mercoledì, gennaio 28, 2015

Non è una giornata banale







Che cosa vuol dire per noi fare il cristianesimo?
Fare il cristianesimo nella nostra giornata significa che
la nostra giornata sia investita dalla luce e dall'affezione
della comunità in cui Cristo, attraverso un incontro, ci ha fatto
trovare; che sia determinata dal sì che diciamo al legame
che Cristo ha stabilito con noi; che sia un  penetrare oltre
la soglia su cui Lo abbiamo aspettato, come uomini mortalmente
feriti. La giornata diventa così realmente una lotta, un dramma,
cioè un tempo in cui la chiarezza della nostra coscienza
e la forza della nostra affezione diventano protagonisti.
Perché l'io intelligente e affettivo sa per che cosa esiste,
quando riconosce il suo destino.
Gesù gestisce il nostro destino se noi dilatiamo gli occhi
come quelli di un bambino, allarghiamo le braccia e lo
Accogliamo.


12 commenti:

  1. Molto bello questo post e molto vero, peccato che spesso il bambino che è in noi non viene fuori e non siamo neppure in grado di allargare le braccia!
    Un caro abbraccio!

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    1. Dio ci vuole umili. Questo significa allargare le braccia.
      Tu l'hai fatto con queste parole.
      Ciao Nella.

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    2. Nella, anche se la tua grande competenza in materia musicale mi intimorisce, mi piacerebbe commentare i tuoi post, ma il mio browser I.E si blocca e lo stesso avviene nel mondo Mozzico.
      Ciao.

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  2. A volte mi accontenterei di rimanere abbagliato investito dalla Luce.

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  3. August inutile dirti che mi hai ferito molto, non me lo aspettavo, non sono abituata a colpi bassi, considerando poi che è stata messa in discussione la mia amicizia, datata, con Lucia. In effetti qualcosa si è rotto fra noi, questo tu non immagini che tristezza mi ha dato.
    Tu mi chiedi di tornare a commentare, forse lo farò, ma ora devo ancora capire, mi ci vuole del tempo a metabolizzare ciò che è successo.
    Ciao

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    1. Io aspetto ma non do spiegazioni al mio comportamento. Sei tu che dovrai capirlo.
      Ciao.

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    2. Eh già il grande mistero continua ad aleggiare in questo blog di "teologia"
      Paura di pubblicare i commenti che ti ho inviato? contengono verità a cui non sei abituato?

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    3. Annna Maria, ti rispondo anche per non essere sgarbato. Ho fatto affermazioni inopportune. Ne ho già parlato con Dani. Un momento di rabbia impotente di non essere capito.
      Ora questa storia mi ha stancato. Ognuno di noi faccia l'esame di coscienza. Chi vuol scrivere in questo blog può farlo serenamente. Chi non se la sente si astiene. Io sono uno che non ama le fratture.
      Dani sta riflettendo e non mi importuna come stai facendo tu. O scrivi seriamente oppure lasciami in pace. Io seguiterò a eliminare le provocazioni.

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  4. Peguy in "Lui è qui"
    "Vi era la disgrazia dei tempi. Tutto era preparato, ma venne Gesù. Egli non perse affatto il suoi tre anni, Egli non li impiegò a gemere e a interpellare il malore e lsa disgrazia dei tempi. Egli tgliò corto. Oh, in un modo molto semplice. Facendo il Cristianesimo.
    Egli non incriminò, Egli non accusò nessuno. Egli Salvò.
    Egli non incriminò il mondo. Egli salvò il mondo.

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    1. Ma disse anche che non era di questo Mondo.

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    2. A.D. ognuno il SUO.
      Per questo ti rimproverai quando S.O.S.TENESTI che era VENUTO 2000 anni fa.
      Lui è fuori del TEMPO e salvo anche CHI visse su questa TERRA prima del periodo di CHI LO riVELO'.

      COMInci a SOmigliARMI in queste risPOSTe che semBRANO CONTRdDIRE quello dice ... è scritto più su.

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