giovedì, luglio 13, 2023

Aristotele, il fine ultimo

 




La scienza indaga "come" l'embrione determini il successivo effetto, mettiamo il feto. Non indaga per quale fine lo determini, ovvero del perché lo determini. In altre parole, la scienza si occupa della vita, del suo sviluppo, e non di quale sia il fine della vita: la scienza si occupa di determinismo, non di finalismo. La morte della conoscenza è pensare che sia già stato tutto compreso, e già elaborate tutte le regole per giungere alla comprensione delle cose. Ciò che sappiamo, o crediamo di sapere, non è che una piccola parte della realtà, e la metodologia che ci siamo dati è un'inquadratura "di comodo" per poterci dare un certo ordine. Francamente è più preciso dimostrare qualcosa con linguaggio logico della matematica che letterario. Dimostrare l'esistenza ma non comprenderla. Lui comprende Noi ma noi siamo troppo piccoli non in volume, peso o altro. Noi siamo piccoli in Sapienza. A me interessa l'uomo. La conoscenza scientifica di Galileo riguarda principalmente qualcosa che accadeva. La Terra ruotava attorno al Sole. La scoperta di Galileo ha dato la felicità all'uomo? Oggi ho letto che in Italia circa 10mila ragazze tra i 14 e i 19 anni hanno avuto un figlio. La scienza si pre-occupa di queste madri-bambine? La conoscenza riguarda il reale, cioè il fine ultimo delle cose. Puoi osservare un campo di grano, una vigna, un uliveto e si capisce che il significato ultimo di queste cose è permettere all'uomo di nutrirsi. Tutta la natura ha questo significato. Perché? È una casualità, oppure il mondo è al servizio dell'uomo. Il nesso è tra la natura e l'uomo. Cosa rende possibile di andare oltre quello che ci appare? Ciò che non è ancora stato toccato o accertato direttamente nei sensi vitali è nell'esistere nel suo essere più proprio, nella sua essenza. Questo è già un inizio molto profondo di ciò che continua a variare troppo nella scienza e anche metafisica".


73 commenti:

  1. Immagine:

    Schule des Aristoteles - Gustav Adolph Spangenberg

    RispondiElimina
  2. Il mistero esiste. E non ci piove. La scienza continua solo a cercare prove. Finché non ne trova non può negare quello che non sa. Semplicemente non lo sa. Come noi del resto che ci affidiamo alla fede e al Mistero, pur senza sapere nulla, e facendo le prove di quelli che rimarranno basiti un giorno, quando magari tutto sarà diverso da come ce lo siamo disegnati per secoli, pur ammettendo candidamente di credere al Mistero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Franco, il tuo è un ragionamento esemplare che condivido.

      Elimina
  3. A proposito delle madri bambine: la scienza si preoccupa dei milioni di morte causati dalle armi sempre più evolute che le nostre menti evolute producono.. il mondo è/sarebbe al servizio dell'uomo, noi un po' meno al suo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La scienza è determinista e fa finta di non conoscere il finalismo delle armi, che è quello di ammazzare gli uomini.

      Elimina
  4. Chi sostiene il determinismo?
    Alcuni dei filosofi che hanno trattato questo tema sono Democrito, Epicuro (341-270 a.C.), Lucrezio (97-55 a.C.), Omar Khayyam (1048-1131), Thomas Hobbes (1588-1679), Renato Cartesio (1596-1650), Baruch Spinoza (1632-1677), David Hume (1711-1776), Paul Henri Thiry d'Holbach (1723-1789), Immanuel Kant (1724-1804), ...

    RispondiElimina
  5. Dalla teleologia alla teologia! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi, poiché si pensa che le cose accadano o per un caso o per un fine, e poiché non possono assolutamente accadere per caso o essere dovute al caso, allora accadranno per un fine.

      -Aristotele-

      La teologia riguarda lo studio di Dio e diventa serrata quando si passa alla cristologia, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, vero Dio e vero Uomo.

      Elimina
  6. Tu scrivi Puoi osservare un campo di grano, una vigna, un uliveto e si capisce che il significato ultimo di queste cose è permettere all'uomo di nutrirsi. Di Dio e della sua perfezione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giovanni, grazie per l'acuta osservazione.

      Elimina
  7. Noi viviamo per i pesci che sono nei mari, la frutta negli alberi, il grano nelle campagne. Il mondo è strutturato per soddisfare il nutrimento dell'uomo. A me sembra un progetto di un'Intelligenza e non una casualità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando Dio creò pensava già a noi e a come saremmo stati avidi.
      Siamo noi che non lo amiamo come dovremmo. Buonanotte caro fratello-amico bacio

      Elimina
    2. Nel senso che amare Dio significa seguire i suoi Comandamenti, e noi non lo facciamo.
      Bacio Lucia.

      Elimina
  8. Da scettico potrei dirti che il mistero di oggi è il fenomeno scientifico compreso e spiegato di domani... per quanto riguarda il senso di tutto, quello va al di là di qualsiasi Scienza, è vero; a meno che un giorno non si dimostri (ma come?) che sì, tutto è un caso, tutto è random.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La scienza è ragione e spiega solo quello già sperimentato.
      Niente random.

      Elimina
    2. Ho visto l'esistenza del "a caso" ma non certo il caso l'intelligenza nella casualità.
      Forse un giorno la scienza lo potrà spiegare ........... molto forse.

      Elimina
    3. casualità positiva o negativo.
      È solo problema di statistica.

      Elimina
    4. Gus
      Concordo sul + o - della casualità, ma non intelligente. Qui si sta parlando di scienza, filosofia, e Fede. Che è l'opposto del mio concordo. di tutta l'erba non si fa un fascio solo

      Elimina
    5. Io non credo nemmeno alla fortuna e sfortuna.

      Elimina
  9. E' ora delle preghiere e poi a letto. Con questo caldo vado per farfalle. Bacio

    RispondiElimina
  10. Il caldo fa pensare a qualcosa, anche se è solo una metafora.

    RispondiElimina
  11. Trovo la riflessione di Giovanni profonda e, come tu l'hai perfettamente definita, acuta e vorrei fermarmi qui aggiungendo solo che concordo con lui e complimentarmi per il tuo splendido post. Tutto questo accadrà, accade è di fatto giù accaduto ma urgono per me ulteriori riflessioni.

    Vero, è una sorta di aletheia quella di fare l'equazione scienza - Verità oggettiva ma proprio per quello non sminuirei la scoperta di Galilei sia per l'importanza di future scoperte da quel giorno, ma anche per l'ostracismo e la caccia alle streghe peri farlo ritrattare. Galilei non è solo uno scienziato o astronomo per chi preferisce, ma è stato un vero ed autentico rivoluzionario. La Scienza è determinismo vero ed è un lato della stessa medaglia la quale ha dalla parte opposta la filosofia, Aristotele, insomma chi si occupa di spiegare, comprendere, trovare e capire una volta per tutte, una volta per sempre, il fine ultimo. Ecco qui mi fermo perchè a questo punto si dovrebbero innestare sul mio commento, come splendida chiosa, le acute parole di Giovanni, ma per farlo dovrei avere la fede quella fede che non so proprio trovare o forse non riesco a concepire. Come sempre i tuoi post sono fonte di profonda riflessione e di forte introspezione per tutti secondo me, per me sicuramente.

    RispondiElimina
    Risposte



    1. Il merito maggiore che va riconosciuto a Galilei nella storia del pensiero scientifico è quello di aver attribuito alla matematica il ruolo di linguaggio specifico della filosofia della natura.
      La fisica sperimentale è tale non semplicemente perché procede per mezzo di esperimenti, ma perché fornisce quegli strumenti concettuali che sono a fondamento delle dimostrazioni certe; e può farlo nella misura in cui secondo Galilei è la stessa natura ad essere strutturata secondo un ordine matematico-geometrico.
      L'esigenza primaria del metodo galileiano è quella di non porre distinzioni tra l'approccio scientifico alle questioni naturali e la riflessione filosofica sulla natura: le due vie con cui si conosce la realtà non possono mai contraddirsi, sebbene procedano secondo modalità diverse. La Bibbia, infatti, essendo dettatura dello Spirito Santo necessita di essere continuamente interpretata e chiarita, mentre la natura, essendo osservatissima esecutrice degli ordini di Dio non esige ulteriori spiegazioni, poiché il suo corso è inesorabile e immutabile.
      Galilei non era uno stinco di santo. Non legge la Bibbia, non va a Messa, se non di rado. Si considerava un cattolico, anche se si sarebbe messo nella classe dei peccatori, perché non aveva una vita morale irreprensibile.
      Non parla mai di Cristo e il suo è più un Dio della natura.
      Assodiamo che il compito della fisica era etimologicamente, per lui, la conoscenza della natura.
      Ma certo non in modo aristotelico, a Galileo poco interessava la conoscenza dell’essenza dei fenomeni, quanto la determinazione delle leggi che regolavano il corso dei fenomeni stessi.
      In questo Galileo è stato rivoluzionario.
      Nei discorsi sui massimi sistemi ad un certo punto, lui fa pronunciare a Salviati queste parole che cito testualmente: " Non mi pare tempo opportuno di investigare al presente della causa dell'accelerazione del moto naturale, intorno alle quali da vari filosofi varie sentenze sono state approfondite".
      Il rapporto causale diviene fisico con Galilei la concezione diviene scientifica e non più metafisica.


      P.S.

      Invia con e-mail la tua poesia su Youtube.

      Elimina
  12. Molto interessante la tua risposta. PS:che fosse un po' peccatore beh ci poteva stare, PS2 in realtà sono 29 poesia per 70 minuti di performance ti posso inviare la scaletta tranne 4 di. cui una poi posterò cmq sul blog, tutte le altre sono e si trovano sul mio blog. Peccato che non puoi sentire il recitato perchè il Reading è un percorso che l'Ascotatore fa con l'artista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sull'ascolto trovo problemi nella comprensione.

      Elimina
  13. C'è un bel libro che voglio leggere a riguardo: Il codice dell'anima di Hillman.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un finalismo nel modo di vivere con un obiettivo abbastanza chiaro.

      Elimina
  14. La scienza fa paura, da tempo mi sto accorgendo che il metodo diagnostico- curativo si deve attenere a determinate linee giuda senza pensare che non tutti, anzi nessuno è uguale all' altro. Non c'è più coraggio, intuizione ,ragionamento logico personalizzato. L' importante che loro si coprino il culo se ti soffri a loro non gli frega nulla
    L' interesse primario è l' urgenza per la vita, ma se non muori oggi muori domani...o , peggio ancora muori lentamente.

    RispondiElimina
  15. Ci sono grandi medici, ma la maggioranza è affarista e poco preparata.

    RispondiElimina
  16. OT

    Sinner umiliato anche dal punto di vista etico. Con il pugnetto chiuso, anche per qualche puntarello guadagnato. Nole resta impassibile anche dopo aver vinto un set. Un fuoriclasse e uno gnomo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con te, aggiungo che lo gnomo potrebbe risentirsi per essere stato paragonato a Sinner 😁

      Elimina
  17. È giovane Gus. È già un traguardo che ha raggiunto la semifinale.
    Io toglierò DAZN con quello che pago sia la champions, lo sci e soprattutto Wimbledon con altri importanti tornei non li fanno vedere.
    Ora non c'è nemmeno il campionato.

    RispondiElimina
  18. I giovani devo avere più credibilità in sé stessi. Berrettini, che è già grandino, ha perso grinta ed entusiasmo e voglia di giocare. Tanto i soldi li ha fatti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema di Berrettini sono gli infortuni. Per rendere più potente il servizio ha fatto palestra e ora si ritrova un torace pesante che le gambe non reggono.

      Elimina
  19. Dopo aver visto Il Tour, quelli di Wimbledon diventano bimbetti da ora d'aria all'oratorio..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I ciclisti sono tutti dopati.
      Bella roba. È noioso quello sport. Io eliminerei i gregari che fanno vincere gli altri.

      Elimina
    2. Che coraggio paragonare il ciclismo al tennis.

      Elimina
  20. Sono impressioni soggettive. A me il ciclismo non interessa.
    Il tennis ti permette di capire i comportamenti sportivi e umani dell'uomo.

    RispondiElimina
  21. Comunque è volato a quota 3.175 punti e ha superato il danese Holger Rune (3.025) e il russo Andrey Rublev (2.965). Il 21enne si è issato al quinto posto e si trova a pari punti con il greco Stefanos Tsitsipas.
    Che cattivi che siete. Non ricordo un italiano così giovane classificarsi quinto nella classifica mondiale.
    Cattivi.

    Tu sei capace di giocare bene a tennis?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 1 MR Carlos Alcaraz 20 ESP 8875 +1200 Wimbledon F
      (SF ) 9675 9675
      2 1 Novak Djoković 36 SRB 8795 +1200 Wimbledon F
      (SF ) 9595 9595
      3 1 Daniil Medvedev 27 RUS 6520 +630 Sconfitta Wimbledon SF
      4 2 Casper Ruud 24 NOR 5005 +45 Bastad R16 Sconfitta Wimbledon R64
      5 3 Stefanos Tsitsipas 24 GRE 4850 +180 Sconfitta Wimbledon R16
      6 MR Holger Rune 20 DEN 4825 +315 Sconfitta Wimbledon QF
      7 5 Andrey Rublev 25 RUS 4525 +270 Bastad R16 Sconfitta Wimbledon QF
      8 MR Jannik Sinner 21 ITA 3975 +630

      Elimina
    2. Non è aggiornata la tua classifica jannik deve compiere 23 anni tra poco. Non ha 21 anni, quindi sei indietro di due anni
      Notte.

      Elimina
    3. L'altoatesino è ormai cliente stabile della top 10 del ranking ATP: nell'aprile del 2023 ha raggiunto il suo best ranking (8°)
      Hai ragione ma almeno è nel top dei 10 da due anni.
      Sono nera perché domani non vedo la finale.

      Elimina
    4. Ho solamente 21 anni e a questa età non puoi essere completo, sarebbe strano il contrario, e onestamente sarebbe anche un peccato”. Il match, come previsto, si è giocato in condizioni indoor: “Era molto difficile muoversi, il campo era abbastanza scivoloso – spiega Jannik - ; lui si è mosso sempre bene.2 giorni fa

      Elimina
    5. Non ho compreso cosa vuoi dire.

      Elimina
  22. E va bene ti sembra poco?
    Si nasce fenomeni o si cresce diventando sempre più fenomeni? Djokovic era naturalmente fortissimo mentalmente fin dai suoi primissimi anni da agonista, probabilmente anche per via di tutte le esperienze anche durissime che ha vissuto fin da ragazzino: la guerra nei Balcani, i ripari nei rifugi sotto le bombe, senza nessun sostegno extrafamiliare economico e logistico che in patria nessuno gli poteva dare. La federtennis serba era inesistente a livello di aiuti, come hanno sempre detto anche Ivanovic e Jankovic, tant’è che a un certo punto Nole aveva pensato anche a procurarsi un passaporto e una cittadinanza diversa, anche quella italiana.

    RispondiElimina
  23. Purtroppo queste madri bambine vivono in delle famiglie che non hanno o non vogliono ascoltarle. La confidenza tra i genitori e figli deve iniziare dai primi giorni di vita. Se non usi questo semplice metodo non puoi meravigliarti se durante l'adolescenza hai da fare con figli muti e spesso malinconici. Si deve costruire e meritare la fiducia di un figlio, solo così si possono aiutare a non fare errori che possono rovinare la loro vita.

    RispondiElimina
  24. Angela, il ruolo del genitore è difficilissimo e manca l'aiuto dello Stato.

    RispondiElimina
  25. La conoscenza applicata alla vita di tutti i giorni scoccerebbe le nostre debolezze e questo gli scienziati lo sanno, ed è per questo che non lo studiano

    RispondiElimina
  26. Vincerà la differenza di età. Ci sono 16 anni.

    Mi spiace

    RispondiElimina
  27. Ha commesso gli errori di Sinner. Mancanza di coraggio.
    Alcaraz è fortissimo.

    RispondiElimina
  28. Vero Gus, anche se non era tanto caldo a wimbledon (23 gradi) la finale è durata 4 ore e 45 minuti. I sedici anni, secondo me, hanno fatto la differenza. Ha perso psicologicamente solo nel secondo set quando poteva andare sul due a zero
    Se non avrebbe coraggio si scordava i tanti slam vinti.
    Partita stupenda, l' ho vista da un amico innamorato di me.
    Però gli ho detto che al prossimo invito dovrà istallare il condizionatore , altrimenti non mi vedrà più ( pure d' inverno, o 24 gradi o nulla) Ancora un po' mi veniva una sincope.
    Io a casa mia sto bene. Mi abbonero' a sky😅
    Notte gus ❣️


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonanotte Romy.
      Il tennis non è come il calcio, giochi male e vinci. Vinci se giochi meglio e capitalizzi l'errore dell'avversario. Sinner non l'ha fatto e ha perso. Per questo ero incazzato con lui. Nole è una grande storia d'amore. A lui dedico un grazie.

      Elimina
  29. Pure io, ma per la storia d' amore ero innamorata di Antognoni. Ho pianto per i suoi tanti infortuni.

    RispondiElimina
  30. La scienza può dare in qualche modo la felicità, pensa gli antibiotici quante persone hanno permesso che si salvassero… la scoperta di Galileo non avrà dato la felicità ma ci ha fatto guardare il mondo con altri occhi, privi di ignoranza. Quale sia il senso di tutto ciò, il fine non lo cerca la scienza, ma la filosofia e la religione che da sempre lo cercano ci forniscono risposte che non valgono in assoluto. Molti rimangono misteri irrisolvibili.

    RispondiElimina
  31. Caterina, la scienza ha grandi meriti. Il mio ragionamento era tra determinismo e finalismo.
    Una multinazionale produce un farmaco se il consumo è garantito da un certo numero di persone ammalate. Se si tratta da una malattia rara non studia nemmeno la possibilità di cercare la soluzione alla malattia.

    RispondiElimina
  32. È vero Gus, sinceramente non so sino a che punto la scienza ( i medici) abbiano fatto più danni che risolvere problemi. Oggi la situazione è spaventosa sono diventati più negligenti e svogliati, anche quando paghi. Non ci sono dottori poi scopri che arrivano i consulenti già il pensione da anni che collaborano con gli ospedali e in più fanno visite private senza poter prendere decisioni importanti.
    Quindi prendono la pensione, soldi per la collaborazione ( impedendo a giovani dottori di lavorare) e per le visite private.
    Ci sono davvero occhi che non vedono, non soffrono, occhi ignoranti.

    RispondiElimina
  33. Grazie per questo tuo commento , anche se non rende giustizia

    RispondiElimina
  34. Premesse del tutto diverse le mie, ma conclusioni sorprendentemente coincidenti, riguardo scienza, medicina e salute.
    Uno scienziato si offenderebbe ad essere paragonato a un medico così come un matematico si offenderebbe a sentirsi chiamare scienziato benché tutti e tre si appellino al rigore della matematica (Simon Singh, L'ultimo teorema di Fermat - Bur Editore).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un medico esegue esattamente ciò che la scienza decide. La scienza non esisterebbe senza scienziati

      Elimina
    2. Consiglierei, data la tua vivacità, di tirare un'occhiata anche al post che ho appena pubblicato

      Elimina
    3. Da leggere cosa? Spero il mio commento, vero gus?

      Elimina
    4. quello è un testo che ho acquistato in una dozzina di copie di cui me ne rimangono solo due

      Elimina
    5. Qui si parla di vita e morte e tu fretta di vivere qualcosa
      E ogni cosa è già un ricordo liso
      E adesso la pubblicità...


      Claudio Baglioni

      Elimina
  35. E no gus, qui mi rispondi.
    Non voltare pagina.

    RispondiElimina
  36. Hai perfettamente ragione. Ci sono troppi medici inaffidabili.

    RispondiElimina