mercoledì, agosto 16, 2017

Riappropriarsi del proprio Io









Ben Goossens ha lavorato per 35 anni nel suo paese natale come direttore d'arte di agenzia pubblicitaria. Dopo aver ritirato, Goossen si è rivolto alla creazione di montature fotografiche con un caratteristico stile di surrealismo che ricorda il suo connazionale René Magritte.
Le immagini di Goossens hanno ricevuto riconoscimenti in una serie di prestigiosi concorsi internazionali di fotografia, tra cui le medaglie d'oro e d'argento al Trierenberg Super Circuit, il più grande salone di fotografia annuale al mondo. Goossens ha anche visto il suo lavoro ampiamente pubblicato, tra cui una approfondita esposizione di 10 pagine nell'edizione di marzo 2007 di Photo Art International. Le sue foto composte sono notevoli per la loro perfetta rappresentazione pittorica dei surrealismo.

25 commenti:

  1. Migliore ipotesi per questa immagine: manipolazione delle masse.

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  2. Se potessi, il mio io lo farei volare dalla finestra

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    1. L'io è un'Entità che coincide con la persona. Raccoglie le informazioni dell'affettività appena filtrate dalla ragione. Funzionano come il paguro e l'attinia. Quando finisce la collaborazione il cuore (affettività)si riduce in tanti segmenti reattivi alle sollecitazioni più astruse. La ragione sorre verso l'alienazione. Questa situazione si chiama dissociazione dell'Io.
      Un abbraccio Pippa.

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  3. Ma certo è quello che io ho sempre sostenuto. Ma tu ora chi stai per tradire? Il vecchio Gus o quello nuovo?

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    1. Pippa giustamente si disinteressa del tuo linguaggio assurdo. Mi conosce da poco e quello vecchio non lo conosce. Sempre ammettendo che sia esistito nel reale, oltre che nella tua mente ballerina.
      Ciao Larissa.

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    2. Pippa? Non ho commentato a lei. Maaaa che hai capito tu? Caspiterina davvero non esisti Gus? Ehhhh???? vuoi dire che Gus é un'altro personaggio inventato da Valeria? Uh... Non ci credo. Lo scopriremo solo vivendo. Non è e non sarà l'unico blogger che lascia il suo blog per dare spazio a te.
      Ciao Franca Valeria.
      Ps purtroppo per te, non sempre, ma spesso, capisco quando commenti tu..apprezzo l'impegno ma... Ti conoscono tutti oramai.
      Ti sento.

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    3. Quella che è conosciuta in questo blog sei solo tu. Nemmeno un utente pazzo crederebbe che nel mio blog scrive un'ipotetica Franca Valeria.
      Il problema è sempre la legge Basaglia.

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    4. Essi per questo ti hanno dato il prepensionamento quando insegnarvi? Vai a trovare qualche erede di Basaglia, magari ti ospita lui. :-).
      Certo che mi credono. Paccagnini mi ha raccontato come funziona. E nemmeno lui scrive nel suo blog. Pure da fgem sei entrata nel suo blog. Voi il copia? E a franco chi ha tolto tutte le foto del suo blog?. E a me?

      Ti aspetto Gus, divertiti.
      lei non può. Deve tappare i buchi...anche il suo.

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    5. Una cascata di idiozie.
      Servirebbe la camicia di forza.

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  4. Come ogni emozione-sensazione, soprattutto quando capita all'improvviso, richiama il nostro io (quello nascosto) in quanto portatore di energia e di vitalità facendo oscillare il tempo tra l'euforia e la malinconia... la gioia sfrenata e la tristezza.
    L'eccesso ci ricorda e riporta alla precarietà del corpo, allo sforzo del piacere, e all'illusione immobile della tristezza, scegliendo poi il bene ipocrita dell'accontentarsi..
    Potrebbe essere un segno della libertà che l'uomo cerca di prendersi nei confronti di Dio? La libertà dell'illusione ad esempio. In questo "gioco" degli... opposti, ma anche no, forse potrebbe destabilizzare il sorriso gioioso di una presunta rinascita oscillando tra l'ombra e l'alba...e il buio di chi non vede che vive tra perdizione e redenzione, tra Dio e il Diavolo.
    Ma in fondo, spesso, nella nostra psiche, vorremmo r-aggiungere quella passione di vivere che è anche la sofferenza di accettare la vita nella molteplicità e nell'imperfezione, nella luce e nella confusione..
    Ma senza alcuna certezza...
    Le certezze, per ora, non esistono.

