lunedì, giugno 03, 2019

Un cuore che vibra






Io ho visto la donna che sarebbe diventata mia moglie in uno stabilimento balneare di Pescara che si chiama "Le quattro vele". A nord c'è un altro stabilimento che ha un nome cinese. Qualche anno fa mio figlio che non conosceva la mia storia, rientrando a casa, mentre stavamo guardando la TV, mi fece una confidenza: "Augusto, oggi ho visto una ragazza con i capelli biondi. I nostri sguardi si sono incrociati e lei mi ha sorriso. Poi il vento ha scompigliato i suoi capelli coprendole il viso. E' stato un attimo. Sono certo che non dimenticherò quel volto né oggi, né domani e nemmeno tra centomila anni". Quella ragazza è diventata la moglie di mio figlio.
Chissà se Danielino, suo figlio e mio nipote, che ha appena 10 anni anni, nello stabilimento che viene dopo "Le quattro Vele" e " Hai Bin " incontrerà la ragazza bionda con i capelli che coprono il suo volto”

47 commenti:

  1. Chiudi gli occhi e finisce lo sguardo.
    Cri

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  2. Primi Incontri
    Ogni istante dei nostri incontri
    lo festeggiavamo come un’epifania,
    soli a questo mondo. Tu eri
    più ardita e lieve di un’ala di uccello,
    scendevi come una vertigine
    saltando gli scalini, e mi conducevi
    oltre l’umido lillà nei tuoi possedimenti
    al di là dello specchio.

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  3. Quando giunse la notte mi fu fatta
    la grazia, le porte dell’iconostasi
    furono aperte, e nell’oscurità in cui luceva
    e lenta si chinava la nudità
    nel destarmi: “Tu sia benedetta”,
    dissi, conscio di quanto irriverente fosse
    la mia benedizione: tu dormivi,
    e il lillà si tendeva dal tavolo
    a sfiorarti con l’azzurro della galassia le palpebre,
    e sfiorate dall’azzurro le palpebre
    stavano quiete, e la mano era calda.
    Nel cristallo pulsavano i fiumi,
    fumigavano i monti, rilucevano i mari,
    mentre assopita sul trono
    tenevi in mano la sfera di cristallo,
    e – Dio mio! – tu eri mia.
    Ti destasti e cangiasti
    il vocabolario quotidiano degli umani,
    e i discorsi s’empirono veramente
    di senso, e la parola tu svelò
    il proprio nuovo significato: zar.
    Alla luce tutto si trasfigurò, perfino
    gli oggetti più semplici – il catino, la brocca – quando,
    come a guardia, stava tra noi
    l’acqua ghiacciata, a strati.
    Fummo condotti chissà dove.
    Si aprivano al nostro sguardo, come miraggi,
    città sorte per incantesimo,
    la menta si stendeva da sé sotto i piedi,
    e gli uccelli c’erano compagni di strada,
    e i pesci risalivano il fiume,
    e il cielo si schiudeva al nostro sguardo…
    Quando il destino ci seguiva passo a passo,
    come un pazzo con il rasoio in mano.”
    Primi incontri (Pervye svidanija, in A. A. Tarkovskij, Poesie scelte , Milano 1989), traduzione di G. Zappi
    >> Lo specchio, Andrei Tarkovsk

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  4. Parole struggenti. Buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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  5. Eh già succede^^ Ma non sempre è una cosa positiva. Bel post ♡

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    1. Ci sono persone non in grado di amare. Fingono e rendono infelice la compagna. Anna, sono felicissimo che tu abbia commentato.

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    2. Anna, non hai più un blog?

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  6. Gli occhi dicono molto di una persona perché nello sguardo c’è Il riflesso della sua anima.

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  7. Non è un rapporto di scambio, ma di cortesia, o meglio di simpatia.
    Il seguire è anche condividere. Io commento sempre chi seguo.

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  8. Io ho visto la donna che sarebbe diventata mia moglie in uno stabilimento balneare di Pescara che si chiama "Le quattro vele". A nord c'è un altro stabilimento che ha un nome cinese. Qualche anno fa mio figlio che non conosceva la mia storia, rientrando a casa, mentre stavamo guardando la TV, mi fece una confidenza: "Augusto, oggi ho visto una ragazza con i capelli biondi. I nostri sguardi si sono incrociati e lei mi ha sorriso. Poi il vento ha scompigliato i suoi capelli coprendole il viso. E' stato un attimo. Sono certo che non dimenticherò quel volto né oggi, né domani e nemmeno tra centomila anni".Quella ragazza è diventata la moglie di mio figlio.
    Chissà se Danielino, suo figlio e mio nipote, che ha appena 10 anni anni, nello stabilimento che viene dopo "Le quattro Vele" e " Hai Bin " incontrerà la ragazza bionda con i capelli che coprono il suo volto”

