Si diventa forti superando ostacoli all'apparenza insormontabili. La gioia? E' l'intervallo che passa tra un dolore e l'altro. Cerchiamo di espandere questo intervallo.
La leggenda afferma che Medusa era una volta una bellissima sacerdotessa dichiarata di Atena che fu maledetta per aver infranto il suo voto di celibato. ... Quando Medusa ebbe una relazione con il dio del mare Poseidone, Atena la punì. Ha trasformato Medusa in un'orribile megera, trasformando i suoi capelli in serpenti che si contorcono e la sua pelle è diventata di una tonalità verdastra.
Esistano tante di tipologie di dolore. Bisogna stare all'erta, per non farsi trovare impreparati "perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci" C'è sempre un conto da pagare, alla fine.
I dolori dell'animo soggettivi sono da rispettare come quelli oggettivi perché ogni persona ha una propria sensibilità. E ognuno di noi ha la propria storia e le proprie ferite dell'animo.
Penso che tu abbia detto tutto, soprattutto nelle righe finali.Il problema è che ci sono dolori che sono difficili da superare o con cui è arduo conviverci. Ci sono dolori che anche se si superano, ti oscurano la gioia. Forse molto dipende dai caratteri. Ogni persona vive il dolore in modo diverso. Sicuramente dovremmo fare come dici tu, per poter apprezzare la goie della vita, ma non è un'impresa semplice, purtroppo. Ciao Gus.
Difficile accettare il dolore soprattutto quello derivante dalla perdita di una persona a te cara. Io mi sono sempre chiesto peraltro come mai se la morte è un fatto naturale, alludo alla morte per vecchiaia e malattia, perché l'uomo non sia stato dotato di un "pulsante "di normale accettazione invece di dover provare dolore.
Non credo che sia una debolezza dell'uomo. Anche Cristo ha pianto per la morte di Lazzaro. Il mondo affettivo dell'uomo è una grande risorsa per la vita. Quando viene attaccato la sofferenza è inevitabile.
"perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci" grazie per la citazione, intanto! Ha ragione Nella ..il dolore serve a farci rendere conto, a conoscere una dimensione della quale faremmo volentieri a meno.. ma forse anche lui non vorrebbe che esserci amico, non vorrebbe che un sorriso e prepararci al bello che verrà. Perché verrà.
Il dolore dell'anima o dell'animo è il dolore più forte e spesso senza cura..quello che si "annida" dentro il nostro cuore condiziona tutto la nostra vita presente e futura..caro Gus questo tuo post ha dei 'passaggi" molto forti e profondi.. chissà che un po'di amore non sia efficace contro il dolore.. Buongiorno Gus, buona giornata
La vita nasce nel dolore, per mamma e bambino, muore generalmente nel dolore di chi in quel momento sta abbandonando questa vita e di coloro che assistono a questo evento. Nel corso della vita di ciascuno, lunga o breve che sia, il dolore è presente, per alcuni sempre, ogni giorno e in ogni momento della giornata, per altri si presenta di tanto in tanto. Dolori e sofferenze fisiche dovute a privazioni essenziali come il bere, mangiare, avere una casa, un lavoro, avere diritti. Dolori e sofferenze fisiche dovute a malattie, a mancanza di medici e medicine atte a far sopportate e supportare tali sofferenze. Dolori e sofferenze psicologiche e sociali. Dolori e sofferenze morali. Quanta sofferenza per l'essere umano e per ogni creatura vivente! Alcune le causiamo noi stessi, a noi stessi, a chi ci circonda, alle persone alle creature che ci stanno intorno a causa di ignoranza, pregiudizi, egoismi, opportunismi, altre sono dovute alla "natura dell'essere creature destinate all'invecchiamento e destinate alla morte". La sofferenza, il dolore, la croce, sono parte integrante della vita, non c'è niente da fare. A noi il compito di ridurle al minimo, per noi stessi e per gli altri, e il saper chiedere, a Chi ha vinto ogni sofferenza, la forza di sopportarle quando si presentano. Ciao Gus, buon pomeriggio. sinforosa
Se tu vivessi sempre nella gioia finiresti per annoiarti. E' il dolore che quando passa dà origine alla gioia. "La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito." (Marcel Proust) Nella Grecia antica il dolore faceva parte dell'esistenza e quindi veniva accettato come normalità.
Bisogna comprendere che il dolore psicologico vada assolutamente superato, completamente, non solo "messo da parte". Non è facile, specie in casi in cui le ferite dall'animo hanno lasciato le cicatrici. E nel caso peggiore, quando si perde qualcuno di estremamente caro. Però bisogna trovare la forza di farlo, trovare ogni appiglio, anche le cose più piccole, che ci danno serenità ed emozioni positive. E cercare negli altri queste emozioni positive: nessuno può darci una mano a farci rialzare, perché siamo noi che dobbiamo farlo.
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RispondiEliminaPossible ricerca correlata: story of medusa.
