martedì, aprile 28, 2020

Gorghi di stelle







L'intelligenza è una funzione di adattamento strutturata per organizzare alcuni dati percettivi in una lettura che sia appunto funzionale all'adattamento all'ambiente, alla sopravvivenza ed al benessere dell'individuo. Non può essere utilizzata per ciò che non è percepibile: sarebbe un uso improprio. A volte è altrettanto importante riuscire a percepire ed interpretare se stessi ed il proprio universo emozionale.

33 commenti:

  1. Immagine:

    Possible ricerca correlata: glasses of wine clinking

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    1. Il tintinnio di bicchieri di vino.
      Google, io ho cercato "gorghi di stelle" e tu mi proponi
      "Calici di Stelle", l’evento estivo più atteso dagli enoturisti del veneto"

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  2. Il nichilismo non è una teoria astratta,
    E' la mancanza di senso del vivere che prende tutti.
    Ma c'è qualcosa che la vince.

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    1. La novità non è un futuro da perseguire, non è un progetto culturale, sociale e politico: la novità è la presenza.

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    2. La mattina è iniziata bene.
      Ormai in qualsiasi modo mi svegli riesco a ribaltare la situazione in positivo.

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    3. Tutta la vita è una tensione verso qualcosa che quieti l'animo, che lo renda perfetto.
      In latino perfetto vuol dire compiuto, totale.
      Soddisfatto è un'altra modulazione della stessa esperienza; ne indica il riverbero psicologico della felicità.

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  3. L'intelligenza in sé non ha limiti, è chi la possiede che magari si pone dei limiti. A volte giusti, altre volte no.
    Ti abbraccio.

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    1. L'intelligenza non può conoscere perché l'Universo espandendosi diventa illimitato, infinito.
      Abbraccio Francesca.

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    2. Non esiste solo quello che si vede.

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  4. L'intelligenza, l'intuizione, possono arrivare al momento solo fino al visibile ma proprio per la loro straordinaria vitalità possono immaginare l'oltre e "sfidarlo" per sognarne la forma e la sostanza, così come già in passato l'hanno sfidato ottenendo peraltro anche prestigiosi successi, alzando l'asticella del visibile nei confronti dell'indecifrabile. Questo perché non può esistere vera intelligenza senza emotività e sentimento, non può esistere vera conoscenza senza la parte pulsante di noi, che è quella pensante che come tale non scinde il razionale dall'emozionale.

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  5. La caratteristica dell'intelligenza è la capacità di risolvere una problematica sconosciuta. Riesce a farlo attingendo forza dalla componente emozionale della sua complessa struttura.

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  6. La conoscenza è nutrita dall'intelligenza che curiosa tende sempre verso la scoperta di quello che non sa.
    Sereno giorno Gus! '

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    1. Curiosità e Desiderio stimolano l'intelligenza.
      Buona giornata Sciarada.

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  7. La curiosità di pochi ha aperto la conoscenza a molti, ma non a tutti.
    Pochi sanno credere a cio che non capiscono, ma che tempo capiranno, (forse).
    Ciao fulvio

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    1. Ringraziamo i pochi e aspettiamo che capiscano tutti.
      Ciao Fulvio.

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  8. la ragione, in quanto intelligenza viva, non può "soffrire" (nel senso da te proposto e attribuito al termine). proprio perché si riconosce nella relazione: è dentro e non fuori: partecipa, dando il suo contributo. ciao

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  9. Il soffrire dipende dal fatto che la ragione arrivata a un certo punto può solo fantasticare, mentre vorrebbe sapere.
    Ciao.

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    1. comprendo ed è umanamente comprensibile. tuttavia è un controsenso questo "voler sapere". non perché non ci competa o non sia possibile e auspicabile ma perché non è necessario, urgente. alla prospettiva occorre dinamismo funzionale, graduale e senza forzature. potrei dire proporzionale ai meriti

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    2. Il "voler sapere" è una situazione che nasce inconsapevolmente. Il dinamismo graduale verso la conoscenza è il cammino verso qualcosa che credi esista, ma non ancora hai visto.

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    3. sono appunto quel "inconsapevolmente" e "credi esista" che vanno indagati riflessivamente. buon giorno

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    4. Concordo. La conoscenza è un cammino di crescita.
      Ciao.

