sabato, luglio 18, 2020

La massa blaterante








Se la morte non ha alcun senso, perché piangiamo quando ci muore una persona cara? Ma non solo; soffriamo pure per la morte di sconosciuti (beh, non tutti) .Perché se la morte non ha alcun senso eccetto il carattere dell'ineluttabilità? Perché per provare dolore non c'è bisogno di cercare il senso. Né la poesia dà risposte a questa ricerca di senso né nessun'altra forma di arte. E' un nostro limite quello di non accettare che la vita non abbia un senso (quale oltre a quello di vivere?) o non abbia senso il dolore. Perché ha forse "senso " la felicità che vada oltre al fatto di essere e sentirsi felici? E perché nessuno si domanda che senso abbia la felicità e invece la domanda se la pone per il dolore? Vedere la poesia o qualunque altra espressione artistica sotto questa angolatura per me è addirittura la negazione dell'espressione artistica, in qualunque forma si realizzi." La poesia procede a tentoni, affonda le sue radici nel conosciuto, nel vissuto, nel dejà vu, nel già provato o sperimentato. E ne coglie spesso le incongruenze, le smagliature, il non senso, il vuoto, la contrapposizione tra il nostro amore per la vita e la sua finitezza, e qualche volta, anche frammenti di verità. Se qualcosa può "consolare" questa è proprio la ragione che non è fatta solo di fredda razionalità.

29 commenti:


  1. Ci fa paura ciò che non conosciamo, eppure la morte fa parte della vita. Credo che ci fa paura la mancanza del (per sempre), di persone a noi care, che fanno parte della nostra vita, che condividiamo con loro gioie e sofferenza, che ci hanno aiutato a crescere, a diventare migliori, a supportarci. In fondo è la paura della solitudine, più ancora del dolore fisico.

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  2. Ci sono gli atei che non ce la fanno a credere che possa esister un dio e si formano una coscienza in base alle esperienze della vita. Non mi infastidiscono e molti rispettano chi crede. Poi ci sono i santi, specialmente quelli grandi che con la vita dimostrano l'importanza della fede. Infine c'è una massa blaterante che crede a pezzetti. Non ai preti e relativa Chiesa, non all'Incarnazione, nemmeno a pensarci alla Resurrezione. E' la massa dei credenti a una religione tascabile a proprio uso e consumo. Mi mettono tristezza perché non hanno capito e nemmeno vogliono capire. Io sto in mezzo a loro ma so benissimo che il dubbio dipende solo dalla mancanza di una fede completa.

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  3. Fa paura ciò che non conosciamo, quello che succede oltre la morte.
    Ma anche il fatto di non avere più accanto le persone che amiamo, di non poter fare con loro un percorso più lungo di vita.

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  4. La felicità è 'na tazzulella 'e cafè.

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  5. Immagine:


    Possible ricerca correlata: interior design.

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  6. Ciao Gus...tante domande sulla morte, nel momento in cui ho subito la perdita di persone care, non me le sono posta. So soltanto che il dolore è stato atroce e ha lasciato strascichi di timore profondo per il futuro. Evito di pensarci per evitare che prenda il sopravvento nello stesso modo in cui lo prese la sofferenza nei momenti tragici trascorsi. Un saluto e un sorriso Gus. Serena fine settimana.

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    1. Così a caldo la tua reazione mi sembra giusta.
      In generale Il senso della vita scaturisce da ciò che è la morte.
      La tua sofferenza mi rattrista.
      Ciao.

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  7. La morte è la conclusione definitiva della vita terrena: con essa terminano in maniera definitiva tutti i processi vitali[2]. La morte è un passaggio di per sé istantaneo, ma può essere preceduta da un tempo anche relativamente lungo di decadimento di tali processi e funzioni.

    Con la morte comincia la vita ultraterrena, la cui situazione beata o infelice è determinata dalle scelte libere della persona e, a monte di esse, dalla grazia di Dio.

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  8. Allora il credente se affonda nella disperazione per la morte non ha capito niente.

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  9. Se ci fermassimo ogni giorno a riflettere sulla morte, sarebbe un disastro. Per fortuna, diciamo, ci siamo inventati tante cose con cui tenerci occupati, per non pensarci e andare avanti.

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  10. Perché cercare il senso della felicità se ci fa stare benissimo?
    Cerchiamo il senso di ciò che non comprendiamo o che ci fa stare male.
    per la vita dobbiamo ringraziare ogni giorno, è un regalo immenso a prescindere da un eventuale Dopo.
    Sulla poesia non sarei così drastico. Scrivere crea dimensioni fantastiche e ci allevia nel dolore, oltre a creare felicità.
    Io perderei meno tempo a cercare "sensi".
    Viviamo invece.

