La quotidianità fa parte della vita di ognuno di noi, ed è il luogo dove in fondo ci rifugiamo, quando ci sentiamo più fragili, e la solitudine diventa insostenibile.
Ma nel silenzio ci si ritrova, si ritrova quella dimensione dove puoi accarezzare i tuoi pensieri, i pensieri che diventano presenze, presenze così importanti da arrivare a scaldare il cuore. È la vita che scorre, domani la luna lascerà il posto all’alba, ed un altro giorno nascerà. Trovo interessante la pratica del lasciare fluire i pensieri. La tradizione monastica li considera come provenienti dall'esterno, come impossibili da controllare e li paragona al vento. Tale paragone viene usato soprattutto per combattere i pensieri cattivi (paure, angosce e altre forme di tentazioni), in quanto afferma che non se ne è responsabili. Da tale paragone, infatti, nasce il consiglio di non soffermarsi su di essi, di non prestar loro attenzione e di aspettare che se ne vadano da soli. In effetti succede così. Dopo un po' se ne vanno e lasciano il posto ad altri.
Io sono abituato a vivere da parecchio tempo nel mio silenzio, creando una colonna sonora tutta mia, video compreso. Da parecchio non faccio più caso ai vicini, ascolto le voci della natura che non mancano mai e mi fanno compagnia. A me non piace entrare nelle vite altrui, non amo origliare conversazioni, rubare momenti. Le vite altrui non mi appartengono. Preferisco il silenzio, la discrezione. Se qualcuno vorrà farmi entrare nella sua vita, sarà quella persona ad aprirmi la porta del suo cuore. Quando si resta soli l'ascolto si amplifica, valica i confini della coppia, si sensibilizza sui contorni, i dettagli, le malinconie, anche se io non sono mai solo, lo spirito di mia moglie mi aleggia incessantemente accanto. Nelle parole, nei ricordi, nei piccoli gesti.
La solitudine è piacevole quando ricercata, mai quando subita. È positivo cercare la solitudine in determinanti frangenti, non ovviamente subirla o diventarne prigionieri. Molti invece non colgono questa sfumatura del concetto di solitudine. Per realizzare pienamente noi stessi ed essere felici abbiamo bisogno di relazionarci con gli altri, entrare in connessione con il prossimo e toccare nelle persone che incontriamo loro sentimenti, le emozioni, le sofferenze. Ed è bellissimo anche dare il risalto all'importanza dell'ascolto.
Chi si pensa persona compiuta non ha ben chiaro nulla di sé stesso, né del mondo circostante. Vive solo una sorta di illusione ottica e mentale. vita è uno scambio di emozioni ed è importante rapportarsi con gli altri anche per capire sé stessi. Lasciamoci attraversare e proviamo ad ascoltare.
L'immagine è popolare in tutto il mondo.
RispondiEliminaA me piace tantissimo la nordica Victoria.
Alla *pischelletta* piace esibirsi senza il reggiseno, ma i moralisti del cazzo non glielo permettono.
Ma no! Ai moralisti non piace la buona musica ma la bella, si distraggono poi.
RispondiEliminaDobbiamo rassegnarci, più sono volgari più piacciono
sono tue valutazioni da buttare nel cestino.
RispondiElimina"Io vedo la solitudine ma vado via e lascio un piccolo gesto umano di felicità".
RispondiEliminaBellissima frase. Tu hai compreso bene, continua così Valeria.
Valeria, tu sei una donna eccezionale. Io sono un minestrone con dentro Cristo, Marx, Gramsci e abile provocatore.
RispondiEliminavedove.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, tranne per una questione meramente legata al significato dei vocaboli ed il lor uso. Io definirei solitudine sempre e soltanto lo stare soli non volendolo, mentre quella che tu definisci solitudine cercata, quindi positiva, io la chiamerei "Desiderio di stare con se stessi"
RispondiEliminaSono io solo.non.mi ero loggato
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EliminaDaniele, è bello essere compresi e tu in questo sei un Maestro.
RispondiEliminaL' equilibrio per ritrovare sé stessi si deve cercare in solitudine, ma ciò richiede anche una grande dedizione e impegno per chi soffre e per chi, a volte, ti è vicino. Nonostante tutto la mia solitudine è sempre stata incolmabile, inconsolabile e oggi pesa ancora di più. La mia strada, il mio obbiettivo è di cercare la verità di ciò che sento. Ho sempre ammesso i miei errori. Solo chi ama davvero può comprendere.
