giovedì, luglio 26, 2018

Speriamo di conservare l'amore









Julián Carrón, dice: “Confondiamo il desiderio di totalità con i desideri e soccombiamo alla loro dittatura, cioè confondiamo le esigenze originali dell’uomo con le immagini prodotte dalla nostra fantasia o indotte dal mercato, dai poteri”. Vi è oggi un appiattimento del desiderio che passa in modo solo apparentemente paradossale proprio attraverso l’esasperazione dei desideri. Basti pensare a ciò che tutti conosciamo sotto il nome di clonazione, riproduzione assistita, matrimoni di fatto, adozioni di bambini anche per omosessuali. Per dire che si desidera tutto, si pretende la trasformazione in diritto di ogni desiderio, ma, al tempo stesso, si fanno sempre meno i conti con la profondità del desiderio umano. La delusione e la violenza sono le conseguenze più evidenti a livello personale e sociale di questa dinamica. Diceva Mauriac: “Mi sono sempre ingannato sull’oggetto dei miei desideri, non sappiamo quel che desideriamo, non amiamo quel che crediamo di amare”.
Allora ecco la questione: come si può riappropriarsi del proprio desiderio umano? Chi e che cosa ci può aiutare? E inoltre, si può ancora parlare oggi di esigenze originali dell’uomo, a fronte di un cosiddetto relativismo etico culturale che sembra ormai un ingrediente ovvio della nostra mentalità? Ne va, in questi interrogativi, non solo del destino di una cultura, di una civiltà, la nostra, ma della vita di ognuno di noi. Ora quelle dei due ospiti sono esemplificazioni importanti, che provano a segnalare dei punti delicati, controversi, in cui sono coinvolti i desideri, i bisogni umani e che appartengono ad aree particolarmente sensibili del dibattito attuale. In particolare, e qui vorrei solo annunciare una linea delle due proposte, provocazioni, in particolare Stanley Hauerwas affronta la questione della cura, perciò della malattia, del rapporto con la morte nell’attuale contesto in cui le scoperte, gli avanzamenti della medicina, le nuove frontiere che si aprono alla sopravvivenza e al desiderio di vita, di uscire vivi dalla vita, come dirà spesso, come dice spesso, devono fare i conti con sempre più rilevanti problemi di risorse e di distribuzioni delle risorse. Come decidere chi curare? Chi ha il diritto di essere curato? Con quali criteri stabilire l’ordine delle priorità, anche negli investimenti destinati alla ricerca in questo campo? E’ una questione di giustizia? È l’interrogativo con cui vedremo misurarsi il Professor Hauerwas. E ancora: quale immagine dell’uomo, del suo rapporto con la morte emerge dal modo di affrontare il problema della salute e della cura? Forse un desiderio come quello della salute va colto anche nel suo valore di sintomo rivelatore di una concezione del vivere e del morire. Carter Snead affronta invece il grande tema della normatività, dei limiti o dei confini in rapporto a tutte le grandi questioni etiche poste dagli sviluppi delle scienze biomediche e biogenetiche. Chi è deputato a decidere? Alcuni dicono: “La scienza stessa può e deve farlo, il suo punto di vista non ha bisogno o non tollera altri punti di vista”. Snead mostra i limiti di una tale posizione, la scienza non ci dice chi siamo, perché cosa siamo fatti e che cosa dobbiamo l’uno all’altro. Resta allora la domanda: in quale nuova prospettiva discutere dell’esperienza umana in termini razionali?


43 commenti:

  1. Il desiderio di adozione da parte di coppie omosessuali mi sembra tutt'altro che un desiderio erroneo. E in fondo si tratta solo di congiungere due desideri legittimi: quello di diventare genitori e quello di un bambino solo di avere una famiglia.

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  2. Io penso che un bambino abbia diritto ad avere una madre e un padre
    per essere educato dalla componente femminile e da quella maschile.
    Se la coppia omosessuale riesce a farlo non dovrebbero esserci problemi.
    Ciao Sara.