La leggenda afferma che Medusa era una volta una bellissima sacerdotessa dichiarata di Atena che fu maledetta per aver infranto il suo voto di celibato. ... Quando Medusa ebbe una relazione con il dio del mare Poseidone, Atena la punì. Ha trasformato Medusa in un'orribile megera, trasformando i suoi capelli in serpenti che si contorcono e la sua pelle è diventata di una tonalità verdastra.
RispondiEliminaEsistano tante di tipologie di dolore. Bisogna stare all'erta, per non farsi trovare impreparati "perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci"
RispondiEliminaC'è sempre un conto da pagare, alla fine.
I dolori dell'animo soggettivi sono da rispettare come quelli oggettivi perché ogni persona ha una propria sensibilità.
RispondiEliminaE ognuno di noi ha la propria storia e le proprie ferite dell'animo.
Penso che tu abbia detto tutto, soprattutto nelle righe finali.Il problema è che ci sono dolori che sono difficili da superare o con cui è arduo conviverci. Ci sono dolori che anche se si superano, ti oscurano la gioia. Forse molto dipende dai caratteri. Ogni persona vive il dolore in modo diverso. Sicuramente dovremmo fare come dici tu, per poter apprezzare la goie della vita, ma non è un'impresa semplice, purtroppo. Ciao Gus.
RispondiEliminaDifficile accettare il dolore soprattutto quello derivante dalla perdita di una persona a te cara. Io mi sono sempre chiesto peraltro come mai se la morte è un fatto naturale, alludo alla morte per vecchiaia e malattia, perché l'uomo non sia stato dotato di un "pulsante "di normale accettazione invece di dover provare dolore.
RispondiEliminaNon credo che sia una debolezza dell'uomo. Anche Cristo ha pianto per la morte di Lazzaro. Il mondo affettivo dell'uomo è una grande risorsa per la vita. Quando viene attaccato la sofferenza è inevitabile.
EliminaIl dolore ci accompagna per tutta la vita.
RispondiEliminaNon dobbiamo aver paura del dolore. Ognuno di noi dovrebbe caricarsi sulle spalle la croce.
Eliminaio sopporto male il dolore!
RispondiEliminaSpero che il dolore sia sempre lontano da te.
EliminaCiao OLga.
"perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci" grazie per la citazione, intanto!
RispondiEliminaHa ragione Nella ..il dolore serve a farci rendere conto, a conoscere una dimensione della quale faremmo volentieri a meno.. ma forse anche lui non vorrebbe che esserci amico, non vorrebbe che un sorriso e prepararci al bello che verrà. Perché verrà.
La speranza del bello è l'unico antidoto efficace contro il dolore.
EliminaIl dolore dell'anima o dell'animo è il dolore più forte e spesso senza cura..quello che si "annida" dentro il nostro cuore condiziona tutto la nostra vita presente e futura..caro Gus questo tuo post ha dei 'passaggi" molto forti e profondi.. chissà che un po'di amore non sia efficace contro il dolore..
RispondiEliminaBuongiorno Gus, buona giornata
La vita nasce nel dolore, per mamma e bambino, muore generalmente nel dolore di chi in quel momento sta abbandonando questa vita e di coloro che assistono a questo evento. Nel corso della vita di ciascuno, lunga o breve che sia, il dolore è presente, per alcuni sempre, ogni giorno e in ogni momento della giornata, per altri si presenta di tanto in tanto. Dolori e sofferenze fisiche dovute a privazioni essenziali come il bere, mangiare, avere una casa, un lavoro, avere diritti. Dolori e sofferenze fisiche dovute a malattie, a mancanza di medici e medicine atte a far sopportate e supportare tali sofferenze.
RispondiEliminaDolori e sofferenze psicologiche e sociali.
Dolori e sofferenze morali.
Quanta sofferenza per l'essere umano e per ogni creatura vivente!
Alcune le causiamo noi stessi, a noi stessi, a chi ci circonda, alle persone alle creature che ci stanno intorno a causa di ignoranza, pregiudizi, egoismi, opportunismi, altre sono dovute alla "natura dell'essere creature destinate all'invecchiamento e destinate alla morte".
La sofferenza, il dolore, la croce, sono parte integrante della vita, non c'è niente da fare.
A noi il compito di ridurle al minimo, per noi stessi e per gli altri, e il saper chiedere, a Chi ha vinto ogni sofferenza, la forza di sopportarle quando si presentano. Ciao Gus, buon pomeriggio.
sinforosa
Se tu vivessi sempre nella gioia finiresti per annoiarti.
EliminaE' il dolore che quando passa dà origine alla gioia.
"La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito." (Marcel Proust)
Nella Grecia antica il dolore faceva parte dell'esistenza e quindi veniva accettato come normalità.
Bisogna comprendere che il dolore psicologico vada assolutamente superato, completamente, non solo "messo da parte". Non è facile, specie in casi in cui le ferite dall'animo hanno lasciato le cicatrici. E nel caso peggiore, quando si perde qualcuno di estremamente caro.
EliminaPerò bisogna trovare la forza di farlo, trovare ogni appiglio, anche le cose più piccole, che ci danno serenità ed emozioni positive.
E cercare negli altri queste emozioni positive: nessuno può darci una mano a farci rialzare, perché siamo noi che dobbiamo farlo.