lunedì, settembre 03, 2018

La danza dei ricordi










Più che Hitchcock, rileggendo il post l'atmosfera mi sembra assurda, inquietante, praticamente una situazione kafkiana.
Nel film di Hitchcock l'uomo sulla sedia a rotelle utilizzava il binocolo e la macchina fotografica con teleobiettivo.

8 commenti:

  1. È un bellissimo incipit di qualcosa che deve ancora venire...
    E questa cosa avverrà quando riuscirai a rispondere alla tua più importante risposta che hai posto alla fine.

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  2. E' impossibile riconoscersi guardandosi in uno specchio. Chi dice di riuscirci sta mentendo.

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    1. Ma tu devi partire da quella attuale per fare il tuo percorso. Prima a ritroso e poi avanti.
      Devi accettare il tuo presente e perdonare il tuo passato. Quello che ti vede da solo senza lei. Accettare che le cose siano andate così. Poi da questo Gus puoi partire giorno per giorno in quello che si diesignerà il tuo futuro.

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    2. Razionalmente accetto il mio presente ma inconsciamente lo rifiuto.

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  3. Questo post mi dona belle suggestioni come guardare un film, nonostante note di struggente malinconia. Buon pomeriggio Gus.
    sinforosa

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    1. Sara ha scritto: "Vivere in un palazzo è un po' come essere dentro un film".
      Il film è anche finzione e nel mio caso il film è tratto da una storia vera.
      La malinconia lasciala a me e tu prenditi le belle suggestioni.
      Ciao.

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  4. Ciao. La descrizione del palazzo e di chi ci abita mi ricorda, anche se sotto una luce diversa, il film di Hitchcock “la finestra sul cortile”.

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  5. Oggi come ieri la vostra presenza non racconta verità
    ... ma l’assenza non riesce proprio a mentire.

    Cit.

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