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  3. Io penso che un bambino abbia diritto ad avere qualcuno che lo ama, cosa che non può succedere all'interno di un istituto.
    Ciao Gus.

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    1. Sono completamente d'accordo con quanto ha detto Sara, per me un bambino ha bisogno di amore indipendentemente da chi lo esprime. Hai anche ragione tu, Gas, nel dire che i bambini hanno bisogno di tutte le componenti per crescere bene però io credo che ognuna di queste possa essere data da due papà come da due mamme. D'altronde ci sono molti bambini felici anche solo con uno dei due genitori, quindi perché negare l'amore solo perché proviene da una coppia omogenitoriale? Proprio perché irrazionale come sentimento, non si dovrebbe mai negare il diritto ad amare e ad essere amati a nessuno.

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    2. Paola, io non faccio buonismo, oppure viaggio con il bianco e il nero per non scontentare nessuno. Le mie opinioni sono confortate dalla psicologia, filosofia e teologia.
      L'uomo è un essere strutturalmente aperto, definito dal compito inesauribile di "divenire ciò che è", come diceva Nietzsche. Rispetto a tutti gli altri essere viventi ha una caratteristica del tutto particolare: ha bisogno per la propria formazione di una "educazione" eccezionalmente lunga. Mentre gli animali, in tempo breve, sono in grado di attuare autonomamente tutti i comportamenti di cui geneticamente dispongono, per l'uomo vi è la necessità di una lunga traiettoria educativa. La stabilità della relazione generativo-educativa è richiesta dalle caratteristiche stesse dell'itinerario di sviluppo della vita umana personale.
      Tale processo non implica solo la diade madre-bambino, bensì anche la figura maschile-paterna.
      L'emergenza dell'identità del soggetto umano ha un essenziale bisogno di avvalersi di differenza, complementarietà e chiarezza delle figure e dei ruoli rappresentati dall'uomo e dalla donna.

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    3. Oggi, c'è crisi evidente nei giovani perché la figura paterna è quasi scomparsa. Il padre si limita a imitare la moglie e il bambino cresce senza la componete maschile dell'individuo.

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    4. È vero, ci sono molti papà che non ci sono.
      Vengo da una famiglia patriarcale, in cui cioè papà ha sempre provveduto economicamente più di quanto abbia fatto mamma (che però ci ha cresciute tutte e cinque con amore, ha lavorato anche quando noi eravamo piccole e non è assolutamente da meno solo perché ha perlopiù fatto da mamma che da donna in carriera) ed è da sempre la figura centrale, quella autoritaria che sa sempre cosa fare, che temi quando alza la voce perché è tuo padre, non un amico, ma che è anche sempre e da sempre anche una figura dolcissima, mai troppo largo di libertà ma assolutamente mai di ostacolo nelle scelte di vita (studi da intraprendere, lavoro, città in cui vivere, amicizie...). E mi rendo conto che, appunto, questa figura non è così frequente: molte mie conoscenze hanno papà che si disinteressano dei propri figli, proprio di netto, e questo ha avuto delle ripercussioni in alcuni di loro. In alcuni, però, non in tutti. Per questo secondo me, dire che un bambino ha bisogno necessariamente di un padre e di una madre è riduttivo. D'altro canto ci sono anche ragazzi cresciuti con le due figure genitoriali tradizionali, con questi ulrimi che magari hanno anche fatto il meglio che potevano come padri e madri, ma che hanno comunque perso la via.