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  10. Mi è sempre piaciuto pensare che le cose visibili siano immagine di quelle invisibili, ma un'immagine non arbitraria e qualsiasi, bensì calzante, simile. Pensare che ci sono delle "acque al di sopra dei cieli"... Se una vigna è immagine di un popolo, chissà un popolo di cosa è immagine. Secondo me di un individuo, ma di un individuo ancora composto di parti. Arrivare all'uno assoluto, quello atomico, indivisibile, ma un Uno non aritmetico, bensì un Uno che è il contrario del Molti... Secondo me già a questo livello si sta pensando alle "cose di lassù", le quali, è bene tener presente, vengono prima di quelle di quaggiù.
    Ecco per me un mistero che è punto di blocco della mia intelligenza. Dato che sono le cose invisibili a creare le visibili, come avviene questo parto, questa creazione, in che punto, in che momento...?

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  11. Se dalla riva del mare guardi verso il suo orizzonte un'enorme curvatura del cielo segna i confini dell'area d'acqua. In effetti sappiamo benissimo che quella linea è un'illusione ottica. Questo è il caso che il mare visibile è l'immagine del mare che non vedi. Il "parto" è frutto della conoscenza.

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    1. Secondo me però il paragone del mare, separato dall'orizzonte in 'mare visibile' e 'mare invisibile' può essere fuorviante perché il 'mare invisibile', anche se non lo vediamo, è pur sempre una cosa tangibile, materiale, perciò visibile. È il mare.
      Le vere cose invisibili, che sono le "cose di lassù" semplicemente perché vengono prima, in ordine di creazione, rispetto alle visibili, proprio non si possono vedere, né toccare, né annusare, né gustare, insomma non si possono percepire coi sensi.

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    2. Il mare che non vedi è visibile perché scienza e conoscenza l'hanno spiegato. Altre cose sono state spiegate, ma tu non hai voluto riconoscerle. Per esempio il Regno dei Cieli:

      «Perciocché io vi dico che fra coloro che son nati di donna, non vi è profeta alcuno maggior di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno di Dio è maggior di lui.»

      ( Vangelo secondo Luca, capitolo 7, verso 28, su laparola.net., traduzione di Diodati e Riveduta)

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  12. Sarebbe sciocco affermare che nulla esiste oltre il cielo infinito.
    E siamo d'accordo.
    Ma trovo ancor più sciocco far finta di sapere esattamente cosa c'è.
    E sai benissimo cosa intendo.
    Regno dei cieli, trinità, preciso numero di cherubini, troni e serafini.
    Amen.

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    1. Non hai capito. Quello che dice Cristo a proposito di Giovanni Battista, cioè che il più grande profeta mai esistito viene dopo l'ultimo del Paradiso insegna due cose. La vicinanza a Dio è sentita dalle anime in modo diverso e il ladrone in croce che riconosce l'innocenza di Cristo viene prima di Giovanni Battista.
      Una rivelazione che la nostra intelligenza non può comprendere, un Mistero finché non saremo Lì.

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    2. Non è questo che non ho capito, io so bene che siamo nel Mistero.
      Ma Mistero vero.

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    3. Mistero perché non siamo in grado di percepire il significato di vita eterna, ma è una promessa del Figlio dell'uomo. Mica fichi e pizza.

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    4. Vabbe', facciamo a non capirci. Io è proprio questo che intendo: che il Mistero sia ridotto a pizza e fichi.
      E' già se andiamo di Promesse, Figli e Vita Eterna.. me stai a servi' pizza bianca fumante...

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    5. Franco, tu hai un modo di credere a Dio diverso dal mio.
      Io ho letto il Vecchio testamento che si esprime in metafore, e I Vangeli con parabole chiare e attuali oggi dopo duemila anni. I Vangeli sono una proposta di vita per stare meglio in questo mondo. Il dopo la morte è Mistero perché la nostra mente non è in grado di dare un volto a quelle promesse.

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    6. Io so solo che frotte di teologi sbattono la testa sul fico seccato perché non dava frutti fuori stagione... ;)
      Fermatevi, fermiamoci tutti. Una preghiera ed un ringraziamento quotidiano, appena aperti gli occhi, e poco prima di chiuderli.
      Amen.

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    7. Tommaso d'Aquino era un coglione?

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