RispondiEliminaIl senso è che io ti voglio bene incondizionatamente, mentre tu mi insulti quando parlo del Vangelo. Tutto è scritto.
Cosa vuol dire "le tue valutazioni sono da buttare nel cestino? Qual' era, qual'e la provocazione che non ho afferrato?
Mina, ho tre attestati di corsi di teologia. In questa materia complessa non si può ragionare scopiazzando qualche vangelo o cianfrusaglie scritte in internet. Con te ho usato pazienza e mai provocazione.
EliminaPer fortuna io non ho tre attestati di teologia ma ho scoperto ciò che tu non sapevi perché non hai mai approfondito ... ma voi preferite così vero? Non studiare teologia se non hai fede, sono troppe le contraddizioni.. o preferiamo chiamarle interpretazioni? Come facevi a non sapere che i preti fanno solo la promessa di castità al vescovo e non il voto?
EliminaNon vi è stato detto? Come mai a scuola non hanno mai parlato dei due secoli dell' inquisizione cristiana che ha seminato morte e disperazione forse peggio dell' olocausto e della schiavitù degli uomini di colore ampiamente studiata?
Gus, credo di essere io più vicino a Dio che tanti altri che vanno in chiesa tutte le domeniche.
Tu non mi hai mai provocato? Prova a pensarci.
La Chiesa si è macchiata di tanti crimini perché è fatta da uomini che veicolano il Divino. Cristo ha promesso che non prevarranno gli inferi. Se ti ho provocato mi scuso perché farlo con una come te sarebbe una cattiveria inaudita.
EliminaQuesta è provocazione pura: "perché farlo con una come te", cioè io.
EliminaSei cosi tanto cattivo che nemmeno te ne rendi conto.
Sei una persona solare, come un libro che si fa sfogliare senza opporre resistenza.
EliminaSai, ne io ne le persone che frequento non siamo abituati. È una questione di educazione e rispetto 🙃
EliminaE proprio per questo non riesco a spedirti a tenerife per farti i caxxi tuoi
EliminaMarx ha spiegato come funziona il mondo del lavoro e perché ci sono i ricchi e i morti di fame.
RispondiEliminaGramsci era la via italiana al comunismo.
Io vivo da intellettuale.
Buona serata Gus.
RispondiEliminaCiao Olga.
Elimina*Se qualcuno vorrà farmi entrare nella sua vita, sarà quella persona ad aprirmi la porta del suo cuore.*
RispondiEliminaLa trovo bellissima questa frase,solo che molte volte per timore di non reggere scontri/incontri la porta del cuore diventa metafora di chiusura della porta di un blogger/persona.
Sai Gus una volta mi sono imbattuta in una persona che era talmente sola che intereagiva con se stessa attraverso la creazione di altri nick ...molto triste anche questo senso di solitudine...che si incastra perfettamente ad un'altra frase del post:"La solitudine è piacevole quando ricercata, mai quando subita "
*A me non piace entrare nelle vite altrui, non amo origliare conversazioni, rubare momenti. Le vite altrui non mi appartengono. Preferisco il silenzio, la discrezione*
Un aspetto incontestabile soprattutto quando sono proprio gli altri... il nostro prossimo a farcelo notare con la stessa chiave di "discrezione".
Gus la verità piccola o grande che sia integra un "noi" imprescindibile perché altrimenti prende forma la tesi da te esposta a fine post,varrebbe a dire:
*Chi si pensa persona compiuta non ha ben chiaro nulla di sé stesso, né del mondo circostante. Vive solo una sorta di illusione ottica e mentale. vita è uno scambio di emozioni ed è importante rapportarsi con gli altri anche per capire sé stessi. Lasciamoci attraversare e proviamo ad ascoltare.*
*Se qualcuno vorrà farmi entrare nella sua vita, sarà quella persona ad aprirmi la porta del suo cuore.*
RispondiEliminaLa trovo bellissima questa frase,solo che molte volte per timore di non reggere scontri/incontri la porta del cuore diventa metafora di chiusura della porta di un blogger/persona.
Sai Gus una volta mi sono imbattuta in una persona che era talmente sola che intereagiva con se stessa attraverso la creazione di altri nick ...molto triste anche questo senso di solitudine...che si incastra perfettamente ad un'altra frase del post:"La solitudine è piacevole quando ricercata, mai quando subita "
*A me non piace entrare nelle vite altrui, non amo origliare conversazioni, rubare momenti. Le vite altrui non mi appartengono. Preferisco il silenzio, la discrezione*
Un aspetto incontestabile soprattutto quando sono proprio gli altri... il nostro prossimo a farcelo notare con la stessa chiave di "discrezione".
