giovedì, settembre 21, 2023

Un freno all'odio

 


Oggi, come notò Pascal, “nessuno sa più restare solo chiuso nella propria stanza”. Per momenti meditativi che rielaborino fantasie, percezioni, impressioni, ecc. Per revisionare la propria visione del mondo da cui discende il nostro gioire e soffrire che ci rendono vitali, per conoscere i propri modi conoscitivo-emozionali, per ridefinire e affinare quelli comunicativo-relazionali strumento essenziale della vita. Domina un parlare automatico e prevedibile e le questioni serie sono tabù. Non svendiamoci con tediosi affabulatori privi di humour e lievità e ci siano care le persone con cui è possibile sintonizzarci anche per un fugace incontro. Si teme il giudizio o di ammettere la nostra fragilità e il bisogno dell’altro. Una condivisione di emozioni e sentimenti pur avventurosa sarebbe vincente per una consapevolezza non elusa con evasioni e disimpegno. La prerogativa e il dovere della forma umana è farsi domande altrimenti diventa una vita di animali che mangiano, dormono, si difendono, si accoppiano, si ammalano e muoiono con la sola differenza che gli animali lo fanno per strada e l'uomo in lussuosi appartamenti. Quando l'assurdo si fa norma e specchio della realtà che ti circonda, è difficile mantenersi integri. Si fa, certo, se si pensa, se si sente, ma si avverte una profondissima e immensa solitudine. La vera libertà qui, nel mondo virtuale non esiste, perché questo contesto non ci appartiene, ci è estraneo perché qui tutto è perituro, anche il ricordo, anche i pensieri, anche la mente (corpo, mente, intelligenza sono vestiti che indossiamo solo per un po’, poi si cambiano). Il nostro libero arbitrio in definitiva si riduce a due semplici scelte: amico o nemico. Il resto sono due rotaie che ti sei costruito, due rotaie che dove viaggi pensando di guidare. Si dovrebbe capire che innanzi tutto si esce dal regno del polveroso dell'assurdo se ciascuno di noi riprende su di sé il mestiere di vivere, il mestiere duro di essere un uomo, quella ricerca del vero senza la quale l'uomo è condannato a una parvenza di incidenza, a una vita spezzata, una vita che non ha senso. In questi giorni molti di noi stanno analizzando il pianeta Blog. Purtroppo, gli utenti sono uno, dieci, cento, mille persone. Mi potrebbe pure andare bene se le dieci, cento, mille persone rimanessero sempre e comunque genuine, sincere e disinteressate. Poi che uno si impegni o meno a “dialogare” o al contrario preferisca tergiversare dipende molto dall’età, dalle esperienze, dalla cultura, dagli interessi, dalle motivazioni che lo hanno spinto ad aprire un blog. Ma l'aspetto più brutto nel mondo dei blog è che le persone, a volta, finiscono per disprezzarsi per liti nate da banalità, oppure per pareri diversi. E gli amici corrono a schierarsi in favore dell'uno o dell'altro non per valutazione, ma quasi per un senso di appartenenza a una certa bandiera. E come bambini capricciosi e vendicativi si rompe per sempre un dialogo che era iniziato bene e termina in malo modo. 


49 commenti:

  1. Immagine:

    Coppia litiga, lei gli stacca i testicoli a morsi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  2. La Segre ha creato una commissione contro l'odio .......Io so restare chiuso in una stanza o mia. ed è ovvio il cervello cammina da solo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giovanni, io non mi riferisco agli utenti, ma per esempio alle liti tra Francia e Italia sul problema degli immigrati.

      Elimina
    2. Gus
      Non lo avevo capito. Sta di fatto che tra Italia e Francia, c'è stato sempre un rapporto che va spesso sul litigarello, e non si esclude un pizzico di odio seza freno.

      Elimina
  3. La vita dei blog resta un terreno virtuale, spesso bisogna fidarsi, creare empatia, e mantenere la propria linea non significa per forza far fuori un utente se solo osa contraddirti. Purtroppo accade - e mi è accaduto - con personcine davvero povere di spirito e, ritengo, anche di materia cerebrale primaria, ma ove esistono stima e rispetto per infiniti colloqui, dialoghi, scambi di opinione e arricchimenti reciproci, dovrebbe valere un continuum di validi principi che non può fermarsi a io sono del Milan e tu della Juve.. poi ci sono mille sfaccettature e altrettanti distinguo, importante é non perseverare.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché due utenti che nemmeno si conoscono diventano nemici?

