mercoledì, ottobre 21, 2020

Vivere male



                                        Munch, Malinconia 1891

Certi stati emozionali sono negativamente percepiti come associati alla vulnerabilità della psiche e all’indecifrabilità dei processi psichici. Si vorrebbero curare con gli psicofarmaci le forme dell’infelicità esistenziale, esperienza che andrebbe vissuta e interpretata per un cambiamento, né so quando possano giovare le meditazioni orientate all’apatia del vuoto mentale o l’adeguarsi a ruoli, ideologie e false coscienze prestabilite al fine di non essere considerati devianti de-omologati.

47 commenti:

  1. Posti qualcosa di tragico, ma tragicamente reale.. violenza, egoismo e ipocrisia impazzano.
    Questo mondo si sta velocemente consumando e ammalando.. ne usciremo? Anzi, ne usciranno? Perché a noi "vecchietti" in fondo importa poco.. ma dobbiamo continuare a lanciare il monito per quelle generazioni future che riusciranno a viverlo, questo mondo malato..
    E magari a guarirlo, correggerlo, senza quella balda tracotanza e arrogante supponenza che dimostrano ogni giorno, anche attraverso solo un blog.

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    1. Per fortuna siamo vecchietti e non vedremo le prossime puntate di questo orrido film, ma intanto dobbiamo bere il veleno che ci somministrano ogni giorno.
      Dà fastidio l'uso del blog per lamentarsi e sputare sentenze, tralasciando il fatto che lo scopo dello scrivere dovrebbe essere quello di relazionarsi.

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    2. Sono d'accordo.. ma per quanto riguarda il futuro malato del mondo, sputiamo sentenze a botta sicura... per quanto riguarda invece certi atteggiamenti deprecabili riscontrabili su molti blog... pure! ahah

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    3. E' il minimo che possiamo fare.

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  2. A parte gli scherzi, sai quanto ci tenga a relazionarmi, a sorprendermi, ad imparare, a scoprire... e a volte quando resti scottato e offeso, è dura dimenticare..

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    1. Molti hanno un'acredine basata su elaborazioni mentali soggettive sballate. Mentre stavi solo scherzando.

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    2. Sai che c'è? peggio per loro...

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    3. Vero. A me dispiace imbattermi in una persona che si crea pensieri cattivi inesistenti. Allontanarsi dalla verità è la strada dell'alienazione.

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  3. Mi fa piacere che alcune mie considerazioni siano state recepite da te.
    Ovviamente condivido e aggiungo:
    non fa bene un presidente del consiglio che dice "Distanziamento personale, perché il distanziamento sociale si è ridotto in tempi di pandemia perché siamo stati più vicino l'uno all'altro).
    Ciao Gus

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    1. Più vicino l'uno all'altro grazie ai mezzi social, ovviamente!

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    2. Riky, la mediocrità caratterizza questo governo. Ora si è aggiunta la menzogna. I furbi sono quelli che non hanno intelligenza e credono di aggiustare le cose con gli imbrogli.

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    3. C'è molto pessimismo nelle tue parole e penso che sia del tutto giustificato.

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    4. C'è mediocrità, sì, purtroppo.
      Secondo me bisognerebbe creare una perfetta rete di collegamento regioni-province-prefetture per gestire questa fase di emergenza.
      Invece fanno il "rimpallino" delle responsabilità.

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  4. Ciao August, condivido pienamente il tuo post, purtroppo non ci si stupisce più di niente. Chissà se abbiamo toccato il fondo? Così c'è la speranza di risalire!
    Sono contenta di ritrovarti pimpante e sempre sul pezzo.
    Un abbraccio.
    Dani

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    1. Qualche notizia non buona l'ho metabolizzata e sembro "pimpante".
      Il futuro si basa sempre sul presente e quindi è difficile sperare qualcosa di buono.
      Un abbraccio.

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    2. Bom dia meu querido amigo Gus. Uma excelente quarta-feira.

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  5. Ciao Gus io a volte nutro speranze per le nuove generazioni. Sono più consapevoli, aperti e battaglieri di quelli della mia generazione, la generazione X.
    Le altre volte spero nell'asteroide che spazzi via tutto.
    Ciao R.

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    1. Più che alle generazioni io credo nell'asteroide.
      Ciao.

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  6. "Si lavora per troppe ore e mi sembra deleterio e le pensioni le danno un anno prima di morire. E' uno scandalo."
    Questo mi tocca personalmente. Lavoro da 38 anni - e lavoro sodo - e me ne mancano ancora 7 per la pensione e sono davvero, davvero stanco (e non proprio in salute come quando avevo 40 anni...).
    Ho visto troppe colleghe e troppi colleghi andar in pensione e crepare pochi mesi dopo, addirittura poche settimane dopo.
    Sogno un pezzetto di vita senza sveglia alle 6.30, ma ho timore di finire come quelle colleghe e quei colleghi di qualche riga fa.
    Scusa lo sfogo.
    Un saluto.