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    1. Io non cerco il senso delle cose perché so che solo quando accadono entriamo nel cuore dei diversi significati.
      La poesia è un'arte e non un gioco. E' una parte importantissima della vita di un uomo, ma non sempre allieva il dolore. Qualche romanziere si è suicidato e così qualche pittore.
      Tanti gli esempi nella storia: da Munch a Van Gogh, fino a Hemingway e Virginia Woolf.

      “Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura … e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.” (Edward Munch)

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    2. Suicidati perché disagiati, non perché amavano l'arte, altrimenti avremmo solo artisti suicidi.
      Ma il mio scrivere, ad esempio, vale il mio respirare: è vitale.

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    3. Certo, Franco. Ho voluto solo dire che l'arte non dà la felicità.

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  11. Sai qual'è la grande verità del perchè ci fà così tanta paura la morte?
    Perchè nessuno di noi può sfuggirle, di fronte a lei siamo tutti uguali, lei se ne frega se sei bello, brutto, ricco o povero tratta tutti allo stesso modo.

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    1. E' una beffa. Nella nostra vita c'è una sola certezza, sorella Morte, e ci fa paura.
      In ogni caso in molte persone c'è il superamento dell'egoismo.
      Temiamo di più per la vita dei nostri affetti più cari, che per la nostra.

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  12. Boa tarde meu caro amigo Gus. Parabéns pelo texto maravilhoso.

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  13. Soffriamo per la morte di sconosciuti perché in questi casi ci ricordiamo "che la morte ci sorvegliam gioir nei prati o fra i muri di calce", citando De André. E per la pietà, sentimento che fa parte dell'uomo (anche se spesso viene represso).
    Ma la morta ha purtroppo un senso: siamo esseri imperfetti e l'imperfezione si esprime anche nella caducità del nostro corpo.
    L'arte ha un senso come ogni cosa che facciamo nella nostra vita: siamo esseri razionali e fatti di sentimenti. Altrimenti dovremmo semplicemente curare i nostri bisogni primari e aspettare che suoni la campana della morte.

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  14. Io mi riferivo al mondo dei credenti. Il ritorno al Padre può avvenire solo attraverso la morte. Per questo il nostro dolore per la perdita di un affetto deve trovare riposo nella speranza della vita eterna.
    La disperazione non è una risposta seria al problema della morte.
    L'unica giustificazione si può trovare nella debolezza dell'uomo e ce la dà proprio Cristo che come uomo ha pianto per la morte dell'amico Lazzaro.

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  15. Tutto ciò che ci accade ha un senso, se poi non siamo in grado di capire e coglierne il significato è un nostro limite.
    Perché la morte è un problema? Semplicemente con la morte si chiude un cerchio, è la vita, che va al di la del credere o non credere.
    Buona domenica

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    1. Il senso è chi nasce dovrà morire. Il credere o non credere porta a una valutazione diversa della morte.
      Ciao Joanna.

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  16. Quando si parla di morte, quella che più ci sconvolge è quella a cui non trovi una sia pur minima "logica": morti violente. morti di bambini, malattie devastanti che colpiscono persone più giovani e poi, le morti che colpiscono chi ami. Quelle non hanno mai un senso anche quando un senso lo hanno (vedi vecchiaia). Io credo che la morte abbia un senso che altro non è che quello della naturale fine del ciclo di vita dell'uomo ( per questo quando le morti hanno altre cause siamo più colpiti, perché sono vite interrotte da altri fattori, a volte dall'uomo stesso che uccide i suoi simili) ma la perdita, il distacco, sono concetti per noi durissimi da accettare. Il senso del dolore, e della perdita, che senso hanno? Forse, in un ambito come quello universale, di un ciclo esistenziale, nessuno, ma a noi esseri piccoli ed insignificanti, questi massimi sistemi interessano meno quando perdiamo una persona cara. Per chi crede, la fede può essere certamente un conforto importante, ma il dolore cmq non svanisce del tutto. Felicità e dolore, forse l'unico paradossale senso che possono avere. è quello di farci sentire vivi e non automi, anche se quando si prova dolore, il rischio poi dell'apatia è dietro l'angolo.

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  17. La morte è inevitabile dopo una vita vissuta serenamente circondati dall'amore. Il problema è l'arrivo anticipato di sorella morte che di fatto impedisce la vita che avremmo voluto avere. Le guerre, le malattie, gli assassini. Le morti assurde per un tifone, un'alluvione, un incendio sono difficili da accettare.

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