giovedì, gennaio 12, 2023

È libero l'uomo che non offende

 


La vera libertà per me si può raggiungere solo liberandosi da tutti quegli orpelli inutili, materiali o no (per esempio l'ipocrisia), che ci trattengono e non ci permettono di elevarci e di vedere la realtà delle cose.
La nostra è una società che ci vede come tanti burattini incapaci di pensare, invece non tutti sono così.
Essere veramente liberi non è facile, comprende sempre un percorso da seguire, un misurarsi con gli altri, una crescita costante fatta di cadute, di rinnovamenti, di certezze che a mano a mano di scoprono e si acquisiscono.
Vorrei dire che è facile generalizzare affermando che sono i giovani a non essere liberi.
Il problema della schiavitù mentale e spirituale non conosce età.
Io ho la mia identità: so chi sono, cosa voglio e non ascolto falsi profeti. Soprattutto non mi sento una protagonista né in senso positivo né in senso negativo.
Io sono io, nella mia semplicità.
In questi ultimi due giorni, infatti, sto riflettendo molto sul rapporto che ho con le persone che mi circondano. Questi legami nascono "dalle qualità che permettono di poter costruire una identificazione individuale significativa", qualità che si sviluppano dalle esperienze di vita e sviluppando degli interessi in vari campi.
Ma questi interessi sono fondamentali per cementare il legame? Oppure il legame è tale che riesce a coinvolgere l'uno negli interessi dell'altro e viceversa?
L'identificazione individuale non rischia comunque di essere smorzata in un'amicizia? La vera libertà è seguire i propri interessi, se si cambia non si è più liberi.
Il rischio è che la piena identificazione individuale significativa porti a una piena solitudine.
Ma più ci allontaniamo da noi stessi, più diventiamo infelici. La Libertà, quella vera, non ha bisogno di dogmi né di qualcuno che spieghi cosa sia o ci guidi verso di essa.
È libero l'uomo che non offende e non risponde alle offese perché sa di essere nel giusto, mentre l'altro è solo un permaloso.
Tutte le persone che hanno la forza di essere sempre se stesse, che non cedono a false promesse, che non cadono in trappole lusinghiere, che pensano sempre con la propria testa sono già libere.
Poi ci sono quelle che credono di essere libere e seguono guru modaioli, mass media pretenziosi, persone che fuori sembrano perfette ma dentro sono orribili, sistemi politici soffocanti, falsi dei.
Essere liberi è facile?
No, però ne vale la pena.
Come cantava Bertoli "e alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti".



54 commenti:

  1. Immagine:

    “E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica.” (Friedrich Nietzsche).

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  2. "È libero l'uomo che non offende e non risponde alle offese perché sa di essere nel giusto, mentre l'altro è solo un permaloso"

    Questo non esprime al meglio un concetto di libertà, perché la libertà è in stretta fusione con l'amore e con la verità credo.Il "permaloso" chi è se non una persona a cui gli affidiamo un etichetta identificativa del "diverso"che è nel torto e noi nel giusto.Il vissuto ,il rispetto per il prossimo è fondamentale Gus,non deve essere la pagliuzza nell'altro che ci autorizza a sentirci perfetti, perché nessuno lo è.Tu ad esempio puoi offrire all'altro qualcosa che gli manca,e l'altro fa lo stesso con te.

    "Essere liberi è facile?
    No, però ne vale la pena".

    Essere liberi può essere facilissimo se teniamo sempre uniti Amore e verità,credo che la libertà avvenga in modo automatico.L'Amore e non altre forme di sentimentalismi destinati a disperdersi.

    Grazie Gus

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    1. Un commento molto buono. Dovrò rifletterci e sperare che non esistano scostamenti grossi da quello che hai scritto.
      Non mi sento perfetto. Nessuno lo è.

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    2. Non mi sto ergendo mica a giudice sai, sorrido,chi sono io il contrario di ciò che sento?Caro Gus non hai bisogno di dimostrare cosa sia la "permalosità" chiarendo di non sentirti perfetto,io credo che tu possegga delle qualità inespresse o incomprese...