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    1. Hai fatto bene a scrivere questo commento. La tendenza dei governi è quella di dare la pensione il più tardi possibile e il minimo possibile.
      Ciao.

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  7. Spesso i pensionati non si godono la pensione e se ne vanno.Buona serata

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    1. Io ho una buona pensione, ma moltissimi che hanno smesso di lavorare con i pochi euro che prendono hanno poco da godersi.
      Ciao OLga.

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  8. Gostei muito do que li!

    No fundo, seja a sociedade Italiana ou Portuguesa, os valores são iguais...

    Boa semana.

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    1. O fenômeno da incomunicabilidade diz respeito principalmente ao mundo ocidental.
      Olá.

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  9. C'è tanto brutto, sì, ma nonostante questo stiamo andando verso un mondo più consapevole, io nutro speranze.
    sinforosa

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    1. Ho molti dubbi sul mondo più consapevole.

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  10. Purtroppo mio caro Gus io non nutro invece tante speranze anche se vorrei farlo. Mi sembra che tutto cada giù a pezzi, il reale si confonde con il virtuale , il virtuale ha preso un posto importantissimo nella nostra vita, i sentimenti , le sensazioni, i modelli da seguire, sono figure stereotipate dettate dalle mode del momento , momento che si prolunga ormai nella vita di tutti i giorni. Si incomincia giovanissimi con il prolungamento di un cellulare nelle nostre mani che non ci abbandona. Ci sentiamo sperduti senza i suoi dettami. E' vero che la tecnologia ci ha regalato tanto, ma a descapito del nostro io che non esiste più, in cambio di modelli stereotipati che si cercano di seguire per non essere tagliati fuori dalla vita attuale. Ma ci siamo mai chiesti quale vita abbiamo veramente? Penso di no, ci spaventiamo su di un futuro robotico, ma non ci accorgiamo che incominciamo già a viverlo. No, non nutro speranze mi spiace. Un abbraccio grande.

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    1. Ho l'impressione che tu abbia compreso perfettamente il pasticcio della nostra vita.
      Un abbraccio Nella.

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  11. La situazione non è bella. Forse meno (appena) nera di come l'hai descritta tu, ma non bella. La cosa che mi preoccupa sempre di più, in effetti, è questo assurdo rapporto, sempre più forte, tra i giovanissimi e social network. E tutto ciò che gli gira intorno.

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    1. I social network dividono invece di unire.

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  12. Analisi nell'insieme quasi impossibile da non condividere, soprattutto la parte sui giovani d'oggi. È una società strana perché se prima del covid esisteva un popolo bue che cazzeggiava felice sui social, ora esiste anche la paura ed un iniziale senso di inaccettata ed inaccettabile rassegnazione a vivere con questo coronavirus. Spero che questa rassegnazione, per ora a livello embrionale in molti cittadini, possa non vedere la luce ed infettare lo stato d'animo di tutti noi.

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  13. La vera malattia è la paura. Il Governo terrorizza, invece che convincere, per questo la gente disubbidisce.

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  14. I rapporti con il prossimo sono diventati insoddisfacenti perché abbiamo tutti perso fiducia nel prossimo.
    Dico-diciamo spesso che la società è fortemente individualista, ma se l'individualismo fosse la conseguenza e non la causa?
    Di sicuro la tecnologia ci ha dato tanto, ma ci ha tolto la semplicità, che resta un valore anche nel rapporto con il prossimo. Senza semplicità, cerchiamo nel prossimo una perfezione che non può esistere. Nessuno di noi è perfetto, ma lo è ai propri occhi; in fondo noi siamo quello che vogliamo essere, no? Ad ogni modo finiamo di diffidare del prossimo. Poi certo oggi l'onestà sembra un valore in estinzione, quindi a fidarci del prossimo rischiamo veramente di farci fregare.
    Il resto lo fanno i media che alimentano situazioni negative (so bene cosa significhi questa cosa), i social che trasformano il pensiero negativo estemporaneo - di una decina di minuti - in una sentenza che finisce per innescare un dibattito urlato.
    Serve una semplicità razionale-sensibile. Una supercazzola per dire che dobbiamo agire con il cuore, con la ragione e riscoprire la semplicità.
    E sia chiaro: semplicità non significa vivere senza lettore dvd o telefonino. La semplicità è un qualcosa che va anche a evitare che la razionalità prenda il totale sopravvento e i ragionamenti diventino nevrotici e cervellotici.

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  15. Il prossimo è un valore diventato obsoleto, la semplicità non può appartenere alla tecnologia.

