mercoledì, novembre 11, 2020

Quid est veritas




                                                            

Quid est veritas? 
L'inevasa domanda di Ponzio Pilato zavorra la coscienza di tutti gli uomini, se ne accorgano o meno. 

Domandava sant'Agostino. Che cosa più potentemente l'animo desidera della verità? Anche se non ha aspettato la risposta, Pilato ha espresso il nesso inesorabile che l'uomo avverte con la sua vita. 
Non appena pensa la parola mistero ,l'uomo si trova davanti a qualcosa che non ha volto. Il Mistero, per cui il cuore dell'uomo è fatto, rimane anonimo. In qualunque sforzo di coscienza il Mistero resta anonimo. 
E se il Mistero è anonimo, la vita è anomala, senza leggi. Ma ancora sant'Agostino affermava: "Che cos'è la verità?  
Un uomo che è tra noi. Il Mistero non è più anonimo: ha il nome di Gesù Cristo il Mistero diventato uomo, nato dalla carne di Maria Gli elementi principali dello sviluppo cristologico sono preformati con particolare vigore nel Prologo di Giovanni: «Il Verbo (Logos) si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). 
Qui si vede l’unità di soggetto, il Figlio eterno di Dio identificato col Logos, ma si colgono anche le due nature di Gesù Cristo, quella divina («il Logos era Dio»: Gv 1,1) e quella umana (la “carne” come parte dell’umanità sotto l’aspetto della debolezza, sottoposta poi alla morte in croce). Il dogma cristologico della Chiesa antica trova il suo apice nel Concilio di Calcedonia del 451 d.C.: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, con anima razionale e corpo; le due nature non sono né separate tra di loro (contro Nestorio) né mescolate (contro i monofisiti), ma unite tra di loro nell’unica persona dell’unigenito Figlio di Dio e Logos. 
Tutte tematiche su cui ho riflettuto molto. 
Ovviamente non è importante arrivare a un'affermazione conclusiva. Interessante è l'indagine e continuare a formulare ipotesi. 
Forse la verità non esiste. 
E' solo un'elaborazione mentale soggettiva con tendenza di incanalarla nel proprio percorso preferito.


26 commenti:

  1. Allora, inutile dirti che di fronte a questa dissertazione teologica di alto livello mi sento profondamente ignorante pertanto ho una paura pazzesca, rispondendo, di comportarmi come il classico elefante all'interno della cristalleria :-))) Volando basso e stando molto terra terra, mi verrebbe da dire che è così difficile oggettivizzare la verità in senso laico, figuriamoci in senso filosofico, etico e religioso. Peraltro nel mondo dei comuni mortali esiste la verità solo che spesso viene celata, soffocata, insabbiata, sepolta viva. Una domanda, se la verità non esiste o cmq se decidiamo di condividere in toto questo assunto, come è possibile credere alla verità di un dogma e quindi alla sua granitica intangibilità? Scusa, spero di non aver fatto troppi danni in questa tua meravigliosa cristalleria piena di riflessioni molto elevate che è il tuo post.

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  2. Verità! Quante verità. Ognuno potrebbe dire di averne una tutta sua.
    Il Signore Gesù rispondendo a una domanda dei suoi amici ha risposto affermando: "Io sono via, verità e vita" Gv. 14,2-5).
    Uno che che fa questo tipo di affermazione o è un folle o è davvero il Figlio di Dio.
    sinforosa

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    1. Gv 14,1-12 [In quel tempo], Gesù disse: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

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    2. Sinforosa, condivido la tua riflessione.

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  3. Nelle discussioni ognuno crede che la sua sia la verità e la sua parola il Verbo. Abbiamo la presunzione di credere di essere dalla parte della ragione e, a volte, ci comportiamo con sicumera. Sai Gus, in questo periodo così oscuro per tutto il pianeta, riflettevo che con tutte le nostre certezze e le nostre verità siamo tutti ben misera cosa in un questo universo. Perlomeno, la pandemia mi fa sentire così. Ciao Gus. Buona serata.

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    1. La pandemia dovrebbe farci sentire deboli e incapaci di liberarci di un virus, un parassita che noi stessi abbiamo creato. La sicumera appartiene agli sciocchi e le nostre certezza sono inutili poiché non siamo capaci di attuarle.