Gus la verità piccola o grande che sia integra un "noi" imprescindibile perché altrimenti prende forma la tesi da te esposta a fine post,varrebbe a dire:
*Chi si pensa persona compiuta non ha ben chiaro nulla di sé stesso, né del mondo circostante. Vive solo una sorta di illusione ottica e mentale. vita è uno scambio di emozioni ed è importante rapportarsi con gli altri anche per capire sé stessi. Lasciamoci attraversare e proviamo ad ascoltare.*
Io senza chiedere niente a volte riesco a comprendere cosa manca all'altro e cerco di aiutarlo. Tutto questo non è facile specialmente se si scade nella rissa ricercando e appigliandosi a tutto quello che aiuta a supportare una tesi una tesi strampalata. Nessuno di noi è una persona compiuta perché si impara in ogni attimo della nostra vita. Chi non segue questa strada diventa un ragazzino impertinente.
EliminaRisposta a Gus 4/1/23 17:57
EliminaBello, disporre del "dono" di empatia per poter aiutare il prossimo , ovviamente sempre nei limiti di quella "discrezione "a cui fai riferimento nel post:), altrimenti scadrebbe nella stoltezza,nell'indelicatezza ,nella maleducazione.Ma noi di questo siamo consapevoli ,vero Gus?...in nome soprattutto di quella forma di **verità di cui ci facciamo cercatori:)
Nel post precedente facevo riferimento proprio al beneficio che possiamo trarre meditando sui nostri comportamenti per prima ,e quanto sarebbe bello poter chiedere anche scusa e cercare di migliorarci per comprendere bene innanzitutto noi stessi e " automaticamente " gli altri ,auspicando in un mondo più sereno e pacifico!
Possiamo scrivere di tutto sulla meditazione, teoricamente possiamo darle le migliori definizioni,l'importante è che non resti ad una forma teorica e non applicativa soprattutto a livello di consapevolezza interiore e spirituale,per non incorrere in equivoci per poi non saperci raccappezzare dal momento che non è farina del nostro sacco.
Uno degli obbiettivi della meditazione è il drenaggio dei pensieri conflittuali che aiutino a ritrovare un senso di equilibrio ed una pace interiore.Ne siamo capaci,dal momento in cui non ce ne va bene una, sempre così distratti da se stessi e attenti ai disastri che gravitano attorno?E se fossimo responsabili un po anche noi?
La solitudine è una forma straordinaria che ci aiuta ad entrare in connessione con noi stessi,da questa secondo me nasce in modo naturale il senso più profondo della meditazione.Dal mio punto di vista la solitudine è un alleata del nostro spirito, non riesco a concepire chi la teme ,o perlomeno penso tema di non riuscire ad ascoltare la verità della propria coscienza in solitudine,cercando distrazioni e illusioni in mezzo ai rumori e al frastuono tra cui i bombardamenti delle notizie dei social network, più che quelli della guerra stessa.Anche il tuo spazio devo dire che si delizia di questo o no Gus... verità per verità:)
Grazie e buona giornata a tutti
La solitudine in realtà è necessaria per stare bene con se stessi ma anche con gli altri. Quando si è soli si ha la possibilità di ascoltare se stessi, di conoscerci meglio e capire ciò che si vuole, ciò di cui si ha bisogno per non riempire il vuoto della solitudine con chiunque, sia in amicizia che in amore. Inoltre, la solitudine non è così brutta, può essere molto affascinante se la si lascia parlare con la propria anima.
RispondiEliminaÈ un commento illuminante.
EliminaGrazie Caterina.
Devo dire che di volgarità ormai se ne vede parecchia, accompagnata da grandi dosi di arroganza e ignoranza. Penso al Kali Yuga o a qualcosa del genere, quando tutto viene calpestato e infangato. Sorrido quando dici: "Io sono un minestrone con dentro Cristo, Marx, Gramsci e abile provocatore." ma sulle idee che spieghi nel post trovo ben poco da ridire. La vita è uno scambio di emozioni e sono molto d'accordo su questo concetto che hai scritto.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la solitudine devi sapere che fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 lavoravo sulle navi come marinaio e timoniere (provengo da studi tecnici e nautici per diventare capitano di coperta). Ho fatto quasi 4 anni di quella vita ed ho viaggiato in Europa, Nord Africa, Nord America e Sud America (ma non mi considero un "lupo di mare"). Dico questo questo perché ho fatto almeno una dozzina di traversate in Oceano Atlantico da Gibilterra all'America e dal Sud America sino all'estremo nord della Scozia al confine con il circolo polare artico...in media 12 o 13 giorni di mare, mare e solo mare.