      Sono col telefono, spero di aver scritto bene il commento e che si sia capito il mio pensiero :)

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    5. Paola, io porto avanti un discorso generale. Padre e madre hanno compiti diversificati e il bambino assimila le caratteristiche dell'essere maschio e dell'essere femmina. Poi può capitare una madre che mette le corna al marito, oppure un padre che picchia moglie e figli. Ma sull'eccezione non si può costruire un ragionamento. Quando un bambino di fatto prende atto che ha due madri, oppure due padri l'impatto emotivo è forte e lui si sente un diverso.
      Mamma e papà, parole antiche come il mondo e dal destino sempre più incerto. In Spagna sarebbero dovuti diventare genitore A e genitore B. In Francia dal 31 ottobre potrebbero chiamarsi genitore 1 e genitore 2, se il progetto di legge su “matrimonio e adozione per tutti” avrà l’approvazione del Consiglio dei ministri. La motivazione è facilmente prevedibile: permettere il matrimonio e l’adozione anche alle coppie omosessuali.

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  4. Concordo Sara. Nell'istituto non ha né padre, né madre.

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  5. Non credo che i bambini abbiano bisogno di una madre e di un padre, perché conosco molti papà inesistenti, o mamme scellerate. Allo stesso modo, però, non sono a favore delle adozioni omosessuali, per il semplice fatto che la burocrazia italiana non permette a coniugi tradizionali di adottare un bambino, se non sono ricchi, in perfetta salute, ecc.
    Quando davvero mireremo a svuotare gli orfanotrofi, allora mi farà piacere che questi bambini possano avere una famiglia, etero o omosessuale che sia.
    Ma temo che la cosa non si verificherà presto..

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    1. I genitori inesistenti sono in aumento.
      Forza, datti da fare.

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  6. lacan sostiene che il desiderio è vita il godimento è morte cioè soddisfare il desiderio..
    e il desiderio quando è rivolto all'altro è vero desiderio..
    non quello autistico..imperniato su sé stessi..

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    1. Certo, non bisogna pasticciare tra egoismo e desiderio.
      Ciao Juliette.

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  7. È un argomento davvero ampio e con innumerevoli variabili.
    Io penso che non tutto ciò che si desidera sia lecito, l’essere umano è stato si creato a immagine di Dio, ma tutti sappiamo che Lucifero, l’angelo della luce e principe della menzogna, ci ha messo il suo zampino e ha trasformato desideri buoni e belli in desideri egoistici anche se mascherati di bontà. Quindi: cautela e rettitudine di intenti.
    sinforosa

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    1. Parlo del desiderio di amare e di essere amati.

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  8. Anche in quel “ buon” desiderio potrebbe nascondersi un desiderio più egoistico che altruistico. Ciao Gus.
    sinforosa

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    1. Sì, l'uomo si illude e pone ogni cosa in termini di ragione-torto e poi fa la conta.
      Nella discussione prevale l'asinus asinum fricat.

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  9. In termini razionali non si può descrivere l'amore. Men che meno in termini filosofici o religiosi.
    L'unica chiave di lettura è quella umana, del cuore.

    Moz-

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    1. Sto parlando del desiderio di amare e di essere amati.
      Basta osservare un neonato e la madre.

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    2. Dici così perché non rifletti.
      Vabbè, uno vede una ragazza e si innamora, ma poi vede se due caratteri diversi possono coesistere, se la ragazza ha la qualità di permanere nella scelta fatta e tante altre cose che la ragione esamina.

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  10. Sì, l'uomo pensa di aver raggiunto i suoi ideali, invece sta solo sognando.

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  11. Asinus asinum fricat è la cosa più antipatica nella discussione, poi si fa la conta festanti per aver ragione.

