giovedì, settembre 24, 2015

Non sempre il progresso è positivo



Il progresso è "buono" quando ha come scopo il "benessere" degli esseri umani ma diventa "cattivo" quando diventa disordine oppressione e diciamo anche prigionia

14 commenti:

  1. Ma cosa pensi che i vecchietti siano tutti bavosi? e rimba?
    I vecchietti guardano i film western........o i thriller
    Le vecchiette leggono i tuoi commenti.......giovanotto! Baci

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    1. Effettivamente i vecchietti sono bavosi, altro che pace dei sensi, le vecchiette perdono tempo a leggere i miei commenti.
      Baci.

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  2. E' il rovescio della medaglia del progresso, ma quale progresso, se ci si uccide per strada, nella propria casa, per motivi futili, per rapina, per chi ruba tre meloni, e chi più ne ha, più ce ne metta. L'uomo è diventato tecnologico ma privo dei più elementari doveri: il rispetto dell'altro, specialmente per i più deboli.
    Ecco ora vado a letto e sono sicura che farò fatica ad addormentarmi, con questi pensieri tristissimi.
    Ciao August, preghiamo!
    Dani

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    1. Come sempre comprendi quello che voglio dire. Il potere cerca di robotizzare l'uomo fino a farlo ridurre a un mero strumento di consumo.
      Sì, bisogna pregare perché all'uomo manca la spiritualità.
      Ciao Dani.

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  3. Mah, a me sembra che il tuo post debba essere più "ampliato" e dato un'altra valenza che non "fermato" a vecchi bavosi, culi di Belen e quant'altro...
    Il secolo scorso, perché questo non e' ancora maggiorenne, ci ha "regalato" due guerre mondiali, l'olocausto, Hiroshima e varie ed eventuali, cose inenarrabili, ma ha portato anche cose belle, la medicina ha fatto passi da gigante, la vita si e' allungata ecc.
    Certo e' che come tutte le specie animali anche la nostra specie, ha un 'evoluzione, e un' involuzione fino alla sua estinzione.
    Per chi crede a Darwin o chi crede nell'Apocalisse...il risultato non cambia.
    Ciao Gus, da una vecchietta che ti legge e scrive sempre quello che sente e crede.

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    1. Il panorama della vita sociale diventa sempre più uniforme, grigio. Pensiamo alla grande omologazione di cui parlava Pier Paolo Pasolini, così che viene da descrivere la situazione con la formula: bisogna stare attenti che il P (potere) non sia in proporzione diretta con una I (impotenza), perché allora il potere diventerebbe prepotenza di fronte ad un'impotenza perseguita, appunto, con la riduzione sistematica dei desideri, delle esigenze e dei valori.
      La fermezza della coscienza è minacciata dai mezzi di comunicazione di massa e dalla generale computerizzazione della società.
      Fiorella, comprendo quello che vuoi dire, ma il mio discorso parte proprio dal secolo scorso che coincide con la nascita del capitalismo. La prima truffa della Volkswagen è stata commessa ai tempi di Hitler.
      Apprezzo la tua qualità di esternare quello che pensi.
      Buona giornata.

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  4. Certo, Gus, oggi senza dubbio assistiamo a un malinteso senso del progresso, se si pensa che debba essere solo sul piano della produzione e dei consumi, ignorando del tutto aspetti umani e ambientali.
    Tuttavia, non sarei così categorica come leggo nel post, non tutto è da buttare, e l'industrializzazione, a mio avviso, ha anche frutti positivi.
    E poi anch'io, la mattina, se ho tempo, faccio due chiacchiere col barista....
    Ciaoooooe grazie!!!

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    1. Non posso che condividere la crescita equilibrata di tutti i Paesi del mondo nel rispetto della natura, dell'ambiente e dei valori umani.
      Grazie.
      Ciao Annamaria.

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  5. Sto meditando sulla vita che vivo, sulla distruzioni di valori che si sono perduti.
    Sto emergendo da un oceano di tristezza per l'Amore che non si riconosce più.
    La mia rosa è sempre qui e il suo profumo, mi rincuora.
    Buonanotte Gus

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    1. Sì, è proprio l'amore che manca perché è stato sostituito dall'egoismo.
      Nel capitalismo non c'è solidarietà ma solo competizione dell'uomo contro l'uomo. Chi ha inquinato l'atmosfera con le emissioni di anidride carbonica?
      Ciao Lucia.

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  6. Torino dorme da qualche ora sotto il candore del suo manto silenzioso; non un veicolo passa, non s'ode una voce; rade figure di manovali addetti allo sgombero, d'impiegati che s'avviano all'ufficio. Sono le quattordici; la folla cittadina dev'essere tutta al riparo, sotto i portici di Po. Mi piace quest'abolizione momentanea di ogni traccia di moderno progresso. Le rotaie sono sepolte nessuna automobile, nessuna tramvia, nessuna svelta figura di donna... Si può dimenticare il presente. Via Garibaldi, Piazza Castello, Via Roma, Piazza San Carlo, immutate nella loro linea secolare, fatte più arcaiche, più sicure dal contrasto abbagliante, mi fanno sognare « l'anno santo », l'anno della Prima Assemblea, quel 1861 che l'Esposizione imminente sta per celebrare. La neve copre la città di un'immensa pagina bianca sulla quale è facile disegnare le più strane fantasie, resuscitare la cosa impossibile - anche impossibile a Dio! -; resuscitare il passato.

    Lo scrisse Gozzano nel 1911 quindi già un secolo fa questo scrittore rifletteva sul progresso e non mi sembrava tanto contento neanche lui.
    Buona serata Gus

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    1. Gozzano, poeta intimista non poteva che detestare il frastuono del progresso disordinato e lo fa con un disincanto scetticismo.
      Mi piace leggere quello che è bello.
      Ciao Anna.

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