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    3. Esprimere il proprio pensiero non significa giudicare gli altri.
      Quando qualcosa non è compresa generalmente o l'hai espressa male, oppure l'altro non ha la sensibilità di capirla.
      Le qualità inespresse bilanciano le negatività che forse nascondo😎

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  3. Si parla spesso di libertà come scegliere sempre la cosa che piace o conviene di più, oppure l'azione più adeguata a una certa situazione. Teologicamente questa è la libertà imperfetta, perché nello scegliere c'è il rischio dell'errore, cioè puoi sbagliare.
    La libertà è perfetta quando nella tua coscienza è già scritta la Verità. Non devi scegliere, ormai l'ha già fatto e non si pone il problema.
    Un esempio illuminante è il comportamento del samaritano.
    La strada che da Gerusalemme scende a Gerico è piena di curve e ideale per le imboscate. Capita che un sacerdote mentre cammina, appena dopo una curva, vede un uomo boccheggiante sul ciglio della strada. Pensa, sceglie e sbaglia "Sicuramente è un brigante pronto ad afferrarmi, rubarmi e poi ammazzarmi e, quindi, non si ferma. Più tardi la stessa situazione si pone a un levita che si dirigeva verso Gerico. Non si ferma, non sceglie il comportamento giusto, cosa che farà un samaritano che non crede in Cristo ma ascolta la sua coscienza. Nessuna scelta, nessun tentennamento: "Lì c'è un uomo ferito e vado a soccorrerlo.
    Esemplare questo passo di un Vangelo. Chi veramente amava il prossimo era un non credente e non il sacerdote e il levita. E' un ammonimento verso chi va in parrocchia, si comunica e nella vita è un egoista che pensa solo al suo tornaconto.
    (Luigi Giussani)

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    1. Conosco questo passo del vangelo e te l'ho letto più volte in questo spazio, avrà un senso perché tu lo riproponi.

      Devo andare adesso ,ma ti lascio il testo di un pazzo,un bravissimo pazzo:))...un cantautore che incorpora quello che dice quella parabola,quello che sente lui,quello che sento io,e credo che infondo dica anche tu?Consiglio di ascoltarlo in solitudine e silenzio...

      Io Sono L’Altro –Niccolò Fabi
      Io sono l’altro
      sono quello che spaventa
      sono quello che ti dorme nella stanza accanto.
      Io sono l’altro
      puoi trovarmi nello specchio
      la tua immagine riflessa, il contrario di te stesso.
      Io sono l’altro
      sono l’ombra del tuo corpo
      sono l’ombra del tuo mondo
      quello che fa il lavoro sporcoal tuo posto.

      Sono quello che ti anticipa al parcheggio
      e ti ritarda la partenza,
      il marito della donna di cui ti sei innamorato
      sono quello che hanno assunto quando ti hanno licenziato.
      Quello che dorme sui cartoni alla stazione
      sono il nero sul barcone,
      sono quello che ti sembra più sereno
      perché è nato fortunato o solo perché ha vent’anni in meno.
      Quelli che vedi sono solo i miei vestiti
      adesso facci un giro e poi mi dici.

      Io sono il velo
      che copre il viso delle donne
      ogni scelta o posizione che non si comprende.
      Io sono l’altro
      quello che il tuo stesso mare
      lo vede dalla riva opposta
      io sono tuo fratello, quello bello.
      Sono il chirurgo che ti opera domani
      quello che guida mentre dormi
      quello che urla come un pazzo e ti sta seduto accanto
      il donatore che aspettavi per il tuo trapianto.
      Sono il padre del bambino handicappato che sta in classe con tuo figlio
      il direttore della banca dove hai domandato un fido
      quello che è stato condannato
      il presidente del consiglio.
      Quelli che vedi sono solo i miei vestiti
      adesso vacci a fare un giro
      e poi mi dici

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    2. Io sono l’altro si origina dal tema della paura del prossimo per innalzare una riflessione assoluta sull’impossibilità dell’esistere senza l’altro.
      Io il prossimo lo seguo, anzi lo rincorro. Certamente Fabi non ha scritto per me quella canzone.

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    3. Risposta a Gus 12/1/23 22:54

      "Arroccati nelle nostre postazioni
      Dietro lo schermo come fosse un gioco
      Come i cecchini noi facciamo fuoco
      E confondiamo il vero con il fumo..."
      Canticchiavo questo verso del grande Niccolò Fabi poco fa...scusatemi.


