Dalla morte non si ritorna ma dalla “premorte” in alcuni casi sembrerebbe di sì e il percorso a ritroso verso questo mondo cambia per sempre il viaggiatore che diventa più empatico e fiducioso nel senso ultimo della vita. Questo è almeno ciò che pensa Pim van Lommel, cardiologo olandese, che ha dedicato la vita a studiare i fenomeni di Nde (Near Death Experience), esperienza di prossimità con la morte possibili specialmente negli stati di coma temporaneo o di arresto cardiaco. Nel suo libro “La coscienza oltre la vita” (Edizioni Amrita) fa una rassegna delle varie tipologie di Nde che spesso consistono in una sensazione rinfrancante di passaggio attraverso un tunnel, in direzione di una luce, altre volte sembrano permettere di osservarsi fuori da sé stessi come in un sogno. Van Lommel, insieme con alcuni colleghi, ha pubblicato su questi eventi un pionieristico e controverso studio su “Lancet” nel 2001. L’interpretazione delle esperienze al confine con l’al di là ha portato il medico olandese a formulare una concezione della realtà che attraverso vari richiami alla fisica quantistica ipotizza l’esistenza di una coscienza onnipervadente al di là dello spazio e del tempo che sorregge le nostre coscienze individuali. Van Lommel non usa toni da predicatore e ammette candidamente che la sua visione del mondo è un’ipotesi suggestiva ma indimostrata. La maggioranza dei neuroscienziati, che considera invece la coscienza come un prodotto del cervello, non giudica le sue spiegazioni scientifiche e spiega le esperienze Nde come una residua attività cerebrale non misurabile con l’elettroencefalogramma. Alcuni hanno riferito di aver visto una luce alla fine di un tunnel, mentre altri dicono di aver galleggiato sul proprio corpo, guardando i medici cercare di salvare la loro vita. Ma la verità dei racconti delle persone che hanno avuto esperienze di "quasi morte" è stata sempre discussa. Gli scienziati hanno, ora, scoperto che la coscienza di una persona continua a funzionare anche dopo che il corpo ha cessato di mostrare segni di vita, il che significa che l'individuo è consapevole della propria morte. E ci sono persone che rivelano che dopo essere "quasi morti " (ovvero che il cuore ha smesso di battere per qualche minuto) sia riuscito a sentire la propria morte annunciata dai medici. Studi dimostrano: il cervello continua a funzionare per ore dopo la morte.
Noi non possiamo scegliere la modalità del funzionamento della morte. Certo, sarebbe (un sacco bello) se il morire fosse come il dormire. Ti giri su un fianco, cominci a pensare, e il momento che passi dallo stato di sveglio al sonno non riesci nemmeno a percepirlo. Tutto tranquillo, nessun dolore e tunnel luminosi.
Lommel parla di quello che accade dallo stato di pre-morte, e non della morte, al ritorno alla vita.
Parliamo dei risultati di una ricerca scientifica fatta da Peter Fenwick, neuropsichiatra londinese, e Sam Parnia, ricercatore clinico all'ospedale di Southampton. Per un anno i due hanno studiato 63 casi di pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco. Alcuni hanno parlato di sensazioni di pace e gioia, tempo accelerato, perdita di percezione del corpo, di una luce brillante e dell'ingresso in un altro mondo.
Questo è un post dove persone affermano fatti strani. Io credo nella loro sincerità, ma assolutamente non è possibile affermare l'esistenza dell'anima.
Per esempio, nel pieno di un infarto cardiaco il cervello potrebbe inviare segnali alla pupilla che restringendosi possa dare la sensazione di vedere un tunnel, oppure in un ictus cerebrale il sangue che esce potrebbe riportare in superfice la visione di un volto conosciuto.
Inoltre, nei miei pensieri non c'è spazio per fantasie paradisiache.
Immagine:
RispondiEliminaSai di essere morto quando muori?
No.
EliminaNon è facile stabilire certezze.
RispondiEliminaConcordo.
RispondiEliminaCiao Vincenzo.
Esperienze che per gli scienziati non potrebbero spiegarsi con un collasso delle funzioni cerebrali causato da mancanza di ossigeno o con combinazioni di medicinali (che in casi del genere sono uguali per tutti).
RispondiElimina" Queste persone erano in una condizione in cui il cervello non avrebbe dovuto essere in grado di sostenere processi lucidi o consentire di avere ricordi duraturi", ha dichiarato Parnia al Sunday Telegraph. A meno che il cervello non sia l'intermediario di una mente indipendente. Quindi hanno dichiarato l'esistenza dell'anima.
Secondo me la sostanza delle dichiarazioni di Van Lommel dimostrano che il cervello, a volte, smette di esistere anche prima della morte effettiva. ;)
RispondiEliminaPoi si può stare a chiacchierare giorni, anni..
In queste esperienze, vi è molto mistero a volte cpnfuso, ma sempre un mistero.
EliminaIl corpo muore, la nostra coscienza no, al di la delle luci o non luci
È l'anima che non muore.
EliminaHo tolto la moderazione.
RispondiEliminaNon scrivono nemmeno i keyboard warrior.
Nostalgia degli anonimi? La moderazione non serve a nulla se dai la possibilità di commento solo agli account di Google.
EliminaChi sono i keyboard warrior? Buon pomeriggio ❤️👋
EliminaE be una risposta e un grazie per aver provato la non moderazione, non si usa più 🤣🤣🤣
EliminaLa rompi sempre giocosa. Buon proseguimento di giornata.
Riguardo al post, confesso candidamente che preferisco non provare se Van Lommel ha ragione o meno. Buon pranzo ❤️👋
RispondiEliminaIn molti confermano Van Lommel.
EliminaMia sorella è una strumentista di sala operatoria. E' stata educata a salvare vite, per cui quando ha dovuto eseguire degli espianti, si è trovata con un cuore che batte e dover levare gli organi da donare. Non si è sentita di continuare ed ha rinunciato. Sicuramente se il cervello ormai è morto, la vita in quell'essere non c'è più. Ma bisogna viverle certe esperienze per poter decidere. Ciao e serena giornata.
RispondiEliminaBisogna prendere confidenza con questi interventi.
EliminaCierto, hay médicos, cirujanos, psicólogos, enfermedad, e investigadores, o sea varios autores que se han decidido a expresar de forma personal, y no comercial digamos aunque vendan los libros, sus propias experiencias con personas determinadas, que han estado en el umbral del fallecimiento. Y estos autores, médicos y profesional cualificado, sin conocerse relatan cosas similares. Y relatan unas experiencias plausibles unas por estado comatoso, o sedados, pero otros relatan hechos verdaderamente inusuales que son comprobados después. Hay un gran campo de investigación ahí.
RispondiEliminaÈ vero, ci sono medici, chirurghi, psicologi, malati e ricercatori, cioè diversi autori che hanno deciso di esprimere in modo personale, e non commerciale, diciamo anche se vendono i libri, le proprie esperienze con determinate persone, che sono stati sulla soglia della morte. E questi autori, medici e professionisti qualificati, senza conoscersi, riferiscono cose simili. E riportano esperienze verosimili, alcune dovute allo stato comatoso o alla sedazione, ma altre riportano fatti davvero insoliti che si verificano poi. C’è un grande campo di ricerca lì.
EliminaCi sono molte testimonianze su questi eventi.
EliminaStiamo comunque parlando non di esperienze post mortem. Se questi racconti li fanno persone tornate coscienti, non sono mai morte del tutto e quindi condizionate da tutto il leggendario umano attorno a ciò che ci sarebbe in un'altra vita: tunnel, luci, bagliori e compagnia bella. Per chiacchierare a vita (cosciente) tutto ottimo materiale 😁
RispondiEliminaGeneralmente si parla di arresto cardiaco e di cuore che riprende a pulsare. Il malato racconta quello che ha visto durante l'arresto cardiaco.
EliminaBravo: "il malato". Non il morto.
EliminaNon solo la moderazione ma soprattutto permetti l' ANONIMATO!! Cosa ti ha fatto cambiare idea? Sei come tutti gli altri: un voltagabbana.
RispondiEliminaIo ti voglio bene gus, ma se solo intuisco che qualche anonimo, anche "velatamente" parla di me segnalo il tuo blog.
Non hai mai ricevuto così tanti commenti e davvero scritti bene.
Rovinerai tutto.
La moderazione è una difesa che a me non serve. L'anonimo che scrive *cazzate* lo elimino.
EliminaA te non serve la moderazione? E perché l' hai inserita per mesi? Eri molt
Eliminao contrario all' anonimato !! Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Non hai tolto la moderazione? L' anonimato è più importante vero? Giusto perche aumenta le visite.
RispondiEliminaAntonypoe, e non solo, ne è la prova.
Non è questione di visite.
EliminaSei tu strano.
RispondiEliminaNotte
La diversità di un altro non può definirsi stranezza.
EliminaVoltagabbana!! Che è peggio!
Eliminaforse non sono in tema.
RispondiEliminami riferisco alla mia sola esperienza e non posso aggiungere che considerazioni probabilmente fuori luogo.
ma si tratta comunque sicuramente di un'esperienza "pre morte".
nessun tunnel e perfetta coscienza.
semplicemente il corpo non risponde più agli stimoli cerebrali.
un'esperienza decisamente interessante. anche bella e armoniosa, seppur molto dolorosa.
gaio dì
Il cuore pulsava?
Eliminacercava :)
Elimina16 anni fa, io vedevo una luce bianca attorno a persone che si muovevano davanti al mio letto ma non riuscivo a parlare....dicono che il mio risveglio è stato prima con un movimento di qualche dita e poi ho spalancato gli occhhi... al mio risveglio...beh questo lo sai...
RispondiEliminaoggi ricordo la luce attorno a persone ma non il loro viso...
ciao Gus
Sono stata in rianimazione dodici giorni, non ho visto né sentito nulla, ma da tempo al mattino vedo la luce, intesa come lampi, sento i tamburi e cocoriti. Di notte mi sveglio ma non riesco a muovermi. Si chiama paralisi del sonno! Mai visto angeli o luci divine ad aiutarmi, anche per un solo giorno.
RispondiEliminaSe dovesse succedere a me proverei paura.
EliminaNon ho paura di nulla e non va bene
EliminaConosco l'argomento non per esperienza diretta o di persone a me vicine, io non so cosa succeda ma ci sono persone che hanno visto alcuni loro cari scomparsi in quei frangenti, che li rispedivano indietro. Io non so dare spiegazioni e sì potrebbe anche essere una reazione del cervello sollecitata da una situazione anomala come il coma o l'ictus, ma si potrebbe anche sostenere che in quei momenti noi, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, potremmo essere così vicini ad incontrarlo dal mettere inconsciamente in atto una energia tale da vivere esperienze pre - morte o, cosa diversa credo ma ugualmente misterios, esperienze extra-corporee.
RispondiEliminaIo solo una volta ho visto mia moglie che era morta da 15 giorni ed era avvolta da un mantello azzurro. La luce era così forte da accecare. Il fatto durò per qualche minuto. Ero sveglio al 100%
EliminaInteressante argomento
RispondiEliminaUn caro saluto
Ciao Giorgio.
EliminaHave a nice weekend !
RispondiEliminaGrazie Caroline.
EliminaCiao.
E chi può avere certezze su un argomento come questo? Sfido chiunque ad averle. Ma se mai dovessi avere esperienze come quelle che hai descritto (e che comunque le più veritiere ti fanno sempre molto riflettere) "tornando" in questa vita non so se vorrei parlarne...perché?
EliminaPerché rischierei di esser preso per pazzo, oppure di esser considerato uno in cerca di "visibilità", o peggio ancora il fenomeno da baraccone di qualche mass media senza scrupoli.
Avrei molto su cui riflettere con me stesso se avessi esperienze come quelle che hai descritto e, almeno per un certo periodo, me lo terrei per me e poi ne parlerei solo con persone di cui mi fido..
Ma nello specifico, sin dagli anni '70 quando ho iniziato a leggere "Il Libro Tibetano dei Morti", i monaci buddisti sanno che alla fine dei nostri giorni, ma anche nei casi che hai spiegato, restano attivi almeno due sensi fra cui l'udito che è l'ultimo ad andarsene e il cervello ha ancora qualche minuto di vita anche se il cuore smette di battere.
Molti snobbano questo argomento perché proviene da "una cultura diversa dalla nostra" spesso mi sono sentito dire, mentre quei monaci sanno benissimo cosa succede nel dopo morte o quando sei al limite fra vita e morte e torni indietro.
Ma al riguardo posso dirti che quando è morta la madre della mia compagna quella donna, prima di morire, ci disse che nella stanza dove era sdraiata aveva visto entrare la figura di un uomo e capì che poteva vederlo solo lei e non le altre persone presenti nella stanza. E quella figura gli disse semplicemente di non aver paura. Arrivo il sacerdote per l'ultima benedizione e morì in pace e serena dopo una ventina di minuti.
Un salutone Amico Gus, anche questo è uno dei
tuoi post che ho molto apprezzato e l'ho letto tutto di fila.
Buon fine settimana
Sono ancora io. Il tuo post mi ha fatto tornare in mente altre due cose importanti. Dopo l'ultima esperienza che ti ho descritto, ricordo che la madre della mia compagna morì col sorriso in volto e qualcosa di simile è successa anche alla buonanima di mia madre morta (pensa te) il 14 febbraio "San Valentino" di sette anni fa. Anche lei se ne andò con il sorriso in volto.
EliminaAriciao
Nel momento che parliamo dell'anima, immediatamente accettiamo la sua esistenza.
RispondiEliminaAlcune scienze riconoscono l’esistenza dell’anima perché la associano alla visione poetica o la riducono a cognizione. Altre continuano a sostenere le posizioni tradizionali sulla sua non esistenza.
RispondiEliminaGrazie alle nuove scoperte sulla natura dell’essere associata al tempo e allo spazio, diverse teorie attuali suggeriscono l’effettiva esistenza dell’anima.
Ho conosciuto persone che hanno fatto le esperienze di cui parli. Mi sorprendono, perché le trovo molto anomale, ma non ho nessun motivo di dubitare dei loro racconti. Dico solo che per me sono suggestioni; magari la mente sospesa tra la vita e la morte si rappresenta tutto ciò che vorrebbe vivere al passaggio dalla vita alla morte: chi vede la luce in fondo al tunnel, chi rimane fortemente ancorato all'esistenza terrena e vede se stesso come uno sdoppiamento esterno... Chissà, io non vorrei vivere una roba del genere, dovesse capitare!
RispondiEliminaMarina, nessun può desiderare un evento così traumatico.
EliminaPuò accadere e lo devi accertare.
Penso che il mistero della morte resti tale, nonostante gli studi. Buona domenica.
RispondiEliminasinforosa
La nostra intelligenza è incapace di definire il dopo la morte.
EliminaMolti usano la parola *anima* senza nessuna certezza di averla.
RispondiEliminaNon c'è coraggio. La morte non è stata sconfitta perché la temiamo.
Una di quelle sere, prima di tornare a casa, mi dicesti: "Quando ci sono nuvole, ci comportiamo come se il sole non ci fosse. Ma noi, ragionevolmente, sappiamo che c'è, e non perché lo decidiamo noi".
RispondiEliminaPossibile che una persona sottoposta a un difficile Intervento chirurgico o proveniente da una terapia intensiva abbia delle suggestioni. Non so sono a quanto si possa dire di aver visto voi propri occhi la morte da vicino.
RispondiEliminaHo l'impressione che dopo un arresto cardiaco per qualche minuto il cervello possa vedere cosa accade.
EliminaNon so quanto si possa dire di aver visto coi propri occhi la morte da vicino... volevo scrivere così.
RispondiEliminaFabio, è un errore del sistema che quando scrivi lil commento è doppio?
RispondiEliminaNon è doppio ma una correzione del commento precedente... Buona domenica 🤣🤣🤣
EliminaGrazie Farfalla.
EliminaPurtroppo in un ambito come questo le certezze sono poche e ogni tesi è valida a modo suo.
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