martedì, settembre 04, 2018

Come le pecore






La conclusione non arriva tramite le parole ma con trasmissione diretta dovuta a osservazione sensazione ed esperienza. Attraverso le concezioni non si prende la vita..la vita va vissuta e spiegata con esperienze.
Il problema è che i filosofi vogliono pensare solo alla Filosofia, i Teologi solo alla Teologia, gli Psicologi solo alla Psicologia, i poeti solo alla poesia, sono scienziati che scoprono cose o pensieri che esistono, spostano la tenda per fare Luce.
Eppure sappiamo tutti che siamo "UNO" con tutto. Solo insieme in piena comunione è Verità di vita Vera, dico Vita del quotidiano, con i pensieri le intuizioni e la vita diviene umana...ma l'umanità nel mondo manca perché ci sono divisioni e non condivisione. 
Sempre più nelle chat (o forum o blog, ormai identici) s'incontrano interlocutori sconclusionati e desensibilizzati all'esame della realtà. Mentre chi parla fuori dalla chiacchiera è fuori posto, chi indaga con sottigliezza è impopolare. L'uomo che non affronta argomenti nel profondo vince sempre: pensare stanca.
Nell'epoca “liquida”, tecnologica , astrologica, spiritualistica, credulona nei maghi, ci si affilia e assimila al ribasso, cercando condivise sicurezze, narcosi evasive e surrogati di vita. La monocultura della realtà riprodotta, siano foto, cartoline o testi, detesta la scrittura sciolta, sequenziale e sensata. Il mondo della relazione si sgretola nell'afasia, negli spezzoni di frasi, di parole reticenti e smozzicate portate avanti all'infinito, come pretesto artificioso per far proseguire una comunità che altrimenti avrebbe fine.
Come "lo specchio della vita" di Pellizza da Volpedo. " Come le pecore" E ciò che l’una fa e le altre fanno). Mentre chi parla fuori dalla chiacchiera è fuori posto, chi indaga con sottigliezza è impopolare. Il pittore lo dipinse ai primi anni del Novecento, è passato più di un secolo eppure nulla è cambiato. Il genere umano va avanti per categorie e quei pochi che ragionano con la propria testa sono fuori dal gioco. Riusciremo per davvero a fare 1+1=2 accorciando le distanze che ci dividono?

26 commenti:

  1. Immagine:

    Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.

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  2. Rari nantes in gurgite vasto

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  3. Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare.

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  4. Tra paranoici, clan mafiosi, schiavetti ubbidienti monopolizzano il tutto.
    Sono merdacce in cerca di gloria e non gente che vuol relazionarsi.

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  5. Io penso che si possa e si debba rimanere sè stessi, e quindi magari anche essere fuori dal coro, e riuscire ugualmente a far emergere ciò che di bello e originale c’è in ciascuno, anche se in apparenza si muove nel gregge. Ciao Gus e buona serata.
    sinforosa

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    1. E' quello che sto provando di fare.
      Grazie sinforosa.

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  6. Io non sarei così pessimista. Io penso come Franco che qualcuno fuori dal coro c'è. Il problema è trovarli... Buona notte per adesso e un buon risveglio per domani. Abbraccio siempre

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  7. Basta evitare le pecore e il gregge, lasciando che siano esse eventualmente a sbattere la testa l'una contro le altre. No, Gus?

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    1. Ci sono comportamenti anomali maniacali.
      Cose che non so spiegarmi maledettamente cattivi.
      Grazie per la risposta.

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    2. A volte il comportamento degli altri ci sembra così anomalo (mai parola fu azzeccata), ma magari chi si comporta così vede noi come anomali. Però non vedo che sia una cosa così grave.

      Chi riesce a brillare e distinguersi da masse, greggi,conformismo, è una persona che indubbiamente merita massimo rispetto. E nel contempo questa persona deve essere contenta, perché il suo "Io" risplende. Non ci sono nubi. Le nubi le ha superate.

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    3. Ecco, la sudditanza psicologica, fattuale o quella che è...nel mio lavoro è una situazione molto frequente.
      Bisogna davvero 'galleggiare'.

      Chi riesce ad elevarsi dal galleggiamento, è davvero una persona che risplende e che viaggia sempre a testa alta.

