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Oggi vorrei che una domanda risuonasse nel cuore di ciascuno di noi e che vi rispondessimo con sincerità: ho pensato io a quale idolo nascosto nella mia vita che mi impedisce di amare il Signore? Amare è spogliarci dei nostri idoli anche quelli più nascosti, e scegliere il Signore come centro, come via maestra della nostra vita.
Pensiamo a una strada in salita che si deve percorrere. L'inizio rappresenta quello che è del mondo, l'arrivo è Cristo. La ricchezza non condivisa è il simbolo dell' attaccamento alle cose terrene. Lì è il tuo tesoro e lì è il tuo cuore. Arrivare a Cristo significa spogliarsi di tutto, come ha fatto Francesco. Noi non possiamo riuscirci perché Francesco è inimitabile, ma non dimentichiamo la sua vita.
Se non possiamo più parlare dell'essere dell'uomo, perché il nostro modello di essere è quello della datità oggettiva, ciò non ha solo delle conseguenze conoscitive preoccupanti, ma ha soprattutto conseguenze morali, politiche e sociali drammatiche. Predisponiamo cioè l'essere dell'uomo a diventare oggettività manipolabile nell'organizzazione totale della società.