giovedì, settembre 23, 2021

Hannah Arendt

 




Dice la Hannah Arendt: "L'autorità e il Potere sono opposti: dove l'una governa per il bene comune l'altro è assente. La violenza compare dove l'Autorità è scossa e lasciata a se stessa finisce per scomparire. Questo implica che non è corretto pensare all'opposto della violenza in termini di non violenza, parlare di potere non violento è di fatto una ridondanza. Il Potere può distruggere l'Autorità; è assolutamente incapace di ricrearla."
L'Autorità si esprime attraverso la politica che è stata sconfitta proprio per l'abbandono dei giovani delusi dalla corruzione e dal luogo comune: i partiti sono tutti uguali.
Anche se così fosse i partiti si possono cambiare solo partecipando alla loro vita. Tutti sono succubi del Potere ed è questo il problema principale, perché se fossero solo i deboli a cedere non ci sarebbe problema. Aggiunge Hannah: “L'aspetto probabilmente più sorprendente e sconcertante della fuga dalla realtà è l'abitudine a trattare i fatti come se fossero mere opinioni. Tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le menzogne rese vere... ciò in cui ci si imbatte non è tanto l'indottrinamento, quanto l'incapacità o l'indisponibilità a distinguere tra fatti e opinioni.”
La politica un mercato di persone , (ma chiamarle poi persone o individui mi sembra generoso) che sceglie la roba migliore, il cittadino che arranca , si lamenta, attende cosa sperando in qualcosa di cambiato che lui stesso non cambia.
per ritornare poi al punto di partenza.
Ha scritto Riky: "La politica peggiora ogni anno di più. Non dico che bisognerebbe mettere da parte le divergenze e lavorare insieme (utopia), in questa delicata fase storica, ma neppure assistere a ciò che vediamo ora.
Bonus dati a pioggia, nessuna progettualità per l'incapacità italica di pianificare.
Giochetti politici per le alleanze salva poltrone, calcoli, campagne elettorali senza contenuti.
Una volta si criticavano i politici di professione perché "nella vita non avevano fatto nulla".
Ora invece rimpiangiamo i politici di professione, perché chi fa politica oggi non ha la minima cognizione di cosa significhi esercitare un'attività politica, figuriamoci un'attività di governo a tutti i livelli (compreso quelli comunali).
Bisognerebbe togliere poi la politica dai social, visto che la politica prima ha inquinato i social, poi le dinamiche della politica sui social ha finito per peggiorare ancora di più la politica.


42 commenti:

  1. Concordo su tutti e due i punti da te espressi.
    Oggigiorno pare che la politica si sia ridotta a giochetti per i propri tornaconto e non a impegno di vero autentico servizio, come dovrebbe essere. È una delusione e un fatto sempre più preoccupante. Buona giornata.
    sinforosa

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    1. C'è una tendenza all'omologazione delle idee, anche se i politici urlano anche se le idee dovessero coincidere.
      Annullati i partiti il Potere decide sul destino delle persone che lobotomizzati pensano che la felicità possa raggiungersi attraverso i consumi.

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  2. Il disimpegno delle persone e il loro egoismo fa sì che la politica decada. Io sono dell'idea che la a cattiva politica, in fondo, sua lo specchio di una società malata che rifugge dalla responsabilità ed esige privilegi. Tutto dipende dal fatto che ci ostiniamo a non affrontare in modo adeguato la questione morale.

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    1. L'idea base del capitalismo è assoggettare la politica per esercitare il Potere economico senza intralci etici o morali.
      La società diventa una Piazza dove gli uomini si scontrano, si odiano e ammazzano per ottenere la ricchezza, unico feticcio da adorare.

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  3. La politica si è ridotta a fare i propri interessi.Buona giornata.

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    1. Rodono l'osso già spolpato dal Potere.
      Ciao OLga.