      Gus nonostante menzioni spesso questa parabola,non ti sei mai spostato un palmo per approfondire, anzi hai completamente stravolto un senso, perché per te il senso è l'esistenza del nemico !Ormai il "nemico" è ovunque ,anzi peggio ancora se è un Sacerdote perché tutti i Sacerdoti rappresentano il male,tutti gli atei il bene e il Samaritano è uno sconosciuto a cui gli affibbiamo il più terribile dei pesi ,peggio della Sua Crocifissione.Gus chi è il buon Samaritano? È Cristo ..è l'altro , è il nostro prossimo.Questa parabola insegna il senso della compassione non la caccia al nemico! È talmente bella e trasparente perché distorcere il senso?Gus questa parabola è un vero comandamento dell'Amore!

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    4. Risposta a Gus 12/1/23 12:21

      Il cantautore non ha scritto solo per te ,ha scritto per tutti:)
      Peccato tu ti sia fermato alla superficie,copiato e incollato di sana pianta un interpretazione attraverso la velocizzazione digitale che liquida e soddisfa il palato della comunicazione odierna,tra l'altro la stessa velocizzazione e scopiazzatura ti ha tirato in inganno perché non sei riuscito nemmeno a scopiazzarla per intero,ti è bastato un piccolo trafiletto per dimostrare quanto avessi ragione!?Io sono l'altro, è un testo bellissimo che parla di ciò che oggi non riusciamo a fare,a vedere,a sentire,parla di empatia ,di compassione!Ci sono anche le donne che non hai visto nel testo,quelle con il velo,quelle che menzioni quando ti surriscaldi nella politica,i barconi e gli immigrati.Possibile tu non abbia riconosciuto nessuno...niente.Lo stesso hai fatto per la parabola del vangelo.È un testo collegato alla parabola,un testo che parla di Amore,di amare l'altro,il diverso di cui i vostri spazi blog sono spesso pieni ,solo che non sapete riconoscerli, perché??
      Non sei riuscito nemmeno ad andare oltre la metrica del testo ,ci siamo tutti in quello scritto,nessuno escluso.Io non sono qui per togliere ne a te ne a nessuno una libertà che non è libera,non impongo che questo brillante cantautore piaccia forzatamente ,ci mancherebbe.Mi piacerebbe solo che riuscissimo ad alzare un pochino lo sguardo,a fermarci e soprattutto a riprenderci la capacità di "pensare"come esseri umani e di cogliere i messaggi in cui più ci "identifichiamo"!Grazie Gus e buona serata..

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    5. Io prendo solo quello che serve.

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    6. Niccolò Fabi mi parla di quello che vivo leggendo i Vangeli.

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  4. La libertà è emozione, un sentimento, un sentire. Ci sentiamo liberi quando siamo noi stessi, quando abbiamo la capacità di accogliere e accettare ciò che ci capita di bello e, soprattutto di brutto come una lezione, un insegnamento, un'esperienza di crescita prima della fine, un passo avanti e cedere il passo nel cammino della vita.
    Lo so che costa caro. La libertà è la bellezza della sofferenza.

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    1. Bellezza della sofferenza.
      Bello.

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    2. @Poppi
      Ciao, bellissimo il tuo commento, perché hai inquadrato il senso dell'amore e da li è scivolata la libertà,grazie

      Buona serata

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  5. Un po' come dire" sono ancora viva"

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Scusa, ho riscritto il commento per alcuni errori.

    Ho sempre considerato l'offesa, la provocazione e l'insulto come una debolezza espressa da colui che mette in atto questi comportamenti. Sono persone da cui ho imparato a tenermi sempre alla larga. Persone che ragionano solo in base a rapporti di forza, incapaci di creare relazioni civili e umane. È questo uno degli aspetti andati perduti: la semplicità.

    Mi piace questo post in un periodo come quello di oggi dove offendere gli altri, provocare e insultare è la cosa più facile del mondo (una società che vive proprio in basso) basta guardare qualche talk show di qualsiasi genere su qualsiasi canale (da almeno una decina di anni non guardo più nessun tipo di talk show, ne ho quasi disgusto).

    Un salutone e alla prossima

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    1. Tu scrivi, chi legge non capisce e ti offende negando l'evidenza, e uno ci rimane male.
      Grazie amico.
      Salutone.

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    2. @decliviodomani

      L'insulto e l'offesa sono una debolezza dell'altro,una proiezione di se stessi sull'altro...la compassione può aiutare,la lontananza meno.Ci vuole tanta pazienza e bene
      Condivido con quanto scrivi,sulla "semplicità" che è andata perduta,forse non è tardi per farla riemergere.
      Si anche i talk show hanno una responsabilità nel renderci spettattori automi,non vederli è un atto rivoluzionario positivo.

