venerdì, gennaio 27, 2023

Qualcosa di magico

 




Mi piacciono i film che spiazzano, raccontando storie e personaggi surreali, anticipatori, diversi.
Ho appena finito "Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro, quello di "Quel che resta del giorno" (splendido romanzo e splendido film).
Mi ha lasciato una inquietante sensazione che mi piace.
La storia di un grande amore, dice il risvolto della copertina, ma è banale ridurlo a questo.
È una storia possibile che non vede gli umani protagonisti.
Protagonisti sono dei cloni, esseri chiamati sin dal loro concepimento a fungere da donatori di organi, una volta divenuti grandi.
Alcuni di loro vivono protetti in un collegio speciale che coltiva in loro la cultura, l'arte, il senso della bellezza.
Tra essi, tre diventano amici, condividono amori e destino, s'interrogano timidamente, senza avere il coraggio, se non alla fine, di saperne di più, su ciò che li attende davvero e sul senso della loro esistenza.
Sanno quel poco che basta: diventeranno donatori o assistenti di donatori; hanno un futuro programmato, sanno di essere sterili e si dedicano al sesso senza proiettare su di esso chissà quali significati e conseguenze.
Hanno degli adulti di riferimento che non spiegano loro granché, sono misteriosi e inavvicinabili.
Accettano, sostanzialmente.
E anche quando piccole e ripetute fibrillazioni sentimentali, interrogativi ricorrenti e deviazioni della normalità li spingono a chiedere e sapere di più, non si danno a lacrime, rabbie e ribellioni.
Continuano ad accettare. E a cercare di capire.
Mi è piaciuto il pudore di questi personaggi, visibile ampiamente nella scrittura controllata di Ishiguro.
Il romanzo agghiaccia per la tematica (il potere forse nullificante della scienza sull'umanità; la metafora dell'infanzia manipolata dagli adulti) ma commuove per quanto di inespresso s'intravede nei personaggi che mai usano dire e fare qualcosa di plateale, a differenza dei non cloni; il loro "spirito di servizio"; il loro timido e prudente tentativo di diventare ciò che non sono, totalmente umani.
Interessante è anche la contrapposizione tra esistenze individuali e strutture sociali e culturali.
Il libro mi ha sollecitato il ricordo dei film "Parla con me" e "Mare dentro", non so bene perché: forse l'atmosfera, l'evidente marginalità dei protagonisti, la diversità assoluta dei loro comportamenti, lo stile del racconto.
La storia d'amore promessa dal risvolto di copertina c'è, sia chiaro, ed è anche straziante in effetti, ma raccontata all'interno di una cornice più vasta diventa un rimpianto tra gli altri, un qualcosa di possibile e bello dentro ciò che esclude l'impossibile.
Leggere per credere, o per pensarla diversamente.


25 commenti:

  1. Kazuo Ishiguro
    1954, Nagasaki
    Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2017.
    Scrittore giapponese naturalizzato britannico, è nato a Nagasaki nel 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960.
    Tutti i suoi romanzi sono tradotti in italia da Einaudi: Un pallido orizzonte di colline (1982), Un artista del mondo fluttuante (1986), Quel che resta del giorno (1989 e 2011), Gli inconsolabili (1995 e 2012), Quando eravamo orfani (2000), Non lasciarmi (2006), Il gigante sepolto (2015) e Klara e il Sole (2021).
    Da Quel che resta del giorno (Booker Prize 1989) è stato tratto un celebre film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.
    Sua è anche la raccolta di racconti Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (2009 e 2010).

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    1. Il regista inglese, ma di origine giapponese, ha ottenuto tantissimi riconoscimenti.
      Il Nobel per la letteratura a Kazuo Ishiguro premia un grande scrittore, maestro nel cogliere e descrivere anche le sfumature più recondite dei sentimenti, amato dal cinema, raffinato e sensibile.

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  2. L'avevo acciuffato in biblioteca per poi abbandonarlo senza leggerlo per altri libri. E' nella lista dei libri da leggere. Ciao.

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    1. Bene. Quando verrà il suo turno mi farai sapere.
      Ciao Innassia.

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  3. Il romanzo non l’ho letto ma ho visto il film. Struggente, forte, ti coinvolge, mette in subbuglio i sentimenti. Io mi sono sentita male, il film è bello, ma se devo vederlo una seconda volta, non ce la faccio.

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    1. Bisogna evitare di farsi coinvolgere dalla sua utopia allucinante.

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  4. L'ho letto un po' di tempo fa e quando ho chiuso l'ultima pagina, ho continuato a pensarci e provare anche un pochino di paura. A tratti è stato inquietante ma questa lettura è stata importante.

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    1. È un libro quasi agghiacciante che evidenzia la fragilità della nostra vita.

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    2. E' straziante come storia. Mi lasciano sempre il bruciore nello stomaco le storie di chi va incontro a un destino infausto: sa di questo destino infausto, prova a ribellarsi, ma il suo tentativo si spegne come un fiammifero nel mare.
      Ma ovviamente, al di là dei cloni, la vita è spesso così: destino infausto e non reversibile.

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    3. È un film carico di umanità ma è anche un film inquietante, ci mostra cosa potrebbe avvenire in un futuro (speriamo mai) in cui l’uomo, manipolando la vita, potrebbe creare. Certamente un film che fa riflettere.

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  5. Sicuramente sarà stato un ottimo film. Io non gradisco i film di "fantascienza", anzi, preferisco film di storie vere ma anche cinema credibile di buona qualità.
    Ho visto "quel che resta del giorno" un film triste nel non affrontare il nuovo, la mancanza del coraggio di osare.
    Notte

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    1. 'Quel che resta del giorno' è un film sulla solitudine che nasce dall'insensibilità, sulla repressione dei sentimenti e sulla mortificazione della vita. James Ivory è un regista che sa andare oltre l'eleganza delle forme e il virtuosismo stilistico.

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  6. Gus, io non ho copiato la recensione del film.. sono solo mie interpretazioni.

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    1. Io non ho visto il film e ho parlato della recensione.

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  7. Abbiamo dovuto cambiare il televisore e adesso siamo nei pasticci. Ti bacio e buonsabato

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    1. Mi dispiace. Si cambia per far vendere televisori.
      Bacio Lucia.

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  8. Mai letto il romanzo e devo recuperare il film.

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  9. Prova a leggere il romanzo.
    Ciao Vincenzo.

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  10. Non ho mai letto il libro (che da quanto hai scritto sembra essere ben diverso dalla storia del Film) il Film di James Ivory è bellisimo riguarda la repressione dei sentimenti, l'insensibilità, la solitudine a tutti i costi e l'accettare le mortificazioni della vita senza nemmeno fare quel poco che si potrebbe fare per evitarle. Sicuramente sarà un ottimo libro ma non mi attira moltissimo. Buon fine settimana

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  11. Amica Elfa, io ho parlato del romanzo "Non lasciarmi".
    Tu, discuti sul film 'Quel che resta del giorno'.
    Ciao.

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    1. Hai ragione scusa, ero di corsa, ed essendo lo stesso autore mi sono confusa. Buona continuazione di settimana. In ogni caso dalla trama che hai narrato il libro è particolare ma non tanto attraente per me. In questo periodo ho voglia di leggere cose più "leggere" ed "allegre"

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    2. Ciao Arwen Elfa😉

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  12. Anche a me piacque Quel che resta del giorno e continuo a pensare che tutto quello che abbia scritto valga la pena leggere. Non lasciarmi non l'ho ancora letto, ma mi piace questa storia, credo di averne visto il film.

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    1. I suoi libri hanno una grande forza emotiva.

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