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    2. I condizionamenti sociali sono influenzati dal Potere attraverso i media.
      Il Potere nella sua agenda colloca al primo posto l'economia e la politica è sempre di più emarginata. Perché la politica per definizione dovrebbe interessarsi del bene della collettività che governa. L'economia pensa al tornaconto, al reddito, ai soldi, ai consumi. L'io dell'uomo viene dissociato per renderlo ubbidiente e incapace di percepire la violenza che subisce.
      La nostra società è determinata e dominata dal moralismo. Chi aderisce ai valori conclamati dalla mentalità comune propagandata dal Potere è considerato un galantuomo, e se anche, su altri piani, commette ogni sorta di abuso, questo non viene tenuto in conto, nessuno se ne scandalizzerà.
      Il Potere è sempre esistito, ma quello della società industriale è immenso perché dispone dei media.

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  4. Ciao Gus! Non mi piace parlare di politica.

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    1. Ti piace accettare in silenzio quello che i politici ti ordinano di fare?
      Ciao Irina.

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  5. Per dirla in parole povere: si stava meglio quando si stava peggio. La politica è sempre stata corrotta e basata su interessi personali fin da quando è nata. Se non altro prima i politici erano persone acculturate e in più uscivano da una "scuola politica". Oggi invece l'ignoranza e la demagogia la fanno da padrone. Quel che conta è solo il danaro, l'interesse personale, è tutto molto legato alla visione capitalistica del mondo in cui pure il popolo, che non fa altro che lamentarsi, è ormai totalmente avulso dalla vita politica. I cittadini non combattono più per delle idee, per dei diritti. Oggi la felicità il cellulare, instagram, tik tok etc. C'è un degrado culturale universale.

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    1. In Italia il più grande statista è stato Cavour. Dopo, degno di menzione, è De Gasperi.
      Di lui dico solo una cosa. Andò in America a farsi prestare 100milioni di dollari. Cercò un cappotto a un collega di partito, perché il suo era impresentabile, vecchio e consumato.

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  6. Thank you for visiting my blog.

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  7. La democrazia 'borghese' quella che provò a governare attraverso il compromesso, ha fatto il suo tempo ed è stata brutalmente sostituita dal puro capitalismo delle multinazionali, che hanno insegnato che se non sei ricco non sei nessuno. Ciò detto, molto semplicemente, tralasciando il fatto che in tutto questo c'è stato l'intervento di internet.

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    1. Il capitalismo fa i suoi affare, ma perché la gente è stupida?

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    2. Stupida? No, siamo ignoranti per comodità, o peggio ancora, indifferenti, timorosi, rassegnati, menefreghisti...

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    3. Andare contro un certo potere è come morire lentamente perché noti che quasi TUTTI sono condizionati.

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    4. Ignoranti in buona fede, ma sostanzialmente stupida.

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    5. Gli italiani mostrano, scarsissima intelligenza, lentezza e fatica nell'apprendere? Ottusità di mente? Non credo

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    6. Lilli, una forte percentuale dei beni prodotti dalle industrie sono nocivi e inutili, ma le gente compra lo stesso. Quindi?

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    7. Hai ragione.
      Buona domenica 🌻

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    8. L'eterna lotta tra il male e il bene.
      https://youtu.be/dVDE6t-NHqk

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    9. Noo?? Ti ho già detto che ci sono più diavoli che Dio.

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    10. E sinceramente non saprei chi scegliere...

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  8. Giustissimo il tuo finale, ma direi che la frase famosa della Harendt L'autorità e il Potere sono opposti: dove l'una governa per il bene comune l'altro è assente. ...Il Potere può distruggere l'Autorità; è assolutamente incapace di ricrearla." fotografa la realtà di oggi in maniera cristallina ed impietosa. Vero anche che la poltica ha inquinato la rete e viceversa ma l' la colpa è anche di chi è caduto in quel tranello. Per il resto non ho da aggiungere nulla ad un post ed ai commenti che hai lasciato nel rispondere ad esso, assolutamente esaustivi e che condivido.

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    1. Certo. Quando l'Autorità si *scansa* il posto vuoto viene occupato dal Potere mafioso che opera per il bene proprio e quindi non è in grado di dar vita a un bene comune.

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  9. La banalità del male è una riflessione sull'olocausto, incentrata e sviluppata sulla base del reportage sul processo a Adolf Eichmann (1906-1962), tenuto a Gerusalemme, sotto un tribunale israeliano.