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    1. Gus...il commento sopra è un essenza che sa arrivare sempre anche piazzata lì senza un nome .Sfido chiunque a lanciarsi come frammento nell'universo senza necessità di un paracadute.!Sprigionare la propria essenza in questa "semplicità"vale molto più di un imbruttimento che quotidianamente riportiamo nello scritto dando in pasto continuamente al lettore una condizione sociale,politica che soffoca in qualche modo proprio la nostra interiorità, semplicità,essenza.
      L 'auspicio di Daniele Verzetti ,esattamente una speranza che non ci si faccia infettare l'animo !Perfino il grande Leopardi (pessimista?)ci ha lasciato un grande testamento ,la Speranza di saper cogliere e coltivare sempre dentro di noi e fuori di noi quel fiore nel deserto (ginestra).


      Buona giornata

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    2. Il nichilismo del Leopardi crea una metafisica del nulla. Le cose appaiono nella loro nullità del nulla che è uno sprofondare. La consapevolezza della condizione umana, porta l'umano l'esistente ad una verità di angoscia e dolore. Solo l'illusione aiuta a vivere.

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    3. Beh certo servirsi di "informazioni pronte all'uso" è una sorta di moda attuale che non condivido ,tanto varrebbe astenersi dal rispondere ad un commento ,oppure farmi arrivare un pensiero autentico e non necessariamente in linea con il mio ,ci mancherebbe... Ma anche questa mia visione potrebbe risultare un "inganno" per ingabbiarmi o liquidarmi in quel "Nulla" che viene percepito come uangoscia perenne :)


      La consapevolezza della fragilità umana , e quel Nulla che rappresenta il baluardo verso cui lottava Leopardi ,erano l'atto stesso della sua grande creatività.Una fusione che cozza enormemente con
      la definizione approssimativa di pessimista. Leopardi non'e il risultato di una formula ma dimostrazione di bellezza !

      "ove tende questo vagar mio breve?”

      "Così tra questa
      immensità s'annega il pensier mio:
      e il naufragar m'è dolce in questo mare."


      Ciao Gus ...

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    4. Il 16 settembre 1832, mentre si trova a Firenze, Leopardi annota: «Due verità che gli uomini generalmente non crederanno mai: l'una di non saper nulla, l'altra di non esser nulla. Aggiungi la terza, che ha molta dipendenza dalla seconda: di non aver nulla a
      sperare dopo la morte» (P 4525). Si tratta di una delle ultime riflessioni contenute nello Zibaldone, la cui stesura si interromperà a partire dal dicembre dello stesso anno.
      Tuttavia, possiamo affermare che queste tre verità costituiscono sin dal principio la cornice che raccoglie lo sviluppo complessivo del pensiero di Leopardi. Esistono cioè
      delle premesse fondamentali che sorreggono la mano del poeta mentre evoca e tratteggia le proprie figure, con una coerenza e una lucidità via via maggiori.
      Anzitutto, l'idea che gli uomini siano un nulla. E non solo gli uomini: anche le piante, gli animali, gli astri, gli oggetti inanimati. È l'essente in quanto tale ad essere un nulla.
      Ciò non significa, dal punto di vista di quella che Severino definisce “autocoscienza del nichilismo”, che l'esistere degli enti sia di per sé irreale, un mero apparire, ma che ogni
      ente, provenendo dal nulla e ritornando nel nulla, lampeggia nell'essere per un lasso di tempo infinitesimale, prima di essere inghiottito da un “abisso orrido, immenso, / ov'ei precipitando, il tutto obblia” (Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, vv. 35-6).
      Significa che l'ente corre in modo inesorabile verso il proprio annientamento.
      Questa concezione dell'esser-cosa emerge in Occidente a cominciare da Platone, che interpreta in modo rigoroso la transitorietà come nientificazione.


      Caro amico, io adoro Leopardi, il primo Leopardi, non il nichilista.

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  16. A mio parere, il social networking è un'arena in cui i giovani cercano l'immagine di sé in modo da essere più visibili agli altri. Una volta ho letto la notizia che qualcuno è finito frustrato dal suicidio dopo aver pubblicato la sua foto ottenendo solo un piccolo numero di Mi piace.
    È terribile vedere una situazione del genere.

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    1. i social hanno negatività non accettabili.

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  17. Vabbè, potrei anche essere più o meno d'accordo, ma: è quindi?
    Quindi che si fa? Si fa come i due vecchietti del mappetsciò che stavano lì tutto il tempo a brontolare?
    Via su, ci si rimbocchi le maniche e si cominci a separare il buono dal fango.
    Che dite?
    Non è fango?

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    1. Buono e fango sono un impasto.
      Inseparabili.

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    2. Quindi tu sei fango perché social e i social sono fango
      Non credo. Credo che buttare via il bambino con l'acqua sporca non sia una furberia.
      Invece di lamentarci del buio accendiamo sta cavolo di luce

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    3. L'uomo è un impasto di buono e di cattivo.
      Nei social scrivono le persone.

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