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    4. Per questo sono una stella detta StellaGus. Come direttore amministrativo di un grosso Ente pubblico ho cacciato il Presidente del C.d.A. che in una gara di appalto voleba vincesse un suo amico.

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  8. +Mara Zambon
    Grazie.

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    Gus O.
    +1
    +Lucio Wanderley Wand
    Grazie.

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    Gus O.
    +1
    +bassam
    Grazie.

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    53 m


    Gus O.

    +Francesco Attilio
    Grazie.

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    53 m


    Gus O.

    +Hubert Prętkiewicz
    Grazie.

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    52 m


    Gus O.

    +Patty Pat
    Grazie.

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    51 m


    Gus O.

    +Debbie Keller-Brozovic
    Grazie.

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    51 m


    Gus O.

    +Jennaro Astrologo
    Grazie.

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    50 m


    Lucio Wanderley Wand

    +Gus+Mara Zambon
    Grazie.

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    Gus O.
    +1
    +Lucio Wanderley Wand
    Grazie.

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    Gus O.
    +1
    +bassam
    Grazie.

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    Gus O.

    +Francesco Attilio
    Grazie.

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    Gus O.

    +Hubert Prętkiewicz
    Grazie.

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    52 m


    Gus O.

    +Patty Pat
    Grazie.

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    51 m


    Gus O.

    +Debbie Keller-Brozovic
    Grazie.

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    51 m


    Gus O.

    +Jennaro Astrologo
    Grazie.

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    27 m

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    27 m

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  9. Lucio Wanderley Wand

    +Gus O. Bom dia,Qus.Realmente estamos regidos pela ditadura do pensamento único,na ausência de inteligência emocional multifocal,a mesma repetição de um modo de pensar nos torna sonâmbulos.Penso que existe um efeito colateral na internet,exatamente a repetição do vinculado sem análises mais profunda,isto elimina o efeito cognitivo do binômio critica/autocrítica,essencial para evolução do pensamento.Este é o mal-estar Contemporaneo;Sabemos o que NÃO queremos,mas paradoxalmente,NÃO sabemos o que queremos.Obrigado e um bom dia.
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    1. + Gus O. Bom dia, Qus.Really siamo governati dall'unicità di un singolo pensiero, una mancanza di intelligenza emotiva multifocale, una ripetizione di un modo di pensare ci rende sbalorditi. C'è un problema collaterale in internet, esattamente una ripetizione collegato sem analyis mais profunda, isto elimina o cognitivo effeito do binômio critica / autocritica, essenziale per evolução do pensamento.Este é o mis-estar Contemporaneo: sappiamo o cosa non vogliamo, più paradossalmente, non sappiamo o cosa vogliamo.Obrigado e um bom dia.

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    2. Ciao Lucio Wanderley Wand.
      Le pecore ci sono sempre state.
      Il problema è il clan che guida il gregge.

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  10. Procedere in fila come pecore alla fine conviene un po' a tutti.

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    1. Dato che mi lamento significa che non mi conviene.
      E non mi sembra che tu sia una pecora.
      Ciao Sara.

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    2. No, non dicevo che a me piace o che a te piace.
      Dicevo proprio che, in via generale, le pecore fanno le pecore perché in quell'atteggiamento trovano una convenienza.
      "Un po' a tutti" perché al mondo ci saranno sempre più pecore che altri animali, se proprio vogliamo parlare di bestie.

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    3. Sara, è quella "convenienza" che mi disturba.

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  11. Ciao Gus , visto che questo bel post lo trovo sotto l'etichetta ORRIDO ti segnalo un Horror del 2006 di King (no il Re).
    Pecore assassine (Black Sheep).
    Nel film loro si son ribellate alla loro condizione troppo docile e servile...capovolgendo la situazione.
    E' un pò trash...

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  12. Metto spesso una t-shirt dove c'è un gregge di pecore bianche e in mezzo una pecora nera...si io mi vedo così..difficile uscire dal gruppo soprattutto in certi ambienti, ci siamo abituati , abbiamo paura di scoprirci troppo o di esseri criticati?
    Chissà non è detto sapere , ma io di quella pecora nera sono innamorata!
    Ciao caro Gus

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