      Buona serata

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  8. Tu sei un esempio da imitare.

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  9. Io credo che non siamo mai del tutto liberi. Anche i rapporti più stretti ci costringono a non esprimerci liberamente, questo non significa essere ipocriti, ma accettare dei compromessi, ma un compromesso già limita la libertà. Però se si sceglie la libertà a ogni costo, si rimane soli e a volte non c'è bisogno nemmeno di fare una scelta, i sentimenti già sono un ostacolo alla libertà.

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    1. Meglio muoversi verso la libertà.
      La libertà nasce come percezione della realtà (conoscenza) e come affetto ad essa. Il secondo fattore della libertà è il giudizio che, in quanto tale, è frutto di una corrispondenza non automatica e di un lavoro.
      La terza caratteristica della libertà è di essere una prassi creativa, cioè un’esaltazione della corrispondenza ultima fra la realtà totale e il cuore dell’uomo

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    2. @Caterina
      Spesso non siamo liberi perché temiamo di rimanere soli,come giustamente scrivi più giù al commento.Ma se ci avviciniamo all'amore dirigendo ogni azione verso questo ascolto ,non si avvertirebbe nessun impedimento alla libertà.
      Buona serata e scusa l'intromissione.

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  10. Racconta Luigi Giussani che conosceva un medico che gli parlava spesso di una sua vocazione missionaria. Per seguire questa sua dedizione si è fatto frate per andare nel Mozambico. Un giorno mentre faceva il suo lavoro, con i voti già definitivi, incontrando una bella bionda disse: "La bionda mi attira di più che fare il frate. Allora, se la bionda mi soddisfa di più, ho il diritto di andare con la bionda. Come il marito di quella donna: se lo attirava di più la segretaria, perché non doveva andare con la segretaria. Nel dinamismo della libertà è implicita la possibilità dell'errore. Scegliere ciò che immediatamente soddisfa di più, invece che tendere a ciò che è il destino per cui si è fatti. La libertà di scelta non è la libertà: è una libertà imperfetta. La libertà sarà compiuta, piena, quando sarà di fronte al suo oggetto che la soddisfa totalmente: allora sarà totalmente libera, totalmente libertà. Il problema è perché si vive. Il concetto teologico del missionario è questo: "Nel disegno della vita, il mistero di Dio gli ha chiesto questo compito, gli ha dato questa vocazione, anche se gli ha fatto incontrare una donna piacente. Se uno cede all'emozione perde la strada. Questo è il concetto di peccato. Il peccato è debordare, uscire dalla strada del destino per soffermarsi su qualcosa che interessa di più al momento. Lo stesso ragionamento vale per il marito che si invaghisce della segretaria. Quando il cammino di fede sarà compiuto l'uomo non ha più bisogno di scegliere perché conosce il suo destino. La libertà è ora perfetta.

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  11. @Valeria
    Scusa l'intromissione,molto bello il tuo scrivere su difetti che possono essere amabili ,amati,grazie e buona serata:)

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  12. @Maratonetagiò

    Mi sembrava di aver letto un bel commento ,parlava di sofferenza anche..Sai che Niccolò Fabi ha avuto una perdita ,una sofferenza ,un lutto...Nonostante la sofferenza è riuscito ad investire in Amore,non è meraviglioso,si dona agli altri,un esempio.Ce ne sono di persone come lui,non molliamo mai.Grazie e buona serata

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    1. Sì, investa in amore grazie alla sofferenza, unico sentimento che ci avvicina a Dio.

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  13. X ANONIMO

    IL BUON SAMARITANO
    Lc 10, 25-37


    25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai».
    29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30Gesù riprese:
    «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

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  14. Anonimo, leggi bene e non confondere Fabi con Cristo.

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  15. Gus nonostante menzioni spesso questa parabola,non ti sei mai spostato un palmo per approfondire, anzi hai completamente stravolto un senso, perché per te il senso è l'esistenza del nemico !Ormai il "nemico" è ovunque ,anzi peggio ancora se è un Sacerdote perché tutti i Sacerdoti rappresentano il male,tutti gli atei il bene e il Samaritano è uno sconosciuto a cui gli affibbiamo il più terribile dei pesi ,peggio della Sua Crocifissione.Gus chi è il buon Samaritano? È Cristo ..è l'altro , è il nostro prossimo.Questa parabola insegna il senso della compassione non la caccia al nemico! È talmente bella e trasparente perché distorcere il senso?Gus questa parabola è un vero comandamento dell'Amore!