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    1. L'io non è nascosto e si disinteressa delle emozioni non filtrate dalla ragione.

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    2. È nascosto proprio perché si disinteressa. Ha mai visto l'io che gioca a nascondino?

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    3. L'io è quel complesso di esigenze e di evidenze che costituiscono il volto originale dell'uomo, la struttura dell'umana natura.
      Nel nostro io interagiscono la ragione e l'affettività. Il blocco di questa attività di interscambio causa la dissociazione dell'io.
      La ragione corre verso l'alienazione e l'affettività si manifesta con un fascio di reazioni irragionevoli. L'uomo pensa di realizzare il proprio ideale invece asseconda il volere del Potere che dopo averlo privato dei desideri originari gli impone quelli falsi.
      Le esigenze di un uomo pretendono di essere esaudite. Siccome l'uomo non ha la forza e l'intelligenza per realizzarle, di raggiungere cioè il traguardo che esse fanno prevedere, l'uomo dà forma a questa pretesa secondo la consistenza fragile e ultimamente illusoria che si chiama sogno, cosa molto diversa dall’ideale che rappresenta l’oggetto di perfezione per cui il cuore dell’uomo è fatto.

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  5. Purtroppo questa mancanza di sapersi prendere responsabilità lo si vede anche nelle famiglie: si sta insieme, magari ci si sposa e si hanno dei figli, poi "tu non mi piaci più " e così ci si lascia e si ricomincia, e i figli? Poveri figli, sballottati da una casa all' altra, da un genitore biologico e non... e si va avanti così. Poi abbiamo una società che rispecchia tutto questo.
    Buona giornata, Gus.
    sinforosa

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    1. Sinforosa, la caratteristica principale della nostra società è la mancanza di forza morale per l'assunzione di responsabilità. Ogni cosa ha sempre una scadenza ravvicinata.
      Ciao.

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    2. La famosa Isola che non c'è di Barrie, quella dove non è necessario prendere medicine e avere regole perché le regole le impongono i genitori (era così nella mia infanzia) è il luogo privilegiato dagli irresponsabili, come scrissi nel mio Record... d'amore, è un posto che se esistesse ci prenderebbero la residenza i miei ex. Chiaramente è tutto poco chiaro, avvolto dal caos virtuale che può essere un mezzo per comunicare, non il luogo dove nascondersi. Mi piace sia un uomo a fare tali riflessioni, anzi a esternarle attraverso la scrittura... Bel post, bella riflessione +Gus

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    3. Tania, sono io a ringraziarti per la tua presenza. Tu porti la cultura che impreziosisce il mio blob.
      Ciao.

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    4. Certo il suo bloB fi cultura..ahaha...difficile che Gus sbaglia. Lui copia sempre.:-)
      Buona serata

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  6. Ciao Gus,un ottimo,se pur breve, trattato sulla percezione,peccato non si possi dire lo stesso per i commenti.
    Un saluto,fulvio

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  7. "L'incapacità di permanere nella scelta significa l'incapacità di una effettiva responsabilità".
    Essere responsabili vuol dire avere una certa maturazione, oggi secondo me persone mature ce ne sono poco, c'è molta superficialità e menefreghismo.
    Ciao August, ci fai riflettere eh?
    Un abbraccio.
    Dani

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    1. Molte leggi dello stato mirano a destabilizzare impedendo lo svilupparsi della capacità di permanere nella scelta.
      Grazie Dani.
      Ciao.

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    2. Ops, volevo di maturità. Perchè non stiamo parlando di frutti.:-)
      Condivido il commento di Nella
      Ciao!
      Dani

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  8. Quanta cruda reale verità nelle tue parole e anche inconsciamente i più convinti a costruire o ricostruire e una vera e propria identità, libera da qualsiasi interferenza, si lascia mollemente condizionare dai soliti mass-media che fanno rimbalzare le cose e ci fanno ritonare al punto di partenza senza conclusione e chiarificazione
    Sempre adorabile e convincente il mio Gus
    Grazie e buon w/e

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