Non lo dico per vantarmi, ma io ho conosciuto la solitudine su una nave con 35 anime che viaggiano per mare quando ognuno si chiude nella propria cabina da solo con i suoi pensieri e stati d'animo. Insomma, ho imparato a conoscere la solitudine e a governare la paura, la solitudine non mi disturba e a volte riesco a stare anche un giorno intero in completo silenzio. Ho imparato quanto sia importante e utile fare meditazione...
...beh! Come a volte succede ho scritto così di getto perché i tuoi post stimolano le idee.
Un salutone e alla prossima
Hai fatto bene a raccontarci le tue esperienze che ci permettono una conoscenza chiara della persona che si relaziona con noi.
EliminaUn salutone amico mio.
Gli ultimi ( e gli umili) saranno i primi ad entrare nel regno dei cielo.
RispondiEliminaBrava Valeria.
Gli intellettuali manco ricordano di avere sorella luna o fratello sole. 🙂 Sono fatti così i "radical", lui si è rispecchiato bene in quelli lì, per questo cancella il non voler ammettere.
RispondiEliminaBuona serata a tutti.
Il pensare al passato e qualche volta anche al futuro è qualcosa che accade spesso, ma finisce per togliere spazio alla realtà che devi vivere in ogni attimo della tua vita, evitando che scappi via con il pericolo che non torni più. Che cosa diventa una vita che valorizza la meditazione e da questo lascia che sorga l’esperienza della contemplazione? Uno sperimentare, vivere, pulsare senza condizionamento; nella leggerezza, nel gioco, nella fiducia. Cos’è la meditazione nella nostra visione? L’atto dell’essere consapevoli di ogni attimo presente. Uno stare nel momento che accade, non sul passato, né sul futuro, ma sull’adesso sapendo che tutta la nostra esistenza accade ora e mai più. Se tu sei presente a ciò che la vita ti offre, di presenza in presenza il tuo sguardo diventerà sempre più chiaro, meno condizionato dalla paura, dal giudizio, dall’aspettativa. Ogni accadere prende il posto di un accadere che l’ha preceduto e che scompare: ciò che adesso accade lascia il passo ad un altro evento e noi non tratteniamo né ciò che è stato, né ciò che è, né attendiamo ciò che verrà: semplicemente accogliamo ciò che accade. C'è un brano del suo "Les contemplations" intitolato l'Eremita (Victor Hugo). L'eremita che si alza al mattino presto e, alla luce di una candela, inizia la nuova giornata nell'oscurità ancora invadente della notte. Man mano che il sole appare all'orizzonte l'arco del cielo si incendia di luce, analogamente come nel suo cuore si fa luce appena inizia a meditare. Meditare significa situare le cose al loro posto. Ecco allora la grandezza ultima dell'uomo profilarsi all'orizzonte: essa risiede nel riconoscere alle cose il loro posto, cioè il loro significato. La dignità dell'uomo sta infatti nella percezione, nel riconoscimento e nell'affermazione dell'esistenza del significato ultimo della realtà. Nella percezione della realtà determinata dal "cuore" sorge un iniziale giudizio; quindi, un uomo vede se e quanto la realtà in cui si imbatte gli corrisponde e lo soddisfa. Nella percezione determinata dal cuore il punto o il luogo dove l'io non è più l'oggetto o la determinazione particolare che lo fa reagire, non è il potere, ma una realtà dentro di sé, come strumento di paragone nell'impatto con ogni realtà, che assicura la sua unità nell'incontro e nel confronto con tutto. Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro: è l'impercettibile, è l'enorme. Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un universo, ma questo universo è niente. Ogni numero è zero di fronte all'infinito. L'inaccessibile unito all'impenetrabile, l'impenetrabile unito all'inesplicabile, l'inesplicabile unito all'incommensurabile: questo è il cielo.