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  16. Le accuse che fai a me vanno dritto verso Gesù.
    Cristo spiega chi è il prossimo e certamente ha più valore di quello che pensate tu e il cantautore.
    Non ti dico che distorci, solo che non hai capito niente,

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  17. Bene. Per oggi basta.
    Inizio un post parlando di offese e prendo atto del tuo commento che replichi le offese.

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    1. Buongiorno Gus
      Libertà per libertà, verità per verità,amore per amore,mi dispiace che tu abbia questa visione ,percezione,constatazione o comunque la si voglia chiamare,sei totalmente libero di scrivere quel che credi,ma io rimango ferma sul mio sentire altrettanto libero.Non ho nessun problema a scusarmi "casomai" :)mi sentissi in errore,ma qui è evidente che le nostre due vedute sono differenti ,io non condivido la tua ma ti porto rispetto,tu spero che riuscirai a fare altrettanto .

      Credo che casualmente per te e causalmente per me siamo davvero entrati nel pieno di una parabola che ha un senso per me inequivocabile.

      Il prossimo potrei essere io,te ...chiunque,ma forse non dovremmo nemmeno formulare domande e mettersi nei panni dell'altro non è cosa da poco,lo so,ma non è nemmeno impossibile, è un atto rivoluzionario, è un atto d'amore che mette in moto il senso dei dieci comandamenti ,dei vangeli,della vita stessa,di quella che viviamo e di quella che in lontananza e in vicinanza ci passa accanto.Se non adottassimo o almeno provassimo a trovare quel senso calviniano nel cercare nell'inferno ciò che inferno non è cadremmo tutti nell'indifferenza,accettando ogni cosa senza nessuna emozione ,cosa che purtroppo vedo fare e sento accada sempre più spesso .

      Sintetizzando quindi il concetto il più possibile parabola inclusa,credo che ognuno di noi dovrebbe essere un tantino più attento all'ascolto dell'altro (un ascolto che scaturisce da una buona e corretta meditazione prima verso se stessi ,i suoi atteggiamenti comportamentali,altrimenti è tutto inutile),da qui riuscire ad anteporre l'amore e l'etica alle formalità anche di natura religiosa.Siamo capaci tutti ma chissà per quale motivo ci ostiniamo a non applicarci,o a stravolgere il senso pieno dell'amore anche quando è proprio davanti a noi!Ciao Gus

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    2. Buongiorno Gus
      Libertà per libertà, verità per verità,amore per amore,mi dispiace che tu abbia questa visione ,percezione,constatazione o comunque la si voglia chiamare,sei totalmente libero di scrivere quel che credi,ma io rimango ferma sul mio sentire altrettanto libero.Non ho nessun problema a scusarmi "casomai" :)mi sentissi in errore,ma qui è evidente che le nostre due vedute sono differenti ,io non condivido la tua ma ti porto rispetto,tu spero che riuscirai a fare altrettanto .

      Credo che casualmente per te e causalmente per me siamo davvero entrati nel pieno di una parabola che ha un senso per me inequivocabile.

      Il prossimo potrei essere io,te ...chiunque,ma forse non dovremmo nemmeno formulare domande e mettersi nei panni dell'altro non è cosa da poco,lo so,ma non è nemmeno impossibile, è un atto rivoluzionario, è un atto d'amore che mette in moto il senso dei dieci comandamenti ,dei vangeli,della vita stessa,di quella che viviamo e di quella che in lontananza e in vicinanza ci passa accanto.Se non adottassimo o almeno provassimo a trovare quel senso calviniano nel cercare nell'inferno ciò che inferno non è cadremmo tutti nell'indifferenza,accettando ogni cosa senza nessuna emozione ,cosa che purtroppo vedo fare e sento accada sempre più spesso .

      Sintetizzando quindi il concetto il più possibile parabola inclusa,credo che ognuno di noi dovrebbe essere un tantino più attento all'ascolto dell'altro (un ascolto che scaturisce da una buona e corretta meditazione prima verso se stessi ,i suoi atteggiamenti comportamentali,altrimenti è tutto inutile),da qui riuscire ad anteporre l'amore e l'etica alle formalità anche di natura religiosa.Siamo capaci tutti ma chissà per quale motivo ci ostiniamo a non applicarci,o a stravolgere il senso pieno dell'amore anche quando è proprio davanti a noi!Ciao Gus

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    3. La tua ostilità nei miei confronti è evidente.
      Io non sono un masochista. Scegliti un'altra vittima.