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  12. La nostra cultura, la società attuale, ci ha abituati al costante desiderio dell'ottenimento; siamo abituati a scambiare la vera felicità con dei palliativi, a scambiare il divertimento per la reale felicità ... un po' come quando alcune persone che soffrono della sindrome dello shopping, si sentono realizzate solo se compensano quei terribili vuoti con oggetti spesso inutili e che sono un'effimera compensazione. E tutto questo, seppur in maniera diversa è lo specchio con il quale si valutano oggi la maggior parte delle situazioni. Da questa situazione è venuto fuori il peggio del peggio ... ha convinto l'uomo che la vera felicità sia quella che definiamo "eccitazione" continua, negando un fattore importante che è il dolore ( e con questo non sto dicendo che il dolore è giusto ma solo che come sappiamo tutti fa parte della naturale condizione umana) e ciò ci ha messo in testa che il vero risultato, cosa oltretutto fuorviante sia fuori noi stessi! Non è così. La felicità vera è sentire che dentro di noi non manca niente. Io vorrei vedere più sorriso possibili, soprattutto se si parla di bambini, poco mi importa chi li adotti purchè li ami e li desideri realmente ... perchè si sa caro Gus che la famiglia tradizionale si è quasi estinta quindi di cosa stiamo parlando? dare amore è insito in colui che per primo sta bene con se stesso.

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    1. La famiglia si estingue perché ci si sposa senza amarsi, oppure l'amore è a tempo. Generalmente un matrimonio non dura più di sedici anni. L'istituto del divorzio fa evaporare nel nulla la spinta propulsiva che dovrebbe caratterizzare un matrimonio.
      L'adozione è un problema diverso e riguarda chi non ha genitori. Certamente la soluzione migliore è affidarli a chi li desidera sinceramente e sarà capace di amare i bambini.
      Dell'illusione di cercare attraverso il consumismo brandelli di felicità ne abbiamo parlato tante volte e io ho scritto diversi post su questo argomento.
      Ciao Stella.

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  13. Io abbasso il tiro, soffermandomi sul desiderio: la vita è un continuo inseguire, con desideri da esaudire: come diceva il buon Schopenhauer, soddisfatto un desiderio non troviamo la felicità perché abbiamo subito un altro desiderio da esaudire.

    Nel contempo sai che penso che questa società sia molto materialistica e basata sulle apparenze, quindi spesso il desiderio va veramente verso il superfluo.

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  14. Sì, Leopardi nel "Sabato del Villaggio" spiega la condizione dell'uomo. La verità è che le cose del mondo non possono dare la felicità e da questo nasce il bisogno ricorrente di qualcosa d'altro. In teologia si chiama "Brama di infinito".

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  15. Nel tuo articolo credo si faccia riferimento una sola volta ad un elemento a mio avviso fondamentale anche se quasi utopico: la giustizia. Ecco.. quando riusciremo a mettere a fuoco la giustizia per tutti, avremo obiettivamente risolto. Da mangiare per chi ha fame, un tetto per chi muore, una carezza per ogni bimbo solo.

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    1. La Giustizia è un corollario dell'amore.
      Manca l'amore verso Dio, verso i prossimo e verso se stessi e per questo non può esserci Giustizia.

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    2. Che bello il commento di Franco!

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    3. Non vale..sei troppo di parte... smacK!!

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  16. E' un argomento così grande che può essere trattato da più punti.
    Io da credente, posso dirti che l'Amore non finirà mai. L'Amore è una persona non un'ideale. Se si ama si lotta anche per la giustizia, la solidarietà, la condivisione.
    Buongiorno August. Stasera staremo con il naso all'insù per vedere la luna.
    Un abbraccio.
    Dani

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    1. Sì, l'Amore non finirà mai perché è Dio.
      Tutti a vedere la Luna.
      Abbraccio.

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  17. Buonagiornata caro Gus!
    L'amore vive nei nostri cuori anche in quello che crediamo sia vuoto.
    Ho la fortuna di amare e essere amata e definisco il tipo di amore che vivo con un esempio: quando faccio un'esperienza forte ad es. un ritiro (parlo di catechesi) mi sento carica, entusiasta mi sembra di amare di un amore sviscerale il mondo intero, poi trascorsi 15 giorni, il cuore acceso, si spegne.perchè non sempre si può avere in cuore incandescente ma sempre posso avere la memoria dell'incandescenza. Riandare con la memoria ad una esperienza forte come il primo incontro con Cristo oppure al primo amore.
    Maria SS mentre cresceva Gesù " conservava nel cuore tutte le cose che accadevano e riaccendeva la lampada della memoria nei giorni spenti. Cerco nella memoria la gioia più bella degli ultimi mesi e poi cerco di riviverla nei minimi particolari. L'amore.....quando le gambe mi fanno male e non riesco a camminare.....cammino col cuore! (letta pochi minuti fa!)
    Amore è una scintilla divina che è stata posta nel nostro cuore è quell'amore che trovo solo amando.
    Buona Luna rossa mio caro. Arrivo raramente ma ti penso tanto. Bacio.