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  10. Ciò che la Arendt scorgeva in Eichmann non era neppure stupidità ma qualcosa di completamente negativo: l'incapacità di pensare. Eichmann ha sempre agito all'interno dei ristretti limiti permessi dalle leggi e dagli ordini.

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  11. Non esiste più nulla..è questa la grande tristezza..
    Buongiorno già.. buona giornata

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    1. L'affettività negativa quando supera il filtro della ragione porta alla dissociazione dell'io, cioè il nulla.
      Ciao Gesualda.

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  12. La politica è buona quando fà cose buone per il bene comune.
    Oggi difficilmente si assiste a questo.

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    1. Il Potere occupa il vuoto lasciato dalla politica e gestisce esclusivamente per i suoi interessi.

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  13. Hanna Arendt è stata una donna esperta di filosofia e di politica con pensieri acuti e lungimiranti. Oggi, dici bene, abbiamo bisogno di politici competenti, disinteressati e illuminati.

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    1. Praticamente è l'unica filosofa che si dedica alla politica.
      Ha scritto molti libri, tutti da leggere.

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  14. Arendt prima di tutto voleva sapere se il suo amore era stato vero, se aveva anche per Heidegger questo significato esistenziale che lei gli attribuiva; o invece se per lui era stato soltanto un affaire, una storia. Certamente c' era da parte di lei anche la curiosità di sapere che cosa fosse divenuto davvero quest' uomo che aveva tradito la filosofia, il pensiero e lei stessa. Tra gli emigrati negli Stati Uniti si parlava continuamente degli amici e dei colleghi di un tempo, di quanto si fossero compromessi col nazismo, e su Heidegger correvano le voci più disparate. Si sapeva che era stato uno dei primi rettori universitari a passare al nazismo a bandiere spiegate. Perciò lei voleva sapere quello che veramente aveva fatto, chi era, come si era comportato». La scoperta più interessante nelle sue ricerche? «E' stato capire a fondo quale fosse l' idea dell' amore per Hannah Arendt. Secondo lei dall' amore tra due persone nasce una terza cosa che è un riferimento per entrambi. L' amore non consiste solo nei sentimenti verso l' altro, ma prende una forma propria - che chiede qualcosa a entrambi gli amanti. Ho anche capito perché Hannah Arendt dopo la guerra abbia sempre rifiutato la definizione di filosofa, anche se si muoveva nell' ambito della filosofia. Aveva infatti elaborato una critica radicale al modo in cui Heidegger e altri si occupavano di filosofia come materia di riflessione senza sentire nessun impegno verso il mondo, senza manifestare in alcun modo quella "cura" in senso ontologico di cui Heidegger parla diffusamente in Essere e Tempo. Secondo Arendt questo pensiero che distoglieva lo sguardo dal mondo fu una delle cause del fallimento degli intellettuali europei di fronte agli avvenimenti politici del secolo scorso». Alla fine, diventa Hannah la figura dominante nel loro rapporto? "Hannah Arendt era una figura dominante e Heidegger, almeno quando lei lo incontrò di nuovo dopo la guerra, era un pensatore chiuso in se stesso, che esercitava il pensiero non con la determinazione ma piuttosto attraverso la calma, la contemplazione. Certamente lei non lo ha mai dominato, ma poiché si muoveva nel mondo più di lui, aveva più collegamenti con il mondo reale, poteva nei loro colloqui anche sfidarlo, provocarlo». Il rapporto tra Arendt e Heidegger è secondo lei in qualche modo paradigmatico dei rapporti tra tedeschi e ebrei? «In un certo modo e per un certo periodo senz' altro. Rapporti di questo genere ce ne sono stati molti. Gli intellettuali tedeschi e gli intellettuali ebrei si influenzavano reciprocamente.

    VANNA VANNUCCINI



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  15. Sappiamo muovere critiche,mancano persone preparate che abbiano la vocazione ad amministrare il bene comune

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    1. Sì, l'onestà, un obbligo morale verso di noi, diventa un'eccezione.

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  16. Condivido pienamente ma non smettiamo di sperare in un futuro migliore....
    Buon inizio settimana

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    1. Teologicamente la Speranza non è un sogno solo se si basa su un presente rassicurante.

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