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    4. No Gus sono qui perché provo del bene per te,ma se lo confondi con l'ostilità forse è più facile per te distruggere un evidenza ,mi dispiace

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  18. Lo spirito libero è colui che si comporta eticamente. Credo che le persone non devono percorrere la retta via solo perché hanno paura del castigo divino, del datore di lavoro o del professore di turno. C'è solo un modo ed è quello del rispetto altrui. Sono stata tante volte offesa ma non riesco ad odiare. Conosco "l'odore" del male e cerco di evitarlo. Ciao

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    1. La cattiveria nei miei confronti è una menzogna perché io esprimo valutazioni in perfetta onestà. La rispostaccia che arriva dipende da altre cose che non sempre riesco a conoscere.

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    2. Non credo di averti offeso!

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    3. Angela, tu sei dolcissima. Parlo di una storia accaduta qualche giorno fa.
      Un abbraccio.

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  19. Immagino ti riferisca ad una risposta di una blogger amica comune. A volte influisce il nervosismo, lo stato d'animo. Però l'ho trovata eccessiva anche io.

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    1. La tua onestà ti permette di esprimere quello che hai letto e ne parli. Altri hanno la tua identica impressione, ma restano in silenzio per vigliaccheria.

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    2. @Franco e Gus
      Un po di anni fa un blogger "scomparso dalla rete" che conoscete benissimo venne lasciato ingiustamente solo per "vigliaccheria",il silenzio più dell'offesa fu la cosa che più lo turbò,ha sofferto per difendere quei valori etici e morali che dovrebbero rappresentarci tutti.Scadere nell'indifferenza è terribile,e lo si capisce quando si viene colpiti sulla propria pelle.Esercitiamoci alla "compassione", perché l'esempio sta proprio in questo,l'altro,il prossimo un giorno potremmo essere noi!
      La blogger in questione è una carissima persona a cui voglio bene,come stranamente per voi (?)ne voglio altrettanto.
      Che brutto rispondere a colpi di post,pubblicizzando malintesi che messi in piazza rappresentano il motivo contrario per cui siamo qui.

      Buona giornata e siamo sereni, serenità per tutti

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    3. Siamo sereni. Non facciamo nomi e non mettiamo alla gogna nessuno. Certo anonimi sarebbe anche più impersonale, ma ho il vizio del nome e cognome 😉

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  20. Partirei da un passo del tuo post ossia questo: "L'identificazione individuale non rischia comunque di essere smorzata in un'amicizia? La vera libertà è seguire i propri interessi, se si cambia non si è più liberi.
    Il rischio è che la piena identificazione individuale significativa porti a una piena solitudine."

    ll rischio esiste ma va corso in quanto una vera amicizia non comprime la propria individualità, non la soffoca né vuole surrettiziamente annichilirla o modificarla, ma semplicemente due personalità uniche e distinte si fondono insieme crescendo (cosa che succede anche in amore in modo molto più intenso secondo me) ed ampliando gli orizzonti. Insomma per dirla in modo più diretto la vera amicizia ed i rapporti cmq incentrati su una sincerità emotiva di fondo, sono e non possono che essere un toccasana per noi, e rappresentano come una sorta di upgrade per la nostra anima.

    Essere liberi è difficile soprattutto quando, e questo nel nostro tempo soprattutto è così, si è in pochi o cmq in minoranza nel pensarla in modo indipendente e quando anche non ci si è forgiati un'armatura contro gli attacchi di opinionisti dell'ultim'ora.

    Essere liberi è faticoso ma non solo ne vale la pena ma va anche ammesso che se uno di noi ha questa propensione, questa caratteristica interiore, si dovrà arrendere ad essa in quanto non potrà mai riuscire a cambiare, non riuscirà mai a disfarsi di essa, e come non possiamo fare a meno di bere e respirare, non si riesce ad essere diversi da quello che si è.

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  21. La libertà vale qualsiasi rischio.

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  22. La libertà è quando, nel rispetto degli altri e delle leggi, vediamo gli altri come persone che arricchiscono la nostra esistenza e non come modelli a cui uniformarsi, anche se queste persone sono esempi di rettitudine e virtù.
    Seguendo la strada della libertà di affermare il proprio "io" si arriva alla nostra realizzazione, che non è proprio una felicità assoluta (la felicità è fatta di momenti), ma uno stato di serenità :)

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