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  9. Prima della malattia che l'avrebbe portata alla morte, risultata da analisi del sangue fatte appena tornati a Pescara, un'estate, io e Bruna abbiamo trascorso un mese a Gardone Riviera. L'albergo era un vecchio castello adattato all'ospitalità. Il giorno a Gardone fa molto caldo, ma la sera, sulla terrazza si può mangiare anche un coregone, e devi indossare maglia e giacca. Nei tavoli solo qualche candela e tante ombre. Ho visitato anche Desenzano, Salò e Limone su Garda. C'è sempre l'attesa della pioggia scrosciante, che arriva e se ne va altera e strafottente. Ma lei non voleva uscire con l'ombrello e di pioggia ne abbiamo presa tanta. Ora anche io lascio l'ombrello a casa anche se c'è minaccia di pioggia.
    Appena abbandoni la Padania sei abbracciato dal verde degli uliveti e dal giallo dei limoni e l'impressione è di essere in un posto che somiglia al paradiso terrestre è molto forte.

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  10. La poesia mette in evidenza i riti dell'uomo d'oggi. La burocratizzazióne del desiderio.
    Allora che fare? Risponde che servirebbe un imprevisto, ma non in senso negativo ma come Speranza di un cambiamento.

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  11. Montale tenta di recepire di decifrare il Mistero che è insito in ogni vicenda umana, in ogni individuo e nella sua storia: "Qualche uccello di mare se ne va; | né sosta mai: perché tutte le immagini | portano scritto: più in là".

    Questa sorta di – più in là – montaliano non è altro che l'altrove.

    Montale si muove ora verso una direzione che dall'interpretazione nichilista si connota come affermazione di una ricerca del senso della vita, ossia del Mistero che la orienta e la macera, tentando di dare un significato al tutto.

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  12. Prima del viaggio si scrutano gli orari,
    le coincidenze, le soste, le pernottazioni
    e le prenotazioni ( di camere con bagno
    o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
    si consultano
    le guide Hachette e quelle dei musei,
    si scambiano valute, si dividono
    franchi da escudos, rubli da copechi;
    prima del viaggio si informa
    qualche amico o parente,si controllano
    valigie e passaporti, si completa
    il corredo, si acquista un supplemento
    di lamette da barba, eventualmente
    si dà un’occhiata al testamento, pura
    scaramanzia perché i disastri aerei
    in percentuale sono nulla;
    prima
    del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
    il saggio non si muova e che il piacere
    di ritornare costi uno sproposito.
    E poi si parte e tutto è OK e tutto
    è per il meglio e inutile.

    E ora che ne sarà
    del mio viaggio?
    Troppo accuratamente l’ho studiato
    senza saperne nulla. Un imprevisto
    è la sola speranza. Ma mi dicono
    che è una stoltezza dirselo.