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    2. Dal Vangelo di Giovanni (8,1-11)

      1 Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2 Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". 6 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7 E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". 8 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
      Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10 Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va’ e d'ora in poi non peccare più".

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  4. La lapidazione era la Verità del Vecchio Testamento ed è rappresentata dagli uomini che avevano intenzione di praticarla.
    Questa è un parte.
    Dall'altra c'è Cristo che entra anche nel cuore delle leggi e detta le condizioni necessarie per applicarle.

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  5. Per questo Dostoevskij arriva ad affermare che se da una parte ci fosse la verità e dall'altra ci fosse Cristo, lui darebbe credito solo a Cristo.

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  6. Immagine:


    Possible ricerca correlata: Giorgio de Chirico "metafisica".

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  7. Direi che la saggezza delle tue riflessioni è, appunto, nella riflessione.
    Possiamo assurgere a verità diverse, ma ognuna deve essere specchio di pacatezza d'animo.
    La verità rimane probabilmente come l'incipit del tuo post cristalleria: inevasa.

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    1. L0obiettivo finale è l'incontro tra le persone che attraverso le esperienze di vita hanno maturato convincimenti da proporre agli altri, come hai scritto tu, con grande pacatezza d'animo.

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  8. Nella mia scarsità di conoscenza teologica, direi che Gesù Cristo è il verbo, è Dio e uomo ("Il dogma cristologico della Chiesa antica trova il suo apice nel Concilio di Calcedonia del 451 d.C.: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo") e la parola di Dio è ciò che ha insegnato Gesù Cristo nella sua venuta in terra.
    Qual era il suo comandamento principale?
    Ama il tuo prossimo. Amare è la missione di ogni uomo: ecco la verità.
    Benché l'uomo sia imperfetto, e possa fare del male e odiare.

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    1. Lo chiamiamo Dio ma in effetti è Mistero. Ci ha detto tutto e nello stesso tempo niente.
      Il ritorno al Padre, la vita eterna, tutte cose che la nostra mente non riesce a comprendere.

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    2. Credo che il bisogno di mistero sia una necessità per l'uomo per sopravvivere alle vicissitudini negative della vita ma anche per elevarsi verso la propria spiritualità.
      L'idea del mistero è la percezione di un esistente ignoto cui tutto il movimento dell'uomo è destinato perché anche ne dipende. Se si spacca il rapporto uomo-mistero si precipita nell'alienazione.
      La realtà è proprio lo stupore dell'uomo che si domanda perché vive, perché è nato, perché tutto quello che vede è più grande di lui.
      Il mistero è anche un'ape che costruisce il suo nido con la saliva che è un collante che resiste all'acqua, al freddo e al caldo.

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    3. Tutti intruppati nei soliti giri, incapace di autonomia consapevole, schiavi di chi dirige danze e traffico.
      Ma c'è chi è fuori dal coro, chi lancia l'esempio, chi tiene blog non allineati, chi riesce addirittura a dare un senso a facebook.. non disperiamo, semmai, invece, impegniamoci affinché le distanze si riducano, anziché rinchiuderci nelle nostre torri d'avorio.

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  9. Una strada diritta e io ogni tanto perso. Buona notte Gus.

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  10. Magari si potesse davvero conoscere la verità... su Dio :)

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    1. Dopo la morte. Se esiste Dio conoscerai la verità, se è un imbroglio non lo saprai mai.
      Per me esiste.
      E ringrazio Voltaire: "Se il Cosmo è un orologio perfetto è logico che esista un Orologiaio"

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  11. Boa noite meu querido amigo Gus. A pintura é maravilhosa e combina totalmente com o texto.

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  12. Risposte
    1. Sei cattolica o protestante?
      Putin dicono stia male.
      Ciao Irina.

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    2. Si potrebbe parlare, più che di religione, di una modalità esistenziale di fare spazio, nella propria vita quotidiana, a un dio che assume le fattezze di qualsiasi altro uomo, di un figlio, della moglie, di un amico, di un alunno, di un collega di lavoro, di un immigrato, o di un bisognoso che ti passa accanto.

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    3. Sono partite le vaccinazioni in Russia. Bene bene.

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