RispondiEliminaSe con lo sguardo vado ad osservare una debole nebbiolina sita nella costellazione di Andromeda, ebbene quella è la galassia di Andromeda (formata da 300 miliardi di stelle) che dista 2 milioni e mezzo di anni luce, quindi la vedo come era 2 milioni e mezzo di anni fa: quando quell’immagine è partita, sulla Terra non c’era ancora l’Uomo!
Mi chiedo sempre come mai si parli con tanta presunta umiltà di inaccessibile, incommensurabile, impenetrabile, inesplicabile.. ma si sappia perfettamente tutto del Creatore di cotanta meraviglia, e si possa decidere, noi, tutte le Sue mosse, passate e pure future. Fa sorridere a pensarci bene..
EliminaA me irritano le persone che vogliono spiegare il Mistero, che parlano di Paradiso e Inferno, e soprattutto hanno la faccia tosta di giudicare chi si salva e chi è destinato ad agitarsi tra le fiamme della Geenna.
EliminaCristo che impedisce agli scalmanati di lapidare l'adultera è molto chiaro nello stroncare le pretese dell'uomo, gran peccatore.
Valeria è una persona che aiuta il prossimo, senza neanche un attestao teologico, credo, tipo il Papa che si farà seppellire "sobriamente" in tre casse diverse ricolme di monete e medaglie coniate durante il suo papato, e verrà ricordato soprattutto per aver rimproverato chi lanciava bombe a grappolo, non le bimbe in genere, ma quelle a grappolo.
RispondiEliminaSuccede perché la Chiesa si ostina a negare il sacerdozio alle donne e quindi la nostra Valeria non diventerà mai papa.
Elimina..ma neanche una messa potrà mai celebrare.. se non arriva qualcuno disposto di nuovo a rischiare la vita, come Luciani
EliminaIo mi colloco a metà. Anche a me piace la solitudine, ma non come caratteristica, scelta. Per esempio, durante la giornata mi piace stare da sola per 3/4 del tempo. Passare in solitudine la sera e la notte invece mi angoscia. Sono comunemente gregaria. Ammetto però che nella solitudine c'è tutto il valore che hai ben descritto nel tuo post.
RispondiEliminaUn tuo commento vale doppio.
EliminaCiao Maria Luana.
Ma la vedresti la papessa Valeria seduta in un trono da re? :) Noooo! E' una questione di principio.
RispondiEliminaBuona giornata a tutti.
Giusto, amore mio.
EliminaMa... Non ero io?
RispondiEliminapure nella pratica della meditazione consigliano di lasciarli fluire.
RispondiEliminasono compiuto nel senso del cammino percorso. ma so bene di averne altrettanto e di più davanti.
lieto giorno
Sei un ottimista.
EliminaBuon giorno.
molto.
Eliminaanche se mi riferivo al cammino intellettuale e spirituale.
buon giorno
Lo stato d'animo di un altro è sempre difficile da comprendere.
Eliminabuon giorno.
non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Eliminabuon pomeriggio
Gus. il tuo post è una poesia. Tanta gioia Gus.
RispondiEliminaGrazie Francesco.
EliminaLa solitudine è uno stato dell'anima.
RispondiEliminaCi si può sentire soli anche se si è circondati di persone.
Se le persone che ti circondano non ti vogliono bene è inevitabile che tu ti senta solo. O meglio, ti vogliono bene, ma tu ne vorresti di più.
Eliminasì.
RispondiEliminaAbbiamo parlato spesso della solitudine, come ti dico sempre è uno status quo dell'uomo solo che nella società occidentale cercano di soffocarla con miliardi di stimoli inutili e lesivi.
RispondiEliminaGus, ma perché hai scelto quei beceri dei Manesquin come immagine?
Non era meglio Il viandante sul madre di nebbia, di Friedrich?
Ti abbraccio.
È l'esempio dei beceri.
EliminaTi abbraccio.
Io penso che sia bello entrare nella vita degli altri, ma bisogna farlo con lo spirito giusto. Per conoscere, per capire gli altri, non per giudicare e fare confronti che è invece deleterio. Sul concetto di solitudine, io credo che la solitudine più estrema sia una forma di distruzione. Solitudine estrema significa non avere una sola persona che sia un appiglio, e non credere neppure in Dio. Per il resto ognuno trova i propri equilibri, crea relazioni e rapporti, il problema è quando iniziamo a usare le etichette, in fondo le etichette non servono a nulla, ciò che conta è il rapporto con una persona, è quanto sentimento diamo e quanto sentimento riceviamo.
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