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    1. ci sono un po' di errori e di dimenticanze.....comprendimi e voglimi un po' di bene. Lunedì saranno 78 i miei anni. Sto frequentanto un gruppo di signore supergiù della mia età. C'è tanta allegria semplice direi fanciullesca e capisco da come mi accolgono quando arrivo che sono amata di quell'amore che vive nei cuori degli anziani e dei bambini. Stupendo! ancora bacio.

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    2. Sono felice per te.
      Bacio Lucia.

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    3. Sì, Lucia l'Amore è Dio in movimento.
      Bacio.

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  18. Secondo me per un bambino è importante avere due genitori uniti e molto amore senza distinzioni da chi lo esprime.😊 Buon pomeriggio Gus!👋

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    1. Con la speranza che non abbia due padri e nemmeno una madre, oppure due madri e nemmeno un padre.

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  19. Succedono certe cose che ti fanno stare molto male.
    In una scuola materna di Milano, in occasione
    della Festa del papà, le maestre hanno fatto
    un grande atto d'amore verso una bambina e
    l'intolleranza di qualche genitore e del partito
    che ha preso più voti al Nord hanno sciupato
    tutto fino a far arrivare la notizia sui quotidiani.
    E' tutto, non domandatemi niente.
    Se vi interessa leggete i giornali.

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  20. Niente bigliettini colorati, regalini fatti a mano o filastrocche da imparare a memoria per la Festa del Papà per i bambini di un asilo comunale di Milano che ha annullato tutte le iniziative relative ai festeggiamenti di San Giuseppe (19 marzo). La decisione è stata presa dalle educatrici dell’istituto scolastico di via Toce, nel quartiere Isola, per non discriminare due bimbi dell’asilo che hanno due mamme. Al posto dei lavoretti è stata organizzata una programmazione didattica con attività dedicate alle diverse etnie. E un gruppo di genitori ha fatto sapere di aver chiesto un incontro con la direzione per chiedere di “rivedere la decisione”.
    Il provvedimento, che in realtà risale a inizio anno, ha provocato le critiche di Fratelli d’Italia e Lega Nord. Davide Boni, segretario provinciale del Carroccio milanese, sul suo blog ha scritto: “Ora il politicamente corretto travolge anche la festa del papà. A questo ennesimo tentativo di distruggere la nostra società, pretendendo di imporre un mondo alla rovescia, dobbiamo rispondere con forza facendo sentire in tutti gli ambiti possibili la nostra voce”. All’attacco anche l’ex vicesindaco di Milano e capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale alle Comunali 2016 Riccardo De Corato: “Dopo che l’amministrazione arancione ha cancellato ‘mamma’ e ‘papà’ per ‘genitore1’ e ‘genitore2’. L’assessorato ha precisato che è stata una scelta autonoma delle educatrici, ma la scuola è comunale, non è accettabile che ognuno faccia quello che gli pare”.

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  21. Mi affaccio al balcone e guardo il cielo. E' nero, non si vede nemmeno una stella. Giro verso lato sud e la luna c'è. E' rossa nel contorno e nel centro vedo una macchia. Chissà, più tardi la macchia la farà scomparire. Non mi dice niente, quasi mi annoia.

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    1. Il lato sinistro è molto luminoso e il resto quasi nero.
      Vedo qualche stella, Venere sicuro.

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