    Eugenio Montale

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  13. Se piove, mi chiami accanto e mi indichi attraverso i vetri quel che succede fuori, distorto dai goccioloni sulla finestra, da quell’idea di mosso che ha la pioggia quando bagna come di virtualità tutto quello che scopre, toccandolo, appoggiandovisi sopra. – Guarda, piove, mi dici e mi convinci ci sia qualcosa da guardare, rannicchiati spalla contro spalla sul davanzale, e io ti dico – Tutte le volte la stessa storia, ma è una finestra, un po’ di pioggia! Dici – Zitto, e guarda; apri la finestra con l’acqua che rimbalza sul marmo e ci colpisce di riflesso. – Dai, che dopo ci tocca asciugare; ma dici che ti piace l’odore fertile dell’acqua, ti piacciono le persone in pantaloncini che camminano svelte, indecise tra il fastidio e il sollievo, guardi i palazzi di fronte, ti piace il nome dell’inverno pronunciato dalla bocca dell’estate, il brivido sulla pelle fuori stagione, il fatto che non si possa uscire, gli amici che chiamano per disdire la serata alla discoteca all’aperto, la televisione spenta. E io insisto – È pioggia, è solo pioggia: non può piacerti, è una cosa stupida. Tu dici che non c’è niente di male a essere stupida. E’ che la pioggia ti piace proprio, le gocce sul naso, o su una ciglia. Io vorrei prenderti e tu non vuoi. Il rumore delle auto sul fondo bagnato, le onde che alzano piano, ti piace quell’odore e colore di cenere che non è un fuoco spento, non è rovina, ma è una proprietà dell’acqua, è la cromatura d’una città sottomarina, ma senza i fronzoli dei coralli, è calma e bellezza, il segreto in un’ostrica. – Sei scema; ti dico all’orecchio, scrolli e ridi per togliermi la parola, il mento sulle mani, una freschezza sulla pelle. Resteresti a guardare la pioggia per ore, ne sei capace, poi fai una doccia, metti l’accappatoio, l’asciugamano attorno alla testa, e se piove ancora ti rimetti a guardala, incantata, che donna particolare che sei! – Chiudiamo? E’ un lago qua per terra, attenta ai piedi. La chiudiamo per metà, la tua parte rimane aperta, allora io mi sposto dietro di te, ti abbraccio e poggio il mento sulla spalla, e sei contenta se me ne sto zitto e guardiamo la pioggia, le persone che corrono nelle portiere in macchina, gli ombrelli infelici, pensavano se ne riparlasse tra mesi. Ma è possibile che non hai niente da fare, da startene a guardare la pioggia? - È un acquazzone, una cosa passeggera; mi piace starti avvolto contro, mi piace accarezzarti le braccia, il corpo, mi piace amarti senza fare l’amore, mentre guardi la pioggia e dici che ti piace guardarla, che non ti stancheresti mai, che è una cosa stupida e che non c’è niente di male, nelle cose stupide. Mi viene male alla schiena, mi formicolano le gambe. Chiudo la finestra, prendo uno straccio dalla cucina e asciugo il pavimento, rimango a guardare mentre piove, ma se non ci sei tu a guardare la pioggia mi diventa oltre che stupida, mi diventa inutile e insulsa, e non la guardo più.




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  14. Very well. The post has become a diary. History, our history. Forever

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    1. * Story. History si riferisce alla storia in senso "storico".

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    2. Parlo della storia della mia vita.

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  15. Mi tocca molto questo scritto. E' bellissimo.

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    1. Parlo della parte bella della mia vita.
      Grazie.

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    2. Ed è questo che mi piace di te. In cui riconosco il Gus che mi piace. Abbraccio siempre.

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    3. Il bello e il brutto.

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  16. Le anime affini si riconoscono da uno sguardo, sono anime capaci di prendersi per mano e camminare sullo stesso sentiero anche oltre la morte.
    Buon pomeriggio!

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    1. Questo è vero, per fortuna.
      Ciao Joanna.

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  17. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima.
    Quindi, secondo me, esistono persone in cui nei loro occhi vediamo la nostra anima riflessa e allora sentiamo che possiamo fidarci di loro, che possiamo amarle.
    Ti abbraccio.

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    1. In generale è così, ma ci sono persone che riescono a nascondere i sentimenti.
      Abbraccio.

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  18. Gli sguardi in genere si perdono nell'aria del tempo, ritrovarli è più unico che raro. Complimenti vivissimi.

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  19. It's awesome to visit this site and reading the views
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  20. My posts have few comments and the blog becomes a diary. There are few friends who write and I don't see what experiences you can make.

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  21. Sono affascinata dai tuoi scritti e dall'amore che devi aver nutrito per tua moglie, sprizza da ogni parola, è da pelle d'oca! A presto Agata

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  22. E' bello scrivere qualcosa di positivo per far tacere il negazionismo.
    Grazie Agata.

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    1. Spero che il nostro scambio di commenti di stamattina non ti abbia in qualche modo infastidito, non era assolutamente mia intenzione, ci tengo al tuo parere. Felice serata

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    2. Tu scrivi poesie. A me piacciono. Non sono un esperto e i miei pareri non hanno una grande importanza.

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    3. Invece il tuo parere per me è importante, lo aspettavo, mi ha dato gioia. Non voglio essere insistente, volevo solo che tu lo sapessi. Felice settimana e spero a presto.

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  23. You actually make it seem so easy with your presentation but I find this matter to be really
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    It seems too complex and extremely broad for me. I'm looking forward for your next post, I will try to get the hang of it!

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  24. Each of us has personal experiences, sometimes difficult to understand.

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  25. Ciao, mi piace molto leggere di questi momenti di vita, così vividi e ricchi di emozioni, il tuo stile di scrittura è molto efficace nel far risaltare i sentimenti

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  26. Quando si parla della propria vita è più facile essere chiari.
    Grazie.

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  27. Passo, leggo, assaporo le tue risposte e commenti, inutile commentare il tuo essere, rivelatosi disarmato e portatore di sincerità.
    Sei una bella persona.

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  28. Che belle parole!
    Grazie Gingi.

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