasmo e capacità di discernimento. Tutto questo li può anche allontanare dalla contemplazione emotiva del bello.

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  10. Daniele, io non conosco Vanzina.
    Cerco registi illuminati e protagonisti come Al Pacino, De Niro.
    A me basta vedere una pubblicità mascherata e spengo la TV.

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  11. Anche io vivo come un eremita, dopo la morte di mia moglie avvenuta nel 2011. L'unica compagnia è qui nella rete, anche se c'è sempre qualcuno che ti tormenta con domande idiote.
    La televisione è SKY. Prima vedevo il tennis, ora il cinema. Mi disturba l'informazione della gente con le mascherine.
    Anche io mi aggrappo alla memoria, che in fondo è una presenza.
    Ciao.

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    1. io non m'aggrappo :)
      sono il viticcio della memoria: rampicante e intricato, indissociabile dall'architettura

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    2. La legge Basaglia mi evita luoghi oscuri. Io ho sempre l'impressione di non stare solo. Se mi sveglio la notte per
      andare a p. non accendo la luce per non turbare il sonno a mia moglie. La mattina, dopo 10 minuti, capisco che il caffè tocca a me farlo. In cucina non c'è nessuno.

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    3. sei davvero messo bene :)
      io sono eremita (folle se preferisci) per scelta e non ho mai avuto sensazioni e/o problemi del genere.
      buon giorno

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    4. Io vivo qualcosa che oltrepassa la dimensione della realtà sensibile.
      Ciao.

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    5. ovviamente non è possibile ma capisco cosa intendi. ciao

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    6. Accade qualcosa e so che non è possibile. A casa mia non ci sono persone che dormono con me e la mattina mi preparano il caffè.
      Un matto vive questo sogno, ma afferma che è realtà.

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    7. tutte cose su cui ho riflettuto, anche per averle in parte vissute.
      dove abito c'era una grande struttura psichiatrica, da cui è passato anche basaglia. ciao

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    8. Il problema è che Basaglia ha eliminato i manicomi, ma i matti non sono guariti.

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    9. la difficoltà è che, per "guarire" i matti, toccherebbe cambiare radicalmente la società. e non è neppure una soluzione sicura, visto che loro, spesso, preferiscono la "malattia"

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    10. Sì. Molti si tengono la malattia pur di non affrontare la realtà e le persone tremendamente cattive.

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    11. in parte è come dici.
      utopia, ovviamente, il cambiamento radicale della società. ma, anche se accadesse, molti dei matti (i matti per "scelta") non troverebbero ugualmente risorse bastanti dentro di loro per affrontare la "realtà", che è qualcosa di ancora e assai diverso dalla società. ciao

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    12. I matti diventeranno maggioranza nel momento in cui decideranno di affrontare la realtà.

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    13. Forse sono già maggioranza.

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    14. se parli di quei "matti", o perfino sommandovi tutti gli idealisti e benpensanti e uomini di buona volontà, no, non è così: sono una netta minoranza

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    15. Per matti io ritengo quelli che sono usciti dal manicomio pubblico per entrare, poi in quelli privati a pagamento.

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    16. Io ho visto le corsie preferenziali.

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    17. Vittoria, resta la moderazione e dopo i tuoi comportanti per i post che avevi scritto, non se ne parla.

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  12. Ciao,
    personalmente non guardo molto i film, non perchè non mi piacciano ma non ne ho il tempo. Capita però che mi ci metto ma fatico molto a trovare un film che mi trasmetta qualcosa, un film fatto bene, per intenderci.
    Sono più fortunata con i libri in quanto leggo molto, in realtà vado a periodi, però riescono a trasmettermi molto di più.

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