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  4. Non so se Pascal avesse ragione, ma io ultimamente sono rimasto molto solo chiuso nella mia stanza. Noto sicuramente molta poca capacità e attitudine al confronto profondo, che vada al di là di slogan e soluzioni facili, ma credo che questo dipenda da molti fattori, non ultimo l'ambiente digitale che velocizza e distrae e semplifica e livella tutto verso il basso.

    Sulle liti tra blogger boh, è un mondo che frequentavo molti anni fa e che ora, piano piano, vorrei provare a sbirciare di nuovo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si creano inimicizie senza nemmeno conoscersi.

      Elimina
  5. Allora io sono fortunata: seguo i blog giusti perchè, grazie al cielo, di litigi tra blogger non ne ho mai trovati, salvo qualche rarissima eccezione. Quel che tu hai descritto io lo vedo pari pari nei social network... Facebook è un covo d'odio terribile, Instagram purtroppo ci sta andando molto vicino se vai a curiosare tra pagine di un certo tipo (e non mi riferisco a pagine politiche dove potrebbe essere anche "normale" la cosa... Ho visto gente scannarsi tra i commenti dei post del Mulino Bianco).
    Io ho il mio blog, un blog che non pretende nulla da nessuno, scrivo di ciò che fa parte del mio mondo, se poi qualcun altro lo legge, lo commenta, ne son felice. Se non accade, non mi offendo. Se lascio un commento ai blog che seguo è perchè mi fa piacere farlo... Ed è così che dovrebbe funzionare!
    Ciao Gus!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scannarsi sui commenti del Mulino Bianco non mi sembra ragionevole.
      Ciao Miryam

      Elimina
  6. Ognuno può avere opinioni diverse, i blog sono nati per confrontarsi, ma sempre con rispetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece salta fuori un anonimo è ti incola su cose non fatte.

      Elimina

  7. Non bisogna chiudere gli occhi di fronte alle cose che non vanno bene, ma trattarle in modo costruttivo, suscitando delle riflessioni valide e un confronto sano. Questo non significa che in un confronto non ci possano anche essere delle schermaglie, ma poi queste schermaglie si esauriscono e rimane il rispetto.

    RispondiElimina
  8. Il fatto è che un blog non può e non deve essere un campo di battaglia, ma un luogo d'incontro. Questo non significa essere d'accordo sulle varie problematiche della vita, ma relazionarsi, spiegandosi, senza dar vita a fratture insanabili.

    RispondiElimina
  9. Soprattutto oggi ci identifica una situazione oggettiva. Siamo in tanti ma è come se non ci fosse nessuno. Siamo davvero soli quando comprendiamo l'impotenza, la rassegnazione di quella fragilità che ti colpisce all'improvviso, in vari modi, proprio dove non trovi mai rimedio...Solitudine inconsolabile, incolmabile, direi.

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Speranza e non pretesa.

      Elimina
  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  14. C'è un motivo logico per disprezzare fisicamente due donne che definisci amiche mie?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  15. Oltre a scivolare nell'OT disprezzi due donne. Io non lo permetto nel mio blog.
    Sto pensando alla moderazione.

    RispondiElimina
  16. Io non disprezzo, dico ciò che ho visto. Sono loro che sono apparse nella mia vita è hanno fatto del male, io non le ho mai cercate

    RispondiElimina
  17. Dunque alcune riflessioni random

    1) vero io da ragazzo stavo nella mia camera in solitudine a pensare o sentire musica, ora la seconda cosa la faccio ancora e spesso ma la prima quasi più

    2)la fragilità è positiva ma ti insegnano il contrario e ti insegnano a schiacciare chi ti sembra fragile e tanti per paura di adeguano.

    3)il mondo virtuale può farti incontrare persone belle dentro ma anche invece non proprio a posto è come nella vita reale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo so, ma e lo stronzo capita nel reale gli schiaccio la testa con un pugno

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. Ho imparato a non odiare da tanto tempo. Ho imparato ad evitare coloro che sono portatori di odio in vari modi (fra cui la meditazione che pratico dall'inizio degli anni '80). Ho visto persone che odiano e fanno del male agli altri, ma quell'odio e quel male a quelle persone gli è tornato indietro raddoppiato causandogli enormi problemi anche di salute.

    Capisco il senso del tuo post e oggi più che mai vedo odio in varie forme un po' ovunque (ahimè), una brutta bestia e il settore dove spesso si manifesta è nelle relazioni fra persone.

    Forse, dico forse, ognuno dovrebbe fare (come dire) una sorta di lavoro di manutenzione interna con se stessi...ma odiare è la cosa più facile del mondo. Un cancro della nostra società.

    Un salutone amico Gus e leggo sempre i tuoi post con grande interesse. Buon fine settimana

    RispondiElimina
  20. E tutto giusto quello che hai detto.
    Un salutone.
    Ciao.

    RispondiElimina
  21. Il generale più famoso del momento ha definito l'odio un 'istinto', senza che l' intervistatore di turno trovasse nulla di anomalo in quell'affermazione e ciò la dice lunga sul clivello di preparazione e di istruzione della classe giornalistica del nostro paese. Ben più sottile e pacato è invece il significato indicato dal commentatore Decliviodomani. Mi sento di confermare clinicamente (sulla base di una intensa esperienza decennale di lavoro) anche l'evidenza dei traumi psicologici e psicosomatici causati da un 'esercizio d'odio' protratto nel tempo e consapevole che mi indirizzano su un significato del termine più

    RispondiElimina
    Risposte
    1. continua da precedente -

      sanitario che genetico. In definitiva, l'odio genetico non esiste! Come sbrigativamente cerca di motivare il graduato dell'esercito (credo). Dopo quell'affermazione ho cambiato canale, continuando a riflettere su quella parte istintuale di noi che dovrebbe avvicinarci al mondo animale, dal quale - in tutta evidenza - l'odio propriamente detto è sistematicamente escluso, poiché un animale in genere uccide per necessità di sopravvivenza non per un impeto di rabbia fine a sé e del tutto avulso da quel patrimonio genico che si perpetua nel singolo al solo scopo di tutelare e garantire maggiori possibilità alla discendenza, e di sopravvivenza tramite alimentazione.
      Certo, come le bestiole, esiste anche un criterio di gerarchia sociale della dominanza, ma ancora una volta nel mondo animale non è vincolata all' odio, bensì a necessità di perpetuazione della specie, di miglioramento delle qualità fisiche con conseguente competizione fra i più dotati. Dunque non odiamo per mendeliana ereditarietà, ma per umanissima coglionaggine. Forse, il generale voleva dire che, biologicamente parlando, è necessario mantenere una pluralità di razze, forse voleva parlare dell' utilità della diversificazione delle specie viventi e dell'importanza della biodiversità in funzione evoluzionistica; chissà . . . Se intendeva parlare di tutto ciò avrebbe prima dovuto sfogliare qualche buon testo scientifico anziché riempirsi la testa di archibugi, balistica e tattica militare. Di che stupirsi allora se uno così usa le parole come il piombo

      Elimina
    2. Il generale è uno specialista del ragionamento sbagliato.

      Elimina
  22. Il mondo dipinto nel libro del generale Vannacci ha l’odio come ingrediente principale. Chissà, se come cattolico lo racconta al confessore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avrebbe avuto migliori argomenti da utilizzare, ma forse , usando il cervello, non altrettanta fortuna letteraria.

      Elimina
  23. Quando leggo un post mi piace soffermarmi anche su qualche commento. Se posso permettermi, qui ho sorriso, perché vedo che hai ripetutamente cancellato i commenti di un'utente e dunque non oso immaginare cosa abbia scritto! Ecco, questo tipo di discussioni non rientrano in nessuno dei miei modi di concepire le relazioni virtuali: non abbraccio mai la polemica, non cerco lo scontro, più che farmi dei nemici, forse, allontano qualcuno (o qualcuno si allontana) perché non si crea sintonia e questo ci può stare. Ma confido nell'intelligenza delle persone: quando non la riscontro anemizzo con garbo e passo oltre.

    RispondiElimina
  24. La mia amicizia con Minnie dura da tredici anni. Ha la tendenza a introdurre nel post altri argomenti sui quali sposta la discussione.
    A volte esagera e malgrado i miei richiami insiste fino a costringermi
    alla moderazione, che detesto.

    RispondiElimina
  25. Anche se hai bloccato il segui, posso continuare a leggerti. Ed era questo che mi interessa, non il commentarti. 👋👋👋

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per leggere i miei post non sere inserire il follower segui.
      Tu l'hai messo e io ho fatto una deduzione molto logica.

      Elimina
    2. Hai fatto bene. Se questo ti aiuta a vivere meglio.
      "non sere inserire"??? 🤣🤣🤣

      Elimina
    3. Per me è importante vivere con onestà.

      Elimina