Daniele dice:
La mia idea parte proprio dalla considerazione che spesso tutti facciamo e cioè che di un tema non se ne deve parlare solo il giorno a lui dedicato. Allora ho pensato che per il femminicidio o la violenza psicologica o cmq ogni forma di violenza ed abuso sulle donne, potremmo fare con altri blogger ossia altri di voi che mi seguono :-))) e che spero aderiranno alla proposta, un giorno al mese per tutto il 2021 dove ciascuno dei blogger partecipanti, pubblicherà un post su questo tema.
Femminicidio
Chiara Ugolini aveva 27 anni , era laureata in Scienze politiche , giocava a pallavolo e lavorava come commessa in un negozio di abbigliamento. Lo scorso anno era andata a vivere con Daniel Bongiovanni , il suo fidanzato , in un appartamento a Bardolino, a due passi dalle sponde veronesi del lago di Garda. «Erano due anime gemelle e progettavano di sposarsi alle Maldive, in un giorno non troppo lontano», racconta Alice Arduini, una delle migliori amiche della ragazza. Invece domenica sera tutti quei sogni sono spariti per sempre . A uccidere Chiara è stato il vicino del piano di sotto, Emanuele Impellizzeri, 38 anni, originario di Catania e uscito di galera tre mesi fa, dopo aver scontato una condanna per due rapine commesse il 28 luglio del 2006 a Mantova e a Montichiari.
Da allora, era «in prova»: poteva uscire per andare in officina, dove lavorava come carrozziere, ma doveva trascorrere le notti chiuso in casa, assieme alla moglie e alla figlioletta. Su Facebook postava foto del Duce e di lui a torso nudo, intento a sfoggiare il fisico palestrato. L’ha ammazzata tra le 16 e le 19 di domenica, quando lei è rincasata dopo la mattinata nella boutique in centro a Garda, che è di proprietà del padre di Daniel. Chiara doveva riprendere a lavorare intorno alle 17 ma, non vedendola, il titolare ha avvisato il figlio, che è corso a controllare. «Quando sono entrato saranno state le 19 e la porta era chiusa — ha raccontato il compagno della vittima ai carabinieri — sembrava tutto in ordine: in salotto Chiara non c’era, e allora sono andato in cucina. È lì che l’ho vista, a terra».
Era già morta. Quando sono arrivati i soccorsi, Chiara indossava la biancheria intima e questo fa pensare che sia stata aggredita mentre si cambiava per andare al lavoro. I carabinieri di Verona non hanno impiegato molto a scoprire che il pregiudicato del piano di sotto non era in casa e che dal garage era sparita la sua potente Yamaha R6. Intorno alle 20, Impellizzeri ha fatto tappa in un centro commerciale ad Affi, dove ha prelevato 200 euro. Poi, sempre in sella alla motocicletta, si è diretto verso il Sud Italia, dove probabilmente pensava di nascondersi. La caccia all’uomo è finita a notte fonda: la polizia stradale di Firenze l’ha bloccato vicino al casello di Impruneta, lungo la A1. Era agitato, aveva gli abiti sporchi di sangue e dei graffi sul volto. «Stavo cercando di sparire» ha subito ammesso. Portato in caserma ha confessato il delitto. «L’ho vista sul terrazzo e ho perso la testa: non so cosa mi sia scattato, perché sono andato lì... Non ho resistito...» avrebbe raccontato agli inquirenti.
Il carrozziere ha spiegato di essere uscito da una finestra che si affaccia sulla rampa delle scale e di essersi arrampicato da lì sul terrazzo della vittima. «La vetrata che dà sulla cucina era aperta, ma lei mi ha visto e io ho avuto paura...». Forse Chiara ha urlato e Impellizzeri, a quel punto, ha perso il controllo e l’ha uccisa. «Mi ha graffiato, io l’ho soltanto spinta ed è caduta a terra», ha dichiarato. Impellizzeri è stato in effetti trovato con graffi al volto e al collo, segno che con la ragazza avrebbe ingaggiato una vera colluttazione. In seguito, è emerso che Chiara aveva uno straccio imbevuto di candeggina (o un’altra sostanzia corrosiva) in bocca. Ciò renderebbe meno solida l’ipotesi di una spinta.
Il corpo non presentava ferite evidenti e questo fa pensare che la commessa sia morta per una emorragia interna: i carabinieri non escludono che l’abbia colpita con qualcosa, e sono in corso verifiche su un oggetto da cucina rinvenuto a poca distanza dal cadavere. Che cosa volesse fare alla ragazza, il trentottenne non l’ha detto ma tra gli inquirenti si fa largo l’ipotesi che volesse violentarla.
Di sicuro non c’è riuscito, proprio perché Chiara l’ha scoperto mentre entrava in casa e ha tentato di ribellarsi. Emanuele Impellizzeri ora è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. «È un periodo che non sto bene — ha detto — e adesso ho rovinato la mia famiglia. Lo so che queste parole non valgono niente, ma giuro che mi dispiace». Intanto, Daniel lotta con il ricordo della fidanzata senza vita: «Ho perso tutto».
di Annamaria Schiano del Corsera (07/09/2021)
A uccidere Chiara è stato il vicino del piano di sotto, Emanuele Impellizzeri, 38 anni, originario di Catania e uscito di galera tre mesi fa, dopo aver scontato una condanna per due rapine commesse il 28 luglio del 2006 a Mantova e a Montichiari.
RispondiEliminaDa allora, era «in prova»: poteva uscire per andare in officina, dove lavorava come carrozziere, ma doveva trascorrere le notti chiuso in casa, assieme alla moglie e alla figlioletta. Su Facebook postava foto del Duce e di lui a torso nudo, intento a sfoggiare il fisico palestrato. L’ha ammazzata tra le 16 e le 19 di domenica, quando lei è rincasata dopo la mattinata nella boutique in centro a Garda, che è di proprietà del padre di Daniel.
Chi ha deciso che il pregiudicato poteva uscire dal carcere per un periodi prova?
RispondiEliminaChi ha controllato quello che faceva l'assassino?
RispondiEliminaÈ emerso che la vittima ha lottato con tutte le sue forze, cercando a lungo di resistere strenuamente all’aggressione a sfondo sessuale da parte del pluripregiudicato sotto misura cautelare che abitava al piano di sotto e si era intrufolato in casa da una delle finestre di servizio della scala del condominio.
RispondiEliminaNon le ha soltanto dato una «spinta» facendola «cadere a terra» come ha confessato dopo la cattura. Chiara Ugolini è stata colpita più volte e con violenza dal vicino di casa Emanuele Impellizzeri, che le ha lesionato gli organi interni e si è servito della candeggina per tapparle la bocca e impedirle di urlare aiuto
RispondiEliminaChi giudica lo stato mentale di questa gente, quali psicologi, psichiatri, counselor e mental coach riescono a fregare sistematicamente? Quali giudici poi li lasciano scorrazzare liberi? Ci sarebbe da essere intransigenti, a costo di riempire le carceri. Tanta, troppa di questa gente che uccide, ha pericolosissimi pregressi che dovrebbero fare da allarme. Non dico che non può esserci redenzione. Ma bisogna essere in grado di valutare. Verrebbe voglia di dire meno psichiatri e più polizia.
RispondiEliminaIn questi permessi, libertà in prova e altri strani termini, io vedo intrallazzi e corruzione.
EliminaPoverino il bastardo non sta bene... Mi fermo qui potrei diventare troppo feroce nel commento. Mi metto nei panni del fidanzato, deve essere un dolore terribile dal quale rialzarsi sarà quasi impossibile. E poi lei, Chiara, una donna innocente, felice, luminosa che adesso si aggiunge come un freddo numero alla lista di tutte quelle donne uccise solo In questo non ancora terminato anno solare. E quell'Impellizzeri, lui magari resterà ai domiciliari di nuovo....
RispondiEliminaAspetto con impazienza che vengano spiegate le motivazioni del rilascio di carcerati che puntualmente, una volta liberi, commettono delitti e omicidi.
EliminaIo a volte mi chiedo: è sempre questione di salute mentale? Ci sono sempre dei disturbi mentali o questi atti dipendono anche dalla malvagità, dal grado di cultura, dal l’educazione ricevuta etc…? In ogni caso la violenza sulle donne dipende dalla cultura della società di stampo maschilista. Fin quando certe idee resisteranno, la violenza sulle donne non avrà fine.
RispondiEliminaA partire da Aristotele, che definiva le donne come *uomini mutilati* ,la violenza su queste splendide creature sono continuate in ogni angolo della terra. Insomma, il maschio considera la femmina un oggetto che dà piacere e sollievo ai picchi ormonici di testosterone.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAvevi molta cura per tuo fratello.
EliminaCome fai a sapere tu che avevo molta cura di mio fratello... è una bella domanda.
EliminaErano bellissimi, ma l'atroce violenza della vita ci ha rovinati... e senza nemmeno toccarci.
Quando parlavi di tuo fratello c'era molta dolcezza nelle tue frasi.
EliminaOgnuno di noi, anche se non lo sa, ha un appuntamento son sorella morte.
Sarà un ricordo sbiadito, ma difficilmente le mie sensazioni sono sbagliate.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaCiao Gus! Buon venerdi!
RispondiEliminaCiao Irina.
RispondiEliminaLa tua idea è bella e utile. Non parlo spesso di attualità sul mio blog, perchè non so se sono in grado di farlo in maniera corretta, non mi piace dare giudizi superficiali o inesatti. Ma il femminicidio, aldilà dei dettagli attraverso il quale si realizza, è una piaga troppo grande. Raccolgo il tuo invito, ne parlerò un giorno, mi preparo e lo farò. Ciao!
RispondiEliminaFai quello che ami perché sicuramente corrisponde al bello e al giusto.
Elimina@Gus: non ho aderito all'invito di Daniele per ...eccesso di emozione. Mi fa troppo male parlare e scrivere di femminicidio. Forse perchè sono una donna e il problema lo sento troppo grave, bruciante, straziante... Però cercherò di dare il mio apporto alla gravissima questione umana e sociale.
RispondiEliminaMaria, ti capisco benissimo.
EliminaQuando ho letto l'assassinio di Chiara ho cominciato a percepire un malessere forte.
Io proprio non capisco come si possano giustificare certi atti con la scusa dell'infermità mentale.
RispondiEliminaAndiamo male, molto male.
EliminaCiao Stefania.
Ciao Gus. Fino a quando ci sarà una società patriarcale, e alcuni soggetti avranno nella testa il concetto di proprietà e di possesso e non il rispetto per la persona umana, ci saranno sempre queste storie.
RispondiEliminaIn queste storie a pagare è sempre la donna.
EliminaBacio Gus.
RispondiEliminaGrazie Lucia.
EliminaLe Forze dell'ordine sottovalutano troppo il fenomeno aberrante del femminicidio, lo stesso dicasi per tutti quei reati che riguardano le donne.
RispondiEliminaNotizia di qualche giorno fa: se un maniaco si masturba in treno davanti a una donna non è reato.
Siamo un paese disgustoso.
Ti abbraccio.
Ho letto questa notizia. Le motivazioni sono comiche, ma non fanno ridere.
EliminaPovera ragazza.
RispondiEliminaA volte senza saperlo per ognuno di noi è preparato un appuntamento con la morte.
EliminaBisogna parlarne e mai dimenticare.
RispondiEliminaIl Governo deve farsi carico del problema. I femminicidi aumentano.
RispondiEliminaCiao Vincenzo.