lunedì, ottobre 26, 2020

Le stanze della memoria




Lo psicologo Gerd Thomas Waldhauser dell’Università di Lund in Svezia ha realizzato una ricerca grazie alla quale ha scoperto che grazie alla memoria selettiva possiamo allenare la nostra mente a dimenticare gli avvenimenti difficili.
Tale ricerca dimostra che più cerchiamo di dimenticare un ricordo, più difficile sarà recuperarlo. Qualche errore spiacevole potrebbe demoralizzarci, ma avendo la certezza che saremo in grado di non ripeterlo è anche giusto dimenticarlo, a meno che uno non abbia tendenze masochiste.

32 commenti:

  1. "In altre parole ricordiamo solo quello che vogliamo ricordare".
    Sì, è per questo che il passato ci sembra sempre migliore del presente (anche se le perdite a livello di affetti quelle sono cose che segnano e che rimangono sempre nella mente e nel cuore).

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    1. Quando vogliamo che la memoria possa diventare una presenza ,per avere accanto un grande affetto perduto ,cerchiamo di ricostruire anche i momenti più difficili dell'evento.
      Riky, si può fare.

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    2. La memoria può esserci amica o nemica dipende dai ricordi che ci rimanda e dalla nostra capacità di chiudere la porta della memoria quando i ricordi fanno troppo male.

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  2. Sono meno artistica di Leonardo e la memoria la immagino come un registratore che cataloga i nostri avvenimenti usando colori più o meno forti.
    La mia è essenzialmente una memoria visiva che mi permette, grazie alle fotografie, o delle semplici cose, di rivivere momenti vissuti.
    Per esempio, scorgendo delle ortiche fra l'erba, ricordo uno spostamento su una corriera, tra Rapallo e Milano, quando dovemmo scender a causa di un bombardamento in atto ( ero assai piccola) e mia madre , cercando di proteggermi, si scorticò terribilmente.
    Bello questo post, ti ringrazio.
    Cri

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    1. Io credo di avere un'ottima memoria, ma in effetti non può essere illimitata. Magari si dimenticano cose recenti, a meno che esse vengano rinfrescate. Di cose passate: per alcune il ricordo è vivo, per altre un po' più sfocato, ma c'è comunque il ricordo.

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  3. Ricordare ciò che vogliamo ricordare significa non impazzire, perché non saremmo in grado di gestire ed elaborare tutti i ricordi che si sono depositati nella nostra mente durante la nostra esistenza.
    Ciao, Gus.

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    1. Se non dimenticassimo finiremmo tutti come Seresevskji , il mnemonista di Aleksandr Romanovic Lurija ,in preda ad una memoria talmente affollata di ricordi, da creare un duplicato caleidoscopico e labirintico della realtà, impossibile da governare. Un doppione così intricato, folto, ridondante e linkato, da non permettere più di ricordare, con ordine e pertinenza, i fatti, le persone e gli oggetti della vita reale.
      Dobbiamo capire se l’oblio della mente è un vuoto che non è più colmabile nonostante i nostri sforzi di recuperare il tempo perduto o se questi vuoti della memoria sono essenziali all’equilibrio psico-fisiologico della nostra vita cognitiva perché impediscono quella pienezza troppo patologica, strabordante e straripante, di Seresevskij e di altri mnemonisti, che aumenterebbe talmente il potere della nostra memoria da renderlo nemico della memoria stessa, fino a impedirci di parlare della nostra vita con ordine e precisione e addirittura di agire nel mondo da persone normali.
      Ciao Joanna.

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    2. L'oblio è necessario, quasi quanto il ricordare. Mi affascina pensare a quanti ricordi sopiti si agitano nella mia mente e poi riaffiorano, ad esempio nei sogni.

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  4. Io ho rimosso tutti gli episodi tristi della mia vita!

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    1. Brava. Non dobbiamo farci del male evocando fatti che appartengono al passato.
      Ciao OLga.

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  5. Ciao Gus è molto interessante questo post , perché mette a dura prova la memoria dal momento in cui se ne sente la necessità di ripostarlo a un anno circa della stessa pubblicazione.Cambia il titolo ma la sostanza è la stessa.Oggi ci ritroviamo dentro "le stanze della memoria" ,ieri " la mente sapeva difendersi".

    Non ho un blog e non mi permetterei di fare la morale a nessuno ,ci mancherebbe, ma non comprendo questa tua caratteristica ,magari una noticina per dire :avendo già ripetuto l'argomento ...


    Non ci fare caso ,probabilmente è una tua caratteristica da blogger,anche perché da qualche parte avevo pure letto che spesso i tuoi commentatori si tradiscono dicendo prima una cosa e riproponendola dopo,ne dicono un altra...in qualche modo la nostra autenticità dovrà pure emergere a prescindere dalla mente , saranno i segnali emanati dal cuore a riconoscersi nel bene o nel male ,nel passato o nel presente no?

    Buonaserata

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    1. Io scrivo sempre le stesse cose. In questi giorni ho capito come affrontare le negatività del passato.
      Ciao.

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  6. Bella l'idea di Leonardo.
    Comunque il funzionamento della memoria è per me un gran mistero. Ricordare alla perfezione avvenimento di anni e anni fa; quasi non ricordarne alcuni recenti; ricordarne altri, invece, se stimolati da qualcosa, a volte semplice parole. Persino profumi.

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  7. Thomas Harris writes about the 'memory palace' in his books about his complex protagonist, Dr. Hannibal Lecter. As I grow older, I can't help but notice that my memory isn't what it used to be. It takes me longer to retrieve certain bits of information. I have entered rooms only to discover that I forgot what I went in there for. The aging process, lack of proper nutrition, trauma, and insufficient sleep can all impact memory. I do wish that there were a magic memory pill. Have a beautiful and memorable day.

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    1. It all depends on cellular regeneration which is slower and slower over the years. Man is programmed from his birth to live and then die.
      Thanks for the comment.
      Hello.

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  8. Io ho una memoria ridicola. La cosa buona è che non ricordo neanche le cose brutte e spiacevoli. Perlomeno dopo un po'.. Il che non è affatto male. ;)

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    1. La memoria è selettiva e siamo noi con il pensiero a separare quello che deve restare per sempre e quello che è inutile e quindi destinato ad essere dimenticato.

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  9. Belli oppure brutti, i ricordi fanno parte della nostra vita.
    Saluti a presto.

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    1. La memoria è la storia della nostra vita.

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  10. Caro Gus, personalmente non ricordo nulla della mia vita intrauterina e a dir la verità nemmeno quella riguardo i primi tre anni di vita su questa terra. I miei primi ricordi iniziano all'asilo e non sono nemmeno del tutto vividi. Ti posso dire, però, che non dimentico le cose belle e quelle brutte, i grandi eventi che mi hanno vista coinvolta in prima persona e i miei amori più grandi, che poi sarebbero i parenti più stretti. Bello questo tuo post, Ci sarebbero tante cose da aggiungere ma non voglio dilungarmi troppo. Trovo che sia sempre interessante e piacevole venire a leggerti e ti lascio un abbraccio e un sorriso.

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    1. Nessuno ricorda da sveglio la vita intrauterina. Qualcuno ha sognato di galleggiare in una vasca calda e morbida, e specialisti hanno spiegato il sogno come un ricordo della vita da feto.
      L’acqua è il simbolo dell’energia emotiva delle persone e un archetipo strettamente legato al concetto di vita e di maternità. Freud stesso legava al sogno dell’acqua il liquido amniotico in cui i feti galleggiano.
      Ricambio l'abbraccio e il sorriso.
      Ciao Vivì.

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  11. La memoria, i ricordi ci accompagnano per tutta la vita. Senza memoria, non siamo più umani. I malati di demenza non ricordano nulla.

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    1. Concordo.
      La memoria è la storia della nostra vita.
      Ciao.

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  12. Son carico di ricordi della mia infanzia e gioventù. Mi piace rievocarle, non solo in famiglia ma anche tra me e me. Ho meno memoria per le vicende che non coinvolgono la sfera affettiva e familiare e, in generale, ho la chiara sensazione di non ricordare mai bene dati, numeri e anche nomi di personaggi noti.

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    1. Della gioventù ricordo solo l'intimità con le ragazze.
      Per date e numeri sono una frana.

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  13. Anche un mio amico ha sognato di galleggiare in aria...lui pensava di stare in paradiso.

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  14. La nostra memoria è proprio come l'hai descritta tu. Io, per esempio, ho molti bei ricordi dell'infanzia e ricordo molti particolari. E poi è vero teniamo soprattutto a mente le emozioni più importanti, che siano gioiose o ci abbiano inflitto dolore. Credo inoltre che il saper evocare certi ricordi possa, a volte, anche aiutarci emotivamente in momenti difficili e bui.

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    1. Rileggendo la nostra storia si vivono momenti gioiosi e si cerca di dare un senso agli eventi dolorosi. Non dobbiamo mai dimenticare che il nostro compito è percorrere la strada della nostra vita nel miglior modo possibile.

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  15. La mia memoria funziona così: immagini, sensazioni, numeri, logica.
    Credo di conservare tutto ciò che serve a mantenere la mia identità e a immaginare la mia vita futura e a non perdermi. Ciao!

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    1. Sì, mantenere la propria identità è la cosa più importante per il nostro equilibrio comportamentale. Le azioni sono la risultanza della nostra stabilità